| CITAZIONE Lazio-Juventus, domani ore 12,30. Formazioni GdS: "Sarà 3-4-1-2 con Morata e Ronaldo in avanti, McKennie sulla trequarti. Arthur e Rabiot a centrocampo"
Pirlo perde Ramsey infortunatosi in Champions e non toccherà la coppia formata da Morata e Ronaldo. Esperimento 3-4-1-2 in vista con Bonucci, Chiellini e Danilo dietro e McKennie sulla trequarti. Chiesa favorito su Kulusevski. De Ligt e Alex Sandro pronti dopo la sosta.
LAZIO (3-5-2)
Reina
Patric Hoedt Acerbi
Marusic Milinkovic Parolo L. Alberto Fares
Caicedo Correa
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JUVENTUS (3-4-1-2)
Szczesny
Bonucci Chiellini Danilo
Cuadrado Arthur Rabiot Chiesa
McKennie
Morata Ronaldo
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INDISPONIBILI Immobile, Leiva e Strakosha (da valutare), Escalante e Radu (15 giorni),
Lulic (30), Vavro (10)
ALTRI Moro
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PANCHINA 77 Buffon, 31 Pinsoglio, 28 Demiral, 38 Frabotta, 30 Bentancur,
33 Bernardeschi, 39 Portanova, 44 Kulusevski, 10 Dybala, 40 Vrioni
ALLENATORE Pirlo
BALLOTTAGGI Chiellini-Demiral 55-45%, Arthur-Kulusevski-Bentancur 50-30-20%,
Chiesa-Kulusevski 65-35%, Morata-Dybala 70-30%
SQUALIFICATI nessuno
DIFFIDATI nessuno
INDISPONIBILI De Ligt (5 giorni), Alex Sandro (10 giorni), Ramsey (15 giorni)
ALTRI Khedira
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ARBITRO Doveri ASSISTENTI Longo-Del Giovane IV UOMO Ghersini VAR Mariani AVAR Bindoni
TV Sky Sport 202, 252
La Gazzetta dello Sport CITAZIONE Il Giornale: "Immobile, Leiva e Strakosha ancora positivi". GdS: "Zero notifiche ufficiali alla Asl: c’è violazione pure per la Figc. No comment, ma la Juve è infastidita..."
Le violazioni del protocollo su cui si indaga iniziano ad essere diverse e la posizione del club sembra aggravarsi giorno dopo giorno. Oltre al caso Immobile e alla violazione dell’isolamento per la gara con il Torino, l’attenzione degli ispettori è in gran parte sulla mancata comunicazione alla Asl competente dei casi positivi. Il protocollo Figc infatti esprime chiaramente la necessità del coinvolgimento delle aziende sanitarie locali, chiamate prima di tutto a mappare i contatti stretti dei contagiati. Fino a giovedì invece il club non aveva fatto alcuna comunicazione formale, limitandosi a telefonare alla Asl Roma 1 senza poi produrre alcuna documentazione. Una circostanza che limitava di fatto la possibilità di vigilare anche sul rispetto della bolla in cui la squadra è chiamata a vivere quando si riscontra un caso.
Un mese fa, la Juve aspettava la partita con il Napoli con un teso distacco: non alzò i toni della polemica, sottolineò l’importanza del rispetto del protocollo Figc e attese la decisione di De Laurentiis di non mandare la squadra allo Stadium. Nella serata del 4 ottobre, poi, furono Agnelli e il responsabile medico Stefanini a spiegare la posizione del club. Siamo a inizio novembre e un altro scontro diretto ha un antipasto polemico. Curiosamente, accade contro la Lazio, l’altro club con cui la Juve ha i rapporti più delicati. Coinvolta... a margine. La scelta della Juve, quindi, è simile a quella di ottobre: nessun comunicato e il protocollo della Federcalcio come documento a cui attenersi. La Juve insomma in giornata viaggerà verso Roma e domani sarà in campo. Impossibile ora immaginare scenari di ricorsi e polemiche con Claudio Lotito: i commenti dei bianconeri, se ci saranno, saranno successivi alla partita. Al momento la Juve non si sente coinvolta direttamente da una vicenda che riguarda in primis la Lazio e le autorità del calcio. Questo però non significa che la Juve non sia infastidita. Logico si faccia un confronto tra comportamenti. La Juve, quando ha avuto calciatori positivi, li ha messi in isolamento e per il resto della squadra (come per le persone che lavorano a contatto con i giocatori) ha scelto la strada della bolla, come da accordi con l’Asl di Torino. Chi ha avuto contatti con i positivi si è chiuso al J Hotel: così i calciatori hanno potuto continuare ad allenarsi e giocare le partite ufficiali dopo i controlli di rito. Un procedimento certo differente da quello adottato dalla Lazio con Immobile.
La Gazzetta dello Sport
Immobile, Leiva e Strakosha ancora positivi, anche ai tamponi effettuati da un laboratorio diverso (il Campus Biomedico di Roma) da quello consueto. Ovvero quello di Avellino che invece, a detta della Lazio, ha riscontrato ieri - nei test previsti dal protocollo per il gruppo squadra a 48 ore da ogni partita di campionato - la negatività dei tre. È una situazione ormai grottesca quella legata alla vicenda tamponi che riguarda la Lazio: tolto qualsiasi dubbio sull’impiego del bomber, del centrocampista brasiliano e del portiere albanese nella gara di domani contro la Juventus (ma la Lazio precisa che faranno un altro test oggi anche se è già stato attivato di fatto il periodo di isolamento), crescono le perplessità sull’utilizzo di Immobile e Leiva - quest’ultimo non aveva però effettuato alcun test il 26 ottobre prima del Bruges - nella gara di domenica scorsa contro il Torino dopo gli stop ricevuti dall’Uefa per le sfide di Champions. Il responso positivo dei test di ieri (confermato anche dalle controverifiche dei tamponi) ha obbligato il laboratorio romano a comunicare gli esiti alla Asl competente, in modo da poter subito tracciare i contatti dei giocatori in questione
E intanto la Procura Figc prosegue la sua inchiesta sui tamponi variabili e sulle troppe zone d’ombra anche nella comunicazione con le autorità sanitarie. Secondo alcuni si potrebbe arrivare a una penalizzazione del club biancoceleste, secondo altri a una semplice ammenda, anche se i tempi per una decisione definitiva potrebbero essere lunghi. Al momento i giocatori fermi ai box sono, oltre a Immobile, Leiva e Strakosha, Djavan Anderson e Lazzari, fuori dalla circolazione (anche se mai formalmente dichiarati positivi) dal 26 ottobre, prima della gara europea con il Bruges. Luis Alberto ha invece comunicato giovedì di essere tornato negativo e sarà disponibile, anche se non al meglio, per la partita con la Juve. E mentre i fari restano puntati sulla Lazio (Lotito parla apertamente di «complotto» verso la sua squadra e ieri in Consiglio di Lega ha provato a spiegare la posizione della Lazio, ma il presidente Dal Pino ha riportato la discussione su temi più generali), la Confindustria del pallone pensa a un laboratorio unico dove poter effettuare i tamponi, quindi a un sistema di controlli centralizzato con le stesse procedure di analisi, dal prelievo alle sequenze genetiche da processare, fino alla conservazione dei test.
Il Giornale CITAZIONE La Stampa: "La Spagna richiama Morata in nazionale dopo un anno. Il ct: «Da quando è tornato alla Juve si vede un giocatore molto differente e più fiducioso in se stesso»"
Domani all'Olimpico di Roma ci sarà la prova della verità, all'ora di pranzo contro la Lazio, in quello stadio che quaranta giorni fa aveva tenuto a battesimo la ritrovata coppia. Nei 58’ ci fu poco dialogo e un solo gol di CR7 (su rigore), finì poi 2-2 con la Roma, mentre adesso è tutta un'altra musica. In Spagna l'exploit di Morata, miglior bomber di Champions insieme a Haaland, Rashford e Diogo Jota con 4 reti, non è passato inosservato. Anche per questo è stato richiamato in nazionale dopo un anno di assenza. «Da quando è tornato alla Juve si vede un giocatore molto differente e più fiducioso in se stesso», ha detto ieri Luis Enrique. Morata è l'attaccante che mancava alla Juve, soprattutto dopo la partenza di Mandzukic su cui Allegri aveva poggiato l'attacco bianconero per far rendere Ronaldo al massimo. Nel 2018/19 il croato e CR7 hanno fatto coppia per 11 volte, mentre il tridente con Dybala si è visto in 13 occasioni. Diverso, invece, il discorso con Sarri nella scorsa stagione: il trio Dybala-Higuain-Ronaldo è andato in scena solo in 4 partite, mentre la Joya e CR7 con un esterno a sostegno è stata la più gettonata nella squadra titolare (24).
La Stampa
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