La nuova Inter targata Mancini entusiasma Kovacic: "Siamo più offensivi. Il derby? Vinciamo 2-0"
Kovacic in azione contro il Cesena.
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Redazine Goal Italia
21/nov/2014 08.33.56
Il centrocampista dell'Inter, Mateo Kovacic, è entusiasta dell'arrivo di Mancini all'Inter e in vista del derby è ottimista su una vittoria nerazzurra.
Domenica sera Inter e Milan si affronteranno in un derby molto atteso, non solo perchè è una stracittadina ma anche perchè servirà per tastare il polso alle due squadre e vedere se riusciranno a dare la svolta positiva alla loro stagione. Il Milan con Pippo Inzaghi non ha ancora trovato la marcia giusta, la continuità di risultati sperata, mentre l'Inter si presenta con in panchina Roberto Mancini, che ha rilevato l'esonerato Walter Mazzarri durante la pausa di campionato.
A spronare l'Inter perchè col derby inizi col passo giusto il nuovo corso è il numero dieci nerazzurro Mateo Kovacic. "Ora servono i risultati - ha detto, intervistato dalla 'Gazzetta dello Sport' - Perché adesso c'è un allenatore forte, di carisma, la squadra c'è e vale più della classifica che abbiamo e io ho una gran voglia di Champions, come i tifosi. Il derby è già decisivo? Sì, lo è per ripartire, cambiare marcia e per l'autostima. Nel risultato no, vale tre punti come tutte le altre gare, perché se poi non ne vinci tre di seguito parliamo di nulla. Chi lo vince? Vinciamo noi e Handanovic non prende goal. Finirà 2-0".
Kovacic è certo che con Mancini in panchina l'Inter possa risalire la china. E a guadagnarci sarà anche lui, che può usufruire dei consigli di un ex numero dieci come Mancini. "Mazzarri? E' chiaro che ci sentiamo responsabili, perché in campo ci andiamo noi - ha detto ancora Kovacic - Non è stata solo colpa di Mazzarri, in pratica. Ora però dobbiamo tutti voltare pagina. Mancini? Si vede subito, anche da come parla, che ha allenato ad alto livello. Ha carisma, tutti i compagni sono entusiasti dopo i primi allenamenti. Essere guidato da un ex numero 10 del suo livello può essere importante per me. Io e lui non abbiamo ancora parlato più di tanto, anche se mi ha spiegato i trucchi del mestiere. Tipo dove stare, come attaccare lo spazio o liberarmi da una marcatura".
Con Mancini sarà una nuova Inter... "Mancini cerca molto il tocco di prima - ha spiegato ancora Kovacic - Vuole meno il giro palla e si deve provare a trovare subito la verticalizzazione. Con lui ci si allena solo col pallone. Mi ha già sgridato quando passo la palla corta invece di tentare la giocata. Con lui Inter più offensiva? Sì".
E domenica il derby... "Dobbiamo essere noi a fare la partita senza pensare tanto al Milan. Siamo l'Inter e dobbiamo prendere la palla noi. Chi toglierei al Milan? Mi piacciono molto El Shaarawy e Menez, che cercano sempre l'uno contro uno. Ma il vero perno è De Jong. Bravo a far girare la squadra, ma anche un generoso che fa benissimo la fase difensiva. E' sempre difficile saltarlo. Lui è fondamentale, poi c'è che il Milan è forte come collettivo".
Kovacic, poi, commenta quanto accaduto durante Italia-Croazia. Lui era in campo nelle file croate, quando i suoi connazionali dagli spalti hanno lanciato fumogeni e petardi in campo, costringendo l'arbitro a sospendere la partita... "Come l'ho vissuta? Molto male - ha detto Kovacic - E da croato chiedo scusa a tutti. Certe cose in uno stadio non si dovrebbero vedere. Anche per questo nel mio Paese sempre meno padri portano figli allo stadio, ma è colpa di una minoranza. E mi ha dato anche fastidio che alla fine si sia parlato solo di questo e non della nostra buona prestazione".
E sul rinnovo del contratto... "Ne stiamo parlando - ha spiegato Kovacic - Essendo tutte persone serie basta una stretta di mano, non c'è fretta. Io credo davvero nel progetto Inter, ma il presidente Thohir è arrivato da appena un anno ed è assolutamente normale che gli serva tempo. Con i compagni mi trovo benissimo, amo Milano, sto bene all'Inter. E' vero che non si può mai sapere cosa riserva il futuro, ma io voglio restare. Se è vero che l'Inter ha detto no al Barcellona? Ci sta, ma è una cosa del mio procuratore... Comunque sia, da adesso servono i risultati. Anche perché ho una voglia pazzesca di Champions. In Europa si gioca un calcio meno tattico, e mi piace di più".
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