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| CITAZIONE La Stampa: "Non sarà lo scudetto e non vale un 5 maggio, ma la gioia juventina è totale per un ribaltone che comunque fa storia. Nella sfida decisiva Pirlo tiene fuori CR7 ma..."
Non sarà lo scudetto e non vale un 5 maggio, ma la gioia juventina è totale per un ribaltone che comunque fa storia e soprattutto permette di tirare un enorme sospiro di sollievo a club, allenatore, giocatori e tifosi. L'agognata qualificazione Champions per i bianconeri arriva per l'harakiri del Napoli e grazie ad un finale thrilling: non tanto in campo, dove la squadra di Pirlo ieri sera ha servito un comodo poker ad un Bologna già in vacanza nell'ultima di campionato, ma sulla panchina con un tablet che ha trasmesso le immagini di Napoli-Atalanta. L'altalena di emozioni e brividi, dal gol degli azzurri al pareggio del Verona fino all’occasione di Petagna al 94', termina con l'ufficialità di un sorpasso che vale il 4° posto finale e la grande festa per lo scampato pericolo. Urlano i giocatori, esulta Andrea Pirlo e poi nello spogliatoio si celebra quello che sarebbe un traguardo minimo, ma nelle ultime settimane si era trasformato nell'obiettivo salvavita. La Juve resta così nell'Europa più importante, evitando anche di perdere 50 milioni di euro di ricavi in un colpo solo, dopo aver visto i peggiori fantasmi con il 3-0 casalingo patito contro il Milan. Ora alla Continassa si ragionerà sul futuro, però i danni maggiori sono stati evitati e la bacheca si è comunque arricchita di una Coppa Italia e di una Supercoppa italiana.
Nella sfida decisiva Pirlo tiene fuori Ronaldo, affaticato, ma Dybala trascina e Morata griffa una doppietta. I bianconeri aggrediscono subito il Bologna, giocando un calcio più fluido e soprattutto più veloce: merito della Formula 4 varata dal tecnico, dove la coppia offensiva Dybala-Morata viene sostenuta sulla fasce da Kulusevski (a destra) e Chiesa (a sinistra). Non è un caso se la sfida si sblocca dopo appena sei minuti con una gran giocata dell'attaccante spagnolo, colpo di tacco per servire Kulusevski che a sua volta innesca Rabiot. Il gol lo firma poi Chiesa, dopo la traversa del francese, ma di fatto è una rete del collettivo bianconero. Così come il 2-0 di Morata al 29', grandissima giocata di Dybala dopo azione corale, e il terzo gol juventino al 45' con un triangolo Chiesa-Kulusevski-Rabiot da manuale. È tutto facile per una Juve più cinica, concentrata e affamata. Il gol finale di Orsolini non addolcisce il ricordo di una partita a senso unico, dove la Juve ha fatto in fretta a chiudere i giochi (il 4-0 è maturato al 2' della ripresa con la doppietta di Morata) per poi aspettare notizie da Bergamo o Napoli. L'attesa è stata ripagata, anche se ad un certo punto le speranze erano ridotte a zero. Forse così c'è ancora più gusto.
La Stampa CITAZIONE TS: "Ore decisive per la panchina della Juventus: Pirlo salva la qualificazione alla Champions League e si autoconferma, ma c'è l'ombra dell'Allegri bis"
Ore decisive per la panchina della Juventus: Pirlo salva la qualificazione alla Champions League e si autoconferma, ma il club è tentato dal bis di Allegri sul quale c'è anche il pressing del Napoli che ieri sera ha esonerato Gattuso (Tuttosport)
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