Il Salotto Bianconero

[Serie A] Fiorentina- Juventus

« Older   Newer »
  Share  
PAG Posted on 6/9/2019, 00:48     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Administrator
Posts:
81,844
Reputation:
+81
Location:
Barletta

Status:


CITAZIONE

LIVE TJ - Partitella a ranghi misti alla Continassa, Ramsey in gol
816f2e5d271cd3a2fa1cf49cd48356cb-63266-5e324825c98f666eba59ad55b7ad0b37
05.09.2019 20:15 di Camillo Demichelis


LIVE TJ - Partitella a ranghi misti alla Continassa, Ramsey in gol

13:05 - JUVE IN CAMPO NEL POMERIGGIO - La Juventus, questo pomeriggio, sarà in campo per allenarsi in vista della ripresa del campionato. Ovviamente Sarri non avrà a disposizione i 12 nazionali che rientreranno la prossima settimana. I primi che rientreranno saranno Bernardeschi e Bonucci mentre gli ultimi che faranno ritorno alla base saranno i sudamericani che sono attesi nella giornata giovedì 12 settembre. Oggi, non saranno presenti nemmeno Higuain e Douglas Costa che avranno ancora un giorno di riposo e rientreranno domani alla Continassa.


20.15 - PARTITELLA ALLA CONTINASSA. RAMSEY IN GOL - Report della seduta di oggi della Juventus: "Pomeriggio a ranghi misti al JTC. Ai bianconeri rimasti a Torino, si sono aggregati anche alcuni ragazzi dell’Under 23 e dell’Under 19 per partecipare a una partitella a tempi ridotti. A segno Ramsey e Gerbi (Under 23, con una doppietta), nel 3 a 0 finale a favore della prima squadra più aggregati. La squadra continuerà il proprio lavoro nel pomeriggio di domani".



 
Top
PAG Posted on 8/9/2019, 00:22     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Administrator
Posts:
81,844
Reputation:
+81
Location:
Barletta

Status:


CITAZIONE

LIVE TJ - Allenamento terminato. Squadra al lavoro sull'atletica e la tecnica
816f2e5d271cd3a2fa1cf49cd48356cb-63266-5e324825c98f666eba59ad55b7ad0b37
07.09.2019 16:22 di Camillo Demichelis



LIVE TJ - Allenamento terminato. Squadra al lavoro sull'atletica e la tecnica

11:41 - ALLENAMENTO MATTUTINO - La Juventus, in mattinata, si allenerà senza i nazionali. Maurizio Sarri ritroverà tutti i suoi giocatori nel corso della prossima settimana. I primi a tornare saranno Bonucci, Bernardeschi e Pjanic, mentre i sudamericani torneranno solo giovedì.

14:43 - ALLENAMENTO TERMINATO - La Juventus, tramite il suo sito internet ufficiale, ha fornito i dettagli della seduta odierna: "Il sabato mattina dei bianconeri a Torino è trascorso in campo, al Training Center. La Juventus si è allenata oggi alla Continassa, focalizzando come di consueto l’attenzione sull’aspetto fisico (lavoro individuale muscolare) e tecnico (in campo, con la palla). Domenica e lunedì saranno liberi per il gruppo, che tornerà ad allenarsi martedì pomeriggio, iniziando così la settimana che porterà a Fiorentina-Juve, sabato prossimo al “Franchi”", si legge su Juventus.com.

16:22 - CONTRO LA FIORENTINA SI VA VERSO LA CONFERMA DI HIGUAIN - Nel corso della prossima settimana, Maurizio Sarri inizierà a pensare alle scelte di formazione in vista della sfida contro la Fiorentina. Il tecnico sabato prossimo dovrebbe confermare il tridente formato da Douglas Costa, Higuain e Cristiano Ronaldo. Mentre a centrocampo Sarri potrebbe fare anche qualche cambio in considerazione del fatto che poi c'è la gara contro l'Atletico Madrid. Chi arriverà alla sfida contro la Fiorentina con una forma migliore sono giocatori che sono rimasti qui come Khedira, Rabiot e Ramsey.
 
Top
PAG Posted on 9/9/2019, 22:18     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Administrator
Posts:
81,844
Reputation:
+81
Location:
Barletta

Status:


CITAZIONE
TS: "Juve, esame turnover. Dalla Fiorentina all’Inter: 7 gare in 23 giorni, il primo ciclo verità per capire se Sarri ruoterà la rosa. Nelle prime due gare stessa formazione"






TORINO 09/09/2019 - Sette partite per capire la Juventus, sette partite per capire Maurizio Sarri. Da una pausa della Nazionale all’altra, si parte con la trasferta di Firenze sabato prossimo e, soprattutto, si chiude con il match a San Siro contro l’Inter il 6 ottobre, prima dello stop per gli impegni nelle qualificazioni europee degli azzurri. Avvio intenso, tra la Fiorentina in campionato e, quattro giorni, dopo il debutto in Champions League a Madrid contro l’Atletico di Diego Simeone. Poi tre impegni in una settimana, contro squadre di fascia medio-bassa del campionato ma complicati per il poco spazio tra l’uno e l’altro, visto il turno infrasettimanale di Brescia a inframmezzare le gare in casa con Verona e Spal. Quindi l’adrenalina risale con il Bayer Leverkusen in Champions League e con il già ricordato big-match contro i nerazzurri, secondo passaggio chiave in Serie A dopo quello vittorioso contro il Napoli: per il valore dell’avversario, indicato come la più seria antagonista per lo scudetto, e per quell’Antonio Conte che siede in panchina, al primo incrocio con la sua ex squadra dopo averla polemicamente lasciata nel 2014. Saranno ventitré giorni ad alta intensità, il primo vero banco di prova per Sarri da quando gli è stata affidata la guida della Juventus. Innanzitutto perché il tecnico potrà finalmente sedersi in panchina, dopo averla finora obbligatoriamente evitata a causa della polmonite di cui è rimasto vittima. Poi perché si capirà quale sarà la filosofia con cui l’allenatore affronterà gli impegni ravvicinati. Sette partite a breve distanza una dall’altra richiedono alternanza di uomini, quella cui Massimiliano Allegri abitualmente ricorreva, a volte anche in maniera eccessiva (ricordate le polemiche per la trasferta contro la Spal?). E nell’esperienza napoletana Sarri non derogava invece all’uso dell’undici base, in Italia come in Europa, con rarissime variazioni sul tema. Un refrain che si è riproposto anche nell’esperienza torinese, viste le formazioni scese in campo al debutto a Parma e in casa contro il Napoli, con la seconda che sarebbe stata identica alla prima se non ci fosse stato il cambio obbligato al centro della difesa, dove Matthijs de Ligt ha preso il posto dell’infortunato Giorgio Chiellini. Eppure quelli vicini all’ambiente sarriano sostengono che non ci sia più l’integralismo visto a Napoli, che l’esperienza vissuta con il Chelsea sia servita anche a smussare la determinazione di insistere su un undici di base fisso, affidandosi unicamente a esso. Logica vuole che, in questo breve lasso di tempo, ci possa essere spazio per tutti, soprattutto a centrocampo dove Emre Can e Adrien Rabiot hanno avuto pochi minuti a disposizione, dove Rodrigo Bentancur non è stato finora preso in considerazione, o dove Aaron Ramsey conta di debuttare, dopo essersi ripreso anche dal mal di schiena che lo aveva frenato nei giorni scorsi. Vale, comunque, quanto detto sabato da Federico Bernardeschi, passato dalla semititolarità dalla passata stagione a una breve apparizione nella partita di Parma: «Quando un allenatore fa delle scelte, sono anche indipendenti dalla valutazione del singolo e riguardano più aspetti: il lavoro della settimana, l’avversario, l’impegno personale ». Occorrerà tenere conto anche di questo per giudicare le scelte di Sarri



Fonte: Tuttosport

CITAZIONE
GdS: "Danilo-Rabiot, rimasti a Torino a lavorare, sono pronti a sfruttare la fatica dei 13 nazionali. L'infortunio di De Sciglio spiana la strada all’ex esterno del City"


TORINO 09/09/2019 - Chi parte rischia e chi resta ha più probabilità di fare festa. Alla Continassa sono abituati ad assistere al fenomeno dello svuotamento durante le soste per le nazionali: difficile che da Torino si muovano in meno di 10 per le varie sedi degli incontri previsti, può capitare che si arrivi addirittura a una quindicina di partenze. Questa volta sono in 13 e alcuni (i sudamericani) hanno dovuto affrontare (e affronteranno) viaggi intercontinentali, che comportano problemi di fuso ma soprattutto un rientro molto a ridosso della ripresa del campionato (i bianconeri giocheranno sabato alle 15 al Franchi contro la Fiorentina).



Obiettivo sorpasso Oltre a una Juventus che sta facendo il giro del mondo ce n’è un’altra, meno corposa, che è rimasta a lavorare a Torino. Giocatori a chilometro zero che potrebbero beneficiare dei giorni trascorsi a contatto con Maurizio Sarri. Per due di loro, Danilo e Adrien Rabiot, è stato un surplus di ambientamento, visto che sono nuovi acquisti. Entrambi hanno discrete possibilità di giocare dall’inizio, in particolare Danilo. Per il brasiliano sarebbe la prima da titolare, dopo il lungo spezzone giocato contro il Napoli. Danilo è entrato al posto di Mattia De Sciglio nel primo tempo e nemmeno trenta secondi dopo ha fatto gol, diventando lo straniero più veloce di sempre a segnare la sua prima rete nel nostro campionato. L’infortunio di De Sciglio (lesione di basso grado al bicipite femorale della coscia sinistra) spiana la strada all’ex esterno del City, che in ogni caso aveva già messo un’ipoteca sulla fascia destra con la buona prova del debutto. Senza De Sciglio, su quella corsia, l’unica alternativa è Juan Cuadrado, che però è tra i bianconeri con il chilometraggio più alto (oltre 17 mila km percorsi) e sarà anche uno degli ultimi a tornare alla base (giocherà in Florida contro il Venezuela nella notte tra domani e mercoledì). Danilo è quasi certo del posto fisso contro la Fiorentina e ha buone chance di mantenerlo anche quattro giorni dopo in Champions League con l’Atletico Madrid. Rabiot invece ha più concorrenza e non è l’unico nel suo ruolo a non essere stato chiamato in nazionale: Rodrigo Bentancur, Miralem Pjanic, Blaise Matuidi edEmre Can sono partiti, Sami Khedira invece è rimasto a Torino e idemAaron Ramsey, che però è appena rientrato dall’infortunio, aspetta ancora la prima convocazione con la Juventus e al momento non può essere considerato un concorrente. Così Rabiot spera, dopo lo spezzone giocato a Parma e i novanta minuti in panchina con il Napoli, di indossare la numero 25 dal primo minuto. La brutta notizia è che Matuidi, titolarissimo in mediana nelle prime due partite della gestione Sarri, è il bianconero che ha percorso meno strada: poco più di mille chilometri.



I sudamericani Tra gli europei, la fatica maggiore l’hanno fatta gli azzurri Leonardo Bonucci e Federico Bernardeschi, che tra Armenia e Finlandia hanno sfiorato gli 8 mila chilometri. Discorso a parte per i sudamericani, che come sempre hanno percorso le distanze maggiori: il record stavolta è di Alex Sandro, che ha abbattuto il muro dei 21 mila km, e che nonostante il lungo tragitto difficilmente verrà risparmiato a Firenze, visto che è l’unico terzino sinistro di ruolo



Fonte: Tuttosport

CITAZIONE
TS: "D.Costa si è ripreso la Juve: magie, dribbling, scatti con picchi di velocità da 30 km/h. Il feeling con Sarri è il segreto". Nicolini: "Si sente di nuovo importante"


TORINO 09/09/2019 - Due partite, due assist, scatti in serie, recuperi difensivi. Ma soprattutto la sensazione, forte, che Douglas Costa stia tornando a volare come ai tempi migliori e non sia soltanto una scintilla di fine agosto. Siamo solo all’inizio, però in casa Juventus, oltre a fare gli scongiuri dopo l’ultima travagliata stagione, sono convinti che i margini di crescita siano ancora altissimi. Il nuovo-vecchio Douglas non è rinato per caso. L’escalation dell’ex Bayern è cominciata in estate quando Maurizio Sarri ha presentato la sua Juventus ideale con Douglas al centro del progetto. «È uno dei talentuosi attorno a cui dobbiamo organizzare la squadra», disse il tecnico a fine giugno. Parole sincere - e di stima - che hanno fatto scattare una molla nella testa del Flash verdeoro, fino a quel momento in bilico anche sul mercato. Douglas Costa ha registrato i complimenti del nuovo allenatore e si è presentato alla Continassa in anticipo e con uno spirito diverso. Da buon brasiliano andrebbe anche a letto con il pallone, ma a luglio l’allievo di Lucescu e Guardiola ha capito che per ripagare la fiducia di Sarri si sarebbe dovuto sciroppare un intenso lavoro di recupero prima di poter slalomeggiare accanto a Cristiano Ronaldo. Così il numero undici juventino ha trascorso lunghi giorni alla Continassa con poca palla e tanti esercizi di rinforzo per il polpaccio, spesso tallone d’Achille nell’ultima annata. Douglas ha lavorato intensamente, come non mai racconta chi lo conosce bene, e da quel periodo è uscito più forte e responsabile, soprattutto dal punto di vista della prevenzione.

CHE RAPPORTO CON SARRI Al resto sta contribuendo il feeling con Sarri. Tra i due è stato amore a prima vista in tutto e per tutto. L’ex tecnico del Chelsea ha un debole per i giocatori tecnici e sa come stimolarli al massimo anche in allenamento. Un esempio? Tante esercitazioni - anche fisiche - con la palla e quasi sempre in spazi stretti per viaggiare a ritmi altissimi. Douglas Costa, di fatto, si è ritrovato nel suo habitat naturale, quello degli inizi allo Shakhtar Donetsk con il maestro Lucescu e dell’esplosione bavarese con il professor Guardiola. Le prestazioni in crescendo di Parma e nel big match contro il Napoli sono state soltanto la conseguenza di questo “ritrovarsi a casa”. In quest’avvio di stagione il 28enne verdeoro ha mostrato gran parte del suo favoloso repertorio: scatti con picchi di velocità da 30 km/h (dati Lega serie A), coast to coast devastanti come quello che ha avviato la ripartenza dell’1-0 di Danilo contro il Napoli, frenate da calcetto, magie, dribbling.

ALA DA DOPPIA CIFRA A Douglas è mancato soltanto il gol (ma ha all’attivo un’incredibile traversa, sempre contro il Napoli), che non è la sua specialità. O meglio: non lo è mai stata finora. Tra le scommesse che vuole vincere Sarri c’è anche quella di trasformare il suo pupillo, da sempre favolosa macchina da assist, in un’ala in doppia cifra anche a livello di reti









TORINO. «Douglas Costa è di nuovo quello vero, devastante ». Parola di Carlo Nicolini, che conosce lo juventino dai tempi dello Shakhtar Donetsk di Mircea Lucescu. Il preparatore bresciano negli anni in Ucraina è stato molto più che un “uomo dei muscoli” per il brasiliano e per tutti i talenti sudamericani passati dalla scuola del maestro romeno.

Nicolini, è davvero un Douglas Costa diverso con Sarri? «Più che differente, rispetto all’ultimo anno con Allegri ora Douglas trasmette la sensazione di sentirsi di nuovo importante come ai tempi in cui volava con noi allo Shakhtar».

Quali aspetti le trasmettono questa convinzione? «In queste prime partite ho visto un Douglas molto più continuo e determinato. E non parlo soltanto della fase offensiva, dove è sempre fantastico e decisivo con i suoi assist, ma l’ho visto spesso anche tornare indietro per rincorrere gli avversari ».

Manterrà questi ritmi? «Mi sembra che sia sulla buona strada per tornare l’ala dei sogni che ha fatto innamorare prima Lucescu e poi anche Guardiola al Bayern Monaco. Vista la stagione passata, complicata per diversi motivi, sono convinto che Douglas si rivelerà il vero colpo Champions della Juventus. Se sta bene e si sente importante, è un giocatore decisivo e quasi unico in Europa perché ti può “spaccare” come pochi la partita da un momento all’altro. L’anno scorso è mancato tantissimo ai bianconeri



Fonte: Tuttosport
 
Top
PAG Posted on 9/9/2019, 23:49     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Administrator
Posts:
81,844
Reputation:
+81
Location:
Barletta

Status:


CITAZIONE

LIVE TJ - Ultimo giorno di riposo per la Juve. Domani la ripresa. Attesi i primi nazionali
09.09.2019 19:54 di Camillo Demichelis
816f2e5d271cd3a2fa1cf49cd48356cb-63266-5e324825c98f666eba59ad55b7ad0b37

LIVE TJ - Ultimo giorno di riposo per la Juve. Domani la ripresa. Attesi i primi nazionali



12:31 - ULTIMO GIORNO DI RIPOSO - Oggi, la Juventus godrà del secondo dei due giorni di riposo concessi da Maurizio Sarri. I bianconeri, domani pomeriggio, torneranno alla Continassa per mettere nel mirino il match contro la Fiorentina. Quellacontro i viola sarà la prima di 7 partite in 23 giorni. Per queste sfide così ravvicinate Maurizio Sarri dovrà necessariamente fare del turnover e perciò troverà spazio anche chi fino ad ora ha giocato di meno. Domani, alla ripresa, mancheranno ancora molti nazionali anche se si dovrebbero rivedere Bonucci, Bernardeschi e Pjanic, gli altri saranno attesi nei prossimi giorni e gli ultimi a tornare saranno i sudamericani.

19:54 - DOMANI LA RIPRESA - Domani pomeriggio, la Juventus riprenderà ad allenarsi in vista della gara contro la Fiorentina. Nel corso della settimana rientreranno i nazionali e Maurizio Sarri potrà così decidere che formazione schierare sabato al Franchi.
 
Top
PAG Posted on 10/9/2019, 23:42     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Administrator
Posts:
81,844
Reputation:
+81
Location:
Barletta

Status:


CITAZIONE

LIVE TJ - Allenamento terminato. Rientrati i primi nazionali. Pjaca parzialmente in gruppo
816f2e5d271cd3a2fa1cf49cd48356cb-63266-5e324825c98f666eba59ad55b7ad0b37
10.09.2019 19:01 di Camillo Demichelis



LIVE TJ - Allenamento terminato. Rientrati i primi nazionali. Pjaca parzialmente in gruppo

12:35 - JUVE IN CAMPO NEL POMERIGGIO - Questo pomeriggio, la Juventus tornerà alla Continassa per allenarsi in vista della gara contro la Fiorentina. Maurizio Sarri, oggi, ritroverà i primi nazionali e il gruppo sarà al completo solo a partire da giovedì.

17:09 - GIOCATORI ARRIVATI AL JTC - I giocatori della Juventus sono arrivati alla Continassa e a breve saranno in campo per svolgere l'allenamento pomeridiano. Nei prossimi giorni Sarri ritroverà tutti i nazionali e inizierà a pensare alla formazione da schierare a Firenze. È possibile che il tecnico possa dare soprattutto spazio a chi, durante la pausa, è rimasto a Torino. Sabato saranno certamente titolari Higuain, Khedira, Danilo e Douglas Costa che in questi giorni hanno lavorato al JTC, non è da escludere che possa giocare anche Rabiot. Per il resto Sarri valuterà in settimana la condizione dei nazionali chi con ogni probabilità sarà in campo sabato pomeriggio è Alex Sandro, visto che De Sciglio difficilmente sarà a disposizione.

18:47 - ALLENAMENTO TERMINATO - La Juventus ha terminato l'allenamento pomeridiano. Al JTC sono tornati i primi nazionali. Infatti, alla Continassa si è rivisto Leonardo Bonucci che ha anche condiviso una Instagram Stories che lo ritraeva nella palestra del centro sportivo bianconero.

19:01 - PJACA PARZIALMENTE IN GRUPPO - La Juventus, tramite il suo sito internet ufficiale, ha fornito i dettagli della seduta odierna: "La Juventus riprende la preparazione dopo i due giorni di riposo concessi da mister Sarri. I bianconeri si sono ritrovati questo pomeriggio per sostenere la prima seduta della settimana che condurrà alla sfida di sabato contro la Fiorentina e, dopo gli impegni con le rispettive Nazionali, sono rientrati al JTC Bernardeschi, Bonucci e Pjanic. Il gruppo, cui si è unito parzialmente anche Marko Pjaca, si è dedicato ad un lavoro incentrato su esercizi di atletica e tecnica. L'attaccante croato ha poi proseguito nel suo programma di recupero personalizzato. Domani la squadra sarà in campo per una nuova seduta, ancora in programma nel pomeriggio", si legge su Juventus.com.
 
Top
PAG Posted on 11/9/2019, 07:52     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Administrator
Posts:
81,844
Reputation:
+81
Location:
Barletta

Status:


CITAZIONE
TS:"Verso Fiorentina-Juve, sabato ore 15. Sarri deciderà la formazione anche in base alle condizioni dei nazionali. Danilo al posto dell’infortunato De Sciglio. Matuidi in pole"

VALUTAZIONI Sarri deciderà la formazione anche in base alle condizioni dei nazionali, ma la sensazione è che l’undici iniziale ricalcherà quello delle prime due partite ufficiali. Danilo prenderà il posto dell’infortunato De Sciglio, mentre Alex Sandro sarà chiamato agli straordinari visto che sarà uno degli ultimi a rientrare a Torino. Al centro della difesa avanti con Bonucci-De Ligt; a centrocampo i maggiori indiziati sono Khedira, Pjanic e Matuidi; e in attacco avanti con Cristiano Ronaldo, Higuain e Douglas Costa.



TORINO. Didier Deschamps spinge Blaise Matuidi titolare contro la Fiorentina. Nessun consiglio o intromissione, ci mancherebbe, ma ieri sera il ct della Francia ha preservato il centrocampista juventino nel match contro Andorra. Il campione del mondo è rimasto in panchina per tutti i novanta minuti e oggi si ripresenterà alla Continassa più riposato di molti compagni. Maurizio Sarri deciderà la formazione all’ultimo, ma a meno di cambi di programma nel ruolo di mezzala sinistra punterà su Matuidi e non sul connazionale Adrien Rabiot, il quale è segnalato in netta ripresa ma non ancora al top. Questione di ritmo: quest’ultimo è arrivato alla Juventus a parametro zero dopo sei mesi ai margini al Psg. Rabiot durante la sosta si è allenato alla Continassa e l’impressione è che presto - ma non subito - arriverà anche per lui il debutto dal primo minuto dopo l’esordio a partita in corso di Parma.



Tuttosport

CITAZIONE
GdS: "Otto anni tra feste scudetto ed addii. Dal gol di Lichtsteiner alla tripletta di CR7 all’Atletico: la Juve in casa tiene il passo delle big d’Europa ed è quasi imbattibile"

Chi entra allo Stadium lascia ogni speranza e quasi sempre i punti: lo dicono i numeri del fortino di proprietà della Signora bianconera, che in questi giorni festeggia il compleanno con cifra tonda: otto come gli scudetti che la Juventus ha messo in fila dall’inaugurazione a oggi. Esattamente otto anni fa, il gol di Stephan Lichtsteiner aprì la giostra bianconera nel pirotecnico 4-1 al Parma per il debutto casalingo in Serie A. Era l’11 settembre 2011 e nessuno interpretò quel successo come il presagio di una lunga tirannia calcistica. Al passo con le grandi Lo Stadium (che nel 2017 è diventato Allianz dopo la cessione dei diritti di denominazione alla prima compagnia al mondo nel settore delle assicurazioni) è giovane ma ha il dna del vincente e non abbassa lo sguardo al cospetto degli altri totem europei. Non ha la stessa capienza di templi del calcio come Camp Nou, Bernabeu, Allianz Arena Old Trafford, ma come quantità di successi interni si difende alla grande: tra le big solo il Barcellona può vantare una più alta percentuale di vittorie in casa in campionato, ma non di molto: 85% contro 84% (che per i bianconeri scende al 79% se consideriamo tutte le competizioni), un dato che esemplifica bene il concetto di dodicesimo uomo. Simili a degli eroi Lo Stadium è il tempio della gloria e delle emozioni, il luogo in cui si sono consumati battesimi e addii,feste scudetto e dolorose eliminazioni in Champions League, fugaci apparizioni e inconsapevoli iniziazioni. È un palcoscenico democratico dove tutti possono aspirare al ruolo più importante: Lichtsteiner ha fatto da apripista ad altri gregari elevati al rango di protagonisti. Come Giaccherini, che sbloccò uno Juventus-Catania decisivo per il secondo tricolore, o Padoin, che con l’Atalanta mise il timbro sul terzo titolo e avvicinò Madama al record dei 102 punti. Giocatori che per un giorno diventano «simili a degli eroi», come racconta l’inno della Juventus. Zaza, una meteora nella Torino bianconera, verrà ricordato (e glorificato) a vita per il gol al Napoli, decisivo per il quinto scudetto. Lo Stadium è il teatro dei sogni che s’avverano (chiedere a Dybala per la doppietta al Barcellona nel 3-0 del 2017), degli avversari conquistati con una standing ovation: gli applausi di un popolo ferito ma capace d’inchinarsi alla grandezza del nemico hanno spinto Cristiano a trasferirsi a Torino. Lo Stadium ha tante facce, quella tenera dell’ultimo saluto a Del Piero e quella feroce dell’incredibile rimonta sull’Atletico (con tripletta di CR7) di pochi mesi fa. E un sogno nel cassetto: dopo tante coppe con il nastrino bianco rosso e verde appiccicato, vuole veder sfilare quella con le grandi orecchie.



(Per l'immagine ingrandita cliccare due volte)



Fonte: La Gazzetta dello Sport

CITAZIONE
TS: "Arriva l'ora di Aaron Ramsey. Il gallese sarà convocato per Firenze e spera in uno spezzone. È derby Rabiot-Matuidi. I francesi si sfidano: Blaise è il favorito"

Il centrocampista gallese sta sempre meglio e, salvo nuovi imprevisti fisici, sabato inizierà ufficialmente l’avventura con la Juventus. Maurizio Sarri deciderà all’ultimo, anche in base alle condizioni dei giocatori di rientro dalle nazionali, ma gli indizi portano alla convocazione dell’ex Arsenal per la delicata trasferta in casa della Fiorentina. Un rinforzo tanto importante quanto sottovalutato all’esterno della Continassa. Ramsey ha un curriculum internazionale e un passo da Premier League. Sarri e i suoi uomini, nonostante gli incroci dello scorso anno in Inghilterra, sono rimasti impressionati ammirando da vicino quello che è uno degli allievi prediletti di Arsene Wenger. Il jolly britannico si è presentato a Torino con i postumi di un brutto infortunio rimediato in Europa League con l’Arsenal e in questi primi mesi ha lavorato molto a parte per recuperare. Ma da quando si è aggregato ai compagni, Aaron ha confermato tutte le sue qualità. Ovviamente non ha ancora i novanta minuti e non è ancora al top. Ramsey, però, è in crescita e a Firenze si candida per esordire a gara in corso. Il gallese potrebbe essere il classico cambio “spacca-partita”. Per capire se l’idea di inizio settimana si concretizzerà bisognerà aspettare sabato e vedere soprattutto come si metterà il match. Di sicuro il gallese, anche per caratteristiche fisiche e tecniche, sta confermando di sapersi adattare benissimo ai ritmi di gioco richiesti da Sarri.



CHE STAFFETTA La partita contro la Fiorentina inaugurerà il tour de force della Juventus tra campionato e Champions (7 gare in 23 giorni) e ritrovare il miglior Ramsey è tutt’altro che un dettaglio. Già, perché l’ex Arsenal, arrivato in estate a parametro zero come Adrien Rabiot, ha tutto per diventare l’uomo in più dei campioni d’Italia dal momento che garantirà a Sarri un mix quasi unico di tecnica, dinamismo e abilità in zona gol. L’ex Arsenal, seppur un po’ fragile muscolarmente, è uno dei migliori esemplari di centrocampista box to box stile Premier League. Ma oltre a viaggiare da area a area, Ramsey è uno che negli ultimi trenta metri è quasi sempre decisivo a livello di gol e assist. La possibilità di ruotare - o alternare nella stessa partita - Ramsey e Sami Khedira, altra mezzala di livello assoluto, rende bene l’idea del potenziale che la nuova Juventus potrà esprimere a pieno regime.



DERBY FRANCESE Senza dimenticarsi, ovviamente, dell’altro parametro zero di lusso arrivato in estate. Rabiot è stato protagonista di un buon precampionato. Ma come succede ai giocatori reduci da una lunga inattività - e il francese ha vissuto ai margini gli ultimi sei mesi al Psg - a un iniziale picco prestativo segue una fase di calo fisiologico. Nessun allarme. Rabiot, dopo il debutto di Parma (è entrato nel finale) e la panchina contro il Napoli, in questi giorni senza Nazionale ha continuato un programma mirato per ritrovare il ritmo dei tempi migliori. I segnali sono positivi, però la sensazione è che Sarri voglia lanciare il ragazzo soltanto al top, anche per tutelarlo. E non va dimenticato che Rabiot, oltre all’inattività dell’ultimo periodo al Psg, si sta adattando a un mondo nuovo e ha un fisico imponente che richiede maggior tempo per entrare in forma. Ecco perché, a meno di spiacevoli notizie dalle nazionali, resta Matuidi il candidato forte per occupare il ruolo di mezzala sinistra al Franchi. Il campione del mondo è abituato a correre tanto e a riposare poco: stasera affronta l’Andorra con la Francia e dal giorno dopo si sintonizzerà sulle frequenze dell’illustre connazionale Franck Ribery.



Fonte: TuttoSport

CITAZIONE
TS: "Ecco il vero De Ligt, la Nazionale restituisce alla Juve un giocatore al top. Decisivo con l’Olanda ora è pronto per Sarri. Sabato a Firenze e mercoledì con l'Atletico"

Era destino che le sue prestazioni sarebbe state esaminate con cura certosina. Quando hai 20 anni e la Juventus ti paga 75 milioni per acquistarti è pressoché inevitabile. Ma ritrovarsi al centro delle critiche, anche feroci, dopo una sola partita, questo Matthijs de Ligt non lo aveva sicuramente messo in preventivo. Eppure era bastata una partita non all’altezza della situazione, nel debutto assoluto in Serie A contro il Napoli, per sollevare dubbi su quello che, fino a pochi mesi fa era considerato un talento cristallino. Un reale Golden Boy, come il premio ricevuto nel 2018 da Tuttosport. DEBUTTO DISASTROSO Ma De Ligt, nonostante la giovanissima età, ha il grande pregio di incassare, metabolizzare e rimettersi a lavorare. Gli era capitato dopo il disastroso debutto con l’Olanda, quando l’allora ct Danny Blind lo mette in campo il 25 marzo 2017 in trasferta con la Bulgaria, facendone l’esordiente più giovane in maglia oranje a 17 anni, 7 mesi e 10 giorni. Un giorno da dimenticare, per i due clamorosi errori che aprono la strada alla vittoria altrui. Molti sarebbero rimasti seppelliti da quegli sbagli, De Ligt no, diventando il leader dell’Ajax e recuperando la maglia dell’Olanda da titolare, non da sostituto per mancanza di alternative. IL RITORNO E proprio dalla Nazionale arancione torna un giocatore determinato a prendersi la Juventus, come aveva fatto con i Lancieri. De Ligt (al di là del rigore farlocco) è stato protagonista nel clamoroso 4-2 centrato in casa della Germania e del successivo 4-0 in Estonia (con lancio preciso per il 3-0 realizzato da Depay), con prestazioni applaudite in patria. LE IDEE DI SARRI Ed è questo il De Ligt che ritrova la Juventus al ritorno dalle qualificazioni europee. Un giocatore solido nella testa e decisivo in campo, prontio a prendersi sulle spalle la squadra che dovrà fare a meno per lungo tempo del capitano Giorgio Chiellini, dopo la rottura del legamento crociato. Maurizio Sarri crede nelle qualità dell’olandese, ma al tempo stesso era consapevole che per lui il cambiamento sarebbe stato non da poco, dopo la leggerezza con cui viene gestito il calcio in Olanda. Nuovi compagni, nuove metodologie di allenamenti, nuovo ruolo: non più leader, ma dietro la coppia Bonucci-Chiellini. Cose di cui De Ligt era perfettamente consapevole, come aveva raccontato in una intervista a De Telegraaf: «Prima di andare alla Juve ho avuto una lunga telefonata con Sarri: mi ha detto che cosa avrebbe voluto da me e anche avvertito che il primo mese sarebbe stato un grande cambiamento, di gioco e di allenamento. Un discorso che vale per ogni difensore che è stato con lui».



DOPPIO ESAME Il ko di Chiellini ha accelerato questo processo di inserimento e provocato i disorientamenti visti contro il Napoli. L’Olanda più che rigenerarlo, ha fatto ritrovare a De Ligt distanze, movimenti e confidenze che avevano bisogno di essere rispolverate e rimesse a nuovo. Sabato la Fiorentina del duo Chiesa-Ribery e mercoledì l’Atletico Madrid di Diego Simeone saranno i primi due appuntamenti in cui prendere in mano la Juventus, come era capitato con l’Ajax.



Fonte: TuttoSport

CITAZIONE
CdS, Commisso: "Mai più cori d'odio. Dico basta agli slogan sull’Heysel e su Scirea. Chiesa? Non abbiamo mai ricevuto una telefonata dalla Juventus"



Intanto sabato c’è Fiorentina-Juventus, che a Firenze considerano “la” partita. «Sarà molto dura ma sono convinto che vedremo una grande Fiorentina. Mi aspetto uno stadio pieno, bellissimo e civile».



Lei non usa il termine civile a caso. Che cosa pensa dei cori sull’Heysel? «Non voglio più sentirli né sull’Heysel né su Scirea. Si va contro i miei principi. E non voglio più neanche quelli contro il sud. Io sono calabrese, Joe Barone è siciliano, Montella è napoletano, attaccare i meridionali è attaccare noi. Non so chi abbia fatto quei cori, non li conosco, ma non voglio più sentirli. Ai leader della Fiesole dico: controllate i pochi che lanciano quelle urla. La Fiorentina è di tutti, mia, dei tifosi e della Fiesole. Quei cori e la violenza no».

Anche per lei questa con la Juve è una partita speciale, sotto molti punti di vista. «Per il mio tifo da bambino...

«Ho cominciato a giocare a 6-7 anni, per me l’unico sport era il calcio. Cominciai a tifare Juve perché lì c’erano i migliori giocatori, Sivori, Boniperti, Charles, Nicolè, e perché dal mio paese emigravano a Torino per lavorare, non a Roma o a Milano. Non sono mai andato allo stadio. Ricordo il blocco juventino ai Mondiali ’82, ma lì c’erano anche Antognoni e Graziani».

Giocherete alle 3 di pomeriggio, si dice su richiesta della Juve perché così verrà vista anche in Cina. «Mi può andare bene, non mi lamento. Ma mi chiedo se la decisione nasca sul momento o ci sia qualcosa di pianificato, non lo so. I diritti tv all’estero sono importanti, ho molti contatti qui in Usa, ma adesso non posso occuparmene, non ho tempo. Alle riunioni di Lega andrà Barone, poi vedremo». La sfida con la Juve è anche contro il club del caso dell’estate:

Chiesa. «Non abbiamo mai ricevuto una telefonata dalla Juve o da qualsiasi altro club. La nostra posizione è sempre stata chiara. Però qualcuno continua a tirare fuori sempre la stessa storia, facendo del male al ragazzo. Leggo che Diego Della Valle mi avrebbe fatto lo sconto a patto di non vendere Chiesa: ma quando mai? Le pare che tolgano settanta milioni da una trattativa? Prima di scrivere fake news i giornalisti dovrebbero verifi care le notizie, bastava farmi una telefonata».

[...]



Fonte: Il Corriere dello Sport


CITAZIONE
CorSera: "Sarri e Juve rieccoci. Il tecnico sarà a Firenze, dove perse lo scudetto. Prende in mano una squadra extralarge che si porta dietro problemi mercato ma pure un certo CR7"


Il ritorno a casa è vicino: dal 28 maggio Maurizio Sarri non siede su una panchina per una sfida ufficiale e come quel giorno — finale di Europa League contro l’Arsenal — anche a Firenze dovrà pensare a una sola cosa: vincere. Il tecnico della Juve, reduce dalla polmonite che gli ha fatto saltare le prime due partite, migliora di giorno in giorno e ieri alla ripresa degli allenamenti era al suo posto, come del resto nel finale della scorsa settimana. Ed è pronto al debutto contro la Fiorentina al Franchi (proprio dove, con il Napoli, il 29 aprile 2018, perse lo scudetto) un doppio ritorno alle origini visto che l’epicentro del Sarrismo è situato nel Valdarno. Il campionato, per lui e forse anche per gli avversari, comincia adesso. E la Champions segue a ruota: mercoledì il debutto con l’Atletico. Anche perché, aspettando il rientro dell’allenatore, alla Juve sono successe diverse cose, altre invece non sono accadute, come lo sfoltimento della rosa. E la nuova gestione è pronta a muoversi su un terreno minato, con l’Inter della coppia Marotta-Conte dall’altra parte della trincea a fare da cassa di risonanza a ogni passo falso dell’avversario. Se la Juve vincerà, lo farà grazie alla rosa di giocatori di gran lunga più forte del campionato; se avrà qualche difficoltà nel metabolizzare un nuovo stile di gioco—una possibilità che Sarri aveva già messo in preventivo («All’inizio faccio sempre fatica») — allora potrebbero emergere i problemi che per adesso fanno da sottofondo a questi primi mesi della rivoluzione.



Sei giorni fa è scoppiato il caso Emre Can, esubero della lista Champions, che si è lamentato sia delle modalità dell’esclusione («Una telefonata di nemmeno un minuto senza spiegazioni da parte dell’allenatore») sia ovviamente della scelta tecnica in sé. Il primo aspetto fa capire meglio una cosa che si sapeva già: Sarri non è e non vuole essere un gestore—parola che spesso veniva associata ad Allegri più che altro in modo spregiativo—ma è un allenatore che ha bisogno di un laboratorio, né troppo affollato né troppo «rumoroso», per assemblare la propria creatura. Le ultime dichiarazioni del tecnico, un mese fa a Stoccolma, parlavano di una situazione «imbarazzante» e di una rosa da sfoltire. L’imbarazzo consisteva proprio nel dover rinunciare a giocatori pesanti come Can, Mandzukic o qualsiasi altro fosse stato escluso. Ed è un dato di fatto che negli ultimi giorni di mercato questa fonte di imbarazzo non sia stata bonificata da Fabio Paratici, che ha fallito tutti gli obiettivi in uscita. La qualità dei giocatori arrivati non si discute, ma De Ligt si è detto stupito di non aver debuttato a Parma e poi all’esordio col Napoli, arrivato solo per l’infortunio di Chiellini out per sei mesi, ha vissuto un impatto complicato. Mentre Rabiot, un caratterino che ha rifiutato di fare la riserva a casa della Francia poi campione del mondo, finora si è visto superato nelle gerarchie da Matuidi, considerato inizialmente il primo degli esuberi assieme a Khedira, altro uomo per tutte le stagioni.



Non avere incastrato nel modo migliore Dybala e Ronaldo è stato fatale ad Allegri. Quale saranno spazio e ruolo dell'argentino in questa squadra? Sarri ripartirà dal Pipita, altro esubero diventato certezza, e da Douglas Costa e Ronaldo, che il tecnico troverà di ottimo umore dopo i quattro gol segnati ieri alla Lituania. Gli esterni difensivi, Danilo e Sandro (che non ha sostituti in rosa), saranno un’altra arma in più per seminare sarrismo, assieme al ruolo chiave di Pjanic. La Juve resta uno squadrone extralarge e il nuovo corso può renderla ancora più forte, anche in Europa. Certe valutazioni o certi ritardi della società in fondo possono essere usate anche come alibi dal nuovo allenatore di fronte alle eventuali difficoltà. Ma ovviamente senza esagerare. Né con le difficoltà né con gli alibi.



Fonte: Il Corriere della Sera
 
Top
PAG Posted on 11/9/2019, 20:19     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Administrator
Posts:
81,844
Reputation:
+81
Location:
Barletta

Status:


CITAZIONE

LIVE TJ - Allenamento terminato. Rientrati altri nazionali. CR7 ha usufruito di un giorno di permesso
816f2e5d271cd3a2fa1cf49cd48356cb-63266-5e324825c98f666eba59ad55b7ad0b37
11.09.2019 18:46 di Camillo Demichelis



LIVE TJ - Allenamento terminato. Rientrati altri nazionali. CR7 ha usufruito di un giorno di permesso

12:43 - ALLENAMENTO NEL POMERIGGIO - La Juventus, oggi, si ritroverà alla Continassa nel pomeriggio per svolgere l'unico allenamento di giornata. I bianconeri ritroveranno altri nazionali e la preparazione in vista della gara contro la Fiorentina. Il gruppo dovrebbe essere al completo solo nella giornata di domani quando è previsto il rientro dei nazionali.

16:07 - I GIOCATORI STANNO ARRIVANDO ALLA CONTINASSA - I giocatori della Juve stanno arrivando alla Continassa per l'allenamento pomeridiano. I bianconeri proseguiranno la preparazione in vista della gara contro la Fiorentina.

17:10 - FABIO QUARTARARO IN VISITA ALLA CONTINASSA

17:52 - ALLENAMENTO IN CORSO - La Juventus è in campo e si sta allenando in vista della gara contro la Fiorentina. Sabato molto probabilmente in panchina tornerà Maurizio Sarri che è guarito dalla polmonite. Il tecnico contro i viola si dovrebbe affidare al tridente formato da Douglas Costa, Higuain e Cristiano Ronaldo. Il Pipita e il brasiliano hanno avuto la possibilità di lavorare alla Continassa durante la pausa e perciò contro la Fiorentina saranno titolari. Sarri sta ritrovando quasi tutti i nazionali e all'appello mancano solo i sudamericani.

18:46 - ALLENAMENTO TERMINATO - La Juventus, tramite il suo sito internet ufficiale, ha fornito i dettagli della seduta odierna: "La Juventus continua la preparazione al JTC e giorno dopo giorno il gruppo si fa sempre più consistente. Dopo Bernardeschi, Bonucci e Pjanic, rientrati ieri, oggi è stata la volta di Emre Can, Demiral, de Ligt, Matuidi e Szczesny, tornati alla base questo pomeriggio in vista della gara di sabato contro la Fiorentina. Anche Cristiano Ronaldoè rientrato a Torino e ha usufruito di un giorno di permesso. Prima dell'allenamento la squadra ha ricevuto la visita di Fabio Quartararo, giovane e talentuoso pilota della MotoGP, protagonista di uno scambio di maglie con Douglas Costa. Quindi è iniziata la seduta e dopo l'attivazione e un lavoro neuromuscolare, i giocatori si sono dedicati a esercizi di tattica per reparti e, per finire, a lavori individuali. Domani si replica, con un nuovo allenamento, ancora in programma nel pomeriggio", si legge su Juventus.com.
 
Top
PAG Posted on 12/9/2019, 08:03     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Administrator
Posts:
81,844
Reputation:
+81
Location:
Barletta

Status:


CITAZIONE
TS: "Verso Fiorentina-Juventus, sabato ore 15. Higuain titolare, Rabiot prova a insidiare Matuidi. Oggi tornano i sud americani, Sarri potrebbe utilizzare Alex Sandro "



L’overbooking non esiste (quello, semmai, riguarda la lista Champions), alla Continassa c’è spazio per tutti e il gruppo s’è quasi ricomposto. Ne mancano quattro - atterreranno oggi, i sudamericani - più l’extraterrestre (Cristiano Ronaldo, che ha avuto un giorno di permesso) e poi sarà antivigilia piena, vera, sentitissima di Fiorentina-Juventus. Non il match dell’anno, non perlomeno per i bianconeri, di sicuro un’opportunità consistente per lanciare un piccione viaggiatore, diffondere un messaggio, inviare un whatsapp nella chat di gruppo che raccoglie le pretendenti allo scudetto: perché vincere a Firenze non è mai un obiettivo scontato. Maurizio Sarri conta le ore prima del grande rientro sulla scena e al contempo ammira l’applicazione dei suoi: dopo il rientro di Bonucci, Bernardeschi e Pjanic, ecco Szczesny, Demiral, Matuidi, il “discolo” Emre Can e De Ligt rinfrancato dalle ottime esibizioni a difesa dell’Olanda. Oggi all’appello risponderanno Cuadrado, Bentancur, Dybala, Alex Sandro, in rigoroso ordine crescente di probabile discesa in campo a Franchi: il terzino brasiliano, che nei test contro Colombia e Perù ha fatto il pieno, è “conservato” in una botte di ferro perché non si ammacchi. Lui è l’usato garantito, ancora totalmente affidabile e pronto all’uso, nonché l’unico terzino sinistro di ruolo in rosa, complice la dipartita di Pellegrini e Spinazzola. Il resto della formazione da schierare sabato è un rebus solo se Sarri, dopo aver salutato caramente la polmonite, vorrà osare, altrimenti sembrerebbe tutto o quasi già deciso Nel check up della Juventus anti-Firenze spiccano le ottime condizioni psicofisiche degli esentati dai viaggi intercontinentali. Douglas Costa, Danilo, Higuain, Khedira, Rabiot, tra impennate individuali nelle singole prestazioni (il Flash brasiliano, l’equilibratore tedesco e il Pipita argentino su tutti) e primi accenni di indispensabilità pura (vedi il terzino che ha preso il posto di Cancelo) risultano in quota alle preferenze dell’allenatore, al netto del fatto che mercoledì si giochi a Madrid, sponda Atletico. Tuttavia quattro giorni sembrano sufficienti, nella testa di Sarri, per smaltire la fatica e cancellare l’idea di un consistente turnover tra campionato e Champions. In buona crescita è anche il centrocampista ex Paris Saint-Germain, nel senso del club con cui i rapporti si sono definitivamente interrotti a dicembre. L’uso di Rabiot è condizionato unicamente dal fatto che non disputi una partita ufficiale da nove mesi, ragion per cui Sarri potrebbe affidarsi per la terza volta di fila a Matuidi che l’ultima “passeggiata” della Francia contro Andorra se l’è goduta dalla panchina dello Stade de France. In ripresa pure Ramsey che, tra un’autoricarica via social e un netto miglioramento delle condizioni fisiche, insegue almeno la con vocazione per Firenze. In attacco c’è chi scommette sul debutto di Bernardeschi, 14 minuti incluso recupero a Parma nel curriculum ed eventuale carta a sorpresa per scompaginare il libro delle certezze di chi pensa che sulla mattonella destra graviti Douglas. Higuain e Ronaldo son carichi dal primo giorno del ritiro e non temono concorrenza, al di là del fatto che alla Continassa stiano tutti bene. E Dybala, che ha giocato Argentina-Messico? Farà chiarezza Sarri, probabilmente, domani.



IN PROSPETTIVA Tante certezze, attorno alle quali ruota l’attesa di qualcosa che probabilmente accadrà. Ad esempio, il summit tra Emre Can e Sarri, e/o tra Emre Can e la società. L’antefatto: dopo l’esclusione dalla lista Champions, ecco le lamentele servite a caldo dal centrocampista con la tuta della nazionale tedesca a fargli da corazza e la quasi immediata retromarcia dello stesso, evidentemente indotta dal club bianconero. Oggi pomeriggio al centro d’allenamento juventino - con un CR7 in più nel gruppo, non un dettaglio - si torna a sudare, ché a Torino fa nuovamente caldo. Lo sbalzo di temperature non farebbe benissimo a chi ha i muscoli fragili. Ma non sembra il caso di questa Juventus, pronta a servire altri ace lungo la strada del tricolore.



Fonte: TuttoSport

CITAZIONE
CdS: "Ramsey a disposizione. La Juve recupera un jolly di rara importanza: trequartista naturale, mezzala dalla spiccata propensione all'inserimento in zona gol, anche attacco"




TORINO - C'è una novità attesa nella Juve che partirà alla volta di Firenze. È quella rappresentata da Aaron Ramsey, Finalmente a disposizione di Maurizio Sarri dopo un'intera estate trascorsa ai box. Un solo spezzone per il centrocampista gallese durante le amichevoli, quello di Trieste a una settimana dal debutto di Parma: una ventina di minuti di pura qualità, disputati da attaccante esterno destro. A riprova di come con Ramsey tutta la Juve possa guadagnare un jolly di rara importanza: trequartista naturale, mezzala dalla spiccata propensione all'inserimento in zona gol, anche attaccante esterno appunto. E ora il momento per il gallese sembra arrivato: al di là dell'infortunio muscolare che lo ha costretto a interrompere in ampio anticipo la scorsa stagione, è stata una lieve lombalgia a posticipare la sua prima convocazione in campionato pochi giorni prima la supe sfida con il Napoli. Ma la sosta è servita a lui più di tutti per accorciare la distanza rispetto ai compagni, la fiducia d'altronde è totale come dimostra il suo posto fisso in lista Champions nonostante un estate trascorsa in infermeria. C'è sempre una prima volta, con la Fiorentina toccherà anche a Ramsey.



Fonte: Il Corriere dello Sport

CITAZIONE
TS: "Pjanic, quota 150, sempre più al centro del nuovo corso bianconero. E' il centrocampista su cui Sarri costruisce. Gioco più fluido e sincronismo nei movimenti"

Il giorno della presentazione Maurizio Sarri era stato chiarissimo: «Pjanic dovrà toccare almeno 150 palloni a partita, ma dobbiamo allenare la capacità dei suoi compagni nel dargli sempre la palla». Un lavoro che deve ancora crescere, se andiamo a vedere i dati del bosniaco dopo due giornate di campionato: al debutto in casa del Parma i tocchi parlavano di un incoraggiante 113, nel match successivo contro il Napoli si era invece scesi a 70, meno della metà di quanto richiesto dall'allenatore bianconero. Una situazione dovuta a un diverso atteggiamento della squadra che, quando gli avversari avevano cominciato a spingere alla ricerca della rimonta, aveva visto la Juventus arretrare, a dimostrare di quanto il dato possa essere un parametro significativo. L'idea dell'allenatore bianconero è infatti quella di portare la fase difensiva fino alla trequarti avversaria: è un atteggiamento che richiede ai bianconeri di essere padroni del gioco, non di subirlo. E questo passa inevitabilmente dal coinvolgimento del costruttore di tale gioco, come si era visto con il Sarri napoletano, andato a cambiare radicalmente il proprio credo tattico. Arrivato da Empoli nel 2015, aveva cercato di importare il 4-2-3-1 con cui aveva costruito le proprie fortune (un'operazione che aveva in Mirko Valdifiori - giunto anch'egli quell'anno in azzurro - l'asse portante), ma che era stata abbandonata dopo uscite poco convincenti, con passaggio al 4-3-3 e alla decisione di puntare su Jorginho quale fulcro centrale delle operazioni. Una scelta vincente, come hanno dimostrato i risultati del Napoli e come si è visto la passata stagione al Chelsea, tornato in Champions League e trionfatore in Europa League. È il famoso Sarri-ball, ovvero una fitta trama di passaggi che ha lo scopo di far muovere il pallone fino a quando non si trovi lo spazio giusto in cui infilarsi, con una verticalizzazione in profondità o con un'apertura improvvisa. Una impostazione che alle prime uscite aveva fatto impazzire i tifosi Blues, salvo poi passare a feroci critiche quando i risultati non arrivavano. Sotto accusa era soprattutto l’apparente banalità di questo gioco, che aveva nell'italo-brasiliano Jorginho, a sua volta criticato per la fulcro centrale. Ma si tratta di una banalità che, al suo interno, nasconde una grande difficoltà: perché il gioco sia fluido occorrono sia la capacità nella gestione del pallone sia il sincronismo dei movimenti. Come si può capire facilmente, si tratta di due caratteristiche che non possono essere instillate in un paio di mesi nel corpo di una nuova squadra. Lo si è capito contro il Napoli, per l'appunto, quando per un'ora si è vista una Juventus alla Sarri, cui è seguita una grande fatica che ha consentito agli azzurri di segnare tre reti. In questi giorni dedicati alla pausa della Nazionale il tecnico ha lavorato su questo, per aumentare i minuti di Juve sarriana, con l'obiettivo di arrivare ai 90'. E in tutto questo Pjanic sarà essenziale, è lui il play che dovrà dettare i tempi del Sarri-ball in versione bianconera, con una supremazia fatta di passaggi. Semplici quanto si voglia, ma estremamente efficaci.



Fonte: TuttoSport

CITAZIONE
GdS: "Szczesny contro Dragowski, Fiorentina-Juve alla polacca. Al Franchi sabato c’è anche il duello tra due numeri 1 dello stesso Paese. Il «Tek» dovrà vedersela con Ribery"

Seba Frey, il difficile arriva adesso: «In maglia viola sei sotto pressione tutti i giorni, Dragowski dovrà creare uno scudo per proteggersi dalle critiche». Qualcuna ne è già arrivata dopo i primi due turni di campionato. Salsa polacca Sabato si preannuncia una sfida calda per i portieri di Montella e Sarri. Il «Tek» dovrà vedersela con Ribery,per la prima volta titolare, con Chiesa e magari anche con quel Pedro che partirà dalla panchina. Per il Drago i pericoli possono arrivare da ogni parte del campo. La Juve è Ronaldo e tanto altro. Ma il gigante viola (chiamato il Donnarumma di Polonia per la struttura fisica simile a quella del milanista) non teme il bombardamento avversario.Anzi.Nella sua breve ma importante parentesi a Empoli ha stabilito un record compiendo ben 17 parate contro l’Atalanta. Il problema è che la nuova Fiorentina non ha ancora trovato i giusti equilibri dietro. Sei gol subiti nelle prime due gare sono tanti. Troppi. Il Napoli di Ancelotti è stato un vero e proprio incubo per i due portieri polacchi. Il Drago ha beccato 4 gol, il «Tek» 3. La tripletta partenopea non ha incrinato la posizione (titolare inamovibile) e le quotazioni del n.1 bianconero. Il ritorno di Buffon ha rappresentato una variabile inattesa. Un portiere può vivere sereno tra i pali con uno come Gigi in panchina? La risposta è affermativa. Anzi, prima di riportare Buffon a casa i dirigenti bianconeri hanno chiesto il via libera proprio a Szczesny. Sempre nell’intervista rilasciata nel ritiro della nazionale il «Tek» ha spiegato: «Allenarsi, parlare e osservare uno come Gigi è una fortuna per chi fa il mio mestiere. Dovrei essere uno stupido per non approfittarne».E lui stupido non è. Anzi, sarà ben felice di permettere a Gigi di superare Maldini e di realizzare il record di presenze in A. Per riuscirci Buffon ha bisogno di giocare almeno otto partite. Il «Tek» gli lascerà volentieri il posto tra i pali. Pur essendo chiara la gerarchia. Un’ultima riflessione: i due portieri polacchi sono bravi nel parare i rigori. Cristiano Ronaldo e Pulgar, gli specialisti dagli undici metri di Juve e Fiorentina, sono avvertiti.



Fonte: La Gazzetta dello Sport

CITAZIONE
Di Livio: "Tra Ronaldo e Ribery questa volta finirà 1-1. Tutto dipenderà dall’approccio alla partita dei bianconeri: se daranno coraggio alla Fiorentina rischieranno molto"

Si scrive Fiorentina-Juventus, si legge anche se non soprattutto Ribery-Ronaldo, ovvero FR7 contro CR7. L’anticipo di sabato al Franchi è lo scontro tra due totem del calcio internazionale come Franck e Cristiano. «Calma, io ero più forte di entrambi», scherza il doppio ex Angelo Di Livio, che alla Juve indossò il numero trasformato in brand da Ronaldo. «No, io non ero ADL7. Allora giravano altri soprannomi. Io resto il Soldatino, ma in bianconero ho vinto tutto». Anche quella coppa che manca da tanti anni: «Già, dal lontano 1996. Quest’anno in Champions vedo di nuovo bene il Liverpool. Mentre per lo scudetto è sempre Juve-Napoli: l’Inter è partita bene, ma la squadra di Ancelotti crescerà». Si torna sulla fascia (sinistra), a parlare della sfida nella sfida di sabato a Firenze: «Mi fa molto piacere che Ribery abbia scelto il nostro campionato, creando un interesse simile a quello scatenato l’anno scorso dall’approdo in Serie A di Ronaldo. Sono curioso di vederlo all’opera, dovrà prendere per mano una squadra molto giovane. Non so se Montella schiererà Ribery dall’inizio, ma in una partita come Fiorentina-Juve la condizione va in secondo piano: anche se non è al meglio, il francese riceverà una tale spinta dall’ambiente che potrebbe giocare per due giorni di fila». Sabato in campo ci sarà anche Cristiano Ronaldo e questa al momento pare una certezza. Il campione bianconero è reduce dal poker di gol in Lituania-Portogallo. Vero, ieri CR7 è rientrato a Torino, ma non si è allenato. Maurizio Sarri gli ha concesso un giorno di riposo, solo per recuperare le fatiche degli impegni internazionali. Infatti Di Livio non ha dubbi: «Impossibile lasciarlo fuori. CR7 vuole esserci sempre. Ma prima o poi dovrà tirare il fiato anche lui, in modo da presentarsi al meglio quando la stagione entrerà nel vivo». L’ultimo incrocio tra Franck e Cristiano, i due giocatori più titolati della Serie A (31 coppe a 25, senza contare i trofei individuali), risale a un Real-Bayern del 1° maggio 2018, semifinale di Champions vinta dai merengues. «Questa volta invece può finire pari, 1-1, ma tutto dipenderà dall’approccio alla partita dei bianconeri: se daranno coraggio alla Fiorentina rischieranno molto, se invece azzanneranno subito i viola…». C’è poi un’altra sfida, quella negli store, già stravinta da Ronaldo: nell’ultimo anno la Juve ha segnato un +81% sul bilancio del merchandising. «A Roma, dove abito, un ragazzino su tre ha la sua maglia – prosegue Di Livio -. Ma so che a Firenze stanno vendendo tantissime casacche di Ribery. Il tutto, per la gioia delle due società».



Fonte: Corriere di Torino
 
Top
PAG Posted on 13/9/2019, 14:00     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Moderatori
Posts:
21,430
Reputation:
+34

Status:


CITAZIONE
Fiorentina-Juventus, domani ore 15. Formazioni GdS-CdS: "Sarà 4-3-3 con Ronaldo, Higuain e Douglas Costa in attacco. Rabiot, Pjanic e Khedira a centrocampo"

Allegri, nelle sue cinque stagioni alla Juventus, ha fatto sue due definizioni delle partite dopo la sosta. La prima è legata al rientro dopo lo stop di settembre: «Adesso inizia veramente la stagione». La seconda riguarda invece le gare dopo il rientro dei giocatori dalle Nazionali: «Sono sempre le partite più pericolose». Mantra di cui anche Maurizio Sarri, domani regolarmente in panchina dopo aver smaltito i postumi della polmonite, intende impadronirsi. Con il pensiero rivolto alla rifinitura. Il tecnico avrà infatti modo di sciogliere gli ultimi nodi, in previsione del fatto che la Juventus è attesa sì domani dalla Fiorentina al Franchi, ma anche mercoledì dall’Atletico Madrid al Wanda Metropolitano, con scelte in funzione del doppio impegno. O forse no. Anche perché l’orientamento del tecnico pare teso a confermare uno spartito già visto a Parma e con il Napoli. Davanti a Szczesny, è possibile che le novità non siano poi così tante, con Danilo dal 1’, al netto dell’infortunio di De Sciglio. Per il resto il blocco composto da De Ligt, Bonucci e Alex Sandro non sembra in discussione. Differenti, invece, le vedute per chi giocherà in mezzo: può esserci Emre Can al posto di Khedira, in considerazione del fatto che il primo non avrà modo di prendere parte al girone di Champions. Ma non è da scartare a priori nemmeno l’ipotesi della titolarità di Rabiot, magari al posto di Matuidi, con Pjanic sicuro del posto a maggior ragione perché Bentancur è rientrato solto ieri dal Sud America, come Dybala, Alex Sandro e Cuadrado. Davanti, il tridente sta diventando inesorabilmente una cantilena: Douglas Costa, Higuain e Cristiano Ronaldo Al JTC ieri c’era anche lui, naturalmente. Torello, tattica e esercitazioni sui calci piazzati il menu servito da Sarri, che nella rifinitura di oggi limerà gli ultimi dettagli prima della partenza per Firenze. Trasferta che salvo sorprese coinvolgerà anche Ramsey: convocazione più che probabile, sta bene e inizia in panchina. Negli ultimi dieci giorni ha fornito, sul piano fisico, segnali molto confortanti. Così come tutto il gruppo, nazionali e non.

TS

------------------------


La Gazzetta dello Sport

------------------------


Il Corriere dello Sport

CITAZIONE
CdS: "FR7 aspetta CR7: dentro dall’inizio Ribery non ha mai perso con la Juve e per la prima volta va in campo dal 1’. L’attesa? Quasi 40.000 tifosi al Franchi"

Lui, Franck Ribery, qualcosa aveva pubblicato nelle storie di Instagram, mostrandosi, solo, nella palestra del centro sportivo intanto sulla cyclette per riscaldare i muscoli. Sì, perché lui, il campione, ha lavorato anche a centro sportivo chiuso, con gli altri che avevano giorno libero. Se lo era scritto nella sua testa, “Save the date”, ricordati che la sfi da contro la Juventus sta per arrivare, e adesso è pronto. Per la sua prima da titolare con la maglia della Fiorentina, in quella che inevitabilmente sarà un po’ anche la sfi da tra le due stelle più titolate del campionato italiano, Cristiano Ronaldo, CR7, e appunto lui, FR7, il fenomeno aff atto pago dei 26 titoli conquistati in carriera. GOL E PRIMATO. Vuole fare bene per se stesso, su questo non ci sono dubbi, ma anche per alimentare una sorta di primato. Sì, perché il francese contro la Juventus non ha mai perso. Cinque le gare in cui, in Champions League, ha incontrato i bianconeri, e pur non avendo mai messo la fi rma su un gol, ha sempre portato a casa risultati positivi, tanto da ricordarsi del club italiano come quello contro cui ha giocato più partite al massimo regalandogli due segni X, ma anche tante lacrime. TUTTI PER FRANCK. Il Franchi che si preannuncia vestito a festa, con almeno 35-37 mila spettatori pronti a mettere in piedi una coreografi a capace di coinvolgere tutto stadio, non aspetta altro se non di applaudire il suo Fenomeno, dopo i 30 minuti visti fi n qui nelle prime due giornate. Di certo c’è che i segnali che manda al suo pubblico, sono quelli del professionista vero. Qualche scherzo con Boateng, loro che insieme hanno formato l’accoppiata Rib-Eng, qualche coro in macchina di rientro dalla cena ma niente più. Letto della stanza d’albergo che ancora lo ospita (aspettando di riuscire a trasferire la sua numerosa famiglia) con annessa buonanotte al mondo già alle 22.57, qualche risata in più col musicista del gruppo, Bryan Dabo, e poi un pensiero alla moglie Wahiba, con cui si è sposato ormai 15 anni fa, come ricordato da lui stesso. REWIND. Non vuole sbagliare nulla, nemmeno nei rituali, gli stessi che accompagnavano le sue gare in Germania, quando si è fatto il giocatore più titolato con lo stesso club, il Bayern Monaco. Montella lo ha osservato da vicino ritrovare quella condizione di forma che il francese stava rincorrendo fi n dal suo arrivo a Firenze, gli è bastato uno scatto per capire di poter affi dare le chiavi off ensive al suo leader. Ventitré giorni dopo la sua presentazione-show, Ribery vuole provare a far valere la sua legge, come fatto l’ultima volta il 18 maggio scorso, gol all’Eintracht, o anche a marzo col Wolfsburg, con tre assist in 35 minuti. Ma fi nalmente a Firenze. Rewind, Franck.

Fonte: Il Corriere dello Sport


CITAZIONE
GdS: "Chiesa-Bernardeschi: Juve e Fiorentina da riconquistare.Sfida tra ex compagni, ora a un bivio Il viola era nel mirino dei rivali ma è rimasto Il bianconero paga l’abbondanza"

Chiesa e Bernardeschi si sono già sfidati altre volte ma questa sarà differente, perché arriva dopo un’estate strana per entrambi, durante la quale Chiesa è stato abbinato con insistenza alla Juventus e Bernardeschi negli ultimi giorni di mercato è comparso a sorpresa tra i papabili in uscita dal club bianconero.

Da perno a precario Il Federico juventino si è ritrovato all’improvviso da baluardo di Massimiliano Allegri a uno dei tanti in un reparto, l’attacco, particolarmente affollato. Nell’estate del 2017 ha fatto il grande salto, abbandonando il club che lo aveva cresciuto, coccolato e lanciato per la rivale più odiata. In due anni è maturato molto, diventando una figura di peso in uno spogliatoio colmo di campioni, ma con il cambio di allenatore si è ritrovato all’improvviso a fare i conti con l’abbondanza bianconera. Nelle prime due giornate di campionato ha giocato meno di dieci minuti e nei giorni caldi di fine agosto ha scoperto di non essere più un incedibile per la Signora.Piaceva al Barcellona, ma la trattativa (nella quale era inserito pure Rakitic) si è arenata. Berna è rimasto ma con la consapevolezza di essere diventato un precario di lusso. Dal ritiro azzurro ha ammesso che la panchina non lo rende felice, ma sa che in un top club come la Juventus la concorrenza fa parte del gioco. Sa anche che deve sudare in allenamento per riprendersi la fascia destra,finora proprietà esclusiva di Douglas Costa. Difficile che già domani nel suo vecchio stadio, dove non verrà accolto con troppo amore, Fede riesca a sfilare il posto al brasiliano che, a differenza sua, è rimasto a Torino durante la sosta per le nazionali.

Riparto e conquisto Il Federico fiorentino invece non ha problemi di posto fisso: 270’ tra campionato e Coppa Italia, non si è perso neanche un sospiro della nuova Viola griffata Rocco Commisso. L’ombra della Signora lo ha accompagnato per un’estate intera e adesso è diventata la grande occasione per riprendersi Firenze. La Juventus lo voleva (e non ha smesso di bramarlo)eforse se non fosse arrivata la nuova proprietà americana il mercato avrebbe preso un’altra piega. Invece Commisso è stato chiaro dall’inizio: Chiesa non si tocca. Federico ha ancora tre anni di contratto ma l’obiettivo del presidente è rinnovare entro il 2020 per cucirgli addosso un ruolo da bandiera. A Firenze l’associazione ai colori bianconeri nonèmai cosa gradita. Chiesa lo sa bene e da tifoso della Fiorentina ci tiene particolarmente a recuperare il rapporto con l’ambiente. Vuole tornare a essere protagonista per diventare una pedina importante anche in nazionale. Poche parole, tanti fatti. E più gol: Sousa l’ha paragonato a Cristiano Ronaldo per la fame, ma per fare il salto di qualità deve diventare un attaccante da doppia cifra. Idem Bernardeschi, che nell’ultima stagione si è fermato al minimo sindacale (3 reti).Anche inquesto caso è una questione di Fede.



Fonte: La Gazzetta dello Sport

CITAZIONE
TS, Kevin Boateng: "Ho consigliato io a mio fratello Jerome di andare alla Juve perché è il top in Italia, un grandissimo club dove può far bene e togliersi tante soddisfazioni"

Se quel consiglio si fosse tramutato in realtà domani i due Boateng si sarebbero trasformati - almeno per novanta minuti - in 'fratelli coltelli': Kevin Prince con la maglia della Fiorentina dove è approdato in estate legandosi per due stagioni, Jerome (più giovane di un anno) con quella della Juventus, il primo attaccante, il secondo difensore ancora sotto contratto con il Bayern Monaco fino al 2021. Rivali insomma dentro l'area di rigore (teoricamente, scelte di Sarri permettendo), un duello fino all'ultimo pallone dentro la sfida che da sempre infiamma Firenze. «Sarebbe stato davvero molto bello vedere Jerome giocare qui in Italia, la Serie A è un campionato di nuovo importante e interessante - afferma il Boateng viola ai microfoni di Sport Bild - Io gli ho consigliato di andare alla Juve perché è il top in Italia, un grandissimo club dove può far bene e togliersi tante soddisfazioni. Non mi sembra che lui avrà molto spazio al Bayern almeno stando a quanto visto finora...». In effetti il fratello ha giocato finora una sola partita, in Dfl Supercup, mentre in campionato e in Coppa di Germania ha collezionato solo panchine. E' accaduto negli ultimi giorni di mercato, in concomitanza col grave infortunio subito da Giorgio Chiellini, che il 31enne Jerome Boateng è finito nei radar della Juve, poi però la cosa non è decollata. Con grande dispiacere da parte di Kevin Prince che invece è riuscito a centrare l'obiettivo di tornare in Italia, per ragioni familiari e perché incuriosito dalla nuova Fiorentina di Rocco Commisso dove peraltro, qualche giorno dopo, è approdato anche l'amico campione Ribery. «Andare a Barcellona non è stata una buona scelta (solo 4 presenze, ndr), non giocavo e questo mi mancava, ho dovuto andarmene per sentirmi di nuovo pronto e tornare a essere felice, a Firenze voglio lasciare il segno». Avrebbe voluto condividere con il fratello questa gioia e questa voglia di rinascita, magari accadrà a gennaio con la riapertura del mercato. Nel frattempo Kevin Prince Boateng s'è preso la mitica maglia numero 10 viola con cui ha già fatto un gol (al Napoli) e disputato tre gare su tre compresa la Coppa Italia: ora aspetta la Juve contro cui, ai tempi del Milan, perse lo scudetto. Uno dei ricordi più brutti della sua carriera. Motivo in più per fare bene domani e magari sfatare il tabù: mai a segno con i bianconeri in 100 gare tonde in A. «Arriva la squadra più forte e dobbiamo essere al massimo - ringhia l'attaccante - Non vediamo l'ora di affrontarla e batterla. Non ci basta fare una bella partita con la Juve, vogliamo vincere».

Fonte: TuttoSport

CITAZIONE
LIVE TJ - SARRI: "Capisco Emre Can. Grandi sensazioni su Bentancur, Ramsey cresce. Devo recuperare Rugani. Matuidi fondamentale"
13.09.2019 12:50 di Edoardo Siddi Twitter: @edosiddi Vedi letture
Fonte: inviato all'Allianz Stadium

Vigilia di Fiorentina-Juve vuol dire conferenza stampa. Maurizio Sarri prenderà il suo posto per presentare il match dopo aver lasciato oneri e onori a Pavel Nedved prima e Giovanni Martusciello poi. C'è tanta curiosità per la prima conferenza di vigilia del tecnico bianconero. Tuttojuve.com vi riporta le sue parole in diretta:

Il fatto che lei sia qui oggi e domani in panchina vuol dire che tutto procede per il verso giusto. Quanta voglia aveva di tornare?

Chiaro, per un allenatore andare in panchina e partecipare agli allenamenti è la vita. E' tutto. Chiaro che non è semplice rimanere fuori, ringrazio il nostro staff medico che mi ha coccolato 20 giorni e mi ha fatto capire che in quel momento era meglilo fare un passo indietro per non farne uno più lungo dopo. E' stato pesante, ma l'ho dovuto accettare nella consapevolezza che lo staff stava andando avanti alla grande in campo e in partita.

Aveva definito un po' imbarazzante la situazione della Juve visto l'alto numero di giocatori. La situazione non è cambiata, pensa ancora questo? trova difficoltà a fare la formazione visti i problemi di abbondanza?

Il problema è che quello che diciamo noi rimane per mesi, quello che scrivete voi dimenticato il giorno dopo. Io parlo di situazioni imbarazzanti nel fare la scelta, non della situazione in generale. Chiaro che avendo una lista di soli 22 giocatori per l'Europa andava fatta una scelta non semplice e nemmeno gratificante per l'allenatore. Era da fare e ho fatto una scelta che fa parte del mio mestiere. Condivisibile o meno, era da fare. Chiaro che non mi fa piacere, perché sono coinvolti due giocatori importantissimi, ma è una scelta che conferma la forza della nostra rosa. Abbiamo una rosa ampia che ci costringe a queste scelte, ma dall'altro lato abbiamo una rosa ampia in cui solo un giocatore è indispensabile. Tirando la somma degli aspetti, quindi, siamo fortunati.

Inizia il tour de force della Champions, domani potremmo vedere qualche cambiamento? Magari Emre Can al posto di Khedira?

Io in questo momento penso al campionato, da domani sera penseremo alla coppa e tutto il resto. Siamo in una fase in cui la squadra deve trovare un'identità forte e siamo nella fase in cui è più difficile fare delle rotazioni che poi nel giro di dieci giorni diventeranno probabilmente indispensabili. In questa fase però ho privilegiato questo aspetto di dare un'identità e un assetto che non sarà quello definitivo, ma in questo momento ci dava qualcosa in più. Noi dal punto di vista del campo dobbiamo combattere con al difficoltà di avere tanti giocatori che negli ultimi mesi hanno giocato poco. Parlo degli infortuni di Khedira e Ramsey, all'inattività di Rabiot. Questo mette questi giocatori in difficoltà nei confronti dei giocatori che hanno avuto più continuità. L'aspetto positivo è che questo gruppo sta lavorando bene. Ne parlavo con la squadra ieri e dicevo che mai nella mia carriera ho visto i giocatori rimasti durante la sosta lavorare così bene. Solitamente è un periodo difficile in cui trovare le motivazioni per allenarsi ad alto livello, invece i miei ragazzi l'hanno fatto. Qualcuno ha avuto in questi dieci giorni grandi benefici. Purtroppo solo dal punto di vista fisico, perché tatticamente abbiamo potuto lavorare poco.

Quanto l'ha colpita la reazione di Emre Can?

Io devo tener conto anche dell'aspetto emozionale, lasciare al giocatore la possibilità di buttare fuori, lasciarlo decantare e poi affrontarlo quando la situazione è più serena. Penso di avere l'età giusta per capire certi tipi di reazione.

Ha individuato il vice Pjanic?

Sono molto curioso di Bentancur, in allenamento ho grandi sensazioni. Lo stiamo facendo allenare come vertice basso, può fare due ruoli, in questo momento non è uno specialista, ma ho la sensazione possa diventare un giocatore così importante.

Come procede il recupero di Ramsey? Potrebbe anche utilizzarlo nel tridente offensivo?

Viene da un infortunio non banale. Fino a dieci giorni fa avrei detto che era molto indietro dal punto di vista dell'efficienza fisica. Ho visto passi in avanti enormi in questi giorni. Chiaramente paga ancora un piccolo gap con i compagni, ma se procede ai ritmi di questi giorni penso possa tornare presto su buoni livelli. E' un giocatore tecnico, può fare anche l'esterno d'attacco che non è il suo ruolo e lo interpreterebbe con le sue caratteristiche. Io lo vedo interno di centrocampo, ma in certi momenti può fare anche quel ruolo.

Tardelli le ha dato il benvenuto dicendo che ora capirà che le vittorie non erano figlie di aiuti o fortuna...

Io non ho mai detto che la Juve avesse fortuna. Ho sempre detto che la Juve era la squadra più forte, poi si può discutere sull'episodio ma fa parte del gioco. Noi col Napoli abbiamo perso campionati a 10 punti di vantaggio, qualche volta siamo stati più vicini e lì gli episodi pesano di più. Come io lascio sfogare i giocatori, voi lasciate sfogare anche me in un post partita. Stando qui un mese mi rendo conto della forza di questa squadra che è nell'organizzazione e nella testa. Archivia la vittoria dopo 30 secondi e si proietta sulla prossima e trasferire questa mentalità a giocatori e allenatore è straordinario. Ha una mentalità feroce, con il passare del tempo vincere sarà sempre più difficile, ma la fame c'è.

Virgili ha detto che la sua mamma le ha detto che non le avrebbe più parlato dopo l'arrivo alla Juve.

Mia mamma non era contentissima (ride, ndr). Mia nonna abitava a 500 metri dallo stadio di Firenze, quindi la fede della famiglia, a parte la mia che ero tifoso del Napoli, era viola. Io ho tanti ricordi intorno a quello stadio, purtroppo in questo momento vedo solo l'ultimo perché ci ho lasciato uno scudetto. Questo ricordo devo sostituirlo presto con uno positivo.

Da dove ripartirà per dare un ricordo positivo? E quanto questa Juve è già sua a livello percentuale?

Non so a livello percentuale, ma dipende da cosa si intende con 'sua'. Io non sono qui per replicare altre squadre, la squadra ha un'identità e un'idea, io non voglio andare contro le caratteristiche dei miei giocatori. Verrà fuori una squadra ovviamente con caratteristiche diverse. Ho visto a tratti alcune cose provate in allenamento, come nell'ultima partita. Giocando in questo modo è più difficile gestire abbassandosi e noi dobbiamo imparare a gestire certi momenti della partita. Dobbiamo gestire con il possesso perché quando una squadra gioca diversamente abbassarsi diventa pericoloso perché non è quello che proviamo in allenamento. Ci sarà da lavorare, ma questa rimarrà una squadra con meno palleggio e più fisica di altre che ho avuto. Io voglio che questa squadra segua delle mie idee di principio, ma non diventi una replica.

La squadra ha avuto un calo fisico contro il Napoli...

Secondo i miei dati no, abbiamo corso più degli avversari anche nel secondo tempo.

Quindi è stato solo un calo mentale?

Abbiamo preso due gol su palla ferma con un pizzico di superficialità e quando aspetti una squadra tecnica dentro l'area il rischio è grande. Poi ovviamente non siamo al top fisicamente, possiamo fare di più.

Prima ha vitato la professionalità dei giocatori, c'è qualcuno che l'ha impressionata maggiormente per applicazione?

Nella fortuna di avere una rosa ampia noi abbiamo avuto la sfortuna di perdere Giorgio. Giorgio è l'anima per applicazione, professionalità, forza mentale e capacità di trascinamento dei compagni in allenamento e in partita. E' stata una perdita pesante per noi e il mio compito in questo momento penso sia quello di recuperare completamente Rugani e far adattare un futuro top player come De Ligt al calcio italiano il più velocemente possibile. Viene da un calcio diverso, è giovanissimo, è normale faccia un po' di fatica. Non vorrei sbagliare ma la fece anche Platini nei primi mesi. Detto questo credo che il ragazzo debba migliorare e adattarsi al nostro calcio che non è quello olandese, ma allo stesso modo sono convinto che tra qualche mese riuscirà ad esprimere cose importanti.

La gestione del gruppo sarà diversa rispetto al passato? Soprattutto dal punto di vista umano. Martusicello ha detto che prima delegava di più.

Dipende da quali abitudini ti riferisci. A Napoli era una scelta legata alla competizione che pensavamo meno proibitiva, poi a Napoli penso ci fosse una differenza abbastanza netta tra i 14 e gli altri. Al Chelsea invece abbiamo avuto 18 giocatori sopra i 2000 minuti in campo, quindi c'è stata una rotazione molto forte. Inizialmente la facevo soprattutto in Europa League perché la sensazione era che potessimo permettercela, mentre nella seconda parte era più in Premier che in Europa Legue perché quest'ultima sentivamo di poterla vincere. Tanti giocatori sopra i 2000 è una rotazione ampia. Non è un'abitudine, ma una scelta. In questa fase iniziale dovendo dare un'identità forte ho fatto questa scelta anche se poi ne hanno giocati 18. Poi sarà necessario ruotare, ma la mia sensazione è che non siamo pronti a una rotazione feroce. Possiamo magari cominciare con uno per reparto, ma l'obiettivo è averne 11 interscambiabili.

Ha qualche paura in vista dell'esordio, se lo considera tale?

Paura ce l'ho avuta venti giorni fa quando non respiravo bene (ride, ndr). Non lo sento come un esordio perché sono stato sempre molto coinvolto. Poi i dottori hanno deciso di tenermi lontani da allenamenti e partite per sicurezza, ma sono sempre stato coinvolto e le ho sentite come partite cui ho partecipato anche se dovevo delegare. Non lo considero un esordio, anche se tornare a Firenze a 15 minuti da casa mia mi fa estremamente piacere.

La prima domanda è su due attaccanti: Higuain e Mandzukic. Uno da lei ritrovato, uomo di fiducia, l'altro in questo momento fuori dalla lista. Come li ha visti?

Io non la metterei così. Higuain uomo di fiducia sembra giochi per i rapporti con me. Higuain alla fine al Chelsea non giocava mai, giocava Giroud. In allenamento Higuain ha fatto bene, mi ha fatto rivedere il giocatore di due o tre anni fa, non c'era niente di personale nella scelta. Mandzukic evidentemente mi ha fatto vedere qualcosa in meno e da qui la scelta. E' frutto tutto di scelte logiche dettate dall'allenamento, poi a volte io posso vedere bene o male, posso sbagliare. Io prendo 100 decisioni al giorno, se ne sbaglio 3 o 4 posso andare a letto contento. La percentuale elevata di scelte giuste è la cosa più importante, poi sbagliare scelte fa parte del lavoro.

Matuidi forse l'abbiamo sempre sottovalutato, ma sembra fondamentale. Lì accanto a Ronaldo penso vedremo presto Rabiot. Quanto è importante quello che porta Matuidi?

Rabiot è uno che nel 2019 non ha mai giocato. E' arrivato, ha sparato 15 giorni di grande livello e poi è andato in contro all'inevitabile calo fisico di chi non gioca da tanto tempo. E' un ragazzo estremamente sensibile che ho avuto l'impressione che appena si è accorto di essere in difficoltà fisica è andato in difficoltà mentalmente. Ma ha grandi qualità sia tecniche che fisiche. Matuidi per noi è importante, per dinamismo e attenzione ha mostrato di adattarsi meglio a quello che gli succede davanti e a come si muove Cristiano. Cristiano deve farci la differenza, secondo me in questo momento è il più forte in Europa e quindi al mondo e deve avere libertà, libertà che deve concedergli chi gli gioca dietro. In questo caso Matuidi, che ci dà tantissimo.

Come ha vissuto a distanza la gara contro il Napoli? E cosa ha pensato al gol di Koulibaly?

L'ho vissuto come un pesce in un acquario. Cosa ho pensato? Mi è dispiaciuto per Kalidou, che umanamente è un ragazzo straordinario e ho pensato che abbiamo vinto per un episodio fortunoso una partita che meritavamo di vincere.
www.tuttojuve.com/primo-piano/live...amentale-484886


 
Top
PAG Posted on 14/9/2019, 11:28     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Moderatori
Posts:
21,430
Reputation:
+34

Status:


CITAZIONE
Fiorentina-Juventus, oggi ore 15. Formazioni TS-GdS-CdS: "Sarà 4-3-3 con Ronaldo, Douglas Costa e Higuain in attacco. Danilo titolare con Alex Sandro sulle fasce"

Danilo titolare la novità Ramsey, prima in panchina TORINO - Niente novità, Juve vincente non si cambia. Sarri sceglie la linea della continuità e delle certezze per la sua “prima” ufficiale in panchina. Quando i lavori sono ancora in corso, come in questa fase della stagione, è logico scegliere la via più sicura che per il tecnico bianconero significa confermare anche contro la Fiorentina la squadra che ha superato il Napoli due settimane fa. L’unica variante rispetto all’undici iniziale di quella sera sarà Danilo subito titolare al posto dell’infortunato De Sciglio (non convocato). La difesa sarà completata dalla coppia Bonucci-De Ligt al centro e da Alex Sandro a sinistra. Pjanic agirà come naturale in regìa, affiancato da Khedira e Matuidi. Identico anche l’attacco con Higuain centravanti, Ronaldo a sinistra e il ritrovato Douglas Costa a destra. Prima convocazione per Ramsey, che ha saltato le prime due gare di campionato.

Corriere dello Sport

------------------


La Gazzetta dello Sport

-----------------


TuttoSport
 
Top
PAG Posted on 14/9/2019, 14:29     +1   -1
Avatar

Group:
Member
Posts:
4,757
Reputation:
+66

Status:


Partita tosta....vediamo quando smettono di correre come matti...
 
Top
PAG Posted on 14/9/2019, 14:55     +1   -1

I'm Gonna Be Perfect From Now On

Group:
Member
Posts:
16,385
Reputation:
+22

Status:


Non un buon primo tempo, con qualche disattenzione di troppo ma soprattutto con evidenti difficoltà tattiche (stiamo soffrendo molto sulle fasce) e fisiche.
Spero e penso che prima o poi caleranno, e speriamo a quel punto di essere in partita e sferrare la zampata vincente.
C'è ancora da lavorare, non era tutto perfetto dopo le prime due e non è tutto da buttare oggi.
 
Top
PAG Posted on 14/9/2019, 14:58     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Member
Posts:
15,088
Reputation:
+62

Status:


Pausa nazionali fa male a squadre come la nostra. Si vede che hanno lavorato meno dovendo assimilare stile nuovo di gioco.
Peccato per Costa speriamo sia nulla. Bernardeschi non mi piace.
 
Top
PAG Posted on 14/9/2019, 15:24     +1   -1

I'm Gonna Be Perfect From Now On

Group:
Member
Posts:
16,385
Reputation:
+22

Status:


Bernardeschi la nota peggiore del primo tempo...
Non può essere il nostro primo cambio offensivo, decisamente no.

Il problema, secondo me, é la pochezza offensiva di oggi: non riusciamo proprio a fare nulla.
 
Top
PAG Posted on 14/9/2019, 16:01     +1   -1
Avatar

Group:
Member
Posts:
4,757
Reputation:
+66

Status:


Brutta partita...Juve orribile...Bernardeschi, Higuain e Matuidi i peggiori....veramente poca cosa...non si è visto niente...assurdo giocare con 32 gradi..
 
Top
16 replies since 6/9/2019, 00:48   132 views
  Share