Il Salotto Bianconero

Juve - Parma 1-4

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1979
icon8  PAG Posted on 6/1/2011, 23:21     +1   -1




Serie A 2010/11 – 18ª giornata d’andata
Torino, stadio Olimpico
Giovedì 6 gennaio 2011


JUVENTUS-PARMA 1-4
RETI: 40'pt e 3'st Giovinco, 14'st Legrottaglie, 15'st Crespo (rig.), 47’st Palladino
JUVENTUS: Storari, Sorensen, Legrottaglie, Chiellini, Grosso, Krasic, Felipe Melo, Aquilani, Marchisio, Del Piero (30'pt Pepe). Quagliarella (5'pt Amauri). All. Del Neri. A disposizione: Manninger, Motta, Grygera, Traore, Pepe, Sissoko, Amauri.
PARMA: Mirante, Zaccardo, Paletta, Paci, Gobbi, Morrone, Dzemaili, Valiani, Candreva, Crespo (20'st Palladino), Giovinco (41'st Calvo). All. Marino. A disposizione: Pavarini, Calvo, Modesto, Pisano, Dellafiore, Palladino, Galloppa.

ARBITRO: De Marco

AMMONITI: 46'pt Zaccardo, 12'st Paletta
ESPULSI: 16'pt Felipe Melo
SPETTATORI: 23.873




www.uccellinodidelpiero.com

ANALISI TATTICA di Fabio Barcellona

Sorensen terzino destro e Legrottaglie centrale le scelte in retroguardia di mister Delneri, che completa il quartetto difensivo davanti a Storari con Chiellini e Grosso. Del Piero e Quagliarella davanti formano la coppia d’attacco, mentre il centrocampo è quello previsto con Krasic, Melo, Aquilani e Marchisio da destra a sinistra. 4-3-3 per mister Marino. Mirante tra i pali; Zaccardo a destra e Gobbi a sinistra occupano la posizione di terzino, con Paci-Paletta coppia centrale. Il trio di centrocampo è formato da Candreva come mezzo destro e Morrone come mezzo sinistro, con Dzemaili in posizione centrale. Trio d’attacco composto da Valiani a destra, Crespo in mezzo e Giovinco a sinistra.

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Partita sicuramente segnata tatticamente dalla sciagurata espulsione di Felipe Melo, ma, come vedremo di seguito, alcune tendenze tattiche decisive per l’andamento del match erano già emerse nei deludenti primi 15 minuti della Juventus, giocati 11 contro 11.

Iniziamo analizzando la fase di non possesso palla del Parma, giocata con particolare aggressività e che ha messo, da subito, in difficoltà le fasi iniziali della manovra juventina. Il Parma aggredisce alto e con coraggio la Juventus, andando in pressione sui difensori bianconeri. Le diapositive che mostriamo si riferiscono al minuto 13, quindi in situazione ancora di parità numerica e vedono, su una palla controllata da Legrottaglie, il pressing alto di Valiani, Candreva e Crespo su Legrottaglie e Grosso che si scambiano il pallone e sono costretti a giocare dietro per Storari.

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L’esempio mostrato è solo una delle tante situazioni in cui il Parma ha compromesso in partenza la qualità della fase di possesso palla della Juventus. In superiorità numerica e, successivamente, in vantaggio l’atteggiamento non cambia. Si noti come ben 5 uomini del Parma siano nell’ultimo terzo del campo in pressione sulla linea difensiva della Juventus.

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L’atteggiamento adottato dai ducali e appena descritto ha messo in difficoltà la Juventus per tutta la partita.

In fase di possesso palla, la vera chiave di volta della partita è stata la possibilità concessa all’ottimo Dzemaili di orchestrare la manovra della propria squadra in assoluta tranquillità, avendo enormi spazi e tempi per giocare il pallone. E questo anche nella fase di parità numerica.
Nelle diapositive che seguono vieno mostrato come Dzemaili ha spazi e tempi per giocare comodamente il pallone non pressato da alcun centrocampista della Juventus, con i due interni bianconeri poco aggressivi sul play ducale, anche perché in inferiorità numerica rispetto ai tre centrocampisti gialloblu, e non pressato da una delle due punte, disposte in orizzontale a contrastare i due difensori centrali avversari. Le prime tre diapositive sono riferite alla fase in cui si era ancora in parità numerica.

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Anche in zone di campo più avanzate la Juventus non trova contromosse utile alle ricezioni comode di Dzemaili. L’occasione al minuto 29 che porta al tiro da fuori di Dzemaili vede il centrocampista del Parma ricevere liberissimo, con un enorme spazio davanti a se per caricare e sferrare il tiro verso Storari. L’azione nasce da una buona circolazione palla del Parma, con Candreva, che serve Giovinco, sul quale esce Aquilani in ritardo. Il quarto centrocampista della linea, Del Piero, è in posizione larga pronto a coprire il fianco sinistro del terzino Grosso.

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L’azione appena mostrata evidenzia anche l’abilità di Candreva, spostato tutto a sinistra, di muoversi con continuità su tutto il fronte di attacco parmense per creare superiorità numerica nella zona del pallone, costringendo gli interni juventini, Marchisio e Aquilani a stringere entrambi sul lato forte, scoprendo la zona di Dzemaili. L’altra mezzala del Parma, Morrone, gioca maggiormente in appoggio a Dzemaili.

Un altro tema tattico sviluppato dal Parma sia in parità che in superiorità numerica è stato la continua ricerca del profondo cambio di gioco da destra a sinistra o viceversa, al fine di punire lo schieramento solitamente stretto della linea difensiva juventina o, in ogni caso, di muovere in orizzontale i quattro difensori. Nei due esempi che mostriamo, Dzemaili, ancora una volta con tempo e spazio a disposizione, cerca e trova Crespo alle spalle di Sorensen. La prima diapositiva è riferita ancora alla fase di parità numerica.

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Come visto, negli esempi visti sino ad ora, le tendenze tattiche venute alla luce nel corso della lunghissima fase di squilibrio numerico successivo all’espulsione di Melo, erano già emerse con evidenza nella prima fase della partita senza che la Juventus avesse, fino a quel momento, trovato adeguate contromisure. Contromisure che in inferiorità numerica sono diminuite in numero ed efficacia potenziale. Dopo l’espulsione di Melo, Delneri disegna un 4-4-1 con Marchisio e Aquilani interni e Del Piero, e successivamente Pepe, sull’out di sinistra con Amauri, subentrato allo sfortunatissimo Quagliarella, in posizione di unica punta.

Il gol subito da Giovinco ripercorre i temi tattici descritti. Dzemaili in assoluta libertà apre su Gobbi che gli ritorna il pallone; Dzemaili, sempre liberissimo, ribalta il lato del gioco, dopo avere mosso in orizzontale le linee bianconere con il primo passaggio verso Gobbi, aprendo alla propria destra verso Zaccardo. Notare come Gobbi si inserisca con decisione tra Sorensen e Legrottaglie.

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Gobbi è comunque nella zona visiva e di contatto di Sorensen. Nonostante ciò sarà proprio il terzino sinistro parmense a colpire di testa sul cross di Zaccardo, con Storari battuto da Giovinco dopo il mezzo miracolo su Gobbi.

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In inferiorità numerica, la fase di possesso palla della Juve, resa difficoltosa dalla ottima pressione nella fase iniziale del proprio sviluppo dalla buona pressione sui portatori del Parma, si basa quasi esclusivamente sulla capacità di Amauri di difendere il pallone spalle alla porta e di fungere da fulcro della manovra offensiva, come nell’occasione al minuto 38, in cui l’attaccante italo-brasiliano riceve e serve di sponda Krasic, ricevendo dal serbo il pallone di ritorno e subendo fallo (non fischiato) da Paletta.

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Anche l’azione che porta all’ammonizione di Paletta (con la Juve che invoca il rosso) e di conseguenza al palo su splendida punizione di Pepe e al calcio d’angolo susseguente con il gol di Legrottaglie, nasce da un palla giocata addosso ad Amauri che la controlla e quindi priva a saltare Paletta.

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Dopo il gol subito Delneri passa al 4-3-1-1 con Aquilani vertice basso e Krasic vertice alto del rombo di centrocampo completato da Marchisio a destra e Pepe a sinistra.

L’inizio del secondo tempo è pessimo per la Juventus. Al secondo minuto subisce il gol del raddoppio di Giovinco, ma già nel primo minuto i bianconeri avevano subito un’azione fotocopia a quella del gol subito, mostrando una sqaudre eccessivamente lunga e vulnerabile alle ripartenze avversarie. Vediamo l’azione del primo minuto del secondo tempo. Paletta rilancia lungo e scavalca Aquilani trovando Candreva, alle spalle del play bianconero e con i difensori lontani dall’ex juventino. Si crea un 4 contro 4 non gestito benissimo dalla linea difensiva della Juventus, con Grosso che stringe troppo su Chiellini, lasciando scoperta la linea di passaggio Candreva-Valiani. Solo un prodigioso recupero di Pepe eviterà una pericolosa conclusione dell’esterno del Parma.

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Un minuto dopo il gol di Giovinco, che ha origine da un pallone perso da Aquilani che si fa soffiare il pallone alle spalle da Valiani, che con il suo recupero innesca Dzemaili. Aquilani è nuovamente tagliato fuori e nasce addirittura una situazione di inferiorità numerica (per la Juve) di 3 contro 4 che porterà al raddoppio di Giovinco.

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Prima del gol di Legrottaglie, Delneri sostituisce Sorensen con Sissoko, arretrando Pepe nella posizione di terzino destro con Sissoko in posizione di centrocampista centrale e Aquilani allargato a sinistra nel rombo del 4-3-1-1.

E proprio Pepe nella nuova posizione di terzino destro tiene in gioco Crespo nell’occasione del rigore del definitivo 3-1; rigore causato da un errore piuttosto grossolano di Chiellini nell’affrontare il centravanti argentino e secondo consecutivo per il centrale bianconero dopo l’errore che aveva generato il calcio di rigore a Verona contro il Chievo.

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Il terzo gol sancisce la fine della partita. Amauri termina le energie e non riesce più a tenere il pallone, la Juve non riesce più a salire e il Parma si concede lunghe fasi di possesso palla. A nulla valgono i tentativi di Delneri di cambiare le carte tattiche sul tavolo del match. Ritorna al 4-4-1 con Krasic a destra e Marchisio a sinistra; finisce addirittura, sempre col 4-4-1, con Marchisio terzino destro, Krasic a destra e Pepe a sinistra. Ma il gol lo segna Palladino per il definitivo 1-4.

COMMENTO


Peggiore inizio d’anno non poteva esserci per la Juventus, con la pesantissima sconfitta a cui si aggiungono l’infortunio, a prima vista piuttosto serio, del migliore attaccante sino a questo punto della stagione, Fabio Quagliarella e l’espulsione (e successiva squalifica) di un Felipe Melo versione 2009-10. L’analisi della partita non può certo prescindere dal fatto che la Juventus ha giocato per 80 minuti in inferiorità numerica. Nell’articolo abbiamo sostenuto come le difficoltà della Juve erano già presenti in parità numerica e che le tendenze tattiche del match (l’eccessiva libertà concessa a Dzemaili, l’inferiorità numerica a centrocampo, la difficoltà a gestire i continui cambi di gioco del Parma, la pressione in zona offensiva dei gialloblu) si erano già consolidate nel primo quarto d’ora di gioco. Non è stata una bella Juventus nei primi 15 minuti. Ma il numero di possibili contromosse tattiche da adottare è stato drasticamente ridotto con l’espulsione di Melo, così come ridotta è stata la possibile efficacia delle risposte. Che in ogni caso non ci sono state. O comunque sono state poco efficaci. Delneri è passato al 4-4-1, tenendo Del Piero in campo fino alla mezz’ora. Pepe è obiettivamente maggiormente adatto al ruolo ed è stato uno dei migliori in campo, ma, senza punte di ricambio, e con Amauri ad autonomia limitata, Delneri si è bruciato presto una possibilità offensiva, che, visto il gol subito 10 minuti dopo, sarebbe potuta essere utile. In generale, la maniera di intendere il calcio e di costruire il proprio gioco di mister Delneri rende particolarmente complesso alla propria squadra affrontare le partita in inferiorità numerica, specie se non ci si deve limitare alla fase puramente difensiva. I principi di zona purissima applicati in fase di non possesso palla, centrati quindi prioritariamente sull’occupazione degli spazi e sulla riconquista palla basata principalmente sull’intercettamento e non sul contrasto, sono particolarmente sensibili all’inferiorità numerica. Anche in fase di possesso palla, gli stessi principi di occupazione dell’ampiezza del campo e la necessità di elevare il ritmo per ottenere efficacia mal si conciliano con l’inferiorità numerica. Questa una delle controindicazioni del calcio di Delneri, poco orientato alla “lettura” e molto fedele ai propri principi.

Una brutta Juve, poco reattiva in campo, fuori anche mentalmente dalla partita (come dimostra il gol del 3-1 subito immediatamente dopo avere riaperto il match) e con prestazioni individuali globalmente sotto tono. Preoccupa particolarmente il secondo errore (grave) consecutivo di Chiellini e quello che appare un momento di appannamento di forma di Aquilani Per circa 50-60 minuti si è visto, considerando che rientrava da un infortunio, un Amauri migliore di quello che aveva lasciato, capace in solitudine di guadagnare punizioni e giocare qualche buona sponda per i compagni.

Freddamente, non si può dimenticare che fino a due giornate fa la Juventus occupava il secondo posto in classifica e in generale aveva, a mio parere, ottenuto meno punti di quanti meritati e raggiunto mediamente un ottimo livello di gioco, pur mostrando limiti di qualità negli ultimi trenta metri. Un passo falso, anche fragoroso, sul piano del risultato e del gioco, può significare poco, se isolato. Di fondamentale importanza appare la partita di Napoli di domenica prossima. Il vero problema, non è tanto la partita con il Parma, quanto che la Juve arriva al San Paolo a pezzi, con il migliore attaccante e, probabilmente, il migliore difensore (Bonucci) fuori, Felipe Melo squalificato e gli unici due attaccanti rimasti appena rientrati da un infortunio. Ci vorrà una grande Juve e vedremo lo spessore, specie morale, di questa squadra al primo vero momento di crisi della stagione. Perché la forza reale di una squadra, che non è esclusivamente tecnica e tattica, si misura principalmente nella capacità di reazione ai momenti di difficoltà.

Edited by 1979 - 7/1/2011, 09:43
 
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_Chuck_
PAG Posted on 7/1/2011, 01:06     +1   -1




Giornata stortissima.
Riprenderci col Napoli è difficile, ma obbligatorio.
Forza ragazzi :)
 
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PAG Posted on 7/1/2011, 15:01     +1   -1
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E' dura ragazzi, è dura.
Solo se arrivasse Forlan (al massimo Mutu) si intravederebbe la luce,imho.
Spero che vendano Amauri ora,e Iaquinta quest'estate.
Comunque ieri non ho visto più la partita dal 3 a 1 in poi, era più forte di me. Bisogna avere un grande fegato per poterlo fare :sick:
 
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1979
PAG Posted on 7/1/2011, 15:40     +1   -1




a napoli alziamo i toni! :P
 
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3 replies since 6/1/2011, 23:21   25 views
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