| CITAZIONE Ajax-Juventus, domani ore 21. Formazioni GdS-CdS: "Tridente Mandzukic, Bernardeschi con in ballottaggio Ronaldo/Dybala in attacco. Bonucci, Chiellini/Rugani in difesa"
Cristiano Ronaldo sarà almeno convocato. Il paradosso è che dall’emergenza in attacco adesso si è passati all’opulenza, perché oltre a CR7, che anche ieri si è allenato per una buona parte con il resto della squadra, è tornato disponibile anche Douglas Costa, latitante da più di due mesi per diversi infortuni. Morale della favola: Allegri disporrà di tutti gli uomini del reparto offensivo, eccetto Cuadrado che non è in lista Uefa. Ma se la coperta è lunga davanti, in mezzo e in difesa potrebbe esserci qualche problemino, visto il difficile recupero di Emre Can e il problema di Giorgio Chiellini al polpaccio, suo punto debole.Il difensore ieri ha lasciato prima l’allenamento perché ha sentito un fastidio: oggi verranno verificate le condizioni, ma la sua assenza sarebbe molto grave. Emre Can rischia seriamente di rimanere a terra per colpa della brutta distorsione alla caviglia rimediata contro il Milan. Stati d’animo diametralmente agli antipodi: Ronaldo ieri ha intensificato i carichi e ha partecipato a una fetta importante della seduta di gruppo Can invece ieri non si è allenato: la caviglia fa ancora molto male, perciò è difficile che possa giocare domani sera ad Amsterdam. Così Allegri dovrà ridisegnare il centrocampo: Khedira, che col Milan è tornato dopo l’intervento al cuore, potrebbe giocare titolare con Pjanic e Matuidi. L’alternativa al tedesco (che non ha i 90 minuti nelle gambe, ma a cui Max non rinuncia nelle gare cruciali) è Bentancur, che però non ha entusiasmato nelle ultime uscite. Oppure Bernardeschi, già utilizzato come mezzala. Con Ronaldo titolare, il tecnico potrebbe affidarsi al classico 4-3-3, con Bernardeschi e Mandzukic a completare il tridente. Occhio però alla variabile Kean, che potrebbe sostituire il croato al centro dell’attacco. Senza CR7, salgono le quotazioni di Dybala e di Cancelo (che può fare anche l’esterno alto). Nel caso probabile in cui Chiellini non ce la facesse, il suo sostituto naturale sarebbe Rugani e si ridurrebbero notevolmente le possibilità di schierare una difesa a tre. Douglas Costa, fermo da troppo tempo per poter giocare dall’inizio, sarà l’uomo che può rompere gli equilibri a gara in corso: le sue accelerazioni possono sempre essere letali. La notte, forse, porterà consiglio ad Allegri. La Gazzetta dello Sport Sei frecce anti-Ajax. La Juve ritrova tutti i suoi moschettieri per il primo assalto ai Lancieri e Massimiliano Allegri può sbizzarrirsi nel trovare il mix migliore per sbancare la Johan Cruijff Arena un tridente in campo, a meno di opzioni a sorpresa, e uno pronto a subentrare dalla panchina, con il ritorno del Re della Champions che regala tranquillità e fa sognare. E che è pronto anche a farsi un altro regalo: battezzare con il suo brand, CR7, lo stadio José Alvalade, l’impianto dello Sporting Lisbona, il suo primo club. Ronaldo ci sarà, la rincorsa ai quarti è arrivata al traguardo: Cristiano si è allenato anche ieri con i compagni e di fatto ha mantenuto la promessa di recuperare in tempo dall’infortunio patito in Nazionale che aveva fatto tremare il mondo bianconero. Allegri sembra intenzionato a confermare il reparto che ha schiantato i Colchoneros. Accanto a Cristiano, quindi, dovrebbero agire Mandzukic e Bernardeschi. A meno, appunto, di soluzioni inattese. Contro il Milan, SuperMario ha mostrato qualche progresso nella condizione Dietro di loro scalpita Moise Kean. Il baby fenomeno non sbaglia un colpo (va in gol ogni 42 minuti) e potrebbe diventare il jolly di coppa. Allegri sembra intenzionato a sfruttarlo a gara in corso, come faceva con Douglas Costa la scorsa stagione. Ma Quest’anno, invece, non si è mai dimostrato un valore aggiunto. Ora torna a disposizione dopo due mesi di assenza, intenzionato a cambiare il corso della storia recente. Dybala: la Joya sorride poco negli ultimi tempi, neanche il gol al Milan gli ha fatto ritrovare completamente il buonumore, stando alla reazione nervosa alla sostituzione. Anche per lui la Champions può diventare la medicina migliore. Fonte: Il Corriere dello Sport CITAZIONE GdS: "Federico l’olandese: tecnica e duttilità. Bernardeschi è l’italiano più simile allo stile Ajax. Massimo Drago: Federico ricorda Johan Cruijff"
Frederik torna a casa. Federico Bernardeschi è nato a due passi dalla cave – Carrara, non Maastricht – ma probabilmente è il giocatore italiano più olandese che esista. In fondo, che cosa ha insegnato l’Olanda al mondo? Il calcio totale, quel giocare insieme scambiandosi le posizioni, quell’inno alla fluidità per cui un calciatore gioca in due, tre, quattro ruoli nello spazio di 10 minuti. Il concetto viene ricondotto a Rinus Michels, l’allenatore dell’Ajax e della migliore Olanda di sempre, ma è stato Cruijff a portare le sue idee lontano, a Barcellona, dove la pianta è germogliata di nuovo. Bernardeschi è un buon allievo di quella grande scuola, un universale con classe: è diventato famoso come attaccante esterno, poi si è trasformato in centrocampista a tutta fascia, è migliorato (tanto) nella fase difensiva e alla Juve ha studiato addirittura da mezzala. Quanti altri italiani sanno essere utili in così tanti ruoli? Massimo Drago, l’allenatore che a Crotone lo ha introdotto al calcio degli adulti, vede oltre: «Con le dovute proporzioni, a me Federico per movenze ricorda Johan Cruijff. Ha la stessa eleganza, la stessa prepotenza palla al piede. Potrebbe essere cresciuto nell’Ajax, ha quella forza nei primi passi con cui spesso salta l’uomo. Poi è vero, ormai gioca in diverse zone del campo. Con me era un esterno d’attacco, ma qualche volta faceva la seconda punta. Faticava a calciare perché non era nella sua mentalità fosse stato per lui, avrebbe cercato sempre solo l’assist. Ora invece vedo che parte da più lontano e mi piace, così fa più male». Il discorso sulla finalizzazione resta d’attualità. Bernardeschi in campionato ha segnato solo due volte, in trasferta con Chievo e Frosinone, le ultime due della classifica. Drago direbbe che i gol sono pochi e ha ragione: Federico ci è andato vicino tante altre volte, ha preso pali e traverse, ha sprecato qualche occasione. Federico ha un altro impatto fisico, è più utile in fase difensiva e attacca in due direzioni, oltre alla giocata verso il centro ha la fuga in fascia. E I suoi ex allenatori raccontano che Federico ha sempre avuto una grande voglia di stare col pallone, di palleggiare, di giocare. Anche questo è molto olandese. Il suo primo allenatore alla Fiorentina è stato Simone Sarti, che lo ha avuto per un anno quando Federico ne aveva 12. La formazione è anche merito suo: «Quando lo guardo in televisione, lo rivedo com’era da ragazzino. Sereno, a suo agio palla al piede, con una naturalezza nel gesto non comune». Se gli si chiede un paragone con la scuola olandese, fa sì con la testa: «Sono d’accordo, Federico ha quel passo, quel modo di giocare a testa alta. Per me i calciatori del futuro sono lui e Sané, che si somigliano parecchio: alti, tecnici, rapidi». L’Europa ha apprezzato presto. «Berna» ha giocato presto in Europa League con la Fiorentina, nel 2014. Ha segnato otto volte in tre edizioni, facendo gol anche al Tottenham, che potrebbe ritrovare in un paio di serate di maggio. Prima, però, c’è l’Ajax. Prima, c’è l’Olanda, non una nazione qualsiasi.
Fonte: La Gazzetta dello Sport CITAZIONE GdS, Jordi Cruijff: "Mio padre ci ha insegnato a rendere felici chi ci guarda. Cristiano è immortale come lui. E anche questa Juve pratica sa essere bella"
Jordi, cosa c’è di papà Johan nella squadra di Ten Hag? «Lo stadio, intanto, che porta il suo nome. E poi una filosofia, di gioco e di vita, ormai nel Dna del club: questo Ajax gioca il calcio che sarebbe piaciutoamio padre. Giovane, felice, audace, di attacco. Ad Amsterdam non è mai cambiato: questa generazione ha più talento di altre e controlla sempre la palla.Un piacere per gli occhi vederli giocare. Sorprenderà la Juve? «Ormai non è più una sorpresa: dopo l’impresa contro il Real, è una realtà. Per questo la Juve arriverà ad Amsterdam preparata: ha giocatori di esperienza più Cristiano... Ma l’Ajax non cambierà se stesso, quindi ci sarà da divertirsi». La Juve, pratica e cinica, all’opposto dell’estetica dell’Ajax: è una realtà o una stortura? «Io il calcio italiano non lo vedo più così: ora si segna e si gioca molto di più. Lo specchio è Buffon: negli anni ha dovuto usare i piedi molto di più. Certo, alla Juve c’è sempre una buona organizzazione difensiva, ma sanno anche costruire. Lì trovi il gioco, trovi il calcio». «Vincere è l’unica cosa che conta» è il motto bianconero: sarebbe piaciuto a Cruijff? «Ma cosa deve fare un calciatore? Io non conosco nessuno felice se ha perso, anche se ha dato spettacolo. Di sicuro non puoi giocar sempre bene: per questo serve una organizzazione capace di farti vincere anche quando le cose vanno male. Ma attenti: se giochi un buon calcio, hai più opzioni di farcela. Chi vuole stare in vetta, deve controllare la palla». Cristiano, campione bionico, pare così diverso dalla leggerezza di papà. Si possono accostare in qualche modo? «Nel calcio ci sono tantissimi mortali e pochissimi immortali: posso dire, che come mio padre, anche Cristiano sarà ricordato per sempre. Lui assieme a Messi, senza bisogno di dire chi sia il più bravo: tanti hanno avuto un grande anno, solo loro ne hanno avuti 15 grandissimi. E per misurare la grandezza di Cristiano basta guardare al Real di adesso...». Il cognome di un immortale può essere pesante e lei lo sa. Finale 1973, Ajax-Juve 1-0, suo padre alza la Coppa in bianconero. quella foto ha fatto storia, lo sa? «Di sicuro ai tifosi della Juve non piace... Io la trovo splendida. Vorrei sapere con chi ha scambiato la maglia e, magari, ritrovarla da qualche parte: purtroppo papà, che dopo quella finale andò a Barcellona, non ne ha tenuto una...». Come vedrebbe una semifinale della Juve con Pep, guardiano dell’ortodossia di famiglia? «Guardiola è l’ambasciatore più grande nel mondo di Cruijff: è capace di modernizzare una idea e declinarla in vari Paesi.
Fonte: La Gazzetta dello Sport
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