CITAZIONE (ificse decentocelle @ 3/2/2020, 11:44)
in generale molto pop internazionale lo ascolto dalle mie figlie e alcune cose mi piacciono molto, quello italiano no e le cose che pesco io mi fanno schifo.
Non sono un grande esperto di musica, ma se penso a chi erano i più mainstream negli anni passati non penso di esagerare che questo decennio sia stato fra i migliori per quanto riguarda la musica che muove i big money.
Il punto è che più si va avanti più si riescono ad abbellire queste cose, e quindi anche una Dua Lipa o altra gente parimenti senza talento riescono a spiccare.
Poi sono fenomeni usa e getta, nel senso che li costruiscono, li usano finchè possono e poi giù col prossimo.
Cercano l'orecchiabilità, ed è chiaro che studiandola a tavolino, trattandosi infondo di vibrazioni meccaniche e quindi di fenomeni fisici, riescano a migliorarla sempre un po'.
A me piace l'idea che Sanremo provi un po' a svecchiarsi, più che altro perché oggi manca proprio quel sostrato di cantautori su cui un tempo si reggeva.
Oggi il cantautorato italiano è divenuto questa roba orribile che viene spacciata per indie quanto è più falsa e più costruita di un qualsiasi disco di Carly Rae Jaepsen (quella che cantava Call Me Maybe!!!), e in tal senso gli preferisco cento volte la trap, che non ho mai ascoltato, che non ho interesse ad ascoltare e che non dice assolutamente nulla, ma che almeno non finge di voler trattare i temi più alti di questo mondo quando alla fine è tutta una scusa per...vabbè, ci siamo capiti no?
C'è un fenomeno sociologico (non saprei come definirlo) attorno Dybala che mette davvero spavento.
A Napoli ha fatto la prima prestazione opaca della stagione, come tutta la squadra del resto, ieri è entrato senza spaccare il mondo, e già oggi tutti lo vogliono cedere.
Non so, non capisco.