Juventus-Real Madrid, parla Emerson: "Calciopoli non l'ho mai capito"
Il doppio ex di bianconeri e merengues: "Se non ci fosse stato quello scandalo, con la Juventus avremmo potuto anche vincere la Champions League".
Juventus-Real Madrid non è solo uno degli accoppiamenti previsti nei quarti di finale della Champions League 2017/2018. Per Emerson Ferreira da Rosa, ex centrocampista delle due squadre, è anche un incrocio di ricordi e trofei sollevati. Bianconero dal 2004 al 2006, prima dello scandalo Calciopoli e del trasferimento in Spagna, il brasiliano ha giocato in anticipo ai microfoni di Marca la sfida in programma questa sera (ore 20:45) all'Allianz Stadium.
Real Madrid-Siviglia, Emerson con la maglia delle merengues
Emerson, conosciuto come "il puma", ha vestito la maglia del Real Madrid per un anno: stagione 2006/2007, avvio a ritmi lenti e seconda parte di stagione sui consueti livelli, con un ruolo determinante nella vittoria della Liga. Quello con il Bernabeu fu però solo un amore transitorio prima del ritorno in Serie A tra le fila del Milan.
Oggi, a 41 anni suonati, Emerson fa parte della dirigenza del Miami Dade FC, società dell'American Professional Soccer League che farà della formazione di giovani calciatori e dei buoni rapporti con i principali club del calcio europeo le sue stelle polari. L'Italia è stata una tappa fondamentale per la sua carriera: tre delle squadre in cui ha giocato sono oggi ai quarti di Champions League. Oltre a Juventus e Real Madrid, c'è anche la Roma. Nella Capitale Emerson arrivò nel 2000 dal Bayer Leverkusen, contribuendo alla vittoria dello scudetto nel 2001, l'ultimo della storia giallorossa:
La Roma deve puntare a far parte delle potenze del calcio italiano ed europeo in pianta stabile. Vincere un titolo ogni 10-15 anni è troppo poco per la grandezza della piazza. Incrocia un Barcellona che è più forte, ma nel pallone può succedere di tutto
Juventus-Real Madrid, Emerson su Calciopoli: "Non ho mai capito il finale di quella storia"
Da Roma Emerson andò via nel 2004, direzione Torino al seguito del suo allenatore nella Capitale, Fabio Capello. Quella Juventus, completata da nomi come Ibrahimovic, Trezeguet, Del Piero, Nedved, Thuram, Cannavaro e Buffon, conquistò due scudetti, poi revocati dalla giustizia sportiva dopo la retrocessione in Serie B in seguito a Calciopoli. Il brasiliano salutò nel 2006, direzione Madrid, ma a Marca ha confessato di avere ancora dei dubbi su quanto accaduto:
Ancora oggi, non ho capito il finale di quella storia. Si dicevano tante cose sugli arbitri, ma chi seguiva la partite si meravigliava per la forza e la tecnica di quella squadra: non aveva bisogno di aiuti per vincere le partite. Nel tempo avremmo avuto grandi possibilità di vincere la Champions League
Juventus, Emerson con Fabio Capello
Emerson e Fabio Capello ai tempi della Juventus 2005/2006
Nel Real Madrid 2006/2007, Emerson aveva ritrovato in panchina Fabio Capello, che l'aveva fortemente voluto al suo seguito in Spagna. Un rapporto, quello con l'allenatore originario di Pieris, fondamentale per la crescita del centrocampista brasiliano:
In Spagna ho imparato molto: giocare per il Real Madrid ha completato la mia formazione calcistica. Con Capello ho imparato tanto dentro e fuori dal campo, in primo piano sulla disciplina. Abbiamo sempre avuto una relazione molto professionale, ma sapevamo di poter contare l'uno sull'altro. Oggi non siamo più in contatto, però la stima e il rispetto per tutto quello che ho imparato con lui resteranno per sempre
"Gli uomini di Zidane partono favoriti"
Questa sera Juventus e Real Madrid torneranno avversarie a 10 mesi esatti dall'ultima volta. 3 giugno 2017, finale di Champions League 2016/2017 a Cardiff: vittoria per 4-1 delle merengues. Per i bianconeri il doppio incrocio (ritorno l'11 aprile al Bernabeu) profumerà di riscatto, per la squadra di Zidane rappresenterà una tappa obbligata nella strada verso Kiev. Emerson vede gli spagnoli favoriti, ma non ignora le armi a disposizione di Dybala e compagni.
Il Real Madrid ha una grande rosa ed è favorito. Ha passato un momento complicato nella Liga ma l'ha superato, come successo a tante squadre che poi hanno vinto la Champions League. Della Juventus ammiro l'organizzazione e la mentalità sempre competitiva: alla squadra di Allegri servirà giocare la partita perfetta, con un grande sforzo collettivo e tattico per limitare l'attacco del Real
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