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Hernanes - Juventus (foto twitter @juventus) Redazione 01-09-2015 23:50 Ore 23:00 si chiude ufficialmente la sessione estiva del calcio mercato e sul gong finale arrivano gli ultimi due rinforzi per il centrocampo della Juventus. Mario Lemina, in prestito gratuito dall’Olympique Marsiglia con diritto di opzione (€ 0,5 milioni) per l’acquisizione a titolo definitivo per € 9,5 milioni, a cui potranno aggiungersi € 1 milione quale eventuale bonus. Ed Anderson Hernanes de Carvalho Viana Lima, arrivato a titolo definitivo dall’Inter per € 11 milioni più eventuali € 2 milioni di bonus entro il 30 giugno 2018. Gli investimenti effettuati dalla Juventus durante la sessione estiva della campagna trasferimenti raggiungono così la ragguardevole cifra di € 120 milioni, che lievita a € 133,5 milioni sommando i bonus previsti nei contratti di Dybala (8 mln), Mandzukic (2 mln), Pereyra (1,5 mln) e Hernanes (2 mln). Ecco nel dettaglio i principali investimenti effettuati: € 32 milioni per Dybala, € 19 milioni per Mandzukic, € 14 milioni per il riscatto di Pereyra, € 18 milioni per Zaza, € 26 milioni per Alex Sandro, € 11 milioni per Hernanes, oltre agli arrivi in prestito di Cuadrado e Lemina. Tra gli acquisti non è annoverato quello di Daniele Rugani (€ 3,5 milioni) in quanto riferito alla finestra invernale del calcio mercato 2014/15, così come non verrà inserita tra le cessioni quella di Berardi (€ 10 milioni) per gli stessi motivi (effetti economici e finanziari nell’esercizio 2014/15 e finestra invernale). Gli investimenti effettuati incideranno nel prossimo bilancio bianconero (2015/16) per circa € 79 milioni in termini di costi annui (ammortamenti e ingaggi lordi) e comprensivi dell’ingaggio lordo di Khedira, Neto, Cuadrado e Lemina, di cui € 26,7 milioni circa per ammortamenti. Sul fronte disinvestimenti, le cessioni di Ogbonna (€ 11 milioni), Sorensen (€ 2,5 milioni), Vidal (€ 37 milioni), Coman (€ 7 mln) Pepe (scadenza contratto), Storari (scadenza contratto), Romulo (fine prestito), Marrone (prestito) Pirlo, Tevez, Llorente, De Ceglie e Isla liberano costi in bilancio per circa € 66 milioni di cui circa 15 milioni per ammortamenti. Le plusvalenze derivanti dalle cessioni ammontano, finora, a circa € 35,9 milioni. Sul piano strettamente legato ai costi, dunque, la sessione estiva della campagna trasferimenti chiude verosimilmente con un incremento rispetto all’esercizio precedente di circa € 13 milioni, quasi tutti imputabili a maggiori ammortamenti. Tale incremento non andrà ad alterare gli equilibri dei conti in casa Juve, che potrà contare per l’esercizio in corso sull’incremento del fatturato di circa € 30 milioni (al netto delle plusvalenze). In Corso Galfer, come ricordato in passato dal presidente Andrea Agnelli, gli investimenti si programmano prevedendo anche gli scenari più negativi (eliminazione ai gironi Champions ed al turno successivo di Europa League). In tal caso ed alla luce della recente eliminazione della Lazio dalla Champions League (maggiori introiti previsti per le Juve e Roma), i ricavi subirebbero un decremento, ma comunque tale da poter sostenere gli incrementi dei costi stimati. Un mercato, dunque, condotto all’insegna di un profondo rinnovamento ed importanti investimenti che comunque non alterano quelli che sono gli equilibri economico/finanziari di bilancio. Benedetto Minerva - @BennyJFinance Gianluca Di Marzio CITAZIONE Juve, Marotta merita applausi per il mercato I tifosi sono delusi, ma è solo colpa dell'avvio a quota zero. Devono avere fiducia nel Profeta
1 Settembre 2015 Basta un Profeta ad aggiustare il mercato della Juventus? L'accoglienza riservata dai tifosi a Hernanes è stata freddina, forse anche a causa del video sul 'mai stati in B' uscito con tempismo sospetto sul web. Il punto, però, è un altro: il mercato della Juve è stato deludente? Oggettivamente la risposta è no. Anzi. Ma l'umore negativo dei tifosi, poco abituati a perdere negli ultimi anni soprattutto a Roma, sta influenzando anche il giudizio sul mercato. E' giusto ricordare la prontezza di 'flash' Marotta nel prendere Dybala, vera rivelazione della scorsa serie A. E ancora l'operazione chirurgica che ha portato a Torino Mandzukic, attualmente fuori forma ma bomber di assoluta caratura internazionale. Senza dimenticare Khedira, preso a zero e infortunatosi prima dell'esordio come Morata lo scorso anno. Da qui in poi solo brutte notizie: Pirlo cha fa l'americano, Tevez con la nostalgia del Barrio e Vidal venduto al Bayern. Va detto, però, che l'unica vera cessione - nel senso di giocatore in cambio di offerta monetaria soddisfacente - è stata proprio quella del cileno. Negli altri casi Marotta e Allegri hanno potuto fare ben poco: trattasi di scelte di vita, che hanno 'forzato' il mercato bianconero. Da quel momento si è cominciato a parlare di Goetze, poi di Draxler, alla fine è arrivato Hernanes. Logico che i tifosi della Juventus non abbiano rispolverato i fuochi d'artificio per l'incolpevole Profeta. Ma la sensazione che il tifoso bianconero sta cercando di scacciare dalla mente è che in due mesi la macchina da guerra guidata dal mite Allegri, capace di dominare a Dortmund e giocare a testa alta al Bernabeu, sia stata smembrata. C'è Cuadrado ed è un giocatore fortissimo, ok. Ma serviva lui all'allenatore? E Pogba... encomiabile aver resistito agli assalti di Mourinho & co. ma sarà lo stesso Polpo ammirato nelle stagioni precedenti? Ora i tifosi della Juve non vedono nero (i ricordi degli anni scorsi sono ancora vividi) ma grigio sicuramente sì. Serve qualche vittoria per tornare a far splendere il sole in casa bianconera. E sotto questa luce anche il Profeta sarà foriero di suggestive previsioni. Sportmediaset CITAZIONE Guerin Sportivo: "Juve condannata all'autofinanziamento totale da J. Elkann: forse è giunto il momento di cedere club a chi può spendere senza limiti"
La Juventus da non buttare e il limite degli Agnelli
La Juventus sempre affamata, che ha saputo rimanere forte pur rifondandosi, di cui si parlava dopo la Supercoppa, è dopo due partite di campionato diventata una squadra da buttare o, peggio ancora, da sistemare con pezze da ultimo giorno di mercato o colpi di gennaio. Al netto dell’attualità giornalistica, che è stupido demonizzare (si scrive di calcio per oggi, al massimo domani, non certo per i posteri), l’unica osservazione per così dire definitiva che si può fare è che dei suoi cinque giocatori trainanti degli anni scorsi uno, Vidal, è stato giustamente ceduto al massimo del suo valore di mercato (c’era il rischio che fra una rissa e una macchina sfasciata di ritrovarsi con poco in mano), mentre Pirlo e Tevez sono stati lasciati partire con motivazioni discutibili, perché era ovvio che non avessero un futuro ma di sicuro avevano un presente. E Pogba al PSG della situazione, a dirla tutta, è saltato per varie ragioni ma soprattutto perché Deschamps e Raiola hanno ritenuto più utile per il francese un altro anno alla Juventus.
In attesa di tirare una riga sul calciomercato si può però già dire che anche così com’è, cioè indebolita rispetto al triennio di Conte e al primo anno di Allegri, la Juventus pur avendo perso molto in ottica Champions rimane con la Roma la squadra più attrezzata per lo scudetto. E lo ha paradossalmente dimostrato proprio all’Olimpico, in una partita mal preparata e piena di provocazioni semi-tattiche alla Mancini (la difesa a tre, mai amata da Allegri e proposta per la prima mezz’ora di gioco, tenendo poi in panchina una certezza come Barzagli e un emergente come Rugani, oltre ad Alex Sandro, ma anche la riproposizione di Padoin alla Pirlo) che i giallorossi hanno dominato, ma hanno rischiato di pareggiare contro una squadra rimasta in dieci. Con i rientri di Khedira e Marchisio, scelte coerenti in difesa e semi-definitive in attacco (scommetteremmo su Dybala-Morata per il futuro, con tutto il rispetto per Mandzukic), un centrocampista anche non fenomenale ma con piedi decenti (per questo l’idea Hernanes non è strampalata), si potranno fare altre considerazioni. Di certo Allegri dovrà metterci del suo, invece di lasciarsi trasportare dalla corrente, ma per l’Italia questa Juventus è ancora da corsa.
Siccome è troppo facile criticare i fanti, facciamo il punto anche sui santi. Che idee hanno gli Agnelli per il futuro di questa squadra? Perché, bisogna ricordare, la Juventus è di proprietà di un gruppo che per la sua stessa struttura è comandato da una parte ben precisa della famiglia, quella di John Elkann, senza voler analizzare il ruolo dei vari Gabetti e Grande Stevens. In altre parole, la Juventus è un po’ il premio di consolazione per Andrea Agnelli (tenuto alla larga anche dal supergioiello Ferrari) ed è quindi condannata all’autofinanziamento (quasi) totale da questa situazione poco raccontata più che dal ridicolo fair play finanziario di Platini (ma cosa stanno spendendo le due squadre di Manchester, soltanto per mezzi giocatori?). Perché pur non essendo arrivato Cristiano Ronaldo, mentre scriviamo queste righe il saldo di mercato della Juventus è negativo per oltre 40 milioni di euro, i ricavi di quasi un’intera stagione di Champions League. Prima di ipotizzare ritorni di Ibrahimovic, quindi, il cui ingaggio netto attuale in Italia significa 30 milioni lordi a stagione, bisogna pensare a questa situazione. Che ci porta a una conclusione non proprio da stampa agnelliana: era il momento giusto per vendere Vidal, ma forse anche per vendere la Juventus a chi ci può mettere soldi senza limiti. Possedere un club di calcio non è un obbligo.
Fonte: blog.guerinsportivo.it (Stefano Olivari) Edited by Cocteau Twins - 2/9/2015, 01:04
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