Il Salotto Bianconero

[Serie A] Juventus - Inter

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PAG Posted on 3/12/2018, 00:51     +1   -1
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Repubblica: "Juventus, in trasferta 19 vittorie su 22, violando Wembley e San Siro, il Bernabeu e l’Olimpico. La perfezione del gruppo Allegri lontano da casa"



L’ambiente ostile, la fatica mentale (e anche un po’ fisica) di chi è sempre in viaggio, lo slancio agonistico e il furore di chi contro di te si gioca la partita dell’anno: con tutte queste cose di mezzo, andare in trasferta dovrebbe comportare un aumento dei rischi ma non per la Juve, che fredda qualunque stadio con il suo incedere frustrante. In tutto il 2018, i bianconeri non hanno mai perso fuori casa. Coppe incluse, hanno vinto 19 volte su 22, violando Wembley e San Siro, il Bernabeu e l’Olimpico. Lungo la strada hanno disseminato appena tre pareggi: uno con la Roma il 13 maggio, giusto perché bastava un punto per conquistare il settimo scudetto consecutivo, e gli altri due in circostanze abbastanza imprevedibili, uno 0-0 con la Spal e un 1-1 con il Crotone. Ma erano trasferte che s’accavallavano a quelle di Champions (Tottenham, Real), con il massimo del turn over nel momento massimo della fatica e forse in quello minimo delle motivazioni. È inutile sottolineare che nessun’altra squadra, in Europa, ha un rendimento da viaggio di questo livello. Allo Stadium la Juve qualcosa ha concesso finanche in questa stagione, in campionato (Genoa) come in Champions (Manchester United). In trasferta no perché è fuori casa che l’allegrismo si esprime al meglio, là dove occorrono strategia e sangue freddo, controllo e pazienza, resistenza e resilienza molto più che a Torino dove il copione è sempre banalmente lo stesso (i bianconeri attaccano, gli altri si difendono) e la spinta dei tifosi aggiunge un tocco paradossalmente negativo di irrazionalità o una lieve tendenza al rilassamento, che in trasferta invece non si manifestano quasi mai perché il calcio ultra-razionale di Allegri funziona meglio quando viene richiesta concentrazione totale. Quindi lontano dallo Stadium. Prima che il 2018 finisca mancano ancora i giretti nelle tane di Young Boys, Toro e Atalanta. Stadi bollenti, pubblico invelenito (perlomeno nel derby), avversari aggressivi: esattamente le condizioni ambientali che la Juve preferisce.



Fonte: La Repubblica

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CT: "Venerdì con l’Inter Emre Can si candida per la panchina. Ancora fuori Sami Khedira, mentre saranno da valutare le condizioni di Alex Sandro"


Dopo il 3-0 sulla Fiorentina allo stadio Franchi, Massimiliano Allegri ha concesso la domenica libera ai bianconeri, che tornano ad allenarsi oggi pomeriggio alla Continassa. Venerdì all’Allianz arriva l’Inter di Luciano Spalletti e contro i nerazzurri si potrebbe rivedere in panchina Emre Can che proprio in questa settimana inizierà a intensificare il lavoro sul campo dopo l’operazione effettuata a fine ottobre per rimuovere un nodulo tiroideo. Ancora fuori Sami Khedira, mentre saranno da valutare le condizioni di Alex Sandro che ha saltato la trasferta di Firenze per un problema ai flessori.



Fonte: Corriere di Torino

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CT:"Evoluzione Dybala: Allegri lo vuole tuttocampista più dentro la Juve che in area. L’argentino si è adeguato alle esigenze della Juve e del suo condottiero in panchina"



L’ evoluzione non porta sempre vantaggi per i singoli. Nel calcio, anzi, conta quanto il singolo riesce a mettersi al servizio della squadra per arrivare al massimo risultato: la vittoria. Sta tutta qui la spiegazione del Paulo Dybala 2.0 proposto da Massimiliano Allegri in questa stagione. L’argentino si è adeguato alle esigenze della Vecchia Signora e del suo condottiero in panchina, evolvendosi in quello che lo stesso Allegri ha più volte definito un « tuttocampista». L’evoluzione di Dybala parte da lontano, proprio come lui sul terreno di gioco. Lontano rispetto alla porta degli avversari, s’intende. Già nelle passate stagioni Allegri aveva arretrato la posizione dell’argentino ma mai come quest’anno Dybala funge da vero e proprio centrocampista aggiunto. Contro la Fiorentina, ad esempio, La Joya non è mai entrato nell’area viola, al contrario di quanto fatto in quella della Juve. «In quella posizione Paulo ci dà una mano anche a uscire da qualche situazione pericolosa», aveva dichiarato Allegri alla vigilia dell’incontro. Così è stato. Nei primi minuti di gara, Rodrigo Bentancur faceva fatica a togliersi di dosso il pressing dei centrocampisti viola: l’ha aiutato l’argentino che ha poi suggerito allo stesso Bentancur l’assist per il vantaggio bianconero. Mai come al Franchi si è visto il Dybala a tutto campo che vuole Max. Il dibattito, però, nasce nel momento in cui l’argentino viene spostato nel ruolo di attaccante. In poche parole, quando rimpiazza uno tra Cristiano Ronaldo e Mario Mandzukic, Dybala segna sempre o quasi. E’ successo contro lo Young Boys (tripletta), quando CR7 era squalificato, e ancora contro Manchester United, Bologna e Cagliari, quando a riposare era stato invece Mandzukic. Con i due tenori bianconeri in campo Dybala non ha ancora mai segnato. Quando uno dei due manca, l’argentino li rimpiazza a dovere prendendosi più spazio e giocando più palloni all’interno dell’area avversaria come accaduto in Champions League contro Young Boys e nella trasferta di Manchester ad Old Trafford, dove ha segnato il suo gol più pesante fino a questo punto della stagione. «Stiamo facendo molto bene e sono contento che la squadra vinca e che facciano gol tutti – ha dichiarato l’argentino al Franchi -. Mi piace segnare, ma ora come ha detto Allegri sto facendo un altro ruolo, indietreggiando per portare palla agli attaccanti e far fare gol a loro». La coppia, quella dell’attacco bianconero composta da Ronaldo e Mandzukic, ha costretto La Joyaafare ancora qualche passo a ritroso. I gol in stagione, per ora, sono solo sei in 16 presenze ma l’importanza dell’argentino nel contesto squadra è rimasta immutata. La media delle occasioni create a partita è la praticamente la s tessa della passata stagione (1,6 contro 1,8 del 2017/18) con Dybala che si è scoperto addirittura un recupera palloni(4,7 a partita nel 2018/19 contro i 3,9 della passata stagione). Anche se i “parametri” di valutazione dell’attaccante sono in calo (la media dei tiri a partita si è abbassata da 3,6 a 2,9 e quella dei gol da 0,57 a 0,38) l’incisività della Juve in avanti non cambia. Tra campionato e Champions i bianconeri hanno messo a segno 39 gol in 19 incontri. Dybala è stato costretto ad evolversi e cambiare per convivere al meglio nel nuovo ecosistema bianconero, stravolto dall’arrivo di CR7. In parole povere, forse non è questo il ruolo preferito dell’argentino ma di sicuro è quello di cui la Juve ha più bisogno.



Fonte: Corriere di Torino
 
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PAG Posted on 4/12/2018, 00:46     +1   -1
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LIVE CONTINASSA - Allenamento con lavoro aerobico, possesso palla e combinazioni con conclusioni in porta. Personalizzato per Alex Sandro, Khedira e Emre Can
03.12.2018 19:14 di Camillo Demichelis
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport



LIVE CONTINASSA - Allenamento con lavoro aerobico, possesso palla e combinazioni con conclusioni in porta. Personalizzato per Alex Sandro, Khedira e Emre Can

13:27 - RONALDO E CHIELLINI GIÀ ALLA CONTINASSA - Pochi minuti fa Cristiano Ronaldo ha fatto il suo ingresso alla Continassa qualche minuto prima lo aveva preceduto Giorgio Chiellini. La Juventus, oggi, riprende gli allenamenti e la squadra sarà in campo alle ore 15. Per quanto riguarda la partita di venerdì resta da capire come sta Alex Sandro.

15:14 - ALLENAMENTO IN CORSO - La Juventus da pochi minuti è scesa in campo per allenarsi in vista della gara contro l'Inter. Massimiliano Allegri e i suoi ragazzi da oggi hanno quindi iniziato a mettere nel mirino il match di venerdì.

16:38 - ALLENAMENTO TERMINATO - La Juventus ha terminato l'allenamento pomeridiano in vista della gara contro l'Inter. Venerdì, Allegri potrebbe confermare il 4-3-1-2, con Dybala, Mandzukic e CR7 in attacco. Non è però da escludere che in avanti il tecnico livornese possa magari fare un cambio e a quel punto potrebbe trovare spazio uno fra Bernardeschi o Douglas Costa.

17:29 - PERSONALIZZATO PER ALEX SANDRO, KHEDIRA E EMRE CAN - La Juventus, tramite il suo sito internet ufficiale, ha fornito i dettagli della seduta odierna: "Una giornata di riposo, dopo la grande vittoria di sabato al Franchi, e poi di nuovo al lavoro. La Juventus ha iniziato ufficialmente l'avvicinamento al big match di venerdì sera all'Allianz Stadium contro l'Inter, allenandosi questo pomeriggio al JTC Continassa. Il gruppo ha svolto una seduta iniziata con attivazione in palestra, per proseguire poi in campo, con lavoro aerobico, esercizi sul possesso palla e sulle combinazioni con conclusioni verso la porta. Alex Sandro, Khedira ed Emre Can hanno svolto un lavoro personalizzato. Domani, ovviamente, si torna in campo: l'appuntamento è fissato nella tarda mattinata.", si legge su Juventus.com.

19:14 - PREOCCUPAZIONE PER ALEX SANDRO - Oggi Alex Sandro ha lavorato a parte e - stando a quanto riferisce Sky Sport - c'è un po' di preoccupazione sulle sue condizioni. Infatti, sembra difficile che possa esserci venerdì.
 
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PAG Posted on 4/12/2018, 10:29     +1   -1
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CS: "Super mago Max. Da Pjanic a Dybala, quanti cambi di ruolo vincenti: così Allegri ha raddoppiato la forza della Juve, che cambia spesso pelle ma non muta le abitudini e vince"



La Juve cambia spesso pelle ma non muta le abitudini e vince. Come il suo allenatore, che continua a fare incetta di premi personali: dopo la Panchina d’Oro, ieri sera è stato votato miglior allenatore della scorsa stagione dall’Associazione italiana calciatori. INTERCAMBIABILI. C’è tanto del suo, in effetti, in questi quattro anni e mezzo da vertigine per i bianconeri. Allegri non gradisce la routine e quindi non esita a cambiare vestito alla squadra quando lo ritiene necessario. La sua avventura juventina è iniziata all’insegna del 3-5-2 contiano ed è presto proseguita con il «suo» 4-3-1-2, moduli peraltro mai abbandonati definitivamente e sempre utili. Poi è arrivata la rivoluzione iperoffensiva del 4-2-3- 1, un colpo di genio (datato 22 gennaio 2017) che ha portato ad un’altra invenzione. Per far coesistere quattro attaccanti più Pjanic - in precedenza trasformato regista dopo una vita trascorsa da mezzala e trequartista -, Max ha spostato Mandzukic sulla fascia sinistra. Mario nasce centravanti ma si è sacrificato, diventando un fattore sempre più prezioso nell’economia del gioco bianconero. Il croato è diventato l’ago della bilancia, corsa e rincorse avanti e indietro, impatto fisico e naturalmente gol, spesso e volentieri decisivi. Nuovo sistema, nuovi ruoli. Perché nella corsa verso la finale di Champions League di Cardiff, decisiva fu la primavera vissuta da Dani Alves come esterno offensivo. Un terzino spostato qualche metro più avanti, ad attaccare e a diventare fonte di gioco, con meno compiti difensivi. Il brasiliano prese il posto di Cuadrado e proprio il colombiano è uno dei simboli che rispecchiano al meglio la filosofia di Max, che mai come quest’anno si sta sbizzarrendo. Juan è un jolly che ha nella duttilità una caratteristica fondamentale. Attaccante esterno perfetto nel tridente, nel 4-4-2, nel 4-2-3-1. Allegri lo ha inventato anche terzino destro, per aggiungere un’opzione con due esterni offensivi contemporaneamente in fascia, sommandolo a Douglas Costa o Bernardeschi. E ora lo ha proposto da interno nel centrocampo del 4-3- 3, l’abito ormai più consueto della Juve. Il ruolo richiede maggiore disciplina e meno svolazzi di fantasia: la risposta contro la Fiorentina è stata decisamente positiva. E che Il tecnico bianconero di record in record con un tocco speciale SUPER MAGO MAX IL MOLTIPLICATORE Da Pjanic a Dybala, quanti cambi di ruolo vincenti: è così che Allegri ha raddoppiato la forza della Juve dire di Bentancur: l’uruguaiano è la rivelazione della stagione ed è uno in grado di fare praticamente tutto. Nasce regista (l’ha fatto anche contro la Fiorentina al posto di Pjanic), ma Max lo ha provato anche trequartista e lo sta lanciando anche da mezzala per sfruttarne anche gli inserimenti oŲensivi. L’allenatore juventino mischia le carte, cerca novità e, di pari passo, nuovi stimoli. Bisogna far convivere Ronaldo, Mandzukic e Dybala? Bene, per la Joya c’è una maglia da… «tuttocampista». Così Allegri ha definito il ruolo del 10 argentino, unico per qualità a poter cucire gioco e reparti, ricami e gol. Paulo gioca un po’ più lontano dalla porta, e per questo sta segnando meno rispetto al passato, ma è libero di muoversi dove lo indirizzano il fiuto e il talento. Finita? Non proprio, perché Bernardeschi può lasciare la fascia e accentrarsi da finto centravanti o fare qualche passo indietro e agire da mezzala di qualità. Come Cancelo, che viaggia a cento all’ora da terzino su entrambe le fasce ma Max lo studia anche da attaccante esterno (stesso discorso per Alex Sandro) e da mezzala.



Fonte: Il Corriere dello Sport

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CS: "Situazione infortunati: Alex Sandro verso il forfait contro l’Inter. Khedira ancora fuori per la brutta distorsione alla caviglia, dovrebbe rientrare per derby di metà mese"



TORINO - Alex Sandro verso il forfait contro l’Inter. Il brasiliano resta in forte dubbio per lo scontro diretto di venerdì contro i nerazzurri, a causa del problema ai flessori avvertito contro il Valencia che lo ha costretto a saltare la trasferta di Firenze. Ieri, alla ripresa degli allenamenti dopo la pausa di domenica, il terzino ha svolto un lavoro personalizzato, insieme ad Emre Can e Khedira, e le sue condizioni verranno valutate giorno dopo giorno. Di sicuro non verrà forzato il recupero, anche perché Allegri ha le corsie presidiate al meglio dal De Sciglio e Cancelo, che possono scambiarsi le due fasce senza problemi. Capitolo tedeschi: Can prosegue il percorso verso il rientro a poco più di un mese dall’operazione alla tiroide. La speranza di Allegri è di poterlo convocare già venerdì e portarlo nuovamente in panchina, in attesa di concedergli qualche minuto. Per Khedira, invece, alle prese con una brutta distorsione alla caviglia, lo sguardo è rivolto al derby di metà mese. A centrocampo, quindi, spazio ancora a Bentancur e Matuidi, cui si aggiungerà Pjanic, al rientro da titolare dopo il turno di riposo contro Fiorentina.



Il Corriere dello Sport

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CS: "CR7, alla Juve più altruista: si allarga a sinistra, dialoga coi compagni alzando la qualità vicino all’area di rigore, allarma le difese con la sola presenza"


Vedere Luka Modric, che sorride accanto a lui in tante foto di trofei alzati al Real Madrid, premiato con il Pallone d’oro, gli avrà un po’ fatto girare le scatole.Cristiano Ronaldo non sarebbe appagato neppure se andasse in doppia cifra nei trofei assegnati da France Football, figurarsi ora che vorrebbe staccare Messi vincendo il sesto. CR7 sapeva da almeno una settimana che non aveva vinto e a chi gli sta vicino è sembrato ancora più motivato. Il rimpianto è durato giusto il tempo di qualche foto su Instgram. Dopo la vittoria di Firenze, si è goduto il giorno di riposo (la Juve è tornata al lavoro ieri) in famigliaCristiano sembra sempre più a suo agio in Italia. Sente di aver fatto la scelta giusta. E la luna di miele bianconera prosegue nel migliore dei modi: dopo la vittoria col Valencia, Allegri sottolineava che la sua presenza dava ancora più autostima al gruppo e migliorava la qualità del gioco. Ronaldo che stiamo ammirando alla Juve potrebbe urlare asquarcia gola «sono CR7, oltre al gol c’è di più». Chi si aspettava un bomber egoista, che interpretasse il ruolo solo in funzione del foglietto delle statistiche, è rimasto sorpreso. Ronaldo è più che mai nel gioco della Juve: si allarga a sinistra, dialoga coi compagni alzando la qualità vicino all’area di rigore, allarma le difese con la sola presenza, sacrifica la gioia personale per il bene dei compagni, come dimostrano gli assist serviti a Cuadrado in JuveCagliari e a Mandzukic nel successo col Valencia. Cristiano è molto più coinvolto nella manovra bianconera di quanto non fosse a Madrid col Real. Nelle prime 14 giornate di serie A, Ronaldo alla Juve riceve 41.4 passaggi a partitaene completa 30.7, mentre nello scorso campionato ne riceveva 31.1 e ne completava 22.1 ogni 90’. Sui passaggi a buon fine l’incremento sfiora il 40%, su quelli ricevuti è vicino al 35%. Cristiano gioca di più con la squadra, che lo coinvolge nel gioco molto più di quanto facesse Zidane al Real Madrid. Il dato sugli assist è la logica conseguenza: l’anno scorso, con lo stesso numero di partite di Liga, ne aveva piazzati 2, quest’anno siamo già a quota 4.



Fonte: Il Corriere dello Sport
 
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PAG Posted on 4/12/2018, 21:04     +1   -1
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LIVE CONTINASSA - 3-0 della Juve sul Chisola, gol di Can. Infortunio al quadricipite femorale per Barzagli. Per lui possibile un lungo stop. Alex Sandro resta in dubbio per venerdì
04.12.2018 18:09 di Camillo Demichelis
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport



LIVE CONTINASSA - 3-0 della Juve sul Chisola, gol di Can. Infortunio al quadricipite femorale per Barzagli. Per lui possibile un lungo stop. Alex Sandro resta in dubbio per venerdì

12:48 - ALLENAMENTO MATTUTINO PER LA JUVE - La Juventus si allenerà in vista della gara contro l'Inter. Per il match di venerdì resta in dubbio Alex Sandro che ieri ha svolto un lavoro personalizzato.

14:01 - PROBLEMA MUSCOLARE PER BARZAGLI - Andrea Barzagli rischierebbe di dover star fermo per circa 2 mesi. Infatti, il numero 15 juventino avrebbe riportato una lesione al retto femorale.

15:01 - 3-0 SUL CHISOLA -La Juventus, tramite il suo sito internet ufficiale, ha fornito i dettagli della seduta odierna: "La Juventus prosegue la preparazione al JTC in vista della sfida di venerdì con l'Inter. Questa mattina i bianconeri si sono divisi in due gruppi, uno dei quali ha sostenuto un lavoro atletico e tecnico, mentre l'altro ha affrontato in allenamento il Chisola, formazione piemontese che milita nel campionato di Eccellenza. 3-0 il punteggio finale, firmato da Emre Can e dalla doppietta di Bunino, dell'Under 23. Andrea Barzagli, in seguito a un problema muscolare accusato durante la seduta di ieri, è stato sottoposto ad accertamenti che hanno evidenziato una lesione al quadricipite femorale della coscia destra, per la quale si teme uno stop non breve. Saranno comunque necessari ulteriori accertamenti anche per stabilire le terapie più opportune. Domani la squadra si ritroverà nuovamente al JTC al mattino per un nuovo allenamento.", si legge su Juventus.com.


18:09 - ALEX SANDRO IN DUBBIO PER VENERDÌ - Secondo Sky Sport, Alex Sandro resta in forte dubbio per la partita di venerdì.
 
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PAG Posted on 6/12/2018, 01:36     +1   -1
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La Stampa: "Venerdì sera, per la prima volta in una partita ufficiale, Juve-Inter sarà anche CR7 contro MI9. Il capocannoniere di questa Serie A, contro quello della precedente"


Venerdì sera, per la prima volta in una partita ufficiale, Juve-Inter sarà anche CR7 contro MI9. Il capocannoniere di questa Serie A, contro il più prolifico della precedente. Il Pallone d’oro seriale appena detronizzato contro il miglior giocatore dell’ultimo campionato, appena incoronato dai colleghi. Soprattutto, professionisti del gol che più diversi non si può: dagli 8 anni di differenza ai tatuaggi che coprono l’interista e non hanno mai macchiato lo juventino. Ronaldo è appena arrivato in Italia, Icardi ha costruito qui la sua carriera. Il portoghese ha vinto tutto, a ripetizione; l’argentino è ancora a zero titoli e ha debuttato in Champions solo due mesi e mezzo fa. Al loro primo vero incrocio dopo l’amichevole estiva Real-Inter 3-0 del 2015 arrivano al top, dopo aver tardato a sbloccarsi: Cristiano ha segnato in 6 degli ultimi 7 turni, Maurito in tutti gli ultimi 6 giocati dal 1’. Con la differenza che la Juve è molto altro oltre CR7, mentre l’Inter è tornata a dipendere tanto dal suo capitano. Raccontano che Cristiano Ronaldo, prima dello strappo, suggerì a Florentino Perez l’acquisto di Mauro Icardi. E raccontano che il presidente, per ricamo del destino, pensò proprio all’argentino dopo l’addio di CR7. Ha prevalso, invece, il cuore nerazzurro di Maurito, e così, venerdì, assisteremo a una sfida made in Italy tra simboli.



Fonte: La Stampa

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GdS: "Giganti. Mandzukic il duro e la doppia sfida: per la Juve e il tabù Mario, l’uomo dei gol pesanti, in Italia non ha mai segnato ai nerazzurri: venerdì ha un’occasione super"


Qualche anno fa, Guardiola disse che con Mario Mandzukic sarebbe andato in guerra. Difficile pensare che quello di Pep fosse proprio un complimento, visto che dopo un anno insieme al Bayern chiese alla società di cedere il croato, centravanti titolare della squadra che vinse il triplete con Jupp Heynckes nel 2013. GOL PESANTI Mandzukic non ha questi problemi con Allegri: Max se potesse non lo toglierebbe mai. I numeri spiegano solo in parte perché è un insostituibile, ma restano impressionanti. Da quando è a Torino, i suoi 28 gol in campionato hanno prodotto 27 vittorie. Stessa musica in Champions, con 10 reti che portano in dote 9 successi. L’unica sconfitta nella finale del 2017 a Cardiff, con una meravigliosa rovesciata che gli è valsa solo il premio di gol più bello. ANNO MEMORABILE Il 2018 è stato l’anno più bello per Mandzukic, al di là della Champions alzata a Monaco. Per la prima volta in carriera, il croato ha ottenuto voti per il Pallone d’oro, 2, che gli sono valsi un 25° posto un po’ stitico perla verità. E’ lui l’unico juventino in classifica oltre a CR7.ATorino ha vinto il terzo scudetto e la terza Coppa Italia. E’ stato l’eroe della notte dell’impresa sfiorata al Bernabeu, con una doppietta vanificata dal rigore di CR7 nel recupero. Ma il bello doveva ancora arrivare: SuperMario è stato uno degli eroi nell’exploit della Croazia a Russia 2018: ha fatto piangere l’Inghilterra in semifinale con il gol del 2-1, determinando suo malgrado anche quella sfortunata finale con la Francia. Il colpo di testa, sua arma principale, per una volta lo ha tradito in una deviazione sfortunata alle spalle di Subasic che ha regalato l’1-0 ai Bleus, prima dell’inutile centro del 4-2. Niente Coppa, ma la storia della Croazia al Mondiale vivrà per sempre, con l’accoglienza da brividi a Zagabria e Luka Modric premiato con il Pallone d’oro che ha spezzato il duopolio Messi-Ronaldo.NUOVA VITA Già, CR7. L’uomo che ha fatto ricordareaMandzukic di essere prima di tutto un centravanti. Un anno e mezzo al servizio di Higuain sulla fascia lo aveva allontanato dalla porta. Ora, con Cristiano che ama partire da sinistra, Mandzukic può occupare più spesso l’area.



Fonte: La Gazzetta dello Sport

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CdS: "Per la sfida contro l'Inter l'attacco sarà ancora tridente con Dybala accanto a Mandzukic e Ronaldo". GdS: "Brutto stop Barzagli: il suo 2018 è già finito".


C’ è chi torna a segnare e vede ilrientro in campo sempre più vicino (Emre Can) e chi invece saluta in anticipo il 2018. Lo sfortunato è Andrea Barzagli, che ha una lesione al quadricipite femorale della coscia destra. Il difensore aveva sentito dolore al muscolo durante l’allenamento di lunedì e ieri è stato sottoposto ad esami che hanno evidenziato un quadro tutt’altro che incoraggiante. Barzagli ne avrà per un periodo variabile tra i 45 e i 60 giorni, significa che non lo rivedremo in campo prima del nuovo anno e che salterà di sicuro le sei sfide (tra campionato e Champions League) che chiuderanno il 2018 bianconero. BENTORNATO EMRE In ogni caso in difesa la Juventus è ben coperta e non ha altri infortunati, a differenza del centrocampo, dove Khedira (distorsione alla caviglia sinistra) ed Emre Can al momento sono out. Il primo sta ancora facendo lavoro personalizzato e, oltre all’Inter, potrebbe saltare anche il derby. Can invece sta bruciando le tappe dopo l’intervento alla tiroide: ieri ha giocato in amichevole contro il Chisola (Eccellenza) e ha segnato un gol nel 30 finale. Allegri venerdì è intenzionato a portarlo in panchina. Inter a forte rischio per Alex Sandro, sostituito col Valencia per un fastidio al flessore e assente con la Fiorentina. Il terzino sinistro sta ancora facendo lavoro personalizzato e non sarà facile recuperarlo: oggi provino decisivo.



Fonte: La Gazzetta dello Sport





Per la sfida contro i nerazzurri, invece, tornerà dal primo minuto in regìa Pjanic, che ha riposato a Firenze dopo il tour de force delle ultime settimane. Con il bosniaco in regìa, Bentancur tornerà così mezzala destra, con Matuidi interno sinistro. Per il resto non sono previste sorprese: davanti a Szczesny agiranno De Sciglio-Bonucci-Chiellini-Cancelo, mentre in attacco sarà ancora tridente con Dybala accanto a Mandzukic e Ronaldo. Con tre frecce da giocare in corsa, come Cuadrado, Bernardeschi e Douglas Costa.

CdS

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Il Giornale: "Il tango di Paulo & Mauro fa sognare il derby d’Italia. Dybala a secco con l’Inter, Icardi vola con la Juve. Argentini e nati nel ’93: gemelli diversi ma simili"


C’è stato un momento candido innocente, puro, in cui Paulo e Mauro si sono voltati sul palco del Gran Galà del calcio e il loro sguardo si è incrociato. Hanno sorriso come tra amici, hanno scambiato qualche parolina nella loro lingua madre e, per un attimo, hanno pensato a tutt’altro e non alla prossima sfida di campionato. Che poi è La Partita. Nell’ultima occasione in cui le rispettive squadre si sono affrontate, i destini di Paulo e Mauro si sono incrociati. Il primo, Paulo Dybala, è entrato tra le fila dei bianconeri al 16° minuto del secondo tempo e ha cambiato le sorti del Derby d’Italia: sono infatti suoi i due assist decisivi per l’incredibile rimonta bianconera di San Siro da 1-2 a 3-2. Il secondo, Mauro Icardi, autore della rete del pari dopo il vantaggio iniziale di Douglas Costa e sostituito con Santon inspiegabilmente da Spalletti al 39° della ripresa con i suoi sopra 2-1, ha visto dalla panchina i compagni subire l’uno-due di Cuadrado e Higuain e, a un passo dal successo, capitolare di fronte all’armata bianconera. Poi quelle lacrime a fine match che lo hanno reso così umano. Una sconfitta, per i nerazzurri, che fu difficile da digerire e non solo per i presunti torti arbitrali. Tradotto: espulsione di Vecino e mancato rosso a Pjanic. Mentre in casa bianconera, quella vittoria fu la partita che ha dato il là al settimo scudetto dei bianconeri. In quellache, per entrambi, è stata una stagione da record: 22 le reti segnate in campionato dello juventino, addirittura 29 i gol più il titolo di capocannoniere assieme a Immobile per il capitano nerazzurro. Così simili, Paulo e Mauro: poiché entrambi argentini, poiché nati nel 1993 e poiché sempre protagonisti in campionato. Ma i due sono anche così diversi. Se Dybala è un ragazzo riservato e tranquillo, in sintonia con lo stile torinese, Icardi con i suoi infiniti tatuaggi e la sua passione per i social network fa sempre notizia, accompagnato dalla esuberante compagna Wanda Nara. C’è una cosa che, però, li accomuna da qui a venerdì. La voglia di regalarsi una notte speciale, dopodomani, all’Allianz Stadium, in un Derby d’Italia che può valere più dei tre punti da assegnare. Perché Icardi quando vede bianconero si accende (8 reti in 10 presenze), mentre Dybala, a sorpresa, non è ancora mai riuscito a bucare la rete in campionato contro i nerazzurri. «Sarebbe bello segnare, spero possa essere così e che la Juve vinca», il commento della Joya bianconera, che è oramai è un simbolo del club e vicecapitano della squadra dietro Giorgio Chiellini. «I gol più belli? Quelli contro la Juve rimarranno sempre impressi...», ci tiene a sottolineare Maurito, il capitano dell’Inter. E pensare che entrambi avrebbero potuto vestire la stessa maglia, quella bianconera, dopo che la stessa Juve in estate tentò di strappare ai rivali il suo bomber. «La Juve voleva Mauro», a rivelarlo fu la stessa Wanda, moglie di Icardi. Intanto, però, oltre che rivali, Paulo e Mauro si ritrovano ora compagni di squadra e partner d’attacco di una Nazionale argentina scottata da un altro flop mondiale e in cerca di riscatto. Due settimane fa Dybala e Icardi hanno trovato, per la prima volta, la via del gol con la maglia della Selección nel successo per 2-0 nell’amichevole contro il Messico. Era ora, finalmente. Insieme a segno nella stessa partita. Così simili, appunto. E anche così diversi.



Fonte: Il Giornale
 
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PAG Posted on 6/12/2018, 01:55     +1   -1
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LIVE CONTINASSA - Allenamento terminato. Domani alle 12 parlerà Allegri. Emre Can in gruppo, va verso la convocazione. Alex Sandro verso il forfait. Ballottaggio Bonucci - Benatia
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05.12.2018 19:19 di Camillo Demichelis



LIVE CONTINASSA - Allenamento terminato. Domani alle 12 parlerà Allegri. Emre Can in gruppo, va verso la convocazione. Alex Sandro verso il forfait. Ballottaggio Bonucci - Benatia

12:02 - ALLENAMENTO IN CORSO - La Juventus è in campo e si sta allenando in vista della partita contro l'Inter. Il club bianconero, attraverso il suo profilo ufficiale di Twitter, ha condiviso una foto che ritrae la squadra al lavoro:




12:59 - ASSIST DI BERNARDESCHI, GOL DI CR7 - La Juventus, attraverso il suo profilo ufficiale di Twitter, ha condiviso un video dell'allenamento in corso:




12:37 - EMRE CAN VERSO LA CONVOCAZIONE- La Juventus è in campo alla Continassa e si sta preparando un vista del match contro l'Inter. Si sta regolarmente allenando con i compagni Emre Can che - riferisce Sky Sport - va verso la convocazione.

13:31 - ALLENAMENTO TERMINATO - La Juventus ha terminato l'allenamento mattutino in vista della gara contro l'Inter.

14:21 - DOMANI ALLE 12 PARLERÀ ALLEGRI - La Juventus, tramite il suo sito internet ufficiale, ha fornito i dettagli della seduta odierna: "La preparazione di Juve-Inter entra nel vivo. A due giorni dalla gara i bianconeri hanno lavorato principalmente sulla tattica e questa mattina, dopo un riscaldamento tecnico, hanno provato i movimenti da replicare venerdì sera contro la formazione di Spalletti. Quindi la squadra si è divisa in due gruppi: i difensori hanno lavorato sui meccanismi di reparto con mister Allegri, mentre attaccanti e centrocampisti si sono dedicati a una serie di conclusioni in porta. Domani si torna al lavoro, ma nel pomeriggio. Prima della seduta Allegri terrà la consueta conferenza stampa di vigilia. Appuntamento alle 12:00 nella sala stampa dell'Allianz Stadium e diretta su Juventus TV.", si legge su Juventus.com.

17:31 - ALEX SANDRO DA CONSIDERARSI OUT PER VENERDÌ - Alex Sandro - riferisce Sky Sport - è da considerarsi out per il match di venerdì. Il numero 12 juventino sarà sostituito da Cancelo mentre sulla destra ci sarà De Sciglio. In mezzo alla difesa ci sarà certamente Chiellini e al suo fianco è aperto il ballottaggio Benatia - Bonucci.

19:19 - BALLOTTAGGIO BENATIA - BONUCCI - La Juventus, domani pomeriggio, si allenerà in vista della gara contro l'Inter. La seduta sarà preceduta dalla conferenza stampa di Massimiliano Allegri che si terrà alle ore 12. Venerdì, il tecnico livornese dovrebbe affidarsi al 4-3-1-2: in porta ci sarà Szczesny. In difesa sulle fasce dovrebbe toccare a De Sciglio e Cancelo, in mezzo la certezza è Chiellini mentre al suo fianco - riferisce Sky Sport - potrebbe toccare a uno fra Bonucci o Benatia. A centrocampo si muoveranno Bentancur, Pjanic e Matuidi. In attacco dovrebbero giocare Dybala, Mandzukic e Ronaldo ma attenzione alle sorprese. Infatti, non è da escludere che Bernardeschi o Douglas Costa possano scalare le gerarchie.
 
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CdS: "Juventus-Inter, domani ore 20,30. Allegri si affida al tridente Dybala-CR7-Mandzukic. De Sciglio e Cancelo sulle fasce. Probabile ballottaggio Bonucci-Benatia"


TORINO - Un attacco da 27 gol per l’assalto all’Inter. Tanto ha segnato finora, tra campionato e Champions League, il reparto offensivo della Juve. Con tre protagonisti su tutti, e non avrebbe potuto essere altrimenti. Cristiano Ronaldo è già a quota 11 (10 in serie A più uno in coppa), Mandzukic a 7 (6 in campionato e uno in Europa), mentre Dybala è il bomber continentale con 4 centri, cui si sommano i due in campionato, per un totale di 6. Tridente che segna non si tocca, quindi, e Massimiliano Allegri non si discosterà da questa linea per lo scontro diretto di domani sera. Ci sarà ancora la Joya in versione «tuttocampista» a supporto di CR7, alla sua prima sfida con Icardi, e dell’ariete croato, che in campionato ha già superato il suo bottino complessivo della scorsa stagione e ha una percentuale realizzativa da cecchino, visto che le sei reti in serie A sono arrivate con soli 8 tiri in porta. La novità principale di questo scorcio di stagione riguarda proprio Dybala, cui Max sta chiedendo un lavoro differente rispetto al consueto, con più libertà di svariare in campo per cucire il gioco, per raccordare i reparti. Paulo vive per raccordare i reparti. Paulo vive un po’ più lontano dalla porta e infatti segna meno rispetto al recente passato - l’anno scorso a quest’epoca era già a 14 reti, rispetto alle 6 attuali - ma sembra gradire l’evoluzione. «Dobbiamo sacrificarci tutti». Ronaldo-Mandzukic-Dybala, dunque. Anche se le opzioni non mancano per il tecnico bianconero, visto che là davanti c’è grande abbondanza: Bernardeschi, appena rientrato dal doppio infortunio che lo ha penalizzato negli ultimi tempi, si candida per replicare l’ottimo inizio di stagione, in cui è andato due volte in gol; Cuadrado (un gol finora) è sempre più un jolly che può ricoprire diverse posizioni, in tutte le zone del campo e poi c’è Douglas Costa, l’unico del reparto che ancora non ha iscritto il suo nome nel tabellino dei marcatori. A meno di sorprese, il brasiliano sarà ancora una volta la carta da giocare a gara in corso, per portare velocità, dribbling e fantasia. PJANIC C’E’. Nessuna sorpresa anche a centrocampo, dove Allegri rilancerà Pjanic, dopo il pit-stop di Firenze: il bosniaco sarà in regìa con Bentancur e Matuidi interni. Niente da fare, invece, ma era già nelle previsioni, per Alex Sandro e Khedira Davanti a Szczesny, confermati De Sciglio e Cancelo sulle fasce, mentre al centro toccherà a Chiellini e Bonucci, anche se per quest’ultimo ci potrebbe essere il ballottaggio con Benatia.



Fonte: Corriere dello Sport



Formazioni Sky Sport

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GdS: "Cancelo, tiri, assist e magie. E Allegri si gode l’altro numero 10. Joao, primo per dribbling in A. Ronaldo a parte, il super acquisto della stagione"

Le vicende di ex stuzzicano e fanno discutere da sempre. Nei capannelli ai bar del paese, quando suona la campanella dell’intervallo, dal parrucchiere e nei contesti più svariati. L’universo pallonaro non è da meno e Juve-Inter non si sottrae al genere di storie. RIVALI E SODDISFATTI Domani sera all’Allianz Stadium uno dei duelli più interessanti sarà quello tra Joao Cancelo a Kwadwo Asamoah, che solo lo scorso aprile si sono sfidati a San Siro a maglie invertite. Il portoghese mise sulla testa di Icardi la palla dell’11, il ghanese rimase in panchina. hiviata la partita scudetto e la stagione del settimo Tricolore consecutivo, la Juventus inseguiva un terzino più qualitativo di Stephan Lichtsteiner e ha pescato il meglio sul mercato, visto che l’Inter non poteva riscattare Cancelo dal Valencia. Marotta ha investito 40 milioni per Joao: un affarone visto il livello del giocatore e la penuria nel ruolo. Ausilio ha risposto bene all’ennesimo colpo Juve, sfilando airivali a parametro zero il ghanese, miglior interprete del ruolo in casa nerazzurra da diverse stagioni a questa parte. TERZINO A CHI? Sarebbe riduttivo limitare la classe di Cancelo nella definizione. Il portoghese ricorda Dani Alves per la capacità di incidere sulla manovra. Rispetto al brasiliano tocca meno volte il pallone e ha più dribbling, ma parliamo di giocatori che in contesti meno qualitativi rispetto a Juve e Barcellona, sarebbero partiti in posizione più avanzata. NUMERI PAZZESCHI Studiando i dati in campionato di Joao Cancelo siresta a bocca aperta. L’ex nerazzurro stravince la classifica dei dribbling riusciti con un notevole 2,9 a partita. E’ l’unico terzino nella topten e si lascia dietro i migliori creativi della serie A. Da Paulo Dybala (fermo a quota 1,8) a Insigne, da Cengiz Under a Suso. Lo spagnolo del Milan è il giocatore che crea più occasioni in A (2,9), ma anche in questa graduatoria Cancelo è un difensore in un mare di fantasisti e attaccanti, con un 1,6 a partita che equivale a quello di Paulo Dybala. C’è un dato che rivela ancora di più l’incidenza del portoghese sul gioco della Juventus. Nessun giocatore di Allegri ha collezionato più passaggi riusciti nell’ultimo terzo di campo. Cancelo si ferma a 4,9, alle spalle di Milinkovic-Savic, Luis Alberto, Suso e pochi altri. Anche Dybala, il numero 10 «ufficiale» della Juve, lo guarda abbastanza da lontano a quota 3,6 BINOMIO PERFETTO Non solo CR7: l’arrivo di Joao ha permesso alla Juve di avere ancora più soluzioni offensive, creando una macchina difficilmente arginabile. Se a Torino non potevano trovare di meglio, la stessa cosa la può dire Cancelo. Qualche esitazione in copertura viene mascherata dal livello elevatissimo della fase difensiva bianconera.



Fonte: La Gazzetta dello Sport

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TS - Dybala carichissimo per il big match di venerdì provoca i nerazzurri: «Inter, ti faccio gol»

TORINO - Una carezza mancina al pallone, che sorvola la barriera nerazzurra – quasi ad irriderla – e si deposita inesorabilmente in fondo al sacco dopo aver baciato il palo. Un delicato affresco che Paulo Dybala spera di dipingere domani sera all'Allianz Stadium di fronte all'Inter. E mentre sogna, lo sta già vivendo. Perché la sequenza è già andata in scena, martedì sera per la precisione. Con le classiche “sagome” da allenamento al posto dei giocatori in barriera. E invece di quello interista, il nerazzurro delle divise del Collegno Paradiso. Società della periferia torinese il cui impianto, all'imbrunire, ha ospitato la Joya per ragioni commerciali. E ha rappresentato l'improbabile cornice della prodezza su punizione del “diez” argentino. Che – gonfiata la rete – ha abbozzato anche un'esultanza, al piccolo trotto verso i presenti mimando l'imprescindibile “Dybala mask”. «Ne faccio uno anche venerdì sera», ha poi strizzato l'occhio a chi lo applaudiva per il gesto tecnico



Tuttosport

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Il Giornale: "Allegri contro Spalletti toscani di mare e di terra così diversi, così uguali. Si stimano, ma si pungono. Fanno volare stracci e cappotti e trasformano i giocatori"



Tra i due sarà il terzo derby d’Italia. Gli undici punti di differenza fanno pensare che i due non si possano guardare dritti negli occhi,in realtà l’Inter ha la convinzione nella partita secca di potersela giocare alla pari con la Juventus. Dalla terra al mare e dal mare alla terra, si può parlare sicuramente di una stima reciproca tra Allegri e Spalletti. Alla recente consegna della Panchina d’oro, tra i due abbracci e qualche battuta, con il nerazzurro che ha dichiarato di aver votato proprio per il bianconero. L’anno scorso in una vigilia Luciano disse: «Chi toglierei alla Juventus? Allegri. Magari per mangiarci a cena del cacciucco a Calafuria, sotto Livorno. È il più bravo di tutti nell’interpretare le partite…». Non è dato sapere se l’invito per il cacciucco abbia avuto seguito, di certo Allegri a stretto giro ha risposto: «Spalletti ha dato grande organizzazione all’Inter. È un valore aggiunto». Nello specifico la capacità di sintesi tra equilibrio e bel gioco tipica delle squadre di Luciano. Se c’è una cosa in cui tutte e due sono bravi è riuscire a tirare fuori il meglio dai calciatori, anche con l’intuizione di cambiargli il ruolo. Non solo per necessità. Spalletti, anche se poi è finita con gli stracci che volavano e ancora oggi volano, ha inventato Francesco Totti falso nove alla Roma, probabilmente regalando una seconda vita calcistica al capitano giallorosso. Ora all’Inter ha trasformato Brozovic in regista, un lavoro che oggi si può dire completato. Anche Allegri sta portando avanti operazioni ambiziose: il Dybala “tuttocampista” e il Cuadrado mezzala. Toscani e trasformisti, che in panchina passano dalla riflessività alla teatralità. Cappotti che volano per colpa dei suoi e la classica fuga “furiosa” negli spogliatoi per Max; urla e braccia roteate con i suoi e qualche protesta con gli arbitri (in questa stagione) per Luciano. Ma restano divisi dalla terra e dal mare e da otto anni di differenza. Uniti dall’ironia. Allegri chiama il collega attore. Dai tempi della Roma. L’ultima questa estate stilando la classifica delle antagoniste: «L’Inter, con Spalletti che si nasconde e fa l’attore… È talmente bravo e lotterà per il titolo». Al tecnico nerazzurro non piace molto che venga chiamato così, ma a Max una volta ha risposto: «Dice così perché non mi ha mai sentito cantare». L’ultimo siparietto lo scorso aprile, dopo Inter-Juve decisa da Higuain all’ultimo respiro. Il derby d’Italia della mancata espulsione di Pjanic. I due in sala interviste si “divertirono” in diretta tv. Allegri parlava ad alta voce ad una televisione e Spalletti in collegamento con un’altra emittente gli urlò: «Massi, abbassa la voce o qui si va via tutti...». E oggi i due parleranno alle 12 in contemporanea. Separati da centosessanta chilometri, uno alla Continassa l’altro alla Pinetina, e non da un box. Libertà di alzare i toni. Mezzogiorno di fuoco per darsi appuntamento a domani sera. Il derby d’Italia parla toscano.



Fonte: Il Giornale

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Aldo Serena: «Dybala? Sta soffrendo in silenzio» Il doppio ex presenta la sfida Juventus-Inter di venerdì: «Paulo da leader è diventato spalla, ma imparando da CR7 potrà diventare il suo erede. Icardi? In area è implacabile»



TORINO - "La Juve quest'anno non ha antagoniste, ma in una partita singola può succedere di tutto". Aldo Serena gioca d'anticipo Juventus-Inter, derby d'Italia che ha visto protagonista l'ex bomber con entrambe le maglie. Attaccante dal grande senso del gol, Serena non ha dubbi su chi sia il migliore: "Ronaldo è il non plus ultra, ha qualità enormi, è un bomber implacabile e distribuisce anche assist. Non è paragonabile con nessuno - dice - Icardi è implacabile in area di rigore, è bravo di testa e di piede, calcia con potenza e non è mai banale. Sarà una splendida sfida". Non c'è però soltanto il duello tra il portoghese e l'argentino a rendere interessante la sfida di venerdì sera: "Dybala sta soffrendo in silenzio, da leader è diventato spalla, ma sono convinto che imparando la leadership da Ronaldo potrà essere il suo erede - sostiene Serena -. Keita è in un gran momento, Spallettisecondo me lo sfrutterà. Politano sta facendo bene, mentre Perisic è un mistero quest'anno".



Tuttosport.com

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La Stampa: "Marotta-Juve, epilogo amaro. Il dirigente, già al lavoro a Milano, ha chiesto di non essere annunciato prima del big-match. Ricordi bianconeri, progetti nerazzurri"



I l derby d’Italia di Beppe Marotta sarà inscatolato in 42 pollici: il nuovo dirigente dell’Inter non ha ancora deciso se seguirlo nel suo appartamento milanese o da conoscenti, di sicuro non sarà all’Allianz Stadium, tra volti amici e luoghi familiari. Non ci sarebbe stato niente di male, il calcio è un incrocio di destini, però l’opportunità ha sconsigliato il debutto contro la «sua» Juve: l’annuncio ufficiale è previsto dopo la sfida di Champions con il Psv e il vernissage da dg nerazzurro - primo incarico: il futuro è da ad - il 15 dicembre con l’Udinese a San Siro. Formalità. Marotta è già al lavoro. Ha firmato il contratto due settimane fa in Cina, dove s’è recato per conoscere Zhang Jindong, proprietario dell’Inter, e suo figlio Steven, giovanissimo presidente, avviando un progetto volto a dare impulso alla crescita del club: quando diventerà amministratore delegato, avocherà a sè l’area sportiva, sovrintendendo al lavoro del ds Piero Ausilio e del dg Giovanni Gardini, mentre Alessandro Antonello, mantenendo l’identica carica, si occuperà dell’area finanziaria come faceva Aldo Mazzia alla Juventus. Epilogo amaro Davanti alla tv, domani sera, Marotta ricapitolerà propositi e progetti, ma sfoglierà anche il diario sentimentale di otto indimenticabili anni bianconeri: arrivò dalla Sampdoria chiamato da Andrea Agnelli, appena insediato, per ricostruire la Juventus precipitata al settimo posto e zavorrata dai debiti, ed è andato via dopo sette scudetti e quattro Coppa Italia di fila, con il fatturato moltiplicato e il brand tirato a lucido, con il nuovo training center e la nuova sede, con una squadra manageriale forte quanto quella schierata in campo. È stato amaro solo l’epilogo, perché era consapevole di un ricambio generazionale allo studio ma non s’aspettava di essere scaricato così in fretta, alla vigilia di un’assemblea degli azionisti in cui sarebbe stato ratificata la responsabilizzazione dei quarantenni: Marco Re, Giorgio Ricci e il suo delfino Fabio Paratici. «Cambiare prima di essere costretti a farlo» l’aforisma citato da Agnelli. Rapporti cordiali Marotta è rimasto male, anche se i ricordi belli prevalgono e i rapporti restano cordiali: immaginava di completare il suo percorso e poi magari accettare un incarico federale, invece s’è ritrovato fuori dalla Juve sentendosi ancora, giustamente, a 61 anni, nel pieno dell’energia e dell’ambizione.



Fonte: La Stampa

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Ex arbitro Ceccarini: "Scontro Iuliano-Ronaldo? Il brasiliano va sul difensore, anche col VAR non l'avrei dato"

L'ex arbitro Piero Ceccarini, famoso per il contatto Iuliano-Ronaldo in un Juve-Inter con rigore non concesso ai nerazzurri, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Crc. “VAR? Ci sono problematiche che devono essere risolte. Il settore arbitrale ancora non le ha risolte e quindi deve sbrigarsi. Io se devo difendere, difendo quelli che vanno sul terreno di gioco e questi devono essere messi in condizione di fare il loro lavoro al meglio. Iuliano Ronaldo? Io già l’ho detto in diverse occasioni. Forse qualcuno non mi ascolta. Insieme al telecronista dell’epoca c’erano Collovati e Chiesa, i quali appena avvenuto l’episodio - ha ricordato - hanno detto che non c’era rigore. Voglio dire che in campo ero sicuro e anche oggi sono ancora convinto della mia scelta. Se al VAR ci fossero stati Collovati e Chiesa, non l’avrebbero giudicato calcio di rigore e non mi avrebbero richiamato. Se avessi visto l’episodio al monitor? Ronaldo va su Iuliano. Se per voi è il contrario me lo dite. Comunicazioni nel calcio pubbliche come nel Rugby? Il calcio è un po’ diverso dal Rugby, dal punto di vista mediatico. A volte una parola o mezza parola viene interpretata in maniera diversa. Sono convinto che prima o poi però arriveremo ad una richiesta d’intervento da parte degli allenatori. Challenge? Esatto”.





Tuttojuve

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Capello: "Quei due scudetti li ho vinti sul campo. Basta con Calciopoli. Il campionato 2018/19 si è chiuso nel giorno in cui la Juve ha annunciato l’acquisto di Cristiano Ronaldo"



Don Fabio, quanto rimangono lontani il mondo Juve e il mondo Inter? «Ho conosciuto bene il signor Suning, ho avuto il privilegio di lavorarci e vi dico che se esiste qualcuno in grado di opporre una forza mondiale alla Juventus, è proprio lui». Tra quanto tempo, mister? «Dipende dal campo. Ma il grande capo dell’Inter ha forza economica e ambizione. Stiamo parlando di super potenze planetarie: oggi nel calcio serve questo per arrivare a certi livelli, quelli dove vive la Juventus». Agnelli e Moratti sembrano più vicini: non crede che la stagione delle polemiche infinite stia lentamente morendo? «Premessa: quei due scudetti li ho vinti sul campo. Seconda premessa: dopo, si fecero le cose troppo di corsa senza aspettare i tempi giusti, senza pazienza, per una serie di motivi che potevano chiamarsi Uefa o Fifa. Detto questo, è tempo di lasciar perdere il passato». Possiamo chiamarla pacificazione? È storicamente sbagliato? È ipocrita? «La società italiana sta vivendo un momento non facile di suo, una stagione di gente agitata, di offese continue, e non parlo di calcio. Serve maturità. Qualcuno dice che il campionato non è finito solo perché non è mai cominciato: un’esagerazione? «La realtà, piuttosto. Il campionato 2018/19 si è chiuso nel giorno di luglio in cui la Juventus ha annunciato l’acquisto di Cristiano Ronaldo. Erano già i più forti prima, a volte enormemente più forti, figurarsi con questo mostro». Il Ronaldo italiano ha stupito anche lei? «Siccome è un giocatore smisurato, stupirsi di lui è impossibile. Ma non si può non apprezzare il suo modo di essere al servizio della squadra, e come trascina i compagni anche in allenamento, come cerca l’assist e non solo l’azione personale o il gol. Il merito è anche di Allegri se Ronaldo sta diventando persino più bravo di quanto già non fosse». Ci spiega, con lo sguardo dell’allenatore, in cosa la Juventus è superiore? «Lo noto in Champions più che in campionato. Dipende dall’intensità di ogni gesto, dalla velocità di mente e di piede con cui fanno tutto, senza tocchetti o giocatine come a volte la domenica. In Europa ci sono azioni in cui la Juve non si concede neanche una sbavatura, è sempre concentratissima».



Fonte: La Repubblica
 
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LIVE TJ - ALLEGRI: "Domani torna Emre Can, magari anche titolare. Bentancur ha un problema. Inter grande sfida, ma più importante lo Young Boys"
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06.12.2018 12:30 di Edoardo Siddi



LIVE TJ - ALLEGRI: "Domani torna Emre Can, magari anche titolare. Bentancur ha un problema. Inter grande sfida, ma più importante lo Young Boys"
Juve-Inter non è mai una partita normale e i temi, di volta in volta, si moltiplicano. Massimiliano Allegri dall'Allianz Stadium, in conferenza stampa, come ogni vigilia, presenta la gara. Tuttojuve.com vi riporta in diretta le sue parole:

Chi ha più pressione domani? L'Inter, che vuole fermare la Juve anche a beneficio delle altre, o la Juve, visto il turno favorevole sulla carta del Napoli?

Domani è una partita bella, importante, perché è il derby d'Italia. quindi indipendentemente dalla classifica sarà sicuramente una serata affascinante di sport e di calcio tra due squadre che insieme al Milan hanno fatto la storia del calcio italiano. Per noi, quindi, è una partita sotto l'aspetto emotivo molto importante, sotto l'aspetto tecnico e tattico altrettanto e bisognerà prepararsi al meglio contro una squadra che è cresciuta molto in autostima e risultati e insieme al Napoli sono le due antagoniste della Juventus al momento.

14 giornate, continua il numero 0 alla casella gol su punizione. Se lo spiega in qualche modo?

Specialisti ne abbiamo, speriamo domani di farne. A Firenze abbiamo avuto tre punizioni importanti, bisogna aggiustare la mira e tirare meglio, perché su tre punizioni un gol bisogna farlo.

A parte gli juventini, tutti tifano Inter. Il famoso rumore dei nemici ti lascia indifferente o ti stimola?

Mi lascia indifferente, anche perché noi dobbiamo proseguire il nostro percorso con molta calma. In questo momento i numeri dicono che la Juve ammazza il campionato, ma la Juve non ammazza niente. E il campionato non va ammazzato, va vinto. E servono numeri e per arrivare ai punti che serviranno devi fare 30 vittorie. Quindi è impossibile che la Juve abbia ammazzato il campionato. Che poi tutti tifano contro la Juve perché il Napoli è in turno favorevole e potrebbe avvicinarsi è normale perché si aspettano non dico che possa riaprirsi il campionato, am che ci sia più battaglia. Ma la battagli ci sarà uguale perché è ancora lunga. Ma noi dobbiamo andare avanti per il nostro cammino e tra domani e mercoledì per noi è molto più importante mercoledì. Perché mercoledì ci giochiamo molto, domani ci giochiamo una partita. Mercoledì possiamo prendere il primo posto che vedendo gli altri gironi è molto importante.

Per i non toscani, puoi dirci la differenza principale tra un toscano di mare come te e un toscano di campagna come Spalletti?

La differenza è che la mattina io mi sveglio e vedo il mare, lui vede le colline, che magari gli piacciono di più. Poi Luciano ha giocato tanto anche in una città di mare, poi da giovani ci trovavamo spesso in Versilia che era sempre mare e non credo ci sia quindi differenza. La toscana fa sempre uscire buoni allenatori, non so se sia questione di DNA diverso dalle altre regioni.

In un'eventuale riposo per Cuadrado, i due terzini si scambiano di nuovo o Cancelo rimane a sinistra?

Questo non lo so ancora. Se giocherù De Scilgio o Cancelo a destra e a sinistra o viceversa. Si possono anche cambiare durante la partita ,ma a Firenze Cancelo a sinistra e De Sciglio a destra hanno fatto bene. In quel momento lì avevo più bisogno di far giocare De Sciglio a destra per avere un pochino più di spinta e poi nella eventuale costruzione con i tre dietro.

Anche tu hai la sensazione che si giochi ormai solo per il secondo posto? O meglio, ci si accontenti di giocare per il secondo posto e sia questo il limite dei vostri concorrenti.

Assolutamente no, perché Ancelotti giustamente dice che il Napoli ha grandi chance. Innanzitutto perché abbiamo ancora scontri diretti, due con l'Inter e poi il ritorno con il Napoli, quindi sono 9 punti che ballano e la classifica si potrebbe accorciare, così come si potrebbe allungare ovviamente. Mancano tante partite ,va fatto un passo alla volta. Ora abbiamo l'Inter, poi il Torino questi giorni che ci portan oa da oggi fino al 29 dicembre bisogna fare tanto e per fare tanto bisogna fare un passo alla volta, non a quello che deve venire. Ovviamente per fare 90 punti, noi dobbiamo farne un po' meno di quelli dietro, bisogna essere bravi a dare continuità e soprattutto a migliorare le prestazioni. Perché a Firenze c'è stato un momento in cui la squadra si è spaccata in due, perché non concludevamo, in contropiede andiamo di là e non concludiamo e lì bisogna migliorare. Perché l'unica situazione in cui diventiamo vulnerabile è quando spacchiamo la squadra e bisogna essere bravi a non spaccarla. Ed è un altro passaggio da fare per migliorare.

Emre Can farà parte dei convocati?

Farà parte dei convocati perché sta bene, con lo spirito giusto, è voglioso. Magari gli scapperà anche di giocare qualche minuto di partita.

Stanno tutti bene al di là di Alex Sandro, che a quanto pare no, e in difesa potrebbe esserci, vista la presenza di Icardi, l'inserimento di Benatia?

Per quanto riguarda difesa e metà campo e davanti devo valutare oggi. Bentancur ha un problema alla schiena, ha avuto due giorni di mezzi differenziati. Perché se mi manca Bentancur o butto dentro subito Emre o cambio modo di giocare. Ma fino a oggi che non vedo la squadra e non vedo Bentancur non so chi far scendere in campo. In difesa stanno tutti bene, a parte Barzagli. Abbiamo tante partite da qui a sabato e tutti devono farsi trovare pronti. Domani non lo so, devo vedere oggi. Può darsi che qualcosa cambio, ma dipende da come sta Bentancur o da come sta Emre. Nel caso non ci sia Bentancur o si gioca a due o metto dentro Emre, non ci sono altre soluzioni.

Sembra aver trovato un equilibrio con il tridente davanti e Dybala tuttocampista, che impatto si aspetta da loro tre domani? E qual è secondo lei il punto debole e il punto forte dell'Inter?

Il punto forte dell'Inter è che è una squadra che gioca, che è sempre alla ricerca del gioco e che tende ad allungarti perché loro negli spazi hanno gente tecnica e veloce e hanno Icardi, che è un finalizzatore straordinario. Punti deboli bisogna essere bravi noi a metterli in evidenza. Per quanto riguarda il tridente, l'equilibrio va ancora trovato. O meglio, va migliorato, non trovato. Perché come ho detto prima se cominciamo a spaccare le partite in due diventa un problema. Perché poi tre rimangono tagliati fuori dal gioco, sette devono difendere e si fa fatica a difendere. Quindi bisogna ritrovare una compattezza migliore di quella avuta finora. In questo momento è la cosa che non va bene.

Ritiene l'Inter o il Napoli più completa e competitiva?

Il Napoli l'anno scorso ha fatto 91 punti se non sbaglio. Sono gli stessi e ci hanno messo giocatori bravi, perché Ruiz è un ottimo giocatore, cambiando anche allenatore, che ha un modo di approcciare diverso da quello di Sarri. Quindi il Napoli è pericoloso, pericolosissimo, perché ha qualità tecniche e grande esperienza in panchina. L'Inter è una squadra in continua crescita con un allenatore molto bravo che ovunque è andato ha fatto bene e ha giocatori tecnici come Icardi, Perisic, Politano, che è cresciuto molto, Joao Mario che ora sta facendo bene, Brozovic che si sta ritagliando un bel ruolo davanti alla difesa, Nainggolan che poi non so se c'è. Poi hanno preso Asamoah, che è uno dei migliori terzini in circolazione, hanno preso De Vrij. È una squadra seria.

Cosa hanno in comune e in cosa sono diversi Allegri e Spalletti?

In comune che siamo della stessa regione. Diversi ancora per poco, perché lui i capelli già non li ha più, io quasi, quindi in quello siamo ancora un pochino diversi. Diciamo che Luciano sta facendo grandi cose all'Inter, ma le aveva fatte alla Roma, in Russia quando è andato, e bisogna fargli i complimenti per quello che sta facendo.

A proposito di Bentancu, ha detto che fa meglio la mezz'ala rispetto al centrale. In prospettiva pensi possa migliorare da centrale, ma il suo ruolo rimarrà mezz'ala o che possa diventare un bravissimo centrale?

Ora pensiamo a fargli fare il percorso da mezz'ala. Lui è uno dinamico, tra l'altro ha fatto già due gol e speriamo che continui perché lì è già migliorato. Poi dà una mano a Pjanic nella costruzione del gioco, ma da solo non è ancora pronto. Perché davanti alla difesa ha ancora i tempi un po' troppo lunghi, a volte non è nella posizione giusta quando riceve palla. Davanti alla difesa fa un po' più fatica.

Oggi è il compleanno del presidente Agnelli. Ormai vi conoscete da 5 anni, cosa vi ha colpito quando vi siete conosciuti e come è cambiato ocme persona e come presidente oggi?

Sono passati già 5 anni... La cosa che mi ha colpito subito è che è un decisionista e questa penso sia la qualità migliore come dirigente. Poi cresciamo tutti ed è normale che adesso ha un'autorevolezza diversa rispetto al primo anno da presidente.

Come mai non è contemplata l'ipotesi Cuadrado mezz'ala al posto di Bentancur nel caso non stesse bene?

Ci può stare. Cuadrado al posto di Bentancur ci può stare, ma a quel punto dovrei cambiare i tre davanti. O altrimenti potrei anche far giocare Emre Can dall'inizio. Può succedere.

A livello di comunicazione con i giocatori che differenza c'è rispetto a una partita diciamo normale in Italia o a una grande partita di Champions?

La partita con l'Inter si prepara da sola. È come una grande sfida di Champions, quindi si stratta solo di dirgli quelle due cose da fare in campo. Quando invece c'è da giocare contro squadre sulla carta più abbordabili bisogna tirar fuori le motivazioni giuste perché altrimenti si rischia di lasciare punti per strada.
 
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PAG Posted on 7/12/2018, 01:14     +1   -1
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LIVE CONTINASSA - 20 convocati. Ci sono Bentancur e Can. Assenti Barzagli, Khedira, Alex Sandro e Kean. Domani possibile 4-3-1-2
06.12.2018 19:46 di Camillo Demichelis
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport



11:09 - ALLE 12 PARLERÀ ALLEGRI - La Juventus sarà in campo questo pomeriggio per allenarsi in vista della gara contro l'Inter. Alle 12 prima della seduta Massimiliano Allegri parlerà in conferenza stampa alle ore 12. Domani il tecnico livornese si affiderà al 4-3-1-2. Uno dei dubbi di formazione potrebbe riguardare la difesa dove è aperto un ballottaggio fra Bonucci e Benatia. In attacco invece dovrebbero essere confermati Dybala, Mandzukic e Ronaldo.

13:19 - ALLENAMENTO NEL POMERIGGIO- La Juventus, nel pomeriggio, si allenerà in vista della gara contro l'Inter. Nella seduta odierna, Massimiliano Allegri dovrà valutare le condizioni di Rodrigo Bentancur. Qualora l'uruguaiano non dovesse farcela al suo posto potrebbe giocare Emre Can.

15:41 - ALLENAMENTO IN CORSO - La Juventus è in campo per preparare la partita contro l'Inter. Massimiliano Allegri sta sciogliendo gli ultimi dubbi di formazione e soprattutto sta testando le condizioni fisiche di Rodrigo Bentancur che ha un problema alla schiena. Il numero 30 juventino è in dubbio per il match di domani e al suo posto potrebbe giocare Emre Can, oppure il tecnico livornese potrebbe decidere di passare ad al 4-4-2 e a quel punto accanto a Ronaldo ci sarà solo uno fra Dybala o Mandzukic.

17:24 - ALLENAMENTO TERMINATO - La Juventus ha terminato l'allenamento della gara contro l'Inter.

18:08 - TANTI TIFOSI STANNO ASPETTANDO IL PULLMAN DELLA JUVE - All'esterno del centro sportivo della Continassa ci sono molti tifosi che stanno aspettando l'uscita del pullman della Juventus.

18:37 - BENTANCUR RECUPERATO - Rodrigo Bentancur - riferisce Sky Sport - dovrebbe essere a disposizione per la partita contro l'Inter. Quindi domani si va verso il classico 4-3-1-2.

19:09 - BENTANCUR OGGI SI È ALLENATO REGOLARMENTE - Questo pomeriggio, Rodrigo Bentancur si è allenato regolarmente e quindi domani sarà titolare. A breve uscirà l'elenco dei convocati e si avrà la conferma ufficiale del recupero del numero 30 juventino.

19:46 - 20 CONVOCATI - La Juventus, tramite il suo sito internet, ha fornito l'elenco dei convocati per la sfida contro l'Inter: "Quindicesima giornata di campionato domani all'Allianz Stadium.
Alle 20.30 va in scena il Derby d'Italia, Juventus-Inter.

Di seguito i convocati a disposizione del tecnico Massimiliano Allegri, dopo la rifinitura di oggi. Del gruppo non fa parte Kean: per lui affaticamento all'adduttore sinistro.

1 Szczesny
2 De Sciglio
3 Chiellini
4 Benatia
5 Pjanic
7 Ronaldo
10 Dybala
11 Douglas Costa
14 Matuidi
16 Cuadrado
17 Mandzukic
19 Bonucci
20 Cancelo
21 Pinsoglio
22 Perin
23 Can
24 Rugani
30 Bentancur
33 Bernardeschi
37 Spinazzola



19:59 - DOMANI POSSIBILE 4-3-1-2 - La Juventus è in ritiro in vista della gara contro l'Inter. Massimiliano Allegri domani schiererà il 4-3-1-2.

Juventus (4-3-1-2): Szczesny; De Sciglio, Bonucci, Chiellini, Cancelo; Bentancur, Pjanic, Matuidi; Dybala; Mandzukic, Ronaldo.
 
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PAG Posted on 7/12/2018, 09:40     +1   -1
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Juventus-Inter, stasera ore 20,30. Formazioni GdS-TS-CdS: "Sarà 4-3-3 con Dybala, Ronaldo e Mandzukic in attacco. Bonucci e Chiellini in difesa"

La formazione considerata migliore prevede Dybala alle spalle della coppia d’attacco formata da Ronaldo e Mandzukic. Quella contro l’Inter, anche se Allegri cerca di scaricare la tensione, è una partita molto importante e il livello dell’avversario di mercoledì - lo Young Boys - permette al tecnico di fare i suoi calcoli nonostante in Champions ci sarà in palio il primo posto del girone. Per stasera, quindi, dentro i migliori con un solo cambio rispetto al Franchi: a metà campo a guidare la Juve tornerà Pjanic con conseguenti passaggio in panchina di Cuadrado e sul centrodestra di Bentancur. Proprio Bentancur arriva da un paio di differenziato.l’uruguaiano si era bloccato per problemi alla schiena ma nelle ultime ore sembra aver dato buoni segnali e garanzie sulla tenuta, quindi dovrebbe essere regolarmente in campo. REGIA. Con Pjanic la Juve è sempre più ordinata: giocano meglio tutti, compresi i due centrali di difesa spesso impegnati nel triangolo basso proprio con il regista bosniaco. A proposito di difesa va detto che sugli esterni agiranno ancora De Sciglio e Cancelo ma stavolta lo faranno a fasce invertite: il primo a sinistra, al posto dell’infortunato Alex Sandro, e il secondo a destra, nella sua posizione naturale. NOVITA’. La bella notizia arriva dalla presenza in panchina di Emre Can.

CdS




La Gazzetta dello Sport



Tuttosport


Corriere dello Sport

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Del Piero: "Se vuole la Juve vince, ma l'Inter è tornata ad essere la rivale numero uno. Champions? Più di un semplice obiettivo per i bianconeri"

C’era un ragazzo con i capelli lunghi e la maglia numero 10 della Juve sulla schiena. Correva veloce, dribblava tutti e segnava gol belli e importanti. Come quello all’Inter il 26 aprile 1998: 1-0 e scudetto in cassaforte. C’era un uomo con i capelli corti e la maglia numero 10 della Juve sulla schiena. Capiva prima dove finiva la palla, scattava al momento giusto e segnava gol belli e importanti. Come quello all’Inter il 25 marzo 2012: 2-0 e scudetto più vicino. Il ragazzo del ‘98 era Alessandro Del Piero: 23 anni, talento, velocità e la prospettiva di una lunga carriera piena di gioie. L’uomo del 2012 era Alessandro Del Piero: 37 anni, classe, intelligenza sopraffina e la capacità di essere decisivo e vincente anche al tramonto della sua avventura in bianconero. Oggi Ale fa il commentatore per Sky e mille altre cose, ha i capelli corti dell’età adulta ma l’entusiasmo della gioventù. E stasera avrebbe una gran voglia di giocare.


Ale, se diciamo Juve-Inter lei risponde... cosa?

"È stata la più grande rivalità che ho vissuto. C’era anche il Milan, ovviamente, ma con Inter la sfida era più intensa per tanti motivi".



Nella famosa sfida del ‘97-98 ci fu il confronto tra i due migliori giocatori del mondo: lei e Ronaldo. Che atmosfera c’era e quanto era bello sfidare il Fenomeno?
"L’atmosfera purtroppo era guastata dalla focalizzazione su altri temi. Personalmente è stata una meraviglia potermi confrontare con lui in quell’anno in cui eravamo entrambi al top dal punto di vista fisico e mentale. Ronaldo fu motivo di grande stimolo, competitività, allegria. Ogni domenica per me era una sfida virtuale con lui a chi segnava di più, a chi dribblava di più, a chi faceva più assist, a chi lasciava maggiormente a bocca aperta la gente".


Lo Juve-Inter del ‘98-99 è la terzultima partita del primo Del Piero. Come ricorda oggi quell’Alessandro pre-infortunio?
"Il primo Alessandro chiuse la carriera pochi giorni dopo quella gara. Il calcio italiano era al centro del mondo e io ero felice e orgoglioso. Stavo maturando, ero bravo, ma dal punto di vista mentale il secondo Alessandro fu più forte del primo. Sul mio recupero c’erano tanti dubbi, ho affrontato e superato sfide complesse".


Scelga un altro Juve-Inter della sua carriera.
"Quello di San Siro nel febbraio 2006: gol su punizione nel finale e debutto dell’esultanza con la linguaccia".


A piccoli passi l’Inter sta lavorando per tornare a essere il rivale numero uno della Juve?
"Sì, lo dico da un paio d’anni. La società è solida, l’allenatore conosce la A, la rosa è valida".


Dopo aver studiato tutti gli avversari nei primi tre mesi della stagione, c’è in giro qualcuno più forte della Juve o adesso la Champions è più di un semplice obiettivo?
"È più di un semplice obiettivo. La Juve ha dimostrato che quando vuole vincere, vince".



GdS

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GdS, Ronaldo Luiz Nazario: "Cristiano non avrebbe mai scelto la Juve se non avesse calcolato di arrivare in una delle squadre più forti d’Europa. Siamo così diversi, io e lui..."

Luiz Nazario e Cristiano, i due fenomeni che portano lo stesso cognome, è nato ormai molti anni fa: diciamo almeno una decina, quando Cristiano iniziava la sua scalata verso le vette che si sanno e la carriera del Fenomeno iniziava a conoscere invece l’irreversibilità del declino. Eppure ancora oggi c’è quel «il vero» che continua ad accompagnare il brasiliano: più un omaggio alla sua unicità che un monumento alla memoria. Fenomeno, ma ha senso parlare di vero Ronaldo? «E’ una cosa che mi ha sempre divertito, ma dico no: non ha senso. Siamo così diversi, io e lui». Facciamo un elenco di differenze? «L’età, anzitutto. Nove anni di differenza, differenti gli anni in cui abbiamo giocato. Il calcio è cambiato in fretta recentemente, e cambia sempre più in fretta. Non voglio dire che ai “miei tempi” fosse più difficile: però abbiamo affrontato situazioni molto diverse e con squadre diverse». Un’altra? «L’impatto con il campionato italiano. Io avevo vent’anni, avevo già detto abbastanza con il Psv e il Barcellona, ma non tantissimo, sicuramente non tutto: ero ancora un progetto di campione, o perlomeno così mi sentivo. Cristiano è arrivato in Italia a 33 anni, nel pieno della sua maturità di giocatore. Anzi, di campione fatto e finito». E in una Juventus piena di campioni e di gloria. «Ecco, appunto. Cristiano per la Juve è un enorme valore aggiunto, ma non avrebbe mai scelto la Juve se non avesse calcolato di arrivare in una delle squadre più forti d’Europa. Io quando scelsi l’Inter avevo una missione molto meno immediata di quella di provare a vincere subito la Champions. Me la diede Moratti: far diventare l’Inter una grande squadra, aiutarla a tornare ai livelli della squadra di suo padre. E un po’ più grande, soprattutto a livello di immagine, era diventata». Anche se era tutt’altro che uno squadrone «Io di quell’Inter ho solo ricordi molto nostalgici: bellissimo gruppo, ci divertivamo. Però sarei ipocrita se dicessi che, dal punto di vista puramente tecnico, appena arrivato era una squadra di un livello paragonabile a quello della Juve di oggi». Quanto aiuterebbe l’Inter fare bene stasera? «JuveInter è una di quelle partite che ad una squadra possono dare molta più forza che punti in classifica. In questo, solo in questo, mi ricorda JuveInter del ‘98: lì eravamo in corsa per lo scudetto, mentre questa Inter realmente non lo è, ma andandoli a sfidare con quel coraggio cercavamo la certificazione della nostra crescita. Ecco, l’Inter di Spalletti deve andare aTorino con quel coraggio».



La Gazzetta dello Sport

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GdS: "Il retroscena: Nel 2014 Luciano Spalletti va all’incontro con Andrea Agnelli con la concreta possibilità di prendere il posto di Antonio Conte, ma non scatta il feeling"



E’ un giorno di maggio di quattro anni fa. Luciano Spalletti va all’incontro con Andrea Agnelli la concreta possibilità di prendere il posto di uno scontento Antonio Conte. Il presidente della Juve (che ieri ha compiuto 43 anni) vuol conoscere di persona il tecnico di Certaldo a quel tempo sotto contratto con lo Zenit. Sono giorni caldi in casa bianconera, quelrapporto surriscaldato con l’allenatore salentino induce il numero uno bianconero a studiare delle alternative. L’attuale guida dell’Inter fa parte di una ristretta rosa che comprende anche Sinisa Mihajlovic e Roberto Mancini. Ma il giro d’orizzonte non porta a risultati concreti perché nei giorni successivi i vertici bianconeri trovano un punto d’incontro col timoniere dei primi tre scudetti di Agnelli. E’ il 19 maggio quando il club comunica in via ufficiale la sua conferma. Le consultazioni finiscono in un nulla di fattoeanche quella chiacchierata a casa del presidente juventino si rivela inutile. Nonèscoccata la famosa scintilla, anche se la stima peril professionista resta. Il destino vuole che alla Juve la questione del tecnico torni d’attualità. Ma molte carte sul tavolo sono cambiate: Mihajlovic (il prescelto) prolunga di un anno il contratto con la Samp. Anche Mancini è impigliato nel limbo del Galatasaray. E lo stesso Spalletti è vincolato al ricco e potente club russo. Le loro candidature si sbriciolano e prende corpo l’idea di affidarsi a Max Allegri,acasa dopo l’esonero del Milan. Nella prima tornata il livornese non è stato preso in considerazione, ma la corsa ad ostacoli dei rivali lo aiuta. Così quando il 15 luglio Conte getta la spugna in via definitiva, la «sorprendente» chiamata di Allegri arriva a sole 24 ore di distanza. Lo accolgono tra i fischi, ma si ricrederanno, Invece Spalletti torna in Italia, ma alla Roma. Il suo nome viene accostato di nuovo ai colori bianconeri, ma con minore convinzione. Ormai il treno Juve è passato. Difficile pensare ad un nuovo invito a casa Agnelli.



Fonte: La Gazzetta dello Sport

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CT, Aldo Serena "Mandzukic mi assomiglia. Marotta vale Ronaldo, quello che ha fatto la Juve con CR7, l’Inter lo sta facendo con un dirigente. Un nome decisivo per la Juve? Dybala"


Aldo Serena, stasera è (anche) CR7 contro Icardi: perché non ci sono più bomber italiani? «Questione di concorrenza, anche. Quando iniziai io non c’erano stranieri, poi, uno, due, tre: e adesso puoi pescare in tutto il mondo». Lei in chi si rivede? «Per la spigolosità del gioco e i colpi di testa, un po’ in Mandzukic: uno che aiuta la squadra». L’ha sorpresa Ronaldo? «Dico la verità: pensavo avrebbe trovato qualche difficoltà in più. Come si diceva: “Eh, ma con le difese italiane...”». Invece? «Super. E ora, nell’ultimo periodo, ha la naturalezza di chi è consapevole di aver conquistato il mondo Juve. All’inizio, forse voleva farlo solo con i gol. Ha doti uniche». Una? «Nella partita, sa trovare il momento giusto, e bene ha fatto Allegri a dargli mano libera». Il mancato Pallone d’oro sarà altra benzina? «Beh, è uno che ama le sfide. Se l’avesse vinto Mbappé, che s’è preso il Mondiale, ok; ma penso che il suo fastidio sia per Modric. Che è arrivato in finale, ma da luglio in poi non s’è più visto. Ronaldo, invece, s’è presentato tirato a lucido». Un identikit di Icardi? «In area di rigore, uno dei più forti del mondo: sa colpire di testa, calcia benissimo al volo e, soprattutto, ha uno stop in funzione del tiro». Un nome decisivo per i bianconeri? «Dybala, che ha un po’ pagato il fatto di essere andato in secondo piano, dopo l’arrivo di una superstar. Ha sofferto, ma queste sono le partite sulle quali un grande giocatore vuole lasciare il segno». Per l’Inter? «Dico Keita, è in un ottimo momento». Il campionato è chiuso? «Ne ho viste di tutti i colori, ma sì. La Juve ha una rosa di forza, esperienza, qualità» Che ne pensa dell’arrivo di Beppe Marotta? «Quello che ha fatto la Juve con CR7, l’Inter lo sta facendo l’Inter con un dirigente».



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