Il Salotto Bianconero

[Serie A] Inter - Juventus

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PAG Posted on 27/9/2019, 08:39     +1   -1
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GdS: "Verso Inter-Juventus, 6 ottobre a San Siro ore 20-45. Sarri vs Conte, la sfida scudetto. Nerazzurri ora volano, difesa top in Europa. Bianconeri ripartono da gioco e stelle"


L’ Italia aspetta Inter-Juventus del 6 ottobre. In nove giorni possono accadere tante cose, può cambiare l’approccio dei due club alla partita – ci sono pur sempre una partita di campionato e una di Champions, prima della sfida di San Siro – ma una cosaècerta: tra due turni a Milano si affronteranno le prime due della classe. Questo racconta la classifica, questa è la fotografia della Serie A: Inter e Juve, due universi paralleli che si osservano da lontano. Due universi che si conoscono alla perfezione e si spiano dalla finestra per non dare nell’occhio, perché in fondo a nessuno conviene accendere un duello dopo un mese di campionato. Il duello però è in agguato, ci pensano tutti, Napoli permettendo. C’è Antonio Conte contro la Juve e già fa strano così. Poi Marotta e Paratici, Maurizio Sarri alla ricerca delle sue imperfette perfezioni. Ma a che punto siamo oggi? A che punto è il «contismo» nerazzurro? Dove siamo arrivati con il «sarrismo» bianconero?

Un punto a testa Proviamo a capirlo, parlando di punti di difesa e punti deboli, impatto dell’allenatore nel primo mese di campionato e inserimento dei rinforzi arrivati dal mercato. Eccola, la radiografia di Inter-Juve. Parlando in termini generali, due considerazioni. Conte ha un vantaggio: l’Inter è in ottima condizione dal punto di vista fisico e il turnover procede senza scossoni. Mai una scelta forzata. Sarri risponde con un «più» sulla sua lavagna: la Juve ha una rosa più forte e a Brescia potrebbe essere nata la Juve dei prossimi 10 giorni, forse dell’autunno. Una squadra con il trequartista, che palleggia e gioca con due punte.

La settimana La prossima settimana aggiungerà qualcosa. Conte deve gestire la trasferta di Genova con la Samp e un viaggio a Barcellona che non vale una passeggiata premio, a maggior ragione dopo il contrattempo con lo Slavia Praga alla prima uscita in Champions. Sarri invece resta a Torino, ospita la Spal e il Bayer Leverkusen ragionando sui giocatori disponibili. La buona notizia di ieri è l’ok di Cristiano Ronaldo, che sta bene e con la Spal ci sarà. Magari con Matuidi più alle spalle che mai, da terzino, magari in posizione più centrale del solito. Almeno per questo, può essere una prova generale del Derby d’Italia.



Fonte: La Gazzetta dello Sport
 
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PAG Posted on 29/9/2019, 09:42     +1   -1
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Conte: "Juve? Da anni vince a mani basse. Sono molto forti e arrivano da otto scudetti di fila. Sono molto contento di arrivare allo scontro con 18 punti"



GENOVA - "Sono soddisfatto della prestazione e della vittoria, sono partite che devono essere chiuse subito. Invece nel secondo tempo è successo l'imponderabile: occasione per il terzo gol, espulsione e rete subita. Episodi del genere avrebbero potuto ammazzare chiunque ma noi siamo stati bravi, dalla panchina abbiamo equilibrato la formazione e trovato il terzo gol". Sono queste le parole di Antonio Conte dopo la vittoria dell'Inter per 3-1 sul campo della Sampdoria. "Abbiamo cercato di attaccare anche in dieci, per il resto siamo stati bravi a difenderci e ci godiamo questa vittoria - ha proseguito il tecnico nerazzurro ai microfoni di Sky - Rosso di Sanchez? Sono situazioni particolari, lo stesso Bastoni ha dovuto gestirsi dopo un giallo preso subito. E' un'esperienza in più che si aggiunge al nostro bagaglio per far sempre meglio: per fortuna una situazione del genere ci è capitata alla sesta di campionato, preferirei vivere serate più tranquille".



Le parole di Conte sulla Juve

Conte però trova tanti aspetti positivi dopo una vittoria del genere: "Ci insegna che lavorando tutti insieme possiamo far bene anche in situazioni difficili anche se avrei evitato un dispendio di energie simile. Sfida con la Juve? Pensiamoci dopo, adesso c'è il Barcellona. Ho visto comunque qualche loro partita, sono molto forti e arrivano da otto scudetti di fila. Sono molto contento di arrivare allo scontro con 18 punti". Nelle sei vittorie consecutive la mano dell'allenatore è evidente e il tecnico dell'Inter non si nasconde: "Serve la mentalità giusta per vincere, non può bastare giocare solo bene. L'idea nelle mie squadre c'è sempre stata, penso di essere sempre riuscito. Poi va un po' a mode, ho notato che adesso in Italia in molti giocano a tre dietro", ha rivendicato Conte.



Tuttosport.com
 
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LIVE TJ - CUADRADO: "Martedì vogliamo fare risultato. Contro l'Inter sarà una battaglia"
29.09.2019 13:49 di Camillo Demichelis
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport



LIVE TJ - CUADRADO: "Martedì vogliamo fare risultato. Contro l'Inter sarà una battaglia"
Juan Cuadrado ha parlato ai microfoni di Francesco Cosatti di Sky Sport. Ecco le sue parole riportate da TuttoJuve.com: "Ho fatto un bellissimo gol però c'era anche un pochettino di tristezza perché dopo che siamo stati in vantaggio per 2-0 subite il pari è stato un rammarico. Però è stato un gol molto bello. Noi cerchiamo di raccogliere le cose belle che abbiamo fatto e di fronte ad un avversario difficile come l'Atletico, però dobbiamo essere tranquilli perché stiamo facendo sempre meglio le cose che ci chiede il Mister. Sicuramente dovremo farle al 100%. Tutte le partite di Champions sono difficili e noi dobbiamo affrontarle con la consapevolezza che vanno giocate come fossero delle finali e noi andremo in campo con la voglia di fare risultato. Il ruolo da esterno è quello che ho fatto da sempre. Però sono sempre a disposizione del Mister per dare il meglio e per dare il 100% alla squadra, in particolar modo in questo momento che De Sciglio e Danilo sono infortunati e cercherò di dare il mio meglio e di fare bene nella fase difensiva".

Pin questo ti può aiutare anche l'arrivo di Barzagli?

"Si sicuramente l'ho già visto e abbiamo parlato. Lavoreremo nella fase difensiva e una persona come lui con così tanta esperienza ci aiuterà moltissimo".

L'inter?

"Sicuramente loro sono una grandissima squadra, hanno tutto per essere lì. Noi dobbiamo continuare a battagliare per li stare davanti, sicuramente la prossima partita sarà una battaglia, bella da giocare. Speriamo di essere al 100% e arrivare bene a questa partita".


Edited by Cocteau Twins - 30/9/2019, 13:44
 
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GdS: "Assist e brio, Dybala strega Sarri e CR7. Il tecnico lo loda, Cristiano lo ringrazia negli spogliatoi. E' di nuovo la vera Joya della Juve. Ora punta Coppa e Inter"


La fotografia perfetta del momento di Paulo Dybala l’ha fatta Maurizio Sarri: «Vedendolo da fuori mi sembra che sia in un momento in cui si diverte a giocare a calcio, e inquesti casi si diverte anche chi lo guarda. E’ in una fase frizzante e d’entusiasmo mentale che lo fa rendere ad alti livelli». Divertirsi giocando e giocare per divertire chi si agita sui seggiolini dello Stadium o smania davanti alla tv: il diez sabato pomeriggio è uscito dallo Stadium con la faccia soddisfatta di un bambino che ha appena trascorso due ore dentro a uno spettacolare luna park. Non avrebbe mai voluto sentire il fischio finale, fosse stato per lui avrebbe pesticciato l’erba fino a notte fonda. Dopo un’estate di lacrime, rifiuti, malumori e panchine, adesso è di nuovo vera Joya per la Signora. Contro la Spal Dybala è stato il migliore dei bianconeri per lanci (4), cross (2), sponde (5), dribbling positivi (3). Non ha segnato (merito di Berisha, che per due volte è diventato l’uomo di gomma), però ha tirato e fabbricato assist e soprattutto ha ritrovato quella leggerezza, di testa e di gambe, che è indispensabile per tornare in modalità top. Ronaldo e Barzagli Dopo averlo ringraziato in campo, Ronaldo ha concesso il bis negli spogliatoi, facendo i complimenti a Dybala per il bocconcino appetitoso del 2-0. Un gesto che sa d’investitura, visto che le scelte in attacco dell’allenatore dipendono molto dall’armonia con CR7. Poi sono arrivate le parole di Sarri, che hanno fatto schizzare il termometro della soddisfazione di Paulo al massimo livello. Dybala era contento dell’assist, della sua tenuta fisica e dell’aria nuova che sente attorno a sé. Il suo stato d’animo è cambiato, vede i dubbi diradarsi e la condizione crescere giorno dopo giorno. Il ritorno di Andrea Barzagli, che nei 4 anni bianconeri è stato un punto di riferimento e un consigliere prezioso, è una ragione in più per essere di buon umore. Talento e sacrificio Paulo ha giocato tre partite di fila (con altrettante vittorie, cosa che non guasta) e in ognuna ci ha messo qualcosa di suo.L’ultimo step sarà convincere il tecnico a dargli una casacca domani col Bayer. Sarri adora i giocatori di talento, Paulo lo sa e ce la sta mettendo tutta per convincerlo che è l’uomo giusto per la sua Juventus. L’infortunio di Douglas Costa lo ha aiutato, ma l’argentino è stato bravo a sfruttare il momento, sacrificandosi il giusto per l’equilibrio di squadra, senza però snaturasi. Fare la seconda punta gli piace, anche in nazionale si sta adattando a diversi ruoli. Miniera d’oro La nuova formula col trequartista può diventare una miniera d’oro (e di gol) per la Juventus, il cui obiettivo principale è far arrivare più palloni possibili sui piedi di Re Mida quasi) tutto ciò che tocca trasforma in gol.Paulo a Madrid ha giocato solo nello sciagurato finale, quando Madama si è fatta riacciuffare dall’Atletico da (2-0 a 2-2). L’anno scorso fece panchina alla prima di Champions, ma alla seconda (in casa con lo Young Boys) maglia da titolare e tripletta. Senza Ronaldo, squalificato per il rosso beccato a Valencia. Stavolta CR7 c’è e la Joya vuole diventare una costante accanto a lui. Le milanesi gli portano bene: l’ultimo gol l’ha fatto al Milan, l’Inter è avvisata.



Fonte: La Gazzetta dello Sport

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GdS: "Pjanic il centro di gravità. È vicino all’ideale di Sarri, Mire non lontano dai 150 palloni a gara chiesti dal tecnico. Il gioco dei bianconeri sta cambiando insieme a lui"

Sarri osserva Pjanic da vicino mentre si avvicina, un passaggio alla volta, alla meta: 150, quota di palloni da maneggiare a partita. È la vetta da raggiungere, il progetto ambizioso dell’allenatore. Mire lo ha preso in parola e nell’ultima partita si è arrampicato fino a quota 129, quattro in più rispetto alla trasferta di Brescia in cui aveva pure segnato il gol da tre punti. Mancano 21 tocchi e un primo frutto di questa nuova era sarà colto: continuando così, è solo questione di tempo. Ma più che il quanto, conterà il come. Sarri non è felice solo per il numero di volte in cui la palla transita dal famoso destro bosniaco, ma per il modo in cui Mire dirige l’orchestra: «Il fatto che stia toccando tanti palloni vuol dire che comincia a farsi vedere come vogliamo giocare noi. Ciò che mi fa piacere, oltre questo, è che nelle ultime due partite sta verticalizzando molto di più», ha aggiunto il tecnico. Ecco, il pensiero si fa più verticale nella stessa misura in cui il gioco della Juve si fa più arioso. Ritmato. In una parola di recente creazione, «sarrista». Segno che il regista è l’uomo-chiave di questa squadra in rapida trasformazione. Nel frattempo, sui Social Mire si è fatto più ironico e sicuro di sé: «Da quella posizione non preoccupatevi di dove finirà il pallone, scegliete soltanto chi abbracciare per primo di fianco a voi», aveva scritto dopo il destro radente contro il Brescia. «Da quella posizione non preoccupatevi di dove finirà il pallone, ma se potete questa volta abbracciatene un altro...», ha aggiunto dopo l’arcobaleno, più acrobatico, con cui ha fatto cadere la resistenza del portiere della Spal Berisha, per lunghi minuti impenetrabile.

Aspettando punizioni

In questa storia quantità e qualità camminano sempre a braccetto: separarle è un delitto. Più fa crescere il contatore dei palloni, più il bosniaco si libera pericolosamente al tiro. Due gol in due partite non saranno certo un caso: non gli capitava dall’ottobre 2017, epoca pre-Cristiano. Per il resto, il tiro da fuori resta la vecchia specialità di casa. Da oltre l’area segna il 63% dei suoi gol, compresi gli ultimi 9. Dal 2007 ne ha realizzati 27 così, dalla distanza. E se poi il portoghese gli facesse battere qualche punizione in più, forse, il numero potrebbe lievitare ancora.



Fonte: La Gazzetta dello Sport

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TS:"Inter-Juventus, domenica ore 20,45. Il derby d’Italia più importante degli ultimi anni ha scatenato la corsa al biglietto, ne sono stati già venduti 72.000. Tifosi in fermento"

Il derby d’Italia più importante degli ultimi anni ha scatenato la corsa al biglietto. San Siro è già quasi esaurito a una settimana dalla partita. L’ultimo aggiornamento di ieri fissa a quota 72.000 il numero di spettatori già sicuri di essere domenica sera sulle tribune del Meazza. Restano soltanto alcuni tagliandi nella zona più cara dello stadio: il primo anello rosso (oltre i 300 euro). Il secondo e il terzo anello dello stadio sono già stati polverizzati. Pieno anche il settore riservato agli ospiti. BASE MOLTO ALTA L’Inter parte da una base piuttosto limitata di posti disponibili, visto che in estate sono stati venduti ben 40.000 abbonamenti, il massimo previsto dal club. Tanto da costringere la società, addirittura, ad aprire già la lista di attesa per la prossima stagione a I MILANO Il derby d’Italia più importante degli ultimi anni ha scatenato la corsa al biglietto. San Siro è già quasi esaurito a una settimana dalla partita. L’ultimo aggiornamento di ieri fissa a quota 72.000 il numero di spettatori già sicuri di essere domenica sera sulle tribune del Meazza. Restano soltanto alcuni tagliandi nella zona più cara dello stadio: il primo anello rosso (oltre i 300 euro). Il secondo e il terzo anello dello stadio sono già stati polverizzati. Pieno anche il settore riservato agli ospiti. BASE MOLTO ALTA L’Inter parte da una base piuttosto limitata di posti disponibili, visto che in estate sono stati venduti ben 40.000 abbonamenti, il massimo previsto dal club. Tanto da costringere la società, addirittura, ad aprire già la lista di attesa per la prossima stagione a beneficio di chi ha provato a sottoscrivere l’abbonamento senza successo. L’entusiasmo quindi era già forte dopo l’ufficializzazione dell’arrivo di Antonio Conte in panchina al posto di Luciano Spalletti. Ed è cresciuto settimana dopo settimana grazie al rendimento offerto da Handanovic e compagni: un filotto di sei vittorie su sei giornate. Questo crescendo sfocia nella partitissima contro la Juventus che arriva a San Siro con 2 punti in meno in classifica. Inevitabile per il pubblico interista avvicinarsi con trepidazione a questo confronto potenzialmente in grado di sovvertire gerarchie stratificate negli ultimi otto anni dominati dai bianconeri. MEDIA SEMPRE ELEVATA Basta scorrere i tabellini delle prime partite casalinghe del campionato in corso per rendersi conto che l’Inter viaggia a una media-spettatori elevatissima: 64.188 persone per il debutto con il Lecce, 57.991 con l’Udinese e 56.175 con la Lazio. La partitissima con la Juventus determina un innalzamento fisiologico di questi numeri. A una settimana dal calcio d’inizio restano meno di 4.000 biglietti disponibili. Il riferimento per riempire San Siro non è più la capienza abituale di 78.275 posti. Ma è sceso a 75.923 in seguito alla riduzione di 2.350 seggiolini coperti dai teloni che impediscono l’accesso ai settori centrali del terzo anello blu e verde a causa della vibrazione “anomala” registrata in Inter-Atalanta dello scorso campionato (fenomeno mai spiegato in modo davvero approfondito: nessuna relazione è stata resa pubblica). SENZA VUOTI DA DERBY Già da oggi sarà supera ta quota 72.000. San Siro offrirà il colpo d’occhio tipico di queste serate. Non è stato così nel derby di 9 giorni fa, giocato in casa del Milan, quando gli spettatori sono stati 70.440: oltre 5mila vuoti per la stracittadina, fenomeno davvero insolito per una partita attesissima, quasi sempre giocata in un impianto stracolmo. Può aver contributo la concomitanza con il mega-concerto di Jovanotti a Linate. Ma hanno inciso anche i prezzi molto elevati voluti dal club rossonero: minimo 75 euro, 105 per il terzo anello rosso, da 145 a 165 per il secondo. Nemmeno i prezzi del prossimo derby d’Italia sono economici: un secondo anello arancio, ad esempio, costa 175 euro. Ma in casa Inter l’entusiasmo è alle stelle: viene più facile mettere mano al portafoglio per questa sfida con la Juventus che torna ad avere sfumature tricolori per la squadra nerazzurra.



Fonte: TuttoSport
 
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PAG Posted on 1/10/2019, 08:46     +1   -1
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TS: "Derby d'Argentina. Higuain cerca il gol in Champions che gli manca dalla notte di Wembley. La sfida con Dybala per il posto da titolare si rinnoverà domenica a San Siro"


Verrà il giorno... ma non è questo il giorno, si potrebbe dire citando e liofilizzando il discorso di Aragorn prima della battaglia finale in “Il ritorno del Re”. Il giorno in questione è quello in cui Paulo Dybala e Gonzalo Higuain giocheranno assieme a Cristiano Ronaldo dal primo minuto: ipotesi che tenta Maurizio Sarri, ma che il tecnico non reputa sostenibile per la Juventus attuale, se non come arma di emergenza, come vi avevamo spiegato nell’edizione di ieri. «Per il nostro livello di maturazione la possiamo prendere in considerazione per spezzoni di partita. Spero che la squadra sia velocemente pronta anche a questa eventualità, perché secondo me alla fine si può anche provare». Nell’attesa, Dybala e Higuain si giocheranno a ogni partita il posto di partner di Ronaldo, tranne quando Sarri concederà un turno di riposo a CR7: ma questo non accadrà né stasera, né domenica a San Siro contro l’Inter. EUROPIPITA Contro il Bayer Leverkusen probabilmente sarà Higuain il titolare. Dybala è in forma e pur non segnando ha giocato bene sia a Brescia assieme al Pipita, sia sabato contro la Spal assieme a Ronaldo, al quale ha servito il delizioso cross per il 2-0. Proprio il fatto che sabato, alla seconda partita da titolare in cinque giorni, Sarri lo abbia lasciato in campo fino al fischio finale mentre Higuain non ha giocato neppure un minuto, sembra indicare che la scelta per questa sera possa ricadere sul più fresco Pipita. Se così sarà, il trentunenne argentino avrà più tempo per cercare il 24° gol in Champions. L’ultimo lo aveva segnato il 7 marzo 2018 a Wembley. Dopo quella notte di gloria, però, sulla strada del tandem argentino irrompe CR7: prima elimina la Juventus ai quarti con il Real, poi approda in bianconero provocando (involontariamente, s’intende) la scissione della coppia e il prestito di Higuain. Scissione ricomposta dalla volontà irremovibile del Pipita di tornare a giocare nella Juve, ma solo parzialmente: perché Higuain e Dybala sono tornati a vestire la stessa maglia, ma coppia sul campo la faranno raramente, almeno finché Sarri non riterrà la squadra pronta per sostenere il trio delle meraviglie. DERBY D’ARGENTINA Prima del derby d’Italia di domenica sera a San Siro, così, andrà in scena un derby d’Argentina tra il Pipita e la Joya per un posto da titolare. Difficile prevederne ora l’esito. L’impiego dal primo minuto di Higuain questa sera potrebbe far pensare all’utilizzo di Dybala contro l’Inter, presupponendo che Sarri voglia dosare le energie dei due per averne sempre uno fresco e al massimo della forma. D’altra parte, però, prima della partita con l’Inter i bianconeri avranno quattro giorni per recuperare (quasi cinque, considerando che a San Siro si giocherà domenica alle 21). Intanto spera che il pronostico che lo vede vincitore nel derby d’Argentina di stasera sia esatto, e punta a riannodare il filo con quella sera di Wembley.



Fonte: TuttoSport
 
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PAG Posted on 3/10/2019, 13:29     +1   -1
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TS-CdS: "Inter-Juventus, domenica ore 20,45. Ramsey titolare, Dybala e Higuain si contenderanno il posto accanto a Ronaldo fino all’ultimo. Pjanic, Khedira e Matuidi in mediana"



Dybala e Higuain si contenderanno il posto accanto a Cristiano Ronaldo fino all’ultimo. Sarri pensa alla tradizionale staffetta, ma probabilmente stabilirà solo in extremis chi partirà nei primi undici e chi entrerà in campo nella ripresa. Dybala sembra partire un mezzo passo davanti a Higuain: non tanto perché in Champions ha rifiatato, entrando soltanto nel finale, quanto piuttosto perché la sua abilità nello svariare su tutto il fronte d’attacco potrebbe togliere riferimenti ai tre bosyguards di Antonio Conte. Scegliere tra il Pipita e la Joya, soprattutto in questo momento, non è semplice. Ma più che un problema, è un privilegio. E soprattutto è una buona sintesi del potenziale straordinario della squadra di Sarri.

TuttoSport





TORINO - Juve a riposo. Un giorno di relax: ecco il premio che Maurizio Sarri ha concesso alla squadra dopo il rotondo successo sul Bayer Leverkusen. Niente lavoro, quindi, tranne che per Ronaldo, che non ha perso l’abitudine di allenarsi nella palestra della sua villa in collina come testimonia una storia postata sui social. Da oggi pomeriggio, Cristiano e i bianconeri inizieranno a preparare lo scontro diretto con l’Inter di domenica sera. Il tecnico dovrà scegliere il partner di Ronaldo e non sarà una scelta semplice. Higuain o Dybala? Questo è il dilemma. Il Pipita furoreggiante di Champions o la Joya in crescita? Certo è il cambio di trequartista: Bernardeschi cederà il posto a Ramsey. Per il resto non sono attesi cambiamenti: Sarri confermerà centrocampo e difesa, chiedendo un ultimo, significativo sforzo al gruppo prima della sosta, dopo la quale l’infermeria dovrebbe svuotarsi con i ritorni di Danilo, Douglas Costa e De Sciglio. In mediana, quindi, Pjanic in regìa affiancato da Khedira e Matuidi; davanti a Szczesny, Cuadrado e Alex Sandro sulle fasce, Bonucci De Ligt coppia centrale.



Il Corriere dello Sport

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TS: "Bernardeschi, nel segno di Sarri c'è. Prima partita da titolare con gol: il talento bianconero ripaga la fiducia dell’allenatore. Il numero 33 non segnava dal 12 gennaio"


Cinquantasei volte dopo, riecco Federico Bernardeschi. A smistare, pressare, calciare. E segnare. Tante sono state le conclusioni effettuate dal 25enne di Carrara, infatti, tra la rete di martedì sera al Bayer Leverkusen e la precedente marcatura in bianconero: era l'ormai lontano 12 gennaio, avversario il Bologna in Coppa Italia. Un lungo digiuno durante il quale, di acqua sotto i ponti, ne è passata a fiumi: dall'esaltante notte che l'ha visto protagonista nella remuntada sull'Atletico Madrid della corsa Champions ai dubbi per un rendimento all'insegna della discontinuità, dagli ultimi sussulti del mercato che l'hanno visto in discussione alla rete del momentaneo 2-0 - appunto - contro i tedeschi nella tana dell'Allianz Stadium. Un teatro dove, in realtà, non ha avuto bisogno di aggiustare particolarmente la mira: un tiro nello specchio di Lukas Hradecky e una rete. A celebrare la prima da titolare nell'era Maurizio Sarri. Dopo tanta panchina, qualche sporadico spezzone e la gara di Firenze disputata quasi per intero ma da subentrante al posto dell'infortunato Douglas Costa, la cui fenomenale estate, in qualche modo, ha finito per togliere minuti al numero 33. Che, però, si è ripreso legittimo spazio a suon di convincenti allenamenti per intensità e abnegazione, come riconosciuto - dopo il tris calato ai tedeschi martedì sera - dallo stesso tecnico bianconero. Le cui valutazioni sono poi andate oltre il dato puramente atletico, con Aaron Ramsey (nella nuova variante tattica del 4-3-1-2, sulla trequarti, il principle contendente del toscano per un posto nell'undici) reduce da tre gare da titolare di fila. «Il gallese è più palleggiatore, mentre Federico ha qualcosa in più a livello di gamba - ha introdotto la distinzione tattica lo stesso Sarri -. Il primo è più bravo ad attaccare gli spazi, il secondo spicca quando è il momento di trovare delle accelerazioni palla al piede». Quelle che Bernardeschi, pur non ancora nel suo stato di forma più brillante, ha potuto scatenare nei varchi concessi dal Bayer Leverkusen, squadra attenta più a imbastire una fitta ragnatela di passaggi in impostazione che nel limitare il campo a disposizione degli attaccanti avversari. Così l’ex viola si è subito calato nelle inedite vesti di trequartista alle spalle di Cristiano Ronaldo e Gonzalo Higuain, autore - oltre che della prima rete - anche del goloso assist convertito in gol per il raddoppio.



Fonte: TuttoSport

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CdS: "Higuain, l’estate più difficile della sua carriera, la risposta da campione. Pipita ci ha messo un orgoglio smisurato e così ha “risarcito” anche Sarri dopo il flop Chelsea"

Il Pipita è di platino, non soltanto d’oro, se pensiamo alla sua estate. Gonzalo Higuain il sopportato è andato in pensione. Questo è Higuain il rigenerato, quasi indispensabile nei giochi di Sarri e nelle valutazioni fi rmate Ronaldo. La superba recita che ha sdraiato il Bayer ha detto due o tre cose fondamentali. La più importante: ora che sta bene fi sicamente non può avere paura di entrare e uscire dai titolari. La più banale: i suoi mezzi portano a considerarlo, ancora oggi, uno dei migliori attaccanti al mondo. La più signifi cativa: diffi cile pensare che, a parte un normale gioco di rotazioni, la titolarità possa essere messa in discussione. Higuain è talmente ispirato che il suo lanciafi amme è stato appena azionato. Tenere Dybala nel ballottaggio per domenica sera a San Siro ci sta.

TE NE VAI O NO?. Eppure doveva tirarsi fuori dai giochi bianconeri, era questa la volontà. Anzi, la strategia (non sua). Higuain tornato dal prestito di Londra sponda Chelsea, Higuain identificato come un pacchettino regalo per la Roma che gli fa una corte spietata da settimane e settimane. La Juve non si oppone, ma lui alza un muro che sembra una scorciatoia per prendere tempo. Invece, è la ferma e ferrea convinzione di non lasciare Torino. Quell’invito a togliere il disturbo, più implicito che urlato in faccia, lo carica al punto che direbbe no fi no all’ultimo minuto di mercato. Ma ovviamente la Roma non aspetta, capisce che non è aria e convince Dzeko a rinnovare dopo aver speso parole d’amore (uffi ciali, non bisbigliate) verso Gonzalo senza smuoverlo di un centimetro. SARRI DA RISARCIRE. Ma c’è un’altra storia che emerge, l’estate più complicata fa scopa con l’intera stagione precedente. Il Chelsea che ci prova tra giugno e luglio 2018, il Milan che rilancia e sorpassa, l’ambientamento rossonero diffi cile, la voglia di evadere e poi.. Sarri che la spunta lo scorso gennaio, convincendo Marina Granovskaia a fare quello che non aveva avallato pochi mesi prima. Ma la Premier che scopri in inverno all’improvviso è una brutta bestia, Gonzalo ne gioca poche, si arrende a Giroud e si imbufalisce durante qualche allenamento. Inevitabilmente Sarri si chiede “ma Higuain è quello vero, che conoscevo, oppure il gemello?». Nel famoso orgoglio del Pipita c’è anche l’allenatore dei 36 gol di Napoli da risarcire, non una banalità per chi fa dell’istinto il suo principale cavallo di battaglia.



Fonte: Il Corriere dello Sport

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TS: "Dybala, re degli assist. Non ha ancora segnato ma è in gran forma. Ha già mandato in rete tre volte i compagni, di cui due volte CR7 e ha dimostrato di saper duettare con lui"

TORINO. «Chi gioca in attacco, mi fa fare bella figura». Maurizio Sarri è sempre sincero e quella di martedì sera non era diplomazia. Dietro l’intoccabile Cristiano Ronaldo, che pure quando non sembra in giornata alla fine un gol lo segna, ci sono un Gonzalo Higuain e un Paulo Dybala sempre più in palla. Motivati come non mai, anche perché per la prima volta si trovano in concorrenza. Paulo e Gonzalo sono diversi, ma entrambi hanno dimostrato di saper duettare con CR7. La Joya si sta dimostrando una macchina da assist al servizio del re. Dybala insegue ancora il primo stagionale, ma intanto ha già mandato in rete tre volte i compagni. Gli ultimi due casi sono freschissimi: cross col contagiri per la testa di Cristiano Ronaldo (contro la Spal) e passaggio filtrante per l’ex Real Madrid (contro il Leverkusen). Tanto nel primo quanto nel secondo caso, Cristiano ha ringraziato Paulo in modo chiaro. Segnali d’intesa importanti che fanno sorridere Sarri: in un modo o nell’altro, quello della Juventus è un attacco pazzesco. Aspettando che il tempo - e gli equilibri - rendano attuabile il tridente delle meraviglie Dybala-Higuain-Cristiano Ronaldo. Una soluzione che l’allenatore bianconero non scarta per il futuro, ma per il momento valuta soltanto come arma a partita in corso.



Fonte: TuttoSport
 
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PAG Posted on 3/10/2019, 13:43     +1   -1
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DE LIGT: "Sto migliorando giorno dopo giorno. Qui sono felice. Barzagli una leggenda, voglio imparare da lui"
03.10.2019 12:30 di Rosa Doro
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport



DE LIGT: "Sto migliorando giorno dopo giorno. Qui sono felice. Barzagli una leggenda, voglio imparare da lui"
Nelle ultime gare, è cresciuto moltissimo e ha sbagliato poco: stiamo parlando di Matthijs de Ligt che sembra finalmente tornato ai livelli dell'Ajax. Merito forse anche del lavoro di Andrea Barzagli, tornato alla Juventus proprio per curare la fase difensiva: "Sto migliorando ogni giorno, sta andando tutto bene. Sono felice, per la mia prestazione e soprattutto perché abbiamo vinto giocando bene. Barzagli? E’ una leggenda del club, voglio ascoltare e imparare più possibile da lui tutti i giorni, come da Bonucci e Chiellini" le parole del difensore olandese riprese dal Corriere dello Sport.

Sull'Inter: "Sono ovviamente molto emozionato ma è Inter contro Juve, non De Ligt contro Lukaku. Sarà un match diffcile, l’Inter è una grande squadra ma anche la Juve lo è. Ho visto la squadra giocare bene contro i tedeschi, l’intesa tra di noi sta crescendo. Il Bayer è una formazione molto organizzata e, specie nel primo tempo, ha disputato un’ottima gara. Per questo il nostro 3-0 ha ancora più valore".
 
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LIVE TJ - Allenamento tattico. Presenti tanti tifosi. Pochi dubbi di formazione per Sarri
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03.10.2019 19:39 di Camillo Demichelis



LIVE TJ - Allenamento tattico. Presenti tanti tifosi. Pochi dubbi di formazione per Sarri

13:14 - ALLENAMENTO NEL POMERIGGIO - La Juventus sarà in campo nel pomeriggio per allenarsi in vista della gara contro l'Inter. I bianconeri, oggi, riprenderanno la preparazione dopo il giorno di riposo concesso ieri da Maurizio Sarri. Il tecnico toscano non ha grandi dubbi di formazione in vista della partita di domenica. Infatti, Ramsey dovrebbe prendere il posto di Bernardeschi sulla trequarti e agirà alle spalle di Higuain e Cristiano Ronaldo. Il Pipita è favorito su Paulo Dybala. Per il resto non dovrebbero esserci grandi sorprese e sia in difesa che a centrocampo giocheranno i titolarissimi. Davanti a Szczesny agiranno da destra verso sinistra Cuadrado, Bonucci, De Ligt e Alex Sandro. Mentre a centrocampo toccherà a Khedira, Pjanic e Matuidi.

16:09 - ALLENAMENTO IN CORSO - La Juventus è in campo e si sta allenando in vista della gara contro l'Inter. Ad assistere alla seduta ci sono anche alcuni tifosi bianconeri.

17:01 - GOL DI HIGUAIN - Per i giocatori della Juventus è in corso una partitella alla Continassa e poco fa Gonzalo Higuain ha segnato per la sua squadra e il club bianconero, attraverso il suo profilo ufficiale di Twitter, ha condiviso il video con la rete di Higuain.


18:47 - ALLENAMENTO TERMINATO - La Juventus ha terminato l'allenamento pomeridiano in vista della gara contro l'Inter.

19:39 - ALLENAMENTO DAVANTI AI TIFOSI - La Juventus, tramite il suo sito internet ufficiale, ha fornito i dettagli della seduta odierna: "Con l’affetto dei tifosi bianconeri. E’ iniziata così la marcia di preparazione al Derby D’Italia di domenica sera a San Siro. Dopo il giorno di riposo concesso post-Bayer Leverkusen, la Juve ha ripreso ad allenarsi davanti agli spettatori sugli spalti del JTC Continassa (fra loro, in gran parte Juventus Member e tifosi degli Official Fan Club): il modo migliore per iniziare il countdown alla sfida di San Siro. Per Bonucci e compagni, la seduta ha previsto attivazione generale, poi squadra divisa in due blocchi per lavoro tattico e infine partitella finale a campo ridotto, tra gli applausi dei tifosi. Domani è in programma un allenamento mattutino", si legge su Juventus.com.
 
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Inter-Juventus, domenica ore 20,45. Formazioni GdS: "Sarà 4-3-1-2 con Ronaldo e uno tra Higuain e Dybala in attacco con alle spalle Ramsey. Alex Sandro e Cuadrado sulle fasce"

La Juve prepara la sfida di domenica sera contro l’Inter. Dopo la giornata di riposo i giocatori sono tornati ad allenarsi alla.I bianconeri hanno iniziato con lavoro fisico e prima dell’inizio della sessione si sono radunati attorno a Maurizio Sarri per una decina minuti. Durante il discorso alla squadra sono intervenuti anche Cristiano Ronaldo e Leonardo Bonucci che hanno discusso di alcune questioni tattiche con l’allenatore e hanno parlato degli esercizi fisici con il capo dei preparatori Daniele Tognaccini. Atmosfera distesa con il tecnico bianconero che ha abbracciato Merih Demiral prima di iniziare la seduta e con Cristiano Ronaldo e Gonzalo Higuain che hanno discusso di alcuni movimenti che, forse, si ritroveranno a fare accanto a lui ci sarà uno tra il Pipita e Paulo Dybala, con l’ex Napoli al momento favorito su La Joya che al termine della partitella (a due tocchi e campo ridotto) ha ricevuto qualche indicazione da Maurizio Sarri. L’argentino è stato l’ultimo ad uscire dal campo essendosi intrattenuto con Emre Can per una sessione di tiri in porta con il giovane Alessandro Siano tra i pali domenica sera a San Siro. Il portoghese partirà dal 1’ mentre accanto a lui ci sarà uno tra il Pipita e Paulo Dybala con l’ex Napoli al momento favorito su La Joya che al termine della partitella (a due tocchi e campo ridotto) ha ricevuto qualche indicazione da Maurizio Sarri. L’argentino è stato l’ultimo ad uscire dal campo essendosi intrattenuto con Emre Can per una sessione di tiri in porta con il giovane Alessandro Siano tra i pali.

Corriere di Torino





La Gazzetta dello Sport

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GdS: "Lukaku vs Ronaldo. La stella dell'Inter si prepara all'assalto del Re per il trono in A. Romelu può essere l’arma letale contro i bianconeri"

Romelu non aver paura di confrontare gol e palmares: non è con questi particolari che si decide un Inter-Juve. I nerazzurri attaccano la corona: per farlo, per provare a iniziare a credere che sia possibile mettere fine al dominio, bisogna rispondere al gigante bianconero, quello che viene da Madeira e che ha numeri a tre cifre in ogni statistica, un elenco di premi vinti lungo come la bibliografia di una tesi di laurea euna fame insaziabile. Per rispondere a un gigante serve un gigante e allora ecco che non può essere che Lukaku a piazzarsi a centro ring, sotto gli occhi di 72 mila spettatori, caricandosi sulle spalle i sogni di una tifoseria. Sogni che la sconfitta di Barcellona, per come è arrivata, non ha certo ridimensionato. Lui la gara del Camp Nou l’ha vista in tivù, nel suo temporaneo appartamento milanese: rinunciarci, visti i brutti ricordi di una stagione fa in quello stadio, non deve essere stato facile. Ma se qualche settimana fa Conte gli aveva chiesto di giocare anche con quel dolore alla schiena, perché la neonata Inter aveva bisogno di un bodyguard, martedì è stato proprio il tecnico, di concerto con lo staff medico,aconvincerlo che non era il caso di partire per Barcellona. Il quadricipite femorale (sinistro) dava fastidio da un po’, la partita con la Juve era segnata anche da prima con un circoletto rosso sul calendario degli interisti: arrivarci con 18 punti su 18 è uno stimolo in più,farlo senza Lukaku avrebbe reso il match un po’ monco, e molto in salita (specie dopo il rosso di Genova a Sanchez).Romelu ha saltato il primo match «gigante» della stagione (il derby è speciale, ma i rossoneri oggi non sono una rivale diretta per i vertici), ma ci sarà a quello contro i campioni in carica:l’allenamento solitario di mercoledì,el a seduta differenziata di ieri hanno permesso di superare il fastidio, domani sarà in gruppo.

Arma anti-Juve In fondo, l’assenza di Barcellona gli permette di arrivare al match per la corona da imbattuto, come i pugili che fanno paura. Se Ronaldo può presentarsi mostrando tutta una serie di «cinture», Romelu porta la bandiera dei «ribelli», di chi vuole sovvertire l’ordine costituito che dura da otto stagioni. L’Inter di Conte è la forza nuova di questo campionato, formazione che ha cambiato oltre il 50 per cento dei suoi titolari, ma anche stile, consapevolezza, testa. Se a Barcellona per 60’ ha mostrato il suo lato tecnico, le uscite dal basso «stilose», il palleggio nella casa dei maestri, contro i bianconeri dovrà anche rispondere alla forza con la forza, ai centimetri coi centimetri. Lukaku è l’uomo giusto per aggiungere questa dimensione, per tenere in allarme Bonucci e De Ligt, per fare da riferimento per le ripartenze dei suoi. E magari per far esplodere San Siro: il gol col Lecce è valso da presentazione, quello col Milan ha fatto innamorare itifosi,uno alla Juve lo renderebbe idolo assoluto, come è stato ad Anderlecht ed Everton, e non è riuscito ad essere allo United. La Juve l’ha corteggiatoeinseguito in estate. Poteva essere lì, a cercare di «conservare il potere». Invece no, la affronta. L’ha incontrata una volta sola, un anno fa all’Old Trafford, perdendo per un gol di Dybala. Al ritorno a Torino, quando Mata e un’autorete di Bonucci resero inutile il solito timbro di Ronaldo, non c’era, per un problema muscolare.

Ronaldo E voi, siete gente di numeri o di emozioni? Vi piacciono i leader che aumentano il fatturato o quelli che trascinano con un gran discorso? Cristiano Ronaldo, in questi mesi di Juventus, mette d’accordo tutti. Con la matematica ha familiarità e non smette di fare i compiti: negli ultimi giorni ha aggiunto un paio di medaglie al baule. Contro il Bayer Leverkusen ha giocato la partita numero 50 alla Juve - se vogliamo, nozze d’oro - e ha segnato il gol numero 32. È sotto media rispetto al suo passato ma è comunque il numero uno dei tempi moderni. Sivori, Boniperti, Charles e non solo avevano segnato di più, ma tra i giocatori di questi anni solo Higuain è arrivato a 32 come lui. Rischiano seriamente di essere insieme anche domenica sera alle 20.45, titolari davanti ad Handanovic.

Un anno fa Non basta? Avanti. Cristiano Ronaldo ha superato Iker Casillas per partite vinte nella storia della Champions (102) e ha raggiunto Raul per numero di avversarie a cui ha fatto gol: 33, non una di meno. In entrambe le classifiche è il numero 1 di sempre e per entrambe si è messo alle spalle un pezzetto di storia del Real, uno zuccherino per il suo orgoglio da uomo iper-competitivo, ma tutto questo è piuttosto freddo e soprattutto non conta, nella settimana di Inter-Juventus. In questo weekend la Juve vuole l’altro Ronaldo, quello che trascina con l’esempio, magari con una parola. Quando è arrivato alla Juve, mitizzato il giusto, ha cominciato maluccio ma nella prima partita importante si è rivelato. Juve-Napoli allo Stadium, Szczesny prende gol, poi Ronaldo mette in porta Mandzukic, prende un palo che libera Marione per il raddoppio e partecipa al terzo gol di Bonucci.

Quote e psiche È passato poco più di un anno, ci risiamo. La Juve è chiamata a un’altra partita in cui mette in palio il suo status di favorita... e non succede spesso. I bookmaker offrono quote in equilibrio - l’1 e il 2 pagano cifre simili - così Ronaldo, nei piani della Juventus, deve far saltare gli equilibri. Di solito lo fa in modo concreto, sul campo, con una giocata o materializzandosi in area dal nulla dopo minuti di quiete. Non è un leader in senso stretto - l’egoismo è uno dei tratti del suo calcio - ma di sicuro trascina e incide psicologicamente sulle partite, crea timore negli avversari.



Romelu e Diego In tutta la rosa dell’Inter in fondo non c’è un calciatore paragonabile a Cristiano, che guadagna il quadruplo di Lukaku e ha segnato più del triplo dei suoi gol con i club. Ronaldo ha 185 milioni di follower su Instagram - l’Inter è solo a 3,7 - e anche domenica avrà un seguito speciale. Nella sua zona incrocerà Godin, avversario in decine di derby di Madrid. Cristiano all’Atletico ha segnato 22 gol e contro l’Atletico ha vinto due finali di Champions. Nella prima, maggio 2014, segnarono entrambi. Nello stesso anno, in Supercoppa, Ronaldo colpì Godin con un pugno di cui in Spagna si parlò parecchio. Il 7 non pensava di ritrovarlo a Milano, con la stessa maglia nerazzurra che vide al suo esordio da pro’: Sporting Inter, preliminare di Champions, 17 estati fa. Cristiano era un ragazzino e nell’Inter giocavano Cordoba, Materazzi e, in attacco, Bobo Vieri. Anche quella volta, giganti in libera uscita.



Fonte: La Gazzetta dello Sport

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CorSera: "Incroci pericolosi: Conte vs Sarri. Antonio il cuore, Maurizio la testa. Stesso fanatismo per mondi opposti. Mai avversari, si sono «sfiorati» in panchina"


La prima volta in cui Antonio Conte ha incontrato la Juventus da allenatore avversario è stata una grande festa. Ma solo per i bianconeri, che con il 5-1 ad Arezzo del 19 maggio 2007 ritornarono in A, dopo la retrocessione per Calciopoli. Conte ci rimase male due volte, perché all’ultima giornata Madama perse l’unica partita, contro lo Spezia, condannando l’Arezzo a una retrocessione in C che col passare degli anni è entrata a suo modo nella storia: perché Antonio, alla sua prima esperienza in panchina, fu allontanato alla nona giornata e al suo posto venne chiamato un certo Maurizio Sarri che durò quasi venti giornate, ma a sua volta venne cacciato per scarso rendimento. Conte tornò così al suo posto e sfiorò una salvezza che sarebbe stata un’impresa, considerati anche i sei punti di penalizzazione. Quello di Arezzo resta il contatto più ravvicinato tra due mondi così distanti da trovare nella passione folle per il proprio mestiere un punto di incontro. Due pianeti che si sono sfiorati anche a Londra, sponda Chelsea, dove Sarri ha ereditato una squadra reduce da due anni sulle montagne russe con Conte in panchina. Ha sfruttato il suo lavoro, ma l’ha riprogrammato a modo suo, vincendo l’Europa League. «Conte ti entra nel cuore, Sarri nella testa» ha sintetizzato in modo definitivo Roberto Goretti, giocatore dell’Arezzo di quell’annata così particolare. «Sarri era tutto tattica, Conte tutto intensità e cattiveria» aggiunge l’ex compagno Floro Flores, bomber di quella squadra. Tempo però ne è passato da allora. E il fumatore incallito Sarri non è più lo scaramantico che faceva dipingere di nero tutte le scarpe dei giocatori, pena l’esclusione dai titolari. Così come il salutista Conte dal punto di vista tattico si è evoluto tantissimo, al punto da presentarsi al Camp Nou col trequartista, uno dei marchi di fabbrica di Sarri. La distanza, nonostante la maniacalità che li accomuna nello studio dell’avversario e nella preparazione della partita, però resta, perché è già nel punto di partenza: l’ex capitano della Juventus, che ha vinto gli scudetti della Grande Ricostruzione bianconera contro l’ex bancario che ha debuttato in A a 55 anni, quando l’altro era già diventato c.t. azzurro. Percorsi completamente diversi e un primo contatto che promette bene in vista del duello scudetto: Maurizio si lamenta di giocare a Firenze alle 15 con un caldo asfissiante? «Stia sereno, ora sta dalla parte forte» sibila Antonio, che da outsider si esalta ed esalta i suoi. Non è chiaro però quale sarà la parte più forte sul campo e questa in fondo è già una vittoria di Conte. Proprio perché — entrando nel cuore dei giocatori — Antonio ha già infiammato l’Inter. Per entrare nella testa di Ronaldo e compagnia, a Sarri invece serve ancora tempo. Ma quel tempo è già adesso. La guerra dei mondi sta per cominciare.



Fonte: Il Corriere della Sera

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TS, Lippi: "Inter-Juve, partita impronosticabile. Higuain o Dybala in coppia con Ronaldo o tutti insieme? Qualsiasi soluzione offensiva, il potenziale della Juve è straordinario"


Marcello Lippi: «Certo che per l’Inter, che non era così competitiva da anni, vincere e portarsi a più 5 sulla Juventus sarebbe una iniezione di fiducia incredibile».

Sensazioni? «Queste grandi partite sono impronosticabili, mi aspetto equilibrio». Un mossa che farebbe se domenica si trovasse al posto di Sarri e Conte? «Non è una serata da invenzioni! Le squadre più piccole possono studiare degli accorgimenti quando affrontano le big. Ma due top club come Juventus e Inter devono semplicemente esprimersi al massimo. I bianconeri, comunque scenderanno in campo, saranno super competitivi vista la rosa di estrema qualità. E la sconfitta di Barcellona non avrà ripercussioni negative sui nerazzurri, anche perché per lunghi tratti hanno disputato una gran partita al Camp Nou».

L’Inter è una squadra di Conte: c’è un motivo particolare? «Antonio è molto bravo e veloce ad entrare nella testa delle persone con cui lavora. È stato così anche al Chelsea, in Nazionale e alla Juventus. Assieme ai dirigenti dell’Inter ha costruito una squadra con un’unità d’intenti importante. È un aspetto fondamentale».

Il suo occhio da allenatore quali novità sta cogliendo nella Juventus? «Quello che si vede è un fraseggio più frequente, una filosofia di gioco che coinvolge maggiormente i centrocampisti e un pressing discretamente organizzato»

Conte all’Inter ha reso il campionato interessante come non si vedeva da tempo. I tifosi juventini negli ultimi giorni quasi si sono scordati del Bayer Leverkusen.Questa minore attesa per la Champions può diventare l’arma in più in Europa per la squadra di Sarri? «La priorità del mondo Juve è sempre stata quella di primeggiare prima di tutto in Italia, poi le sconfitte nelle finali europee hanno trasformato la Champions in una sorta di ossessione negli ultimi anni. La filosofia del club è e sarà sempre la stessa: provare a vincere tutto, senza fare scelte come invece si fa altrove. E’ l’unico modo per trionfare. I bianconeri partono nel gruppetto delle favorite anche in Champions: in prima fila metto pure Liverpool, City, Barcellona e Bayern, che sembra tornato al top. E occhio al Real Madrid: ora è un po’ in difficoltà, poi magari ricomincia a giocare e arriva in fondo».

Lei conosce benissimo Conte, suo capitano alla Juventus: domenica sera patirà il confronto con la sua ex squadra? «Quando ero all’Inter e ho sfidato la Juve dopo i tanti successi in bianconero, all’entrata in campo anche io ho provato sensazioni particolari. Poi, però, inizia la partita e sei concentrato solo su quella. Sarà così anche per Antonio. La differenza tra le nostre due esperienze, è che io passai direttamente dalla Juve all’Inter, mentre Antonio è arrivato a Milano dopo un percorso».

Le fa effetto vedere più titolari italiani nell’Inter che nella Juventus o è la conseguenza della crescita esponenziale dei bianconeri? «La Juventus ha avuto una ossatura italiana per molti anni e semplicemente quest’anno ha più stranieri in campo. All’Inter vanno fatti i complimenti, sono stati bravi e intelligenti: stravedo per Sensi e Barella».

Meglio Higuain o Dybala in coppia con Cristiano Ronaldo o tutti insieme? «Con qualsiasi soluzione offensiva - Dybala, Higuain, il potenziale della Juventus è straordinario. Quello di Sarri è uno degli attacchi più forti del mondo: quando hai Cristiano Ronaldo non può essere diversamente. I bravi giocatori, seppur con caratteristiche differenti tra loro, possono sempre integrarsi. Quello di Sarri è un imbarazzo della scelta che vorrebbero avere tutti i tecnici» [...]



Fonte: TuttoSport
 
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Ramsey alla BBC: "La Juventus è un club dominante. Frustrante l'ultimo infortunio ma lo staff medico qui è stato incredibile. Su Ronaldo e l'Inter..."

Lunga intervista concessa da Aaron Ramsey, centrocampista della Juventus, ai microfoni della BBC. Tanti gli argomenti trattati dal gallese, dal suo addio all’Arsenal al momento che sta vivendo adesso a Torino. Ecco quanto tradotto da Tuttojuve.com:



Sul mancato rinnovo con l'Arsenal. "C'è stata molta confusione, c’erano tante cose in ballo. La decisione è stata presa e questo è quanto, così ho dovuto valutare altre opzioni. L'Arsenal stava attraversando un periodo di transizione all'epoca, ora hanno tanti giocatori di qualità e talenti che stanno sbocciando. La direzione che stanno prendendo è quella giusta ma adesso io penso solo alla Juventus. Ho avuto un’incredibile opportunità in un club importantissimo. Voglio solo essere parte di questo adesso. Spero di poter aiutare i miei compagni e di raggiungere grandi traguardi in un palcoscenico importante”.



Com'è stato il primo incontro con Cristiano Ronaldo? “È stato come tutti gli altri, mi hanno accolto benissimo. È uno dei più grandi sul campo ma per il resto è un uomo normale. Sa come rompere il ghiaccio e farti sentire a tuo agio., come se stessi parlando con chiunque altro. C'è una sensazione di grande famiglia alla Juventus. Tutti hanno un obiettivo comune: vincere partite e trofei. Tutti sono concentrati e indirizzati sull'obiettivo e su quello che deve essere fatto“.



L’emozione di passare alla Juventus è stata la stessa provata nel 2008 quando sei andato all’Arsenal dal Cardiff? “È stato un po’ differente. All'epoca avevo 17 anni ed è stata una sensazione forte, diversa. Adesso devo dimostrare le mie qualità a nuovi compagni, tifosi, allenatori. Però ora gioco da tanto tempo, ho consapevolezza delle mie qualità, è solamente una questione di metterle in mostra".



Un infortunio ti ha fatto saltare la pre-season. È stato frustrante? “Certamente. Volevo terminare la mia esperienza all’Arsenal giocando la finale di Europa League, ma non ce l’ho fatta. La mia preoccupazione successiva è stata quanto sarei stato fuori e quanto della pre-season avrei saltato. È stato frustrante. Ma lo staff medico qui è stato incredibile e mi ha aiutato ad attraversare questo brutto momento. Adesso mi sento davvero bene, sono orgoglioso del primo gol e di aver giocato tre gare l'ultima settimana. C'è tanto da fare e da migliorare, ma per fortuna posso crescere e diventare più forte, star meglio e cercare di disputare una stagione piena di successi".



Hai intenzione di imparare l’italiano? “È importante impararlo. Tutte le riunioni sono in italiano, la maggior parte dei giocatori lo parla. Però non è solo per il calcio. Quando vai al ristorante o a fare il pieno alla macchina, alcuni non parlano inglese. È importante parlare la loro lingua per entrare al meglio nella loro cultura e capirla. Mi servirà un po’ di tempo. Qualche parola in allenamento la sto imparando, spero di riuscire a parlarlo al meglio un giorno”.



Come hai trovato Maurizio Sarri? “Fin qui è stato tutto grandioso. Ha portato nuove idee e nuove informazioni sulle quali stiamo lavorando duramente per riuscire a metterle in pratica. Ancora non sta andando del tutto come vorremmo per certi versi, ma per altri sì. Un po’ alla volta stiamo migliorando stiamo migliorando, implementando e comprendendo il nostro ruolo e le responsabilità che ci dobbiamo prendere".



La Juventus? “È un club fantastico, che sta dominando da tantissimo tempo. Sappiamo che le altre sono migliorate e che stanno cercando di rubarci il primato. Ma quando sei in questa squadra la vittoria è tutto ed è quello per cui stiamo lottando”.



Gli episodi di razzismo? “Noi siamo dei modelli e abbiamo un grande audience a cui appellarci, per questo ci sono molti argomenti diversi su cui dobbiamo esprimere la nostra opinione. Finché tutto viene fatto in modo positivo e sincero, possiamo avere un impatto positivo su molti argomenti diversi. Ho sempre avuto un amore per gli animali. Per vedere quanto siano impotenti in alcune situazioni, non riesco a capirlo. Cerco di fare del mio meglio per spargere la voce e avere una sorta di impatto. Ma non è solo quello. Ci sono anche altre cose in cui sono stato coinvolto, ad esempio il clima. Alcuni enormi cambiamenti devono essere presi per aiutare questo pianeta per le generazioni future. Ci sono alcune cose in cui voglio essere coinvolto. Siamo in una posizione in cui possiamo avere qualche effetto, quindi, anche se è solo una persona, voglio aiutare il più possibile”.



La sfida con l’Inter e con Sanchez? "L'Inter è migliorata in questa stagione. Antonio Conte lo ha resi molto organizzati e lo conferma il fatto che non hanno ancora perso punti. Sarà molto difficile. Hanno grandi giocatori, incluso uno che conosco bene da tempo come Alexis. Dobbiamo star attenti a lui, e agli altri che hanno, dobbiamo giocare al top per raggiungere il risultato che vogliamo".



Chiosa sulla Champions League: “È molto importante per noi, ma questa settimana c’è il campionato La Juventus è stata dominante in campionato per anni. Spero che alla lunga le cose tornino al loro posto e che noi possiamo vincere di nuovo”.



Tuttojuve.com
 
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LIVE TJ - BONUCCI: "A Milano vedremo una grande Juventus. Crescita veloce per De Ligt. E su Sarri, Allegri e Conte..."
04.10.2019 16:41 di Camillo Demichelis
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport



LIVE TJ - BONUCCI: "A Milano vedremo una grande Juventus. Crescita veloce per De Ligt. E su Sarri, Allegri e Conte..."
Leonardo Bonucci ha parlato ai microfoni di Paolo Aghemo di Sky Sport: "In questo tipo di partite dare una favorita è sempre difficile. Sicuramente loro hanno iniziato bene il campionato, come era lecito aspettarsi con l'arrivo di Conte che ha messo insieme una grande squadra. Noi da parte nostra andremo a Milano facendo una grande prestazione perché è quella che ti porta al risultato finale. Io sono sicuro che vedremo una grande Juventus che va li per portare a casa l'obiettivo finale. Conte? Ciò che ci ha trasmesso Conte alla Juve e in Nazionale è stata quella fame, la voglia di non mollare mai, una mentalità che permette di andare oltre i fastidi per arrivare all'obiettivo. Ci ha inculcato queste cose dal primo giorno, penso che Conte sia stato perfetto per quella Juve: gli serviva una chance con una grande e noi dovevamo ritornare grandi dopo Calciopoli, avevamo bisogno di qualcuno che ci facesse capire cosa significava indossare questa maglia. Dopo tre anni alla grande, il nostro percorso di crescita è continuato e si sono divise le strade, ma i rapporti sono comunque rimasti. Sarri - Allegri? Le richieste di Sarri sono completamente opposte rispetto all'interpretazione delle partite con Allegri. Ora la difesa è più a zona e negli spazi rispetto ad un gioco a uomo e nei primi tempi c'è stata qualche difficoltà in questi aspetti. Stiamo crescendo ed è con il lavoro che certe situazioni migliorano. Il percorso ora è iniziato e non finirà qui. De Ligt? Ha tutto per diventare il miglior difensore del mondo. Deve crescere gradualmente, gli è stato messo troppo peso addosso nelle prime partite. Ci siamo passati tutti, fa parte del nostro lavoro. Ora è più sereno. Come me gli piace giocare il pallone, viene dalla scuola olandese dove anche i difensori devono far girare la palla velocemente. Lui a differenza mia però è più forte e cattivo nell'uno contro uno, nel giocare a uomo, per questo abbiamo incontrato qualche difficoltà. Matthijs ha fatto una crescita veloce per un giovane di 19 anni".
 
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PAG Posted on 4/10/2019, 22:58     +1   -1
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LIVE TJ - Allenamento terminato. Domani alle 14 parlerà Sarri. Domenica Ramsey sarà titolare. In attacco ballottaggio Higuain- Dybala
04.10.2019 19:44 di Camillo Demichelis
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport



LIVE TJ - Allenamento terminato. Domani alle 14 parlerà Sarri. Domenica Ramsey sarà titolare. In attacco ballottaggio Higuain- Dybala

12:39 - ALLENAMENTO IN CORSO - La Juventus è in campo alla Continassa e si sta allenando in vista della gara contro l'Inter. Maurizio Sarri in vista del match di domenica ha un solo grande dubbio è riguarda l'attacco. Infatti, Ramsey tornerà fra i titolari e avrà il compito di assistere Cristiano Ronaldo e uno fra Higuain e Dybala. Il dubbio è proprio sul partner offensivo di CR7 e probabilmente il ballottaggio fra i due argentini verrà risolto solo nelle ore che precederanno la partita. Durante la partita è lecito aspettarsi la solita staffetta tra Ramsey e Bernardeschi visto che per il momento Sarri preferisce dosare le forze del gallese.

13:42 - ALLENAMENTO TERMINATO - La Juventus ha terminato l'allenamento mattutino in vista della sfida contro l'Inter.

13:44 - DOMANI ALLE 14 PARLERÀ SARRI - La Juve, tramite il suo sito internet ufficiale, ha fornito i dettagli della seduta odierna: "Il Derby d'Italia è sempre più vicino e la Juve prosegue la preparazione in vista della sfida contro l'Inter. I bianconeri si sono ritrovati questa mattina al JTC per lavorare principalmente sugli aspetti tattici del match, per poi disputare una partitella. Domani, vigilia della gara, la squadra sarà in campo nel pomeriggio e prima dell'allenamento, mister Sarri terrà la consueta conferenza stampa. L'appuntamento con i giornalisti è fissato per le 14:00 presso l'Allianz Stadium e sarà come sempre trasmesso in diretta da Juventus TV.", si legge su Juventus.com.

19:44 - DUBBIO HIGUAIN- DYBALA - Domani, la Juventus si allenerà nel pomeriggio in vista della gara contro l'Inter. La seduta sarà preceduta dalla conferenza stampa di Maurizio Sarri che sarà alle ore 14. Il tecnico toscano, per il match di domenica, ha un solo dubbio di formazione e riguarda l'attacco. Infatti, al momento è aperto il ballottaggio fra Higuain e Dybala per affiancare Cristiano Ronaldo.
 
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PAG Posted on 5/10/2019, 08:53     +1   -1
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Inter-Juventus, domani ore 20.45. Formazioni GdS: "Sarà 4-3-1-2 con Ronaldo e probabilmente, Higuain favorito su Dybala in attacco. Ramsey ritorna trequartista"


INTER JUVENTUS Sono due squadre in salute, fare pronostici anche alla Magic è complicato. Tra i campioni d’Italia è in decisa crescita De Ligt, che potrebbe reggere l’urto di Lukaku in uno dei duelli più attesi. Molto meglio, tra i nerazzurri, sperare in Lautaro Martinez, più imprevedibile per la difesa bianconera. A centrocampo Sensi e Barella sono in grande forma e scegliamo loro rispetto a Khedira e Matuidi. Capitolo a parte il duello in regia, dove Pjanic si sta sempre più «sarrizzando». E nella metà campo nerazzurra? Godin e Skriniar a tre ogni tanto perdono la bussola, a differenza di De Vrij: CR7 non si può lasciare fuori, Higuain sì. Potrebbe esserci la sorpresa Dybala.

GdS





Maurizio Sarri oggi vivrà la vigilia di Inter-Juventus, probabilmente con pochi pensieri di formazione. La linea difensiva è praticamente certa: Cuadrado-Bonucci-De Ligt-Alex Sandro davanti a Szczesny. In mezzo il trio Khedira-Pjanic Matuidi è una garanzia, Ramsey ha riposato col Leverkusen e dovrebbe tornare da trequartista, dietro a Cristiano e probabilmente a Higuain, favorito su Dybala per la maglia più in bilico.

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La Gazzetta dello Sport

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CT: "Ronaldo-Godin. Inter-Juve propone per la 32esima volta la sfida del portoghese al difensore uruguaiano che ha «subito» 22 gol con l’Atletico Madrid"



Una sfida infinita. Con una partita nella partita. Quello di domani non sarà un derby d’Italia qualunque, ammesso che possa esistere un incrocio ordinario tra Inter e Juventus, prima contro seconda. Un po’ perché la classica del calcio italiano è alla sua 200ª edizione in campionato, con un bilancio di 90 vittorie bianconere, 58 nerazzurre e 51 pareggi. Un po’ perché la sceneggiatura della sfida al Meazza prevede l’ennesimo testa a testa tra Diego Godin e Cristiano Ronaldo, cari nemici che incroceranno i tacchetti proprio sulle stesse zolle: se il difensore uruguayano giocherà sul centrodestra, l’attaccante portoghese partirà al solito dal centrosinistra. «L’aspetto più complicato del marcare Cristiano è quello mentale. Non si può mollare un secondo, perché a lui basta un secondo per segnare», disse qualche tempo fa Godin, che mercoledì ha concesso un secondo di troppo a Suarez, costato il 2-1 del Barcellona sull’Inter. Il loro duello è un kolossal in scena da dodici stagioni. Dai derby di Madrid a quello d’Italia, per gli ex fuoriclasse di Real e Atletico ora diventati rispettivamente leader tecnico della Juve e guida carismatica dell’Inter. Dei 25 gol segnati da Ronaldo ai «cugini» Colchoneros, ben 22 sono arrivati con in campo Godin, inutilmente corteggiato dalla Juventus ai tempi in cui in panchina c’era Ranieri e ancora l’estate scorsa. Lo score complessivo delle loro sfide conta 11 successi di Ronaldo, 10 pareggi e 10 successi di Godin, che aggiudicandosi il derby d’Italia arriverebbe ad un pareggio di bilancio. Dove eravamo rimasti? L’ultimo incrocio risale allo scorso inverno, ottavi di Champions tra Juventus e Atletico: dopo il gol segnato nel 2-0 dell’andata al Wanda dal promesso sposo nerazzurro, con deviazione decisiva proprio di Cristiano, al ritorno allo Stadium arriva la scintillante tripletta del bianconero a sancire la remuntada juventina. Un’impresa festeggiata con qualche gestaccio di troppo da CR7, poi bacchettato proprio da Godin: «All’andata Simeone fece un gesto rivolto al nostro pubblico, non ce l’aveva con la Juve. Ronaldo invece non ha rispettato i nostri tifosi». L’ultima volta con le nazionali risale al 2018, ottavi dei Mondiali in Russia, quando l’Uruguay di capitan Godin supera (2-1) ed elimina il Portogallo di capitan Cristiano. La prima volta in assoluto è invece datata 17 settembre 2008, Manchester United-Villarreal 0-0 nel primo turno dei gironi di Champions, con il giovane Cristiano ai Red Devils e Diego nel «Sottomarino giallo». Un anno dopo, nella Liga spagnola, al portoghese bastano 2 minuti per timbrare il primo dei due gol con cui il Real si sbarazza del Villarreal. Indimenticabile il derby madrileno nella finale di Champions del 2014 a Lisbona. Apre una rete di Godin, chiude un rigore di Ronaldo sul gong dei supplementari: Real-Atletico 4-1. Passano un paio di mesi e i due si ritrovano in Supercoppa spagnola: vince Godin, che nel secondo round, la partita di ritorno, riceve due cazzotti da Ronaldo in piena area colchonera. Episodio sanzionato con un cartellino giallo dall’arbitro e con polemici titoloni anti-CR7 della stampa catalana. Adesso un nuovo combattimento, il primo sul ring del Meazza.



Fonte: Corriere di Torino

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GdS, Vucinic: Sarri mi piace, Conte è unico. Alla Juve con Antonio nessuno riusciva a metterci in difficoltà. Pjanic e Sensi, il top a San Siro"

Estratto intervista della Gazzetta dello Sport a Mirko Vucinic:



Che si può dire di Inter-Juve? «Che può essere decisiva, può dare a entrambe la fiducia per la stagione.Un po’ somiglia a quello Juve-Milan del 2011, perché l’Inter è più o meno sul livello della nostra Juve. Sarri però ha una squadra molto più forte di quel Milan di Allegri: in ogni ruolo ha due campioni».

Qualè il vantaggio di avere Conte in una situazione del genere? «Antonio lavora tanto, si fa seguire dalla squadra e prepara le partite come nessuno. A noi diceva tutto quello che sarebbe successo e gli avversari non ci mettevano mai in difficoltà».

Un giocatore preferito per squadra. «Pjanic e Sensi. Tecnica pura».

E Ronaldo?«Sarebbe bello giocare con Ronaldo, ma ormai... sono vecchio. La sua volontà di essere il numero 1 mi ha sempre colpito, a quel livello non l’ho vista nemmeno in Buffon e Pirlo».

Quindi niente ballottaggio Higuain-Dybala: gioca Vucinic «Avrei potuto giocare in tutte le posizioni... ma non in porta». Con Sarri in panchina ci si divertirebbe? «Sì, mi piace: fa giocare bene le squadre e vince.Tra gli allenatori che ho avuto prendo Conte e Spalletti, che per me è ancora uno dei due-tre più bravi».

E domani Vucinic sarebbe contento se... «Se vincesse la Juve: è la mia ex squadra e andrebbe a+1. Un campionato bellissimo».

Resta il grande classico della vigilia: il pronostico. «Vince la Juve. Uno a zero». [...]

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TS: "Giù le mani. Andrea Agnelli difende la stella di Antonio Conte. On line 15 mila firme per rimuoverla dallo Stadium. Ma per il presidente resta dov’è"


TORINO - Effettivamente Inter-Juventus di domani sera può avere un che di fantascientifico. Stile Guerre... Stellari, ad esmpio. Anche perché di stelle in campo ce ne saranno parecchie (da Cristiano Ronaldo e Romelu Lukaku in giù). Ma ancora non basta, perché l’occasione torna - diciamo così, utile - per qualcuno, per porre di nuovo al centro dell’attenzione il cosiddetto Caso Conte. Conte che astrologicamente parlando, da un punto di vista calcistico, è nato sotto il segno della zebra eppoi, strada facendo, è passato su sponda nerazzurra. Cioè a distanza siderale rispetto alle origini. Sempre calcisticamente, e campanilisticamente, parlando.



E’ dunque montante il sentimento del partito di chi vorrebbe togliere la “stella ad honorem” dedicata all’ex bandiera bianconera in quella sorta di “Walk of Fame” che circonda l’Allianz Stadium: trattasi di 50 stelle celebrative, ciascuna delle quali associata ai più grandi calciatori della storia della società, eletti nel 2010 dagli Juventus Club Doc. Alfabeticamente, si va dalla A di Anastasi alla Z di Zoff passando - tra gli altri - per Baggio, Bettega, Boniperti, Del Piero, Trezeguet, Vialli, Zidane. Immancabili Buffon e Nedved, tra gli attuali tesserati bianconeri. Conte campeggia vicino alla curva Sud, tra Roberto Baggio e Paolo Montero. Salvo clamorose variazioni di programma e ripensamenti, però, pare ben difficile che qualcosa si smuova giacché il presidente Andrea Agnelli decisamente è contrario alla cosa. [...]



TuttoSport

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Inter-Juventus bollente, Paolo Bonolis attacca i bianconeri



"La partita di due anni fa fu grottesca, non ricordo scippi a Torino".
Manca poco all’atteso match scudetto tra Inter e Juventus, e la tensione cresce sia in casa nerazzurra sia in quella bianconera. A scaldare la vigilia ci ha pensato anche Paolo Bonolis, che ai microfoni di Radio Marte ha parlato del derby d’Italia non risparmiando qualche frecciata alla Vecchia Signora: “Inter-Juve di due stagioni fa è stata una delle cose più grottesche viste mai, superiore anche al rigore non dato a Stefano Sensi contro il Barcellona”.

“In questi episodi ti rendi conto che puoi allenarti e costruire quanto vuoi, c’è una variabile indipendente quale una decisione arbitrale capace di mandare tutto allo scatafascio. Non ricordo però ancora scippi fatti a Torino, lo sconfitto non è mai bianconero”, continua velenoso il conduttore Mediaset, noto tifoso vip del Biscione.

Bonolis approva il lavoro di Antonio Conte: “Ogni anno speriamo di portare a casa un risultato importante. Quest’anno l’Inter mi piace molto, sembra l’Inter del Triplete 30 metri più avanti e sta facendo bene anche in Champions League”.



“Se l’Inter dovesse vincere o pareggiare contro la Juventus non diventerebbe la favorita per lo scudetto, ma la squadra si caricherebbe di una carica emotiva incredibile. Se invece dovesse perdere, l’Inter resterebbe nelle zone alte”.

Bonolis non esclude il Napoli dalla corsa scudetto: “Anche il Napoli fa parte indubbiamente delle squadre in lotta per lo scudetto, al momento non ha la continuità di Juve e Inter, ma può trovarla perchè ne ha caratteristiche”.

“Poi, nel gioco del calcio difficilmente una certa squadra mantiene una costante freschezza per tutta la stagione”.



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