| CITAZIONE Torino-Juventus, oggi ore 18 . Formazioni GdS: "Sarà 4-4-2 con Chiesa e Bernardeschi in avanti, mentre in difesa agiranno De Ligt e Chiellini"
«Ho solo due certezze: Szczesny e Chiellini giocheranno di sicuro, gli altri devo decidere. Chi avrà più energia andrà in campo»: Massimiliano Allegri è enigmatico sulla formazione che affronterà il Torino. La rifinitura di questa mattina sarà decisiva per sciogliere diversi dubbi, soprattutto a centrocampo e in attacco. Intanto Giorgio Chiellini si riprenderà il posto in difesa dopo aver saltato la gara di Champions League con il Chelsea. Stavolta toccherà a Bonucci, il più utilizzato da Allegri (8 partite da titolare), riposare. Accanto a Chiello, che è uno specialista dei derby (13 giocati in Serie A, con un bilancio di 10 vittorie e 3 pareggi e un gol segnato) ci sarà De Ligt, che contro il Toro ha realizzato la sua prima rete italiana nel 2019- 20. Allegri ha pensato anche alla difesa a tre, alla fine però dovrebbe prevalere il solito sistema cangiante con Danilo che va a fare il terzo centrale in fase d’impostazione
Torino 3-5-2 Milinkovic Zima Bremer Rodriguez Sinco Lukic Mandragora Pobega Aina Brekalo Sanabria _______________________
Juventus 4-4-2
Szczesny
Danilo De Ligt Chiellini Alex Sandro
Cuadrado Bentancur Locatelli Rabiot
Chiesa Bernardeschi
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PANCHINA 36 Perin, 23 Pinsoglio, 19 Bonucci, 24 Rugani, 2 De Sciglio, 17 Pellegrini, 5 Arthur, 14 McKennie, 44 Kulusevski, 18 Kean, 21 Kaio Jorge
BALLOTTAGGI De Ligt-Bonucci 60-40%, Bernardeschi-Kean-Kulusevski 50-30-20%, Rabiot-McKennie 60-40%
SQUALIFICATI nessuno
DIFFIDATI nessuno
INDISPONIBILI Morata (20 giorni), Dybala (15), Ramsey (3)
ALTRI nessuno CITAZIONE La Stampa: "Dopo 49 anni Toro e Juve di fronte in campionato con gli stessi punti. Grandi assenti Belotti-Pjaca e Dybala-Morata. La rimonta scudetto 2015-2016 cominciò con il Toro"
Emozioni classiche, equilibri inediti. Torino e Juventus, dopo 49 anni, si fronteggiano in campionato con gli stessi punti: l’ultima volta il 5 novembre 1972 (5 ciascuna), in panchina sedevano Giagnoni e Vycpalek. Finì 2-1 per i granata, doppietta di Pulici e gol di Anastasi, attaccanti iconografici del più antico derby d’Italia: il primo fu disputato nel 1907, stasera - davanti a 11mila spettatori, capienza massima dopo la riapertura - si giocherà il numero 203. Come allora, le due squadre sono affiancate: quota 8 e identico score, 2 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte. Il Toro ha perso le prime due e poi ha sterzato, rimpiange i punti smarriti all’ultimo istante con Atalanta e Lazio. La Juventus nei 270’ iniziali ha racimolato un punticino, agguantata dall’Udinese e punita da Empoli e Napoli. Il pari con il Milan ha dato ossigeno, le vittorie con Spezia e Samp l’hanno un po’ sollevata. La vetta dista 10 gradini ed è chiaro che il problema è bianconero: Juric ha dimostrato di poter pensare in grande ma non può pensare allo scudetto, Allegri aveva calcolato le incognite di un nuovo ciclo, ereditando una squadra approdata all’ultimo istante in Champions (grazie alla sportività di Juric e del suo Verona, combattivi a Napoli benché ormai appagati) e impoverita dall’addio di Ronaldo, mai però avrebbe immaginato un ritardo simile. C’è un precedente che può fargli coraggio: la rimonta scudetto del 2015-2016 cominciò con una vittoria in extremis nel derby.
La Stampa CITAZIONE De Ligt: "Sto imparando molto da Allegri. Bonucci e Chiellini sono dei punti di riferimento per me. E' normale ricevere critiche, so che devo migliorare"
Matthijs De Ligt ha parlato apertamente ai microfoni di DAZN. Il difensore olandese ha parlato del suo rapporto con mister Allegri e di cosa ha imparato da due mostri sacri della difesa come Bonucci e Chiellini.
"Allegri è un allenatore con grande esperienza che sa di calcio, che ha vinto tanto con Juventus e Milan. Sono contento che lui sia il mio allenatore adesso, questo è molto importante per migliorare. Tatticamente mi aiuta tantissimo, lui ha quest'idea di giocare per tutti i novanta minuti con la giusta mentalità, per vincere la partita. Non è importante se giochiamo un calcio bello o brutto, l'unica cosa che conta è vincere".
Sui compagni di reparto: "Ho parlato tantissimo con Bonucci e Chiellini, loro sono un riferimento molto grande per le vittorie che hanno ottenuto con la Juventus e l'Italia. Io ho tanta forza fisica e ho un buon feeling con la palla, ma mi hanno consigliato di stare concentrato e tranquillo per tutta la partita: questo lo sente anche la squadra, con la tranquillità tutte le squadre giocano meglio".
Sulle critiche: “Secondo me nel calcio la critica è normale, io sono colui che critica di più la mia persona. E' importante avere questa idea su cosa bisogna fare per migliorare, poi è normale che ognuno preferisca ricevere dei complimenti. La critica però è normale, tutti dobbiamo imparare e a volte può essere anche costruttiva. Se non avessi fatto il calciatore sarei diventato un pallavolista (ride, ndr). Tutti sottolineavano, soprattutto il primo anno, i miei interventi con la mano. A dire la verità non lo so, ho sempre pensato di fare il calciatore, ho fatto tutto per diventarlo e sono contento di com'è andata"
I miei genitori tennisti? Sì, ho giocato a tennis per sei-sette anni: mi piaceva ma non come il calcio, il mio amore. Mi è sempre piaciuto giocare con gli amici. Il tennis è uno sport troppo individuale, mi piace di più giocare con la squadra. Con il padre della mia fidanzata parliamo tanto di calcio, lui ha giocato e sa come funziona questo mondo. E' sempre bello parlare con lui che ha più esperienza di me nella vita e nel calcio, questo mi fa sentire più tranquillo. Poi naturalmente discutiamo anche di altre cose".
L'avversario che vorresti affrontare in carriera: "Affrontare un attaccante come Lewandowski è difficile perché lui ha tanta esperienza e non ha bisogno di giocare sempre bene con il senso del goal che si ritrova: questo è molto complicato per un difensore".
L'idolo da bambino: “Era Christian Eriksen, perché lui ha giocato all'Ajax da centrocampista e io lo sono stato in passato".
La partita migliore: “Quella contro il Real Madrid”.
I luoghi più belli di Torino da visitare? “Parco del Valentino o Piazza San Carlo" CITAZIONE Danilo: "In estate mi voleva il Bayern ma non ho accettato. E per fortuna non l'ha fatto neanche la Juve"
Danilo, difensore della Juventus, ha parlato a La Repubblica, partendo dal successo in Champions League contro il Chelsea: "Ci è servito per capire dove possiamo arrivare. Abbiamo battuto i campioni d’Europa in carica, no? L’obiettivo comunque è vincere lo scudetto. È vero che siamo partiti male, ma ho imparato che la Juve sa risorgere. Come si dice qui, la Juve non molla mai".
MANCANZA DI AUTOSTIMA - "Era il nostro problema? Secondo me no. Il punto è che quando ci sono cambiamenti, non sempre le cose vanno come vuoi. Al primo anno al City, Guardiola prese 20 punti dal Chelsea di Conte. Nei cambiamenti serve pazienza, bisogna aspettare la maturazione del gioco e delle idee. Ci vuole tempo perché nella testa dei giocatori entrino le cose che all’allenatore piacciono".
MAESTRI ALLENATORI - "Sono stato molto ho fortunato: ho lavorato con allenatori completamente diversi uno dall’altro ma tutti vincenti, e non che hanno vinto per caso una volta sola. Ho cercato di imparare da tutti. Lo studio dei loro dettagli mi serve e mi servirà. Quando è scattata la molla? È con Guardiola che ho cambiato il mio modo di vedere le cose. Giocato poco con Pep? La colpa è stata anche di un infortunio nella seconda stagione, perché il primo anno in metteva quasi sempre, ma è vero che non è facile avere un rapporto lui: non è mai rilassato, pensa al calcio tutto il giorno. Secondo me a casa la sera posiziona la moglie e il divano come fossero giocatori in campo".
IDEA DI GIOCO - "Mi piace avere la palla, fare una costruzione di gioco pulita. Calcio brasiliano? Sì ma più serio, se posso dire così. La mia idea è fare due tocchi e spostarsi, occupare bene le spazio. Quello che chiedeva Pirlo? Un po' sì".
DA GUARDIOLA AD ALLEGRI - "Da Allegri tento di imparare qualcosa che ancora non mi avevano insegnato, lui vuole un calcio totalmente diverso. Sono sicuro che mi farà diventare più sicuro, più forte".
PROBLEMI CON L'ITALIANO - "In verità pensavo sarebbe stato più facile impararlo, invece all’inizio facevo tanta fatica a capire Sarri e allora mi sono rivolto a un insegnante. Solo che dopo sei o sette lezioni è arrivata la pandemia e abbiamo dovuto interrompere, però durante il lockdown ho cominciato a leggere libri e giornali in italiano, a guardare i vostri programmi e così ho imparato. E se qualche volta ho un dubbio o mi manca la parola, chiedo a Miguel: lui sa tutto. Poi comunque parlo altre tre lingue e questo mi crea degli schemi mentali che mi aiutano".
NOMADE VINCENTE - "Ne parlo spesso con Alex Sandro, che conosco da tanti anni, visto che eravamo insieme già al Santos e poi al Porto: da giovani pensavamo che il massimo sarebbe stato giocare a lungo nella stessa squadra, come sta succedendo a lui. Ma quando la vita cambia strada devi avere il coraggio di seguirla. Oggi sono contento della vita e delle esperienze che ho fatto, mi sono serviti per arrivare qui con la mentalità giusta e adesso posso pensare di rimanerci a lungo, anche se mi sento di sicuro più inglese. È difficile che mi troviate dove c’è tanta gente. Manchester per me era perfetta, ma Torino è stata una bella sorpresa".
DERBY CON IL TORINO - "I derby senza pubblico sono stati strani, ma adesso l’atmosfera si respira, questa partita la senti nell’aria. Sarà bello".
BAYERN MONACO - "Mi voleva? Sì, ma non volevo io. E per fortuna non lo ha voluto neanche la Juve. Questo è il posto giusto per me" CITAZIONE Ufficiale: "Dopo la valutazione del suo staff medico, l'Argentina esclude Dybala dalla lista dei convocati. L'argentino rimarrà a Torino per recuperare dall'infortunio"
Con una nota sul proprio profilo Twitter, l'Argentina ha comnicato che Paulo Dybala non farà parte dell'elenco dei convocati del CT Scaloni. L'argentino, dunque, rimarrà a Torino per recuperare dall'infortunio subito contro la Sampdoria.
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