| CITAZIONE Juve-Inter resta senza tifosi. Blindata anche la Coppa Italia dei bianconeri? Danno economico, la Juve non intende rimborsare i biglietti ma solo concedere sconti o agevolazioni
Tensioni e pressioni. Il calcio al tempo del coronavirus. Per tutto il pomeriggio la Lega di serie A ha sperato di riaprire gli stadi, soprattutto Andrea Agnelli ha creduto che Juventus-Inter, partita scudetto da cinque milioni di incasso, si potesse giocare allo Stadium con i tifosi. Niente da fare. La situazione resta quella delineata a inizio settimana, dopo il decreto governativo che dava alla confindustria del pallone la possibilità di far ripartire il calcio, ma a condizione che nelle regioni soggette alle restrizioni si giocasse a porte chiuse. La Lega, dopo una giornata di colloqui fitti e nervosi sull’asse Roma-Milano, ha annunciato la scansione delle partite solo alle 21.55. Si comincia sabato alle 15 con Lazio-Bologna alla tifosi e si chiuderà lunedì sera con Sampdoria-Verona, che resta aperta perché si gioca un giorno dopo la fine del decreto. Nel mezzo la sfida che ha tenuto in scacco la serie A, ovvero Juventus-Inter, uno spot per il calcio italiano. Giocarla presenza a porte chiuse è un danno economico sia perla Juve (che non intende rimborsare i biglietti ma solo concedere sconti o agevolazioni) sia per il movimento. Ma in questi giorni le priorità sono diverse. La Lega aveva studiato un calendario alternativo se fosse stata aperta la partita scudetto per non fare figli e figliastri. In quel caso gli altri incroci a porte chiuse, da Udinese-Fiorentina, sabato alle 18, sino a Sassuolo-Brescia e Parma-Spal, domenica alle 15, passando per Milan-Genoa, domenica alle 12.30, sarebbero slittati a lunedì con la gente. Non è successo perché l’emergenza è ancora viva: «Se non intervengono nuovi provvedimenti, che superino il decreto del governo, Juve-Inter si gioca a porte chiuse», conferma il prefetto di Torino Claudio Palomba. Le polemiche si sprecano. E quando tutto sembrava chiarito, la Lega ha dovuto fare i conti con l’intransigenza della Regione Friuli, che non vuole giocare a porte chiuse Udinese-Fiorentina, spalleggiando così la richiesta della società friulana.
Un caso surreale, considerando che i viola hanno già prenotato il charter per partire oggi. la Lega ha tenuto duro. Vediamo oggi se il governatore della Regione si opporrà. Intanto sono state stabilite le regole. Negli stadi in cui si giocherà senza tifosi, oltre alle squadre, entreranno gli uomini della procura federale, il personale tecnico, i delegati della Lega, i medici dell’anti doping, mentre gli operatori dell’informazione saranno contingentati (massimo 150 a partita). Ma non è finita qui. Oggi il governo dovrebbe tornare a riunirsi per parlare di sport. C’è da decidere se allentare la morsa e riaprire gli stadi dalla prossima settimana o se invece continuare a mantenere alta l’attenzione. In ballo anche Juve-Milan di Coppa Italia, in programma mercoledì. La situazione resta seria. E Gravina ha deciso di riunire questa mattina le componenti in Federcalcio.
Il Corriere della Sera CITAZIONE Juventus-Inter, domenica ore 20,45. Formazione: "Sarà 4-3-3 con Cuadrado, Dybala e Ronaldo in attacco. Bonucci e Chiellini centrali in difesa"
Juventus: 4-3-3
Szczesny
Danilo Bonucci Chiellini Alex Sandro
Ramsey Pjanic Matuidi
Cuadrado Dybala Ronaldo
CdS
A disposizione: 77 Buffon, 31 Pinsoglio, 2 De Sciglio, 4 De Ligt, 25 Rabiot, 6 Khedira, 30 Bentancur, 11 Douglas Costa, 33 Bernardeschi, 21 Higuain.
Indisponibili: Demiral
Squalificati: -
Diffidati: Cuadrado, De Ligt, Dybala, Sarri.
Ultime: tre ballottaggi per Sarri: Pjanic-Bentancur, Dybala-Higuain, Danilo-De Sciglio.
DOMENICA A TORINO Allianz Stadium, ore 20.45
ARBITRO: Guida di Torre Annunziata.
Guardalinee: Meli e Carbone. Quarto uomo: Maresca. Var: Mazzoleni. Avar: Paganessi.
TV: Sky Sport serie A, Sport Uno e Canale 251. CITAZIONE Juve, tutti colpevoli: da Sarri a Bonucci al silenzio del club. Si salvano De Ligt, Chiellini, Dybala, a volte Cuadrado e ovviamente il fuoriclasse portoghese
Troppo facile, troppo comodo e infantile scaricare le colpe su Sarri che già di suo mette un carico da undici ad ogni esibizione, a bordo campo e nel dopo partita. Orribili le sue posture, non è necessario essere lord Byron ma un minimo di decoro questo sì sarebbe doveroso, rinunciando a quel mozzicone di sigaretta, pure sputato in diretta euro televisiva. Sarri ha idee nette, se le porta appresso da Empoli, le ha sviluppate e consacrate a Napoli, le ha ritoccate a Londra, pensava di riutilizzarle a Torino. Ma ha giocatori diversi, se ritiene di impiegare Bentancur come Jorginho, per i due tocchi veloci, sbaglia oggetto e soggetto, l’urugagio è una promessa che resta premessa, a proposito di posture, Bentancur dovrebbe spiegare che cosa significhi correre in campo masticando un chewing gum. Ci sono altri partecipanti all’astenia collettiva, Pjanic sembra una vecchia gloria, Rabiot è un francesino eterno cocco di mamma, Ramsey è un principino di Galles, Alex Sandro verrebbe respinto, per il suo malinconico procedere, al carnevale di Rio. Si salvano De Ligt, Chiellini, Dybala, a volte Cuadrado e, ovviamente, il fuoriclasse portoghese. Poi c’è il capitano, colui il quale pubblicamente spiega, come un allievo freudiano, di avere intuito, già in fase di riscaldamento, i freni psicologici dei compagni. Si aggiungano le parole di Sarri che, dopo mesi sette, ammette di non essere capito dal gruppo, allora si comprende che, a differenza dell’aforisma di Flaiano, la situazione è seria ma anche grave. A chiudere la comitiva, il silenzio della società, Paratici e Nedved si esibiscono nel prepartita, Agnelli rassicura tutti per rassicurare se stesso, manca un leader, una voce autorevole, autoritaria, manca Boniperti, manca Capello, manca Giraudo, per citare figure distanti ma capaci di intervenire con fermezza. La sconfitta della Juventus a Lione, l’unica delle italiane in Champions, non è stata un episodio ma ha ribadito gli errori e il risultato di altre batoste, come quella di Verona. Contro l’Inter, la Juventus non ha alternative, Sarri e il suo staff (!?!?) dovrebbero avere il coraggio di schierare una difesa a tre, De Ligt Bonucci e Chiellini, un centrocampo a 5, però non formato da cartonati, lasciando a Ronaldo la facoltà di scegliersi il compagno di reparto. Escludo che questo possa accadere, meglio prendere appunti, mordere un mozzicone di sigaretta, masticare un chewing gum e sparlare dei propri compagni.
Il Giornale CITAZIONE Juve, il problema sta in mezzo. In un centrocampo senza rabbia e idee, Pjanic rischia il posto. Inevitabile il paragone con la vecchia mediana con Pirlo,Vidal, Pogba e Marchisio
Problema in mezzo. Il centrocampo, in tutto questo, è il reparto che dopo ogni sconfitta finisce sotto accusa. Inevitabile il paragone con la vecchia mediana con Pirlo,Vidal, Pogba e Marchisio, che nel 2015 traghettò la Juve alla finale persa col Barça. Scontata la conclusione che siamo lontani da quei livelli, anche perché lo stesso mix di qualità,forza, genio e gol è difficilmente replicabile. L’attuale centrocampo, senza personalità e idee, scolorisce anche di fronte al Lione. Pjanic, l’uomo da 150 palloni, sta vivendo un’involuzione e rischia il posto se non ritroverà il vecchio brio: col rientro di Khedira (fondamentale per leadership, inserimenti e letture), il tecnico potrebbe spostare Bentancur, per cui stravede, in regia e usare il tedesco da mezzala destra. Ma in generale è tutta la mediana a essere deludente. Ramsey e Rabiot hanno inciso poco o niente Emre Can è stato bocciato e venduto e Matuidi, un titolare a inizio anno, è scalato nelle gerarchie. A Lione, nella sua Francia, avrebbe voluto essere titolare e nel pre-partita ha avuto un momento di tensione con Bonucci. «Non c’è stata alcuna lite tra me e Blaise – ha spiegato il capitano–gli ho solo detto che da veterano deve incitare tutti, prendere la panchina e portarla fuori». Sarri ha provato varie soluzioni ma nessuna è davvero convincente. Perciò è lecito domandarsi se puntare solo sui parametri zero con stipendi importanti sia stata un’idea vincente e se qualcosa (magari un ritorno del trequartista?) possa cambiare già da Juve-Inter.
La gazzetta dello Sport
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