| CITAZIONE Le pagelle dei quotidiani. GdS-LaStampa: "Morata al momento uno dei tre 9 più in forma al mondo. Tra lui e Dybala non c’è gara. Bentancur dà la sensazione di non sapere cosa fare"
5,5 SZCZESNY Ha le sue colpe sul gol di Uzuni.
7 CUADRADO Due assist a impreziosire una partita dove attacca senza sosta. Così rimedia anche all'errore iniziale che in concorso costa il gol alla Juve.
6 DANILO L'infortunio di Demiral lo obbliga agli straordinari degli straordinari, ma da centrale puro fa tanta fatica. Oltre al danno, anche la beffa: scivola malamente in occasione del gol della squadra ungherese.
6 DE LIGT Guida l'inedita difesa straniera juventina con qualche inedito tentennamento. Fisico e piedi non mancano per fare la differenza, ma c'è anche lui nella frittata dello 0-1. Poi si riprende.
5,5 ALEX SANDRO Nella prima stagionale da titolare paga la ruggine accumulata in due mesi di convalescenza. Salva in area su Tokmac Nguen al 16' st, ma le 200 presenze nella Juve le avrebbe voluto celebrare meglio.
6 MCKENNIE Corre più di tutti, muovendosi tra le linee senza sosta, ma non riesce a dare la giusta spinta offensiva (dal 17' st KULUSEVSKI 5,5: leggero e svagato).
5,5 ARTHUR Riesce a dare ordine a una Juve distratta, ma non il ritmo giusto per cambiare una partita tanto stregata quanto monotona. Ci prova anche al tiro, ma è da dimenticare (dal 37' st RAMSEY SV).
5 BENTANCUR Galleggia a centrocampo senza incidere: non affonda il colpo, non aiuta la difesa e spesso dà la sensazione di non sapere cosa fare (dal 37' st RABIOT SV).
6 BERNARDESCHI A volte pasticcia con il pallone, però ci prova sempre al tiro e nella ripresa è sfortunato nel palo colpito con deviazione decisiva del portiere (dal 17' st CHIESA 5,5: lancia Morata quando prende il palo, poi sparisce e chiude con un giallo evitabile).
5 DYBALA Il posto da titolare e la fascia da capitano dovrebbero moltiplicare la sua voglia. La Joya, invece, fatica più di tutti a uscire dall'anonimato di una serata vuota: un solo lampo, al 15' su assist di Ronaldo, e poi è buio pesto tra tiri sballati e passaggi sbagliati (dal 17' st MORATA 8: entra e salva la Juve. Un palo e il gol vittoria, ma soprattutto la sensazione di essere l'uomo della Provvidenza bianconera).
7 RONALDO Un’altra tacca verso il mito Pelé: tocca quota 749 gol con un siluro dei suoi, per altro di sinistro, quando la Juve è fuori fase.
LaStampa
Szczesy 5,5;
Cuadadro 6,5 Vive ai limiti dell’insufficienza fino al 90’ – Uzuni lo brucia nell’azione del gol – poi trova la forza per sprintare e mettere una gran palla per Morata. Riabilitato.
Danilo 5,5,
De Ligt 6,5 Il gol nasce da un “testa a testa” perso con Uzuni ma per il resto è ingiocabile: vince i duelli, domina e devia due tiri con il corpo. Quello di Zubkov, pericoloso.
Alex Sandro 5,5;
McKennie 5,5 (17’ st Kulusevski 6),
Arthur 6 Il pilota del bus: si mette al volante della Juve e guida il palleggio. Il volume c’è – la tocca tanto -, le giocate decisive meno. Calcia due volte, altissimo.(37’ st Ramsey sv),
Bentancur 5,5 Non l’uomo più fortunato d’Europa: inventa un “palleggio più tiro al volo” spettacolare, ma Dibusz lo devia sul palo. Per il resto, piuttosto anonimo a sinistra.(37’ st Rabiot sv),
Bernardeschi 5,5 Non l’uomo più fortunato d’Europa: inventa un “palleggio più tiro al volo” spettacolare, ma Dibusz lo devia sul palo. Per il resto, piuttosto anonimo a sinistra.(17’ st Chiesa 6,5);
Dybala 5 Sarà la condizione, saranno gli antibiotici, ma il martedì è montato alla rovescia. Indizio: quasi gol col destro (!). Conferme: passeggia, mai brillante, unica emozione la fascia da capitano. Tristemente fuori ritmo
(17’ st Morata 7,5), Alvaro esce per 30 minuti e compra un regalo per tutti: gli ottavi. Dentro per Dybala, ribadisce che ora non c’è gara: gran palla per CR7, da 9 e mezzo, poi palo e gol. Al momento, uno dei tre 9 più in forma al mondo
Ronaldo 6,5 La solita sensazione di “fuori contesto” quando, dal nulla, rimette la Juventus in pista con l’1-1. Perché non 7? Perché spreca l’invito a cena di Morata per il possibile 2- 1.
Fonte: Gazzetta dello Sport CITAZIONE GdS: "Il vero verdetto della partita è la bocciatura di Dybala: con Morata la Juve gioca verticale. Ronaldo copre difetti strutturali, cosa accadrà quando l’asticella si alzerà?"
Juve agli ottavi di Champions per la settima stagione consecutiva e con due giornate di anticipo. Sapessi come è strano soffrire con il Ferencvaros, ma in Champions nulla è facile a priori, ogni partita è una bella o brutta scoperta. La Juve ha vinto in rimonta e lo ha fatto con il “Moraldo”, il nuovo duo d’attacco: pareggio di Ronaldo verso la fine del primo tempo e gol risolutivo di Morata nel recupero della ripresa. Lo spagnolo era entrato al posto di uno spaesato Dybala e questo è il vero verdetto della partita, la bocciatura dell’argentino, sempre più ai margini di una squadra che con Morata e Ronaldo ha trovato una chimica migliore. Non vogliamo essere ingrati verso Dybala, nessuno ne discute le qualità, però oggi la realtà ci parla di una Signora a trazione “Moraldo”.(...)Insufficiente il pre-filtraggio, Arthur e Bentancur spesso si scoprivano “alti” nelle transizioni negative e dovevano remare con affanno all’indietro. Ottime intenzioni in proposizione e grossi rischi in interdizione, è su questo disavanzo che deve lavorare Pirlo. Va ridotta la forbice, trovato un punto di equilibrio. Non si può pensare che De Ligt, con la sua velocità e fisicità, tenga assieme da solo la fase difensiva. Quando l’olandese sbaglia un intervento, la Juve va sotto. È successo ieri verso la metà del primo tempo. De Ligt ha fallito un’uscita di testa a ridosso del centrocampo e il Ferencvaros è volato via con Nguen: cross sporcato da Alex Sandro e anticipo vincente di Uzuni su Cuadrado, in chiusura diagonale, non proprio la specialità del colombiano. Ronaldo ha poi pareggiato con un gran sinistro dal limite, al fondo di una trama lineare, Arthur- Cuadrado-CR7, ma la Juve ha continuato a non digerire l’umiltà e l’italianismo degli ungheresi. Alla fine del primo tempo, 6 tiri a 5 per il Ferencvaros, uno sbilancio inaccettabile, dato il dislivello di contenuti tecnici. Ronaldo, contro avversari di valore relativo, copre certi difetti strutturali, ma che cosa accadrà quando l’asticella si alzerà? Aggiustamenti Pirlo all’intervallo si è fatto sentire, la Juve è ritornata su con un’idea più chiara. Non più appoggi statici, a corto metraggio, ma tentativi di servire palla sulla corsa. Un attimo prima di essere sostituito Bernardeschi è stato sfortunato, un suo tiro rabbioso è stato deviato sul palo dal portiere, però pochi attimi dopo tre cambi hanno impresso la svolta definitiva. Fuori McKennie, Bernardeschi e Dybala, dentro Kulusevski, Chiesa e Morata. A esser sinceri è stata una sostituzione, più delle altre, a imporre il cambiamento: con Morata la Juve ha smesso di crogiolarsi nel tic-toc sterile del primo tempo ed è andata senza tentennamenti sul verticale. Emblematica una bellissima e profonda palla dello spagnolo, assist che ha liberato Ronaldo davanti a Dibusz, e bravo il portiere a toccare il pallone quel tanto che è bastato per evitare il raddoppio. Morata stesso, su un invito tagliente di Chiesa, ha scosso un altro palo. Il Ferencvaros non riusciva più a ripartire, perché non ne aveva più le forze e perché Pirlo aveva aggiustato gli sfilacciamenti in mediana. Linee più serrate, minori spazi in cui nuotare per gli avversari. Nel recupero la rete della vittoria, semplice nella sua linearità: da Danilo a Cuadrado in fascia, cross di contro-balzo e capocciata vincente di Alvaro. Conclusioni La Juve di Pirlo è molto meno complicata di come viene dipinta. Il suo calcio non è liquido, se per liquidità intendiamo un calcio in cui i ruoli e i sistemi di gioco sono superati. La Juve è abbastanza definita, ci sono difensori che difendono come si deve (De Ligt), terzini che attaccano (Cuadrado) e registi che dirigono (Arthur). E poi c’è Ronaldo, il fuoriclasse che con i suoi colpi copre le passività e trascina via la squadra dalle secche di partite aggrovigliate, come ieri. Qui sta il punto: che Juve sarebbe senza Ronaldo? La domanda vale anche per i predecessori di Pirlo.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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