Juventus, c'è ancora tanto da fare: primo problema, paura di vincere
Pogba esulta dopo la rete al Torino
Getty Images
di Romeo Agresti
31/ott/2015 21.37.18
Allegri dovrà risolvere diversi problemi, ma sorride per le prestazioni di Dybala ed Hernanes: in più le geometrie lasciano presagire segnali positivi per il futuro.
Non inganni il risultato. Vincere un derby allo scadere è sempre roba da goduria pura, ma i problemi della Juventus rimangono e sono tanti. Nel primo tempo contro il Torino, profondendo una buona prova dal punto di vista del gioco e dell'intensità, la Juventus ha manifestato interessanti passi in avanti.
Valutando la ripresa, tuttavia, questa chiave di lettura viene inevitabilmente a cadere. Ai punti, analizzando il complessivo andamento dell'incontro, il risultato più giusto sarebbe stato stato il pari. Ma la Vecchia Signora, con tanti saluti alle coronarie, s'è specializzata a conquistare le sfide contro i granata all'ultimo respiro.
Psicologicamente, valutando anche la valenza delle pressioni, per la Juventus è un momento difficile. I campioni d'Italia in carica sono costretti a macinare punti su punti per scalare la classifica, le dirette concorrenti stanno imponendo un ritmo elevato e, le battute a vuoto, ormai sanno tanto di fischio finale.
Contro il Toro, squadra abituata da qualche anno a rendere vita difficile a tutta la serie A, Buffon e compagni hanno seriamente rischiato di macchiare indelebilmente – negativamente – la propria stagione. Pareggiare o perdere, infatti, avrebbe avuto lo stesso significato. Alla compagine zebrata servivano i tre punti e, alla fine, chi vince ha sempre ragione. Ma pensare di guardare da un'altra parte, minimizzando le tante difficoltà riscontrate anche nel derby della Mole, rappresenterebbe automaticamente un grave errore.
Gli spunti positivi tratti dalla sfida contro gli uomini di Ventura, d'altro canto, non sono pochi. Primo: Dybala, oltre ad essere al momento l'attaccante più in forma, vanta una personalità non indifferente. L'argentino non ha paura di nulla, si sacrifica per la squadra in fase di non possesso e, qualitativamente, riesce sistematicamente a fare la differenza.
Secondo: le geometrie proposte nel primo tempo, possessi puliti e oculati movimenti senza palla, lasciano presagire segnali positivi per quanto concerne il futuro immediato. Terzo: Hernanes , pur non essendo ancora totalmente a suo agio nei meccanismi allegriani, ha dimostrato contro il Torino di essere un giocatore vivo. Questo, ovviamente, affidandosi principalmente al bicchiere mezzo pieno.
Allegri dovrà lavorare sulla mente dei giocatori, inammissibile avere paura di vincere, a maggior ragione dopo aver giganteggiato negli ultimi anni. La squadra è stata profondamente rinnovata, indubbiamente, ma in termini generali il peso specifico della rosa juventina rimane di primo piano.
Quando le cose non funzionano, e non potrebbe essere altrimenti, tutto sfocia nell'incertezza. Reggio Emilia, comunque, è alle spalle. E non è poco. Contro il Sassuolo, infatti, la Vecchia Signora ha palesato gravi difficoltà generali, mentre con il Toro è andata in scena – parzialmente – tutt'altra prestazione.
Ora, missione difficile da centrare, spazio alla continuità di risultati. In Germania, nel prossimo turno della Champions League, la Juventus a Mönchengladbach dovrà essere brava a compiere un passo deciso e decisivo verso il passaggio agli ottavi. Dopodiché, pensando di gara in gara, la tappa di Empoli dovrà raffigurare la svolta in campionato.
La stagione si sta rivelando molto dura per Madama, sotto il profilo del gioco i problemi sono oggettivi, ma una vittoria di questo tipo può rivelarsi dannatamente terapeutica.
Goal.com