| CITAZIONE Juventus-Inter, domenica ore 20,45. Probabili formazioni GdS: "Allegri verso il 4-4-2 con Morata e Vlahovic in attacco. Inzaghi intanto recupera Brozovic, Lautaro e Vecino"
JUVENTUS (4-4-2) Szczesny
Danilo De Ligt Chiellini De Sciglio Cuadrado Zakaria Locatelli Rabiot Vlahovic Morata
______________________________________ INTER (3-5-2) Handanovic D'Ambrosio Skriniar Bastoni Dumfries Barella Brozovic Calhanoglu Perisic Dzeko Lautaro ________________
PANCHINA Pinsoglio, Bonucci, Rugani, Alex Sandro, De Winter, Miretti, Athur, Bernardeschi, Dybala, Kean, Soulè SQUALIFICATI Pellegrini DIFFIDATI Vlahovic, Morata BALLOTTAGGI Chiellini-Bonucci-Rugani 60-20-20%, Zakaria-Arthur 55-45%, Morata-Dybala 60-40% INDISPONIBILI Chiesa, Kaio Jorge (stagione finita) McKennie (40 giorni), Akè (30) ARBITRO Irrati TV Dazn CITAZIONE TMW: "Allegri incorona Vlahovic che si prepara al suo primo derby d’Italia. Il serbo che si è ripreso dal fastidio all’inguine cerca una prima volta"
Si è ripreso dal fastidio all’inguine già da inizio settimana Dusan Vlahovic che giocherà il suo primo derby d’Italia andando alla ricerca della prima vittoria della sua carriera contro i nerazzurri.
Allegri incorona il suo (nuovo) leader tecnico.
Ammonta a cinque il numero di reti realizzate in maglia bianconera da Vlahovic dall’arrivo a Torino dalla Fiorentina nel mese di gennaio. Quattro in campionato e uno, inutile poi ai fini dell’eliminatoria, all’esordio in Champions League contro il Villarreal. E nell’intervista realizzata a GQ per il prossimo numero in uscita ad aprile, Allegri ha incoronato il classe 2000 come governatore dei prossimi anni nel panorama calcistico internazionale: ”Nel mondo lui, Mbappé e Haaland sono i più forti in circolazione della loro generazione. È un ragazzo giovane, con poca esperienza internazionale, che però ha qualità. Vuole e può migliorare, e ha tutto il tempo per farlo”. Un altro segnale verso quello che sarà il futuro con Dusan Vlahovic leader del progetto tecnico della Juventus.
Primo derby d’Italia per Vlahovic che va a caccia della prima vittoria con l’Inter. Come detto sarà il primo derby dell’Italia per il centravanti serbo che con l’Inter, finora, in carriera non ha un ruolino di marcia positivo ma un ricordo dolce sì: era infatti il 25 settembre 2018 quando un diciottenne Vlahovic, lanciato dall’allora tecnico della Fiorentina Stefano Pioli, faceva il suo esordio in Serie A, proprio contro i nerazzurri, prendendo il posto di Benassi per gli ultimi minuti di gara. Una sfida speciale quindi per il nativo di Belgrado che domenica sera andrà a caccia della sua prima vittoria contro l’Inter: cinque volte è sceso in campo con la maglia viola contro i milanesi portando a casa quattro sconfitte e un pareggio, riacciuffato negli istanti finali del match del dicembre 2019 proprio grazie a una sua rete (l’unica ai nerazzurri) da subentrante in sostituzione di Chiesa. Era la Fiorentina di Montella, l’Inter di Conte del trio difensivo che ritroverà domenica sera. Tutta un’altra storia adesso, almeno questo si augura l’ambiente bianconero dal punto di vista del risultato. CITAZIONE Zakaria: "Bello essere associati a grandi giocatori come Pogba o Vieira ma io sono Denis, ho il mio stile. Esordio col Verona partita perfetta. Su Juve-Inter..."
Intervistato da "DAZN", Denis Zakaria, centrocampista svizzero della Juventus, affronta diversi temi, dal match contro l'Inter di domenica alla problematica del razzismo negli stadi: "Juve-Inter? Non c’è bisogno che mi si spieghi l’importanza. So che è una grande partita del calcio italiano, sappiamo che è importante per noi, per i nostri tifosi. Faremo di tutto per vincere. Il gol all'esordio con il Verona? È stata una serata perfetta, senz’altro, quando fai anche goal lo è di sicuro. Sono venuto qui per mostrare ciò di cui sono capace per aiutare la squadra. Quel goal mi ha aiutato a presentarmi a tutti. Ma non mi rilasso, ho ancora molte cose da fare, da affrontare partita dopo partita.
Se sono stato vittima di episodi di razzismo? Non ancora, non ancora grazie a Dio. Spero di poter dire lo stesso ancora a lungo perché il razzismo non ha ragion d’essere, sia sul campo sia fuori. È qualcosa purtroppo esiste, è nella società e si manifesta... ma per fortuna non mi è mai capitato di essere un bersaglio. Un giocatore che può essere paragonato a me? Mah... nessuno! Nessuno, ti dirò! Ovviamente è bello essere associati a dei grandi giocatori, ma come ho sempre detto io sono Denis Zakaria, ho il mio gioco e il mio stile, con il grande rispetto che ho per questi grandi giocatori. Modello di me stesso? Modello no.... però sono un giocatore con caratteristiche speciali, non penso di essere “un Pogba” o “un Vieira”, sì ci sono delle cose simili tra me e loro, ma io resto Denis Zakaria.
Mantenere i pedi per terra? Penso che sia merito di chi mi sta intorno, della mia famiglia, dei miei amici. Sono ben circondato, mi hanno trasmesso dei valori sani. Devo questo a loro, alla mia famiglia. Cosa significa sentirsi svizzero? Significa che sono nato in Svizzera, sono cresciuto in Svizzera... in Africa ci andavo solo per le vacnze. Essere svizzero vuol dire tanto per me, sento i valori della Svizzera, è il Paese che mi ha dato tutto e cerco di dare qualcosa in cambio.
Il servizio militare? È un’esperienza speciale, un’esperienza che mi ha aiutato molto, ero nel reggimento degli atleti, ho lavorato tanto anche con il preparatore della Nazionale svizzera Olivier Riedwyl. Un’esperienza che mi ha aiutato moltissimo a crescere, fisicamente e non solo, una tappa della mia vita molto importante.
Differenze tra Bundesliga e Serie A? Devo ancora giocare un po’ di partite in più, visto anche l’infortunio... posso però già dire che qui si cura molto più la tattica, si è molto più disciplinati anche a livello difensivo, e che, come dire... ho la sensazione che i giovani ci mettano più impegno, più voglia, qualcosa che mi piace molto e che è molto positiva. L'adattamento alla Serie A? É complicato da dire, sono un giocatore polivalente, mi adatto abbastanza bene allo stile di gioco del momento, ho fatto bene in Germania, penso che in Italia possa andare pure bene". CITAZIONE TS: "Allianz Stadium al 100% per Juventus-Inter. Pochi i posti ancora disponibili e nonostante la protesta anche il settore ospiti sarà riempito"
Dopo due anni torna a riempirsi l'Allianz Stadium per la supersfida di domenica sera tra Juve e Inter, pochi i biglietti ancora disponibili nello stadio e nonostante la protesta della curva nerazzurra anche il settore ospiti sarà comprato da chi si è registrato al sito della Juve per prendere il biglietto. CITAZIONE Allegri a GQ: "Avevo già firmato per il Real, ma quando mi ha richiamato la Juve non ho avuto dubbi. Oggi i giocatori sono cavie. Gioco dal basso? La gente si fa abbindolare..."
«Avevo già firmato un accordo con il Real Madrid. Poi la mattina ho chiamato il Presidente e gli ho detto che non sarei andato perché avevo scelto la Juventus. Mi ha ringraziato. Da quando mi ha chiamato la Juventus a maggio non ho avuto nessun dubbio». Massimiliano Allegri racconta a GQ la più grande sliding door della sua carriera.
Quella che l’ha portato di nuovo a Torino invece di provare il campionato spagnolo alla guida del Real. «Tornando ho trovato un gruppo di ragazzi disponibilissimi oltre che tecnicamente bravi. Si sono messi subito a disposizione, con molta voglia di lavorare che è un elemento che ti trasmette questo club. Io credo che la Juve stia ritrovando il senso d’appartenenza, che è molto importante in prima squadra ma anche nel settore giovanile».
Allegri sono vari anni che ripete che la crisi del calcio italiano parte dai giovani: «Al di là di alcune cose che sono cambiate e di cui va preso atto la struttura fisica dei ragazzi, e la globalizzazione del calcio, due fattori che pesano, io credo che il problema principale del nostro calcio è che si usano i giocatori come cavie degli allenatori, sia nelle prime squadre che nei settori giovanili. Ma il calcio è un’arte, madre natura ha il suo peso. Tutti possono migliorare, certo, ma se uno è scarso può diventare meno scarso, non diventerà mai uno bravo».
«E uno che è bravo – ha aggiunto – può diventare più bravo. Va ovviamente data un’organizzazione, va data un’idea di gioco, poi però il calcio di fatto ha una componente psicologica e umana da cui non si può prescindere: ci sono giocatori che un anno fanno bene e un altro fanno male, perché? Perché sono esseri umani; i giocatori non sono tutti uguali e non si può pensare che le cose che facciamo un anno andranno bene per tutti gli altri anni. Ai ragazzi va insegnato il gioco del calcio, perché uno che ha conoscenza del calcio poi gioca ovunque».
Poi, la classica questione su gioco e risultato: «Guardiola, che è un allenatore straordinario, cosa ha fatto? Tutti pensano a partire dal basso, lui ha comprato un portiere che lancia la palla a ottanta metri. Questo per dire che spesso la gente si fa abbindolare da cose che non esistono: alla fine c’è da vincere la partita. E tutte le partite non sono uguali, senza contare che all’interno della partita ce ne sono tante diverse».
Calcio e Finanza CITAZIONE Pjanic a sorpresa: “Dybala via dalla Juventus? Lo capisco! Sul fallo su Rafinha in Inter-Juve? Mi viene da dire basta, parliamo d’altro..."
Miralem Pjanic, ex centrocampista della Juventus oggi in forza al Beşiktaş, ha concesso un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Il bosniaco ha toccato vari temi, dalle voci su possibile un ritorno un bianconero, ad Allegri e l’Inter.
Sul ritorno in Italia: “Mi manca, sinceramente. Io tornerei molto volentieri. Per farvi capire, l’eliminazione dell’Italia dal Mondiale mi ha colpito, come se fossi italiano anche io.”
Sul ritorno alla Juve in estate: “Due contatti ci sono stati, poi non abbiamo definito nulla e non per una questione economica. Per me non era una questione di soldi, anche ora vorrei essere importante in un progetto e vincere lo Scudetto. Ho fame, esperienza, quasi 700 partite: penso di poter aspirare a obiettivi alti, no?“
Sul ritorno di Allegri: “A me tutte quelle critiche sembrano una follia. Io stimo molto Allegri, come allenatore e ancora di più come persona. Mi sembra la persona più giusta per la Juve e i risultati dicono che l’ha risistemata. Nessuno invece dice che sotto pressione è il più bravo.”
Un esempio: “Inter-Juve 2-3 nel 2018. Venivamo dalla sconfitta col Napoli e si capiva che stavamo rischiando tanto. Allegri ha fatto un grande discorso, con tanta calma, ci ha rimesso a lavorare e noi abbiamo trasformato quella calma in forza.“
Sul fallo su Rafinha in Inter-Juve: “Mi viene da dire basta, parliamo d’altro. In quell’azione, io sono saltato così, non volevo di sicuro fare male. Certo, so che potevo prendere il secondo giallo, ma secondo me la prima ammonizione era stata sbagliata. Anni dopo, mi piacerebbe che si ricordasse la nostra grande rimonta, non una decisione di Orsato.”
Su Inter-Juve: “Per me è 50-50, ma può decidere anche Paulo Dybala. Credo che Allegri lo farà giocare dall’inizio. Paulo ha la testa da campione, si farà sempre trovare pronto.”
Sulla scelta della società su Dybala: "Ho scritto subito a Paulo quando l’ho saputo, perché per me è un amico, mi è sempre piaciuto giocare con lui. Gli ho scritto che è un grande campione e lui ha risposto “grazie, fratello, ti voglio bene”. Credo di capire come si senta, lui non si è mai tirato indietro anche se stava male, non ha mai scelto di non giocare per salvaguardare se stesso".
Sul suo ruolo con Sarri: “Sarri è un pazzo del calcio, un grandissimo allenatore. L’errore è stato un altro: mi sono fissato sul numero di palloni da giocare, i famosi 150 palloni e ho perso di vista il mio calcio.“
Su Koeman: “Non potevo continuare con lui. Il suo modo di fare è irrispettoso. Laporta ha preso una grandissima decisione
con Xavi: ora il gruppo è unito e ognuno sa cosa deve fare.“
Spazioj CITAZIONE TS: "Pogba, la sua storia al Manchester è giunta al capolinea e spera nel ritorno a Torino, la Juve fa i conti e Allegri fa il jolly"
La storia di Pogba al Manchester United è giunta al capolinea, già negli ultimi 2 anni c'era stato il sentore del divorzio ma oggi con il contratto in scadenza a giugno è ormai quasi ufficiale. Pogba vorrebbe tornare a Torino ma a frenare il tutto sono i costi. Impensabile che la Juve dia 15 milioni l'anno come lo United al Polpo mentre è più plausibile un contratto con bonus alti legati a prestazioni e soprattutto a risultati sportivi (più introiti più possibilità di aprire il salvadanaio). Una delle armi che la Juve è pronta ad usare è quella del suo tecnico: Pogba ha un rapporto speciale con Allegri e questo potrebbe influire molto nella scelta del francese sul futuro.
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