Il Salotto Bianconero

[TIM Cup] Milan - Juventus

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PAG Posted on 10/2/2020, 00:12     +1   -1
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LIVE TJ - Allenamento terminato. Lavoro di scarico per chi ha giocato ieri
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09.02.2020 16:46 di Camillo Demichelis



LIVE TJ - Allenamento terminato. Lavoro di scarico per chi ha giocato ieri

15:34 - ALLENAMENTO TERMINATO - La Juventus, tramite il suo sito internet ufficiale, ha fornito i dettagli della seduta odierna: "Archiviata la partita di Verona, la Juve si è immediatamente messa al lavoro per preparare al massimo i prossimi impegni all’orizzonte. Giovedì sera a San Siro i bianconeri sono attesi dall’andata della semifinale di Coppa Italia con il Milan, mentre domenica pomeriggio si torna all’Allianz Stadium, per la sfida di campionato con il Brescia. Come di consueto nei post-partita, la squadra ha lavorato divisa in due: scarico per chi ha giocato al “Bentegodi” e lavoro in campo per il resto del gruppo. Domani, lunedì 10 febbraio, la seduta è in programma al mattino.", si legge su Juventus.com.

16:46 - QUALCHE CAMBIO IN COPPA ITALIA - Giovedì in coppa Italia, Sarri dovrebbe fare qualche cambio di formazione e dal primo minuto potrebbero vedersi Buffon, Rugani e De Sciglio. Inoltre, resta da capire se per la gara contro il Milan recupereranno Danilo e Bernardeschi. Per la semifinale di Coppa Italia non è da escludere qualche novità a centrocampo e Pjanic potrebbe riposare. Poi resta da capire chi giocherà in attacco visto che probabilmente mancherà Douglas Costa.
 
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PAG Posted on 11/2/2020, 00:59     +1   -1
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LIVE TJ - Stop di 15/20 giorni per Douglas Costa. Danilo parzialmente in gruppo. Allenamento terminato
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10.02.2020 15:25 di Camillo Demichelis



LIVE TJ - Stop di 15/20 giorni per Douglas Costa. Danilo parzialmente in gruppo. Allenamento terminato

12:33 - ALLENAMENTO IN CORSO - La Juventus è in campo e si sta allenando in vista della semifinale di Coppa Italia contro il Milan. Tra i giocatori che stanno svolgendo la seduta al JTC c'è anche Danilo. Resta da capire se il brasiliano ha svolto tutto l'allenamento con i compagni o se si è aggregato al gruppo solo in parte. Intanto, questa mattina, Douglas Costa è stato sottoposto ad accertamenti e ora si attendono aggiornamenti sulle sue condizioni.





15:25 - STOP DI 15/20 GIORNI PER DOUGLAS COSTA - La Juventus, tramite il suo sito internet ufficiale, ha fornito i dettagli della seduta odierna: "La partita di sabato sera è da mettere immediatamente alle spalle: la Juve è attesa, già giovedì, da una gara molto importante, la semifinale di andata di Coppa Italia contro il Milan a San Siro. Ecco perché, dopo l’allenamento di ieri, la squadra si è ritrovata anche oggi nella soleggiata mattina torinese. Alla Continassa, i bianconeri hanno lavorato su fase atletica, per poi dedicarsi a una lunga sessione con la palla (attacchi contro difese) e concludere con una partitella.
AGGIORNAMENTO: DOUGLAS COSTA E DANILO
Douglas Costa: gli accertamenti diagnostici a cui è stato sottoposto questa mattina hanno evidenziato una lesione di basso grado del bicipite femorale della coscia sinistra. I tempi per il suo completo recupero sono di circa 15 -20 giorni. Danilo: è rientrato parzialmente in gruppo", si legge su Juventus.com.
 
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PAG Posted on 12/2/2020, 00:45     +1   -1
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Il punto sugli infortunati: "Douglas, 20 giorni di stop: è la terza volta che si ferma in questa stagione. Salta Lione, Inter a rischio. Chiellini punta la sfida scudetto"

TORINO 11/02/20 - Piove sul bagnato. Se c’è un giocatore chiave per Sarri quello è Douglas Costa. Che però, sabato sera a Verona, si è fatto male un’altra volta. Ieri, dopo gli esami, la Juve ha scoperto che il brasiliano non ci sarà in Champions a Lione ed è in dubbio anche per la sfida contro l’Inter l’1 marzo. La «lesione di basso grado del bicipite femorale della coscia sinistra » lo terrà fermo 15-20 giorni. E’ l’ennesimo stop stagionale per Douglas, che era partito subito male fermandosi il 14 settembre, giorno del suo 29° compleanno, a Firenze: problema muscolare ai flessori della coscia destra e 40 giorni di stop. Poi, un’altra ricaduta, il 23 novembre a Bergamo: altro problema muscolare sempre alla coscia destra e fuori un’altra ventina di giorni. Infine, ecco lo stop di sabato a Verona. Chiello di rincorsa Quindi niente andata di Champions e punto interrogativo in prospettiva Inter, partita messa nel mirino da Giorgio Chiellini, il capitano di cui Sarri ha disperatamente bisogno per registrare una difesa che sta prendendo in media un gol a partita. Il ritorno del difensore, che a fine agosto si è procurato la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro, è importante non solo dal punto di vista tecnico: la sua personalità e la sua esperienza ora sarebbero fondamentali. Come ha ammesso anche lo stesso Sarri una paio di settimane fa: «Giorgio ci risolverebbe problemi pratici e anche mentali perché prendiamo tanti gol di pura passività». Sempre dall’infermeria, Danilo è tornato parzialmente in gruppo, mentre Bernardeschi salterà il Milan giovedì in coppa Italia e tenterà il recupero per la sfida di domenica contro il Brescia



Fonte: Gazzetta dello Sport

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Che fatica passare da Allegri a Sarri e i social si spaccano. L’hashtag #SarriOut è tornato su Twitter. Questa Juve non ha i ritmi del calcio sarriano




Allegri e Sarri sono pianeti lontani. Sarri ha studiato alla scuola sacchiana, dove alla prima lezione ti spiegano che il gioco è un’arma più potente dei singoli, mentre Allegri ripudia gli schemi e dichiara che le partite vengono decise dai campioni. Principi di gioco: Sarri costruisce le sue squadre sulla difesa a quattro alta, in linea, con giocatori che si muovono avendo i compagni come riferimento), Allegri non disdegna la «tre» e un metodo molto più cauto. Approccio alla settimana: Allegri vive di dialogo con i calciatori, Sarri parla molto meno e si concentra sul lavoro sul campo. I pregi di uno non sono i pregi dell’altro. Diversi. Per questo la transizione alla Juve è complessa. Per questo, due giorni dopo un pessimo Verona-Juve, si sono rincorsi i commenti dei nostalgici di Allegri sui social, le voci su un suo possibile ritorno, i drammi di tifosi convinti che la stagione sia compromessa. Calma: i problemi ci sono, il tempo per sterzare anche. Una squadra a metà Allegri, nel suo primo anno alla Juve, cominciò con il classico 3-5-2, saldamente appoggiato alla lezione di Conte. Poi, gradualmente, introdusse la difesa a quattro. Sarri ha scelto di non farlo e forse non poteva essere altrimenti. Il problema è che a metà febbraio la squadra è un ibrido da brividi. Per qualche mezz’ora prova ad aggredire come chiede l’allenatore, più spesso si abbassa come da radicate abitudini. Non ha i ritmi del calcio sarriano e nemmeno il cinismo della Juve di Allegri, che vinceva anche le partite brutte e tese. Soprattutto le partite brutte e tese. A due settimane dalle due partite centrali della stagione - Lione-Juve e Juve-Inter - forse sarebbe il momento di definire alcune questioni chiave. La Juve, con Douglas Costa inaffidabile, è una squadra da trequartista? A quali condizioni Ronaldo e Dybala possono giocare insieme? A Sarri, con il supporto del cuore della squadra, prendere le decisioni. Social divisi I tifosi sui social, intanto, si dividono. L’hashtag #SarriOut è tornato su Twitter - in fondo è stato lui il tema della domenica juventina e qualche nostalgico di Allegri si è fatto sentire, come se anni di critiche spietate non fossero mai esistiti. Addirittura, un bookmaker come Snai ha abbassato a 7,50 la quota dell’esonero. Esagerati. MS è primo, ha vinto il gruppo in Champions e, anche per questo, mantiene un gruppo di fedelissimi che sui social lo difende, chiede tempo e accusa i giocatori.

Fonte: Gazzetta dello Sport

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Il problema della Juve è a centrocampo, solo 4 reti e tanti mal di testa. Sarri ha provato 11 terzetti senza trovare la via. Pjanic è il fulcro, serve recuperarlo


Il calo evidente di Pjanic, l’uomo che per Sarri doveva essere da 150 palloni a partita, ha trascinato con sé tutta la squadra. Perché molti dei problemi nascono li in mezzo, nella zona di campo dove si fa la differenza. Sarri ha provato varie soluzioni in mezzo ma i risultati non sono stati granché. Un dato basta a sintetizzare quella che assomiglia a una carestia: i gol in campionato arrivati dai centrocampisti sono solo quattro: Uno di Ramsey e tre di Pjanic e dando uno sguardo generale i dati sono impietosi: sui 44 gol segnati, solo quattro sono arrivati dai centrocampisti, per un misero 9,1% che spiega molto. Per dare un’idea, Sarri ha avuto un contributo maggiore dalla difesa (otto gol).

Sarri ha utilizzato varie soluzioni, tenendo come punto fermo Pjanic. Che, nell’idea del tecnico, avrebbe dovuto essere il fulcro del gioco. E invece a Verona i suoi tocchi si sono fermati a 58. E al di là del dato numerico è la qualità che preoccupa. Perché anche quella, ultimamente, è stata al ribasso. E la manovra di tutta la squadra ne ha risentito. Come ha risentito dello scarso apporto di Ramsey e Rabiot, i due acquisti a parametri zero da cui si attendeva di più. Il gallese dopo un inizio dignitoso è calato, mentre il Duca francese solo ora sta giocando con continuità e se non altro ha margini di miglioramento.

In mezzo, la combinazione più amata dal tecnico è Khedira- Pjanic-Matuidi (4 volte): ha cominciato la stagione così, ma i problemi fisici del tedesco e la necessità di ruotare più uomini l’hanno costretto a fare dei cambi in corsa. E così si è passati alla formula Bentancur- Pjanic-Matuidi e a quella Rabiot-Pjanic-Matuidi, anche queste usate 4 volte. Più in generale Sarri in campionato ha sperimentato 12 soluzioni diverse per un centrocampo che ha sempre avuto un problema: segnare. E questo è un dato che va in controtendenza rispetto al passato del tecnico bianconero. Il suo Chelsea arrivò a 23 gol in tutte le competizioni con i centrocampisti, mentre il Napoli si fermò a 25. Decisivi gli inserimenti senza palla dei centrocampisti. E qui la Signora ha un problema, visto che il re di questa fase è Khedira che rientrerà tra un mese.

Un altro problema per Sarri è che i suoi centrocampisti tengono troppo la palla. Uno, due tocchi in più che rendono poco fluida la manovra. E che permette agli avversari di aggredire il portatore. Certo, poi c’è Ronaldo che spesso ti risolve la partita, ma non ci si può aggrappare sempre a lui. Le altre grandi squadre europee vantano ben altri numeri. Il City, che vista l’estrema vocazione offensiva può essere un’eccezione, in Premier ha ottenuto 19 gol dal centrocampo, il Liverpool 13. Anche Barcellona, Real Madrid e Bayern hanno rendimenti migliori con 12 reti e, per restare in casa nostra, l’Inter è addirittura a quota 14.



Fonte: Gazzetta dello Sport

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La Juve ha indirizzato il proprio mirino verso un altro obiettivo: Matteo Pessina. Paratici ha parlato con l’Atalanta del centrocampista (in prestito al Verona), base d’asta 15 mln


TORINO 11/02/20 - Tutti pazzi per il Verona. Non c’era bisogno dell’ennesima impresa da parte del gruppo di Ivan Juric per convincere pure la Juve a guardare in casa gialloblù. Tante le sorprese lanciate in questa stagione ad alti livelli dalla neopromossa gialloblù, due hanno già programmato l’addio: Amir Rrahmani è stato acquistato dal Napoli, Sofyan Amrabat dalla Fiorentina, entrambi resteranno in prestito fino a fine stagione. E poi c’è Marash Kumbulla, al centro di un autentico duello di mercato tra lo stesso Napoli e l’Inter, con la Juve sullo sfondo. Ma il club bianconero ha indirizzato il proprio mirino verso un altro obiettivo, Matteo Pessina: centrocampista dalle spiccate doti offensive e dall’alto ritmo nelle gambe, classe ‘97, di proprietà dell’Atalanta. C’era anche lui tra i principali motivi che hanno mandato in tilt la Juve sabato sera, c’è pure su di lui la ressa considerando come Inter e Milan abbiano a loro volta mosso i primi passi verso l’entourage del giocatore e la stessa Atalanta. Che con la Juve ha già parlato di Pessina pure a margine dell’operazione legata a Dejan Kulusevski, altre le cifre di partenza, più basse, stessa la strategia che in casa Atalanta sta funzionando: farlo crescere in una squadra dove potesse trovare continuità, per poi valutare con calma se riportarlo alla base o se monetizzare, come sembra. Base d’asta tra 15 e 20 milioni di euro, ne serviranno molti di più per portarlo via dal controllo della famiglia Percassi. Intanto Pessina cresce a vista d’occhio e sfoglia la margherita, con la Juve che sembra intenzionata a investire su di lui a medio lungo termine, le relazioni pervenute sul tavolo di Fabio Paratici sono sempre più positive per quanto possa servire un altro passaggio intermedio: se andasse in porto l’operazione, il progetto potrebbe portare Pessina nuovamente in prestito, magari alla stessa Atalanta. Prima però c’è da vincere la concorrenza, Pessina piace anche se non è ancora una priorità. Sabato l’esame è stato superato, la Juve c’è.



Fonte: Corriere Torino
 
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LIVE TJ - Danilo in gruppo. Demiral prosegue il lavoro al JTC. Allenamento tattico terminato. Domani alle 13:45 parlerà Sarri. Contro il Milan giocherà Buffon
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11.02.2020 19:41 di Camillo Demichelis



LIVE TJ - Danilo in gruppo. Demiral prosegue il lavoro al JTC. Allenamento tattico terminato. Domani alle 13:45 parlerà Sarri. Contro il Milan giocherà Buffon

12:55 - LA JUVE PENSA ALLA COPPA ITALIA - La Juventus, oggi, proseguirà la sua marcia di avvicinamento alla gara contro il Milan. Maurizio Sarri per la sfida di Coppa Italia farà qualche cambio di formazione e in porta schiererà Gianluigi Buffon. In difesa, invece, potrebbe affidarsi a Rugani e De Sciglio. Mentre in attacco e a centrocampo ci sono più dubbi. Per la gara di giovedì Sarri non dovrebbe recuperare Bernardeschi.

15:54 - DEMIRAL LAVORA ALLA CONTINASSA - Prosegue il lavoro di recupero dopo l'operazione al ginocchio di Merih Demiral. Il numero 28 juventino, quest'oggi, ha lavorato in palestra alla Continassa.


16:27 - DANILO IN GRUPPO - La Juventus, tramite il suo sito internet ufficiale, ha fornito i dettagli della seduta odierna: "Antivigilia di Coppa Italia: la Juve si è ritrovata nella mattinata di oggi alla Continassa, con focus sulla semifinale di giovedì. La squadra ha lavorato sulla rapidità, dopodichè si è concentrata sulla tattica e, specificamente, sulla preparazione della partita contro i rossoneri. Danilo si è allenato interamente con il gruppo.
IL PROGRAMMA DI DOMANI La vigilia di Milan-Juve prevede, prima della partenza per Milano, l’allenamento pomeridiano al JTC e la conferenza stampa di Mister Sarri. L’appuntamento, come sempre Live su Juventus Tv, è previsto per le 13.45.", si legge su Juventus.com.

19:41 - DOMANI ALLE 13:45 PARLERÀ SARRI - Domani, la Juventus si allenerà nel pomeriggio e poi la squadra partirà per Milano. Prima della seduta ci sarà la conferenza stampa di Maurizio Sarri che si terrà alle 18:45. Giovedì, il tecnico dal primo minuto schiererà Buffon. Per il resto potrebbero trovare spazio anche De Sciglio, Rugani, Matuidi, Ramsey e Dybala.
 
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Milan-Juventus, domani ore 20,45. Alla continassa si prova il trio Dybala, Higuain Ronaldo ma anche il 4-3-1-2 con Ramsey o il Jolly Bentancur trequartista

Nonostante i molti gol subiti i dubbi di Maurizio Sarri partono dall’attacco. Con l’infortunio di Douglas Costa il tecnico bianconero torna al sistema 4-3-1-2 accantonato ad inizio stagione proprio a causa dei ripetuti ko dell’esterno brasiliano. Riparte quindi il tormentone sul tridente pesante, oppure «da bar», che dir si voglia. Con Cristiano Ronaldo, Paulo Dybala e Gonzalo Higuain in campo dal primo minuto la Juve ha vinto due partite ed è uscita sconfitta dalla trasferta di Napoli, che in un certo senso ha dato il via al periodo più delicato dell’era sarriana a Torino. Una sconfitta, quella, che secondo il tecnico bianconero non dipese dai tre davanti ma dall’atteggiamento sbagliato di tutta la squadra. Nessuna preclusione tattica, quindi, alla Continassa Sarri ha continuato a lavorare anche sull’attacco pesante senza escludere però altri interpreti o meglio l’altro interprete per completare l’attacco, che in questo momento è Aaron Ramsey, dato l’infortunio di Federico Bernardeschi. In questo senso la sorpresa potrebbe essere Rodrigo Bentancur, utilizzato da trequartista proprio nell’ultima partita giocata dalla Juve a San Siro contro l’Inter. Con un trequartista «classico» Sarri ha vinto 11 partite, ne ha pareggiate due e persa una mentre con il 4-3-3 ha portato a casa quattro vittorie, un pari ed una sola sconfitta. La fase difensiva di Sarri parte dagli attaccanti. Se questi non coprono la palla il resto della squadra è più vulnerabile e faticaadifendere in avanti. Anche per questo si assiste sempre alla staffetta tra Gonzalo Higuain e Paulo Dybala che avviene non solo per fare più male agli avversari ma anche per avere un uomo fresco che gli corre addosso. L’altro rebus, non da poco, riguarda il come far digerire ai due attaccanti queste sostituzioni.



Corriere di Torino







Milan-Juve in fondo è già qui: domani sera si tornerà in campo e sarà il tempo delle prime decisioni. Il 4-3-3 con Douglas Costa non è riproponibile. La logica dice trequartista, con Ramsey di nuovo «10», ma le alternative non mancano: Cuadrado, ad esempio, può tornare esterno d’attacco con l’inserimento di De Sciglio da terzino. La Juve di Allegri spesso ha svoltato cambiando qualche pezzo della sua Formula 1. Non è impossibile accada di nuovo.

GdS

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La piena fiducia di Agnelli per Sarri: la Juve è prima in A e in piena corsa per tutto. La cena di lunedì preceduta da un incontro di Paratici con i senatori Chiellini e Buffon

La Juve ha per distacco la squadra più forte ma vive giorni agitati: lo scudetto dipende da lei. La sconfitta con il Verona, infatti, ha fatto scattare l’allarme. «Speriamo che qualcuno mi aiuti», frase post-partita di Sarri,è stata seguita da un passo avanti di Chiellini e Buffon, di Bonucci e a suo modo di Ronaldo. I leader. Hanno parlato tra loro e con la società, con Agnelli,Nedved e Paratici. La cena svelata dal quotidiano “La Stampa” tra Agnelli e Sarri di lunedì sera, programmata già prima di Verona, alla quale ha partecipato anche Paratici, è stata preceduta da un altro incontro domenica che ha visto protagonisti Paratici,Chiellini e Buffon per parlare della difficoltà del momento.Più che una questione tattica è un problema di comportamenti e approccio: alla Juve i giocatori non sono abituati ai modi spicci e al linguaggio colorito del nuovo tecnico e non tutti li gradiscono. A Verona negli spogliatoi il clima non poteva essere sereno e pare che Sarri abbia rimproverato in maniera veemente alcuni dei suoi, creando qualche tensione. Paratici ha incassato il sostegno dei senatori per il bene comune, poi c’è stato il faccia a faccia :Agnelli ha voluto incontrare Sarri prima di lasciare Torino per impegni Uefa perché la Juve non può permettersi altri passi falsi. Ha scelto lo stesso ristorante in cui aveva cenato con Allegri prima dell’addio per ribadire la fiducia al nuovo allenatore e parlare del momento. Nel prossimo mese e mezzo la Juve si gioca tanto su tutti i fronti e questo non è il momento di disperdere le energie: tutti devono remare dalla stessa parte, i giocatori devono dare di più e il tecnico deve trovare la combinazione per riportare le motivazioni al massimo.



La Gazzetta dello Sport





La cena di lunedì con Agnelli e Paratici era programmata da tempo. Sia con Allegri che con Conte il numero uno bianconero era solito fissare con discreto anticipo degli incontri per fare il punto della situazione, che fosse al ristorante «Il Bastimento», come accaduto lunedì, oppure in altri luoghi fidati in città del presidente bianconero. Anche il faccia a faccia con Sarri era stato fissato da tempo per gli impegni dell’uno e dell’altro ma visto il periodo e le voci attorno all’allenatore è stato anche utile per ribadire alcuni concetti chiave, uno su tutti: la società si fida del proprio allenatore e non sta assolutamente cercando di cambiarlo. Sarri ha la fiducia di tutti: Agnelli, Paratici e Nedved che in estate volarono a Londra per incontrare personalmente il tecnico nella sua abitazione. Nacque lì la «ferocia» nel volersi l’un l’altro, come ribadito sia da Sarri che da Agnelli in questi primi mesi bianconeri dell’allenatore toscano. «Hai la nostra fiducia», gli ha confermato il presidente, mettendo subito a tacere le voci su un possibile ritorno di Allegri o quelle che continuano a rimbalzare dall’Inghilterra su Guardiola. Niente di tutto questo, si va avanti insieme ma qualcosa bisogna cambiare e di questo hanno parlato presidente, allenatore e ds. Le sensazioni di Sarri sono confermate dal campo, la squadra fatica a recepire tutti i suoi dettami, è ancora un ibrido a metà tra quello che vuole lui e ciò che la squadra fa da quasi dieci anni. Il tecnico vuole portare avanti la rivoluzione culturale pensata dalla Juve ma ha bisogno anche del sostegno da parte della società nel comunicarlo ai giocatori ancora legati a vecchie abitudini che lui sta cercando di cancellare Sarri ha ribadito anche ciò che aveva detto sabato sera di fronte alle telecamere: la squadra ha caratteristiche che non si sposano esattamente con il suo modo di fare calcio, mancano i «doppioni» in alcuni ruoli e spesso è costretto a cambiare modulo a gara in corso a causa delle caratteristiche della squadra dalla cintola in su.Ad esempio, aveva richiesto un terzino mancino per far rifiatare Alex Sandro e dare la possibilità a Cuadrado di tornare a giocare esterno alto dando più continuità al 4-3-3 che resta sempre legato alle precarie condizioni fisiche di Douglas Costa.



Corriere di Torino

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Juve, il problema? È in mezzo. Sono stati i campioni Ronaldo e Dybala, a mascherare fin qui questa difficoltà. Il centrocampo vince le partite. Errore non rafforzarsi sul mercato

Ronaldo può risolvere da solo una partita ma un centrocampo forte può risolvere un campionato, più che una singola gara. Risalendo indietro nel tempo troviamo la Juve di Conte e Allegri con Vidal, Pogba, Pirlo e non a caso i migliori allenatori del mondo sono ex centrocampisti. Giocare lì è come vedere il paesaggio dalla collina, come disegnare su una tela bianca. Il centrocampista sa. Conosce i tempi di gioco, prevede i movimenti delle sue punte, trova gli esterni esattamente dove si sono posizionati, a memoria. Conosce l’arte del lancio millimetrico, del fallo che spezza il gioco altrui, del fraseggio al limite dell’area avversaria che libera la punta. Il centrocampista sa. È l’intelligenza applicata al calcio. So bene, è ovvio, che tutti i reparti sono importanti, per una grande squadra. Ma il centrocampo lo è di più. Ieri la Gazzetta ha dimostrato, dati alla mano, il gap che quest’anno esiste, ad esempio, tra il centrocampo della Juve e quello di altre squadre europee. Da quel reparto ai bianconeri sono arrivati solo quattro gol, contro i 12 del Barcellona, i 14 dell’Inter, i 19 del City. Sono stati i campioni, Ronaldo e Dybala, a mascherare fin qui questa difficoltà. E potranno continuare a farlo, magari fino alla conquista dell’agognata Champions. Ma non c’è dubbio che la differenza emersa in questo 2020 tra la Juve e le altre sia riconducibile alla difficoltà di quel reparto. È lì che l’Inter si è rafforzata di più nel mercato estivo e in quello invernale e la Lazio, che non ha le coppe, ha un giocatore geniale e sottovalutato come Leiva, Milinkovic Savic e il talento infinito di Luis Alberto. Penso che a gennaio, viste le condizioni di Khedira e la partenza non necessaria di Can, la Juventus avrebbe dovuto rafforzare il suo organico. Il calcio è talento e ragione. Non solo l’uno, non solo l’altro. Ma è a centrocampo che tutto si compone, assume un senso, diventa un’idea e un gioco riconoscibili. Il centrocampo è come le fondamenta di un palazzo. Dalla sua solidità dipende la tenuta dell’edificio intero.



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LIVE TJ - Sarri in conferenza: "Cena con Agnelli già programmata, siamo in linea con gli obiettivi iniziali. Col Milan partita complicata, dalla squadra disponibilità totale"
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12.02.2020 14:15 di Rosa Doro



LIVE TJ - Sarri in conferenza: "Cena con Agnelli già programmata, siamo in linea con gli obiettivi iniziali. Col Milan partita complicata, dalla squadra disponibilità totale"
13.00 - Benvenuti alla diretta scritta della conferenza stampa di Maurizio Sarri che alle 13.45 presenterà la sfida tra Milan e Juventus in programma domani a San Siro e valida per la gara di andata della semifinale di Coppa Italia. Segui in tempo reale le parole del tecnico bianconero con TuttoJuve.com.

13.45 - A momenti inizierà la conferenza stampa di Maurizio Sarri che non è ancora arrivato in sala.

13,57 - Sarri è arrivato in sala stampa. Ha inizio la conferenza.

Sulla cena con Agnelli?
"Questa cena si doveva fare dopo la Fiorentina, poi io ero a Coverciano, ho fatto tardi, il presidente aveva degli impegni e si è rimandato di una settimana. E' una programmazione normale, il presidente lo vedo spesso e ogni tanto ci fermiamo a cena, lui dice che mi vuole far conoscere i migliori ristoranti di Torino e poi è chiaro che il presidente non parla mai di una singola partita o in singolo periodo ma della totalità, ma era qualcosa di già programmato".

Si sente sotto esame? E' giusto convivere con i fantasmi di Allegri e Guardiola?
"Se non volevo essere sotto esame facevo domanda alle poste. Questo è un lavoro fatto così, soprattutto alla Juventus. Mi sembra tutto ampiamente nella normalità, è venuto fuori un risultato negativo e ci sono delle ripercussioni esterne. All'interno la valutazione è che siamo in linea con quello che ci siamo detti, siamo arrivati a febbraio in piena competizione in tutte le manifestazioni in cui siamo dentro. Siamo in questa semifinale in Coppa Italia,agli ottavi di Champions, in piena lotta per il campionato: se si parla in linea generale, siamo in linea con gli obiettivi iniziali. Poi veniamo da una brutta partita e ci sono ripercussioni esterne molto più grandi di quelle che ci sono all'interne della società".

Come risolvere il problema della testa?
"Questo è un problema che dipende dalle situazioni. In certe situazioni ci perdiamo un attimino. Questo è un qualcosa di cui stiamo parlando e stiamo cercando di risolvere, non è di facile risoluzione perché l'individuazione del problema è estremamente difficile e stiamo cercando di metterci un rimedio perché ci sta venendo fuori soprattutto quando andiamo in vantaggio. Sulla partita... il Milan mi sembra che siamo migliorato molto sia in termine di rendimento che in termine di risultati. Viene da un derby perso in modo discutibile, nel senso che ha giocato bene per lunghi tratti, quindi la gara sarà complicata, giocheremo in uno stadio pieno, e giocare contro la Juventus una semifinale di Coppa Italia è sempre stimolante per tutti. E' una partita complicata, è evidente".

A Verona hai detto: "Spero che qualcuno mi aiuti". A cosa ti riferivi?
"Mi riferivo alla domanda. Se uno mi chiede se ci sono dei leader che mi possono aiutare, io rispondo spero che mi aiutino. E' l'inciso di una frase molto più ampia che era una risposta ad una domanda ben precisa. I leader li abbiamo, spero che in campo qualcuno ci metta una pezza. E' chiaro che io debba essere bravo a farlo ma io in campo sono lontano e spero che qualcuno mi aiuti a risolvere queste situazioni che vengono fuori in questo periodo ma era l'inciso di una risposta più ampia ad una domanda ben precisa".

Hai chiesto qualcosa ai giocatori più importanti? Loro ti hanno dato qualcosa?
"Loro lo stanno dando sempre il sostegno. Ho detto che questa squadra si allena bene, lascia sempre sensazioni positive, si allena con intensità, con applicazione. Quindi di fronte alla prestazione negativa rimani sorpreso perché non te l'aspettavi in base allenamento. Quando si parla di problemi mentali, si parla essenzialmente di questo ovvero che a volte non facciamo prestazione in relazione allo standard dei nostri allenamenti, che è elevatissimo e la disponibilità da parte loro a livello di partecipazione a tutto quello che facciamo in tutta la settimana è totale, ora dobbiamo risolvere questi problemi che ci stanno venendo fuori, perché la gestione nostra del vantaggio non è quella ottimale ma è palese dai numeri".

Un giudizio sull'ambiente Juve: squadra, società e tifosi. E' cambiata da quando lo vedeva da fuori ad adesso?
Qui si lavora bene, per strutture, organizzazioni societarie e rapporti interpersonali con la dirigenza e i giocatori, a livello di pubblico è un pubblico diverso da altri pubblici per interritorialità perché non lo vivi molto a Torino ma nel complesso nazionale e internazionale ma è un ambiente che ti lascia lavorare bene e su questo non ho alcun tipo di dubbio e anche livello di rapporti interpersonalità è un ambiente in cui c'è facilità di rapporti perché la catena della Juve è snella, quindi è facile avere rapporti con tutti".

Con l'infortunio di Douglas Costa si torna al trequartista? Lei ha detto che questa squadra non ha un doppione per continuare sempre con lo stesso modulo...
"Questo vediamo, io ho solo fatto un'analisi delle caratteristiche della rosa, una rosa ampia che in questo momento è meno ampia a causa degli infortuni. Una rosa che ha sempre portato gli allenatori della Juventus ad utilizzare più di un modulo nel corso di una stagione proprio perché ha queste caratteristiche, quindi anche noi siamo pronti a fare un paio di moduli e li alterneremo in base al livello singolo. Quindi come in tutte le settimane c'è anche la possibilità di tornare al trequartista".

Il rendimento di Pjanic è legato alla condizione? Ha mai voluto provarlo come mezz'ala o trequartista?
"No, per me il meglio può darlo in questo ruolo. Ha buone qualità da trequartista. Ha cominciato la stagione con una buona forma, adesso è calato e fatica a tornare sui suoi livelli ma lo collego a una situazione normale durante la stagione".

E' dalla sconfitta in Supercoppa che si è perso sicurezza?
"E' la macchia che ci portiamo nella nostra stagione. La partita con la Lazio in campionato non ci poteva togliere certezze perché avevamo fatto per sessanta minuti".

Negli ultimi allenamenti che squadra ha visto e che reazioni si aspetta?
"A livello di allenamenti ho visto al stessa squadra, con buoni livelli. Poi però c'è da dividere, perché a volte andiamo troppo sicuri ma in partita andiamo in difficoltà dopo il vantaggio".

Ci sarà una rotazione per Ronaldo prima di Lione?
"Vediamo, ho parlato con lui e mi ha detto che si sente bene. Valutiamo partita per partita se c'è bisogno di riposo".

A un esteta del calcio come Sarri, piacerebbe vedere Messi insieme a Ronaldo?
"Non mi piace parlare di giocatori di altre squadre, lui in questo momento gioca col Barcellona e non mi sembrerebbe giusto rispondere a questa domanda".

Chiellini?
"Ha fatto un po' di allenamenti, il percorso sembra buono".

In cosa deve migliorare Ramsey?
"Il calcio inglese è diverso, loro vanno più a briglie sciolte. Arrivava da un infortunio grave, in questo momento la sensazione è che sia in crescita sia a livello fisico che di convinzione. E' sicuramente un giocatore da tenere in considerazione".

A livello fisico come sta la squadra in vista della Champions?
"Abbiamo fatto un buon lavoro. Anche a Verona non c'era questa differenza sul piano fisico, a livello di aggressività la percezione era di una differenza. Ecco perché abbiamo parlato di questo in settimana".

C'è stato un confronto con Bentancur? Può costargli qualcosa nel suo percorso di crescita?
"No, quando si parla di un errore si parla solo di quello. A volte ne fai cinque e a volte uno che ti costa tanto. Gli è stato detto perché abbiamo perso una palla al limite dell'area, forse perché la percezione è che vi era una partita di facile gestione. Ne abbiamo parlato ma è un errore che deve rimanere circoscritto".

14.15 La conferenza stampa è terminata.
 
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LIVE TJ - 21 convocati. C'è Danilo. Domani spazio al 4-3-1-2. Ramsey dovrebbe agire alle spalle di CR7 e Dybala
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12.02.2020 19:28 di Camillo Demichelis



LIVE TJ - 21 convocati. C'è Danilo. Domani spazio al 4-3-1-2. Ramsey dovrebbe agire alle spalle di CR7 e Dybala

12:25 - ALLE 13:45 PARLERÀ SARRI - La Juventus, oggi, si allenerà nel pomeriggio per preparare la gara contro il Milan. La seduta sarà preceduta dalla conferenza stampa di Maurizio Sarri che sarà alle 13:45. Domani, il tecnico toscano dovrebbe tornare al 4-3-1-2 e rispetto alla partita di sabato dovrebbe fare qualche cambio. Dal primo minuto si dovrebbero vedere Buffon, Rugani, De Sciglio, Ramsey e Dybala. Intanto, oggi, è stata organizzata un'amichevole con il Chisola per testare le condizioni di Giorgio Chiellini.

13.05 - ALLENAMENTO SPECIALE PER CHIELLINI - Allenamento dedicato questa mattina per Giorgio Chiellini. 20’ per tempo nella sgambata tra Chisola e una squadra mista delle giovanili bianconere.


16:01 - ALLENAMENTO IN CORSO - La Juventus è in campo e si sta allenando in vista della gara contro il Milan. Al termine della seduta la squadra partirà per Milano.

17:58 - ALLENAMENTO TERMINATO - La Juventus ha terminato l'allenamento pomeridiano in vista della gara contro il Milan. A breve verrà diramata la lista dei convocati di Sarri.

19:16 - 21 CONVOCATI - La Juventus, tramite il suo sito internet, ha fornito l'elenco dei convocati per la sfida contro il Milan:

1. Szczesny
2. De Sciglio
4. De Ligt
5. Pjanic
7. Ronaldo
8. Ramsey
10. Dybala
12. Alex Sandro
13. Danilo
14. Matuidi
16. Cuadrado
19. Bonucci
21. Higuain
24. Rugani
25. Rabiot
30. Bentancur
31. Pinsoglio
35. Olivieri
41. Coccolo
42. Wesley
77. Buffon

19:28 - SI VA VERSO IL 4-3-1-2 - La Juventus, contro il Milan, dovrebbe tornare al 4-3-1-2: in porta ci sarà Buffon. In difesa da destr verso Sinatra dovrebbe toccare a De Sciglio, Bonucci, De Ligt e Alex Sandro. Ma il numero 4 juventino è in ballottaggio con Rugani. Mentre a centrocampo dovrebbe tornare Matuidi e con lui potrebbe toccare a Pjanic e Rabiot. Anche se il centrocampista bosniaco potrebbe riposare per lasciare spazio a Bentancur. In avanti spazio a Cristiano Ronaldo e Dybala e alle loro spalle dovrebbe agire Ramsey.
Juventus (4-3-1-2): Buffon; De Sciglio, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Rabiot, Bentancur, Matuidi; Ramsey; Dybala, Cristiano Ronaldo.
 
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Milan-Juventus, stasera ore 20,45. Formazioni: "Sarà 4-3-1-2 con Dybala e Ronaldo in attacco con alle spalle Ramsey. A centrocampo Matuidi si candida per far rifiatare a Rabiot"

La Juve senza Douglas Costa (infortunato), potrebbe tornare al 4-3-1-2 con Ramsey alle spalle di Ronaldo e uno tra Dybala (favorito) e Higuain. Le alternative sono tornare al tridente pesante con tutti e tre i big in campo, oppure avanzare Cuadrado e tenere fuori ancora Dybala. Sulla destra potrebbe toccare a De Sciglio, mentre a centrocampo Matuidi si candida per far rifiatare Rabiot. In porta toccherà a Buffon.

GdS



MILAN (4-2-3-1):

Donnarumma

Calabria Kjaer Romagnoli Hernandez

Kessie Bennacer

Castillejo Calhanoglu Rebic

Ibrahimovic

JUVENTUS (4-3-1-2)

Buffon

De Sciglio De Ligt Bonucci Alex Sandro

Bentancur Pjanic Matuidi

Ramsey

Dybala Ronaldo





PANCHINA 1 Szczesny, 31 Pinsoglio, 24 Rugani, 13 Danilo, 16 Cuadrado, 41 Coccolo,

25 Rabiot, 35 Olivieri, 21 Higuain, 42 Wesley

ALLENATORE Sarri

BALLOTTAGGI Dybala-Higuain 60-40%, Ramsey-Higuain 60-40%, De Sciglio-Cuadrado 70-30%

SQUAL. nessuno DIFF. Higuain, Matuidi

INDISPONIBILI Chiellini, Khedira, Demiral, Douglas Costa, Bernardeschi

ARBITRO Valeri di Roma ASSISTENTI Bindoni-Fiorito IV UOMO Chiffi VAR Nasca A.VAR Vivenzi

PREZZI da 30 a 275 euro TV Rai 1

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Sarri ha capito cos’è la Juve. I bianconeri danno l’idea di essere sull’orlo del baratro. Mentre Conte e Inzaghi hanno fatto peggio, anche se sembrano aver fatto meglio

Sarri sa che un tecnico paga anche per errori non suoi e che alla Juventus il carro si svuota più rapidamente in caso di sconfitta. Alla Juventus la crisi, di sicuro all’esterno, si apre sempre in anticipo e una cena fuori diventa un “vertice” drammatico. Come se Agnelli, con l’uicio a qualche decina di metri da Sarri, debba organizzare una cena per discutere dello stato della squadra. Il problema è che la Juventus, ora, dà quest’idea di essere sull’orlo del baratro. Così tanto che è stato avvistato il fantasma di Allegri, urca. Madama ha perso due delle ultime tre partite e le ha perse male, non da lei. Alcuni giocatori sembrano fantasmi (a proposito), il “gioco” non c’è, ma la percezione del disastro imminente evocato in questi giorni è, appunto, una percezione; la vertigine del precipizio sul cui baratro la Juventus si muove è, appunto, una vertigine. Come la subalternità di Sarri rispetto a Conte e a Inzaghi, i due sfidanti con Inter e Lazio. Sarri, nella sua impeccabile conferenza stampa, tra coscienza della propria condizione e qualche ailata ironia, ha sottolineato che la Juventus è perfettamente in linea con il programma, cioè può ancora vincere le tre competizioni più importanti. Conte e Inzaghi hanno fatto peggio, anche se sembrano aver fatto meglio: il primo è retrocesso dalla Champions, il secondo, malgrado la Supercoppa, è uscito dall’Europa League e dalla Coppa Italia. In “linea” c’è più Sarri di loro. Oggi sono primi in campionato, in semiinale di Coppa Italia, negli ottavi di Champions League. Domani potrebbero ritrovarsi con zero tituli. Domani, però. Questo il messaggio per i suoi, perché si diano una mossa, e per tutti gli altri. Il meglio o il peggio, devono ancora accadere.



Il Corriere dello Sport

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Ibrahimovic-Ronaldo, macchine da gol. Veleni, successi e una montagna di reti: in Milan-Juventus dopo 5 anni torna lo scontro tra re

Oggi Pioli si affida al suo colosso per il post trauma derby, mentre Sarri vuole sfruttare l’onda lunga portoghese per tirarsi fuori dai guai. In ogni caso, sarà come rivedere un vecchio kolossal e alla memoria torneranno immagini d’epoca. Come la prima delle 10 volte in cui hanno incrociato la spada: 0-0 asciutto in nazionale a novembre 2008. O come quell’ultima battaglia datata 2015, quando il Real con un 1-0 al Psg allungò la maledizione Champions di Zlatan. In generale, i precedenti portano bene al bianconero che vinse anche in maglia United quando Ibra era all’Inter. L’unico successo di Zlatan (con rete annessa) in un Clasico di Liga nel quale subentrò al 51’ e Cristiano uscì al 66’: 15’ sufficienti per alimentare lo scontro. Niente, però, come quella volta nel 2013 quando sulle loro spalle larghissime pesavano i destini di due popoli. La venerazione per Ibra in Svezia e per Cristiano in Portogallo è spesso finita nell’idolatria, ma allora sul piatto c’era il Mondiale brasiliano: per uno dei due niente samba. Prima del playoff, vissuto come il giorno del giudizio, la tv svedese chiese al capitano chi avrebbe vinto. Risposta di Ibra: «Lo sa solo Dio, ce l’hai davanti». In campo, in effetti, mostrò quasi un tocco divino, peccato che il rivale andò oltre il trascendente: mitologico 2-3, doppietta di Ibra e tripletta di CR7. Una fotografia in una sola partita: sono due giganti, ma uno lo è stato un po’ di più. Nell’epoca del dualismo Messi-Cristiano, Ibra ha infatti fatto spesso la parte dell’intruso: avesse vissuto in un altro momento, sarebbe stato re.

San Siro è grande, ma farà fatica a contenere i due ego. Nella guerra delle parole CR7 si è morso la lingua o ha solo scelto di ignorare, mentre Zlatan come d’abitudine è andato a briglia sciolta. Non ha nascosto quanto poco gli stesse simpatico l’altro. Una puntura su tutte: «Il vero Ronaldo è il brasiliano. Cristiano non ha talento naturale, è solo frutto del suo lavoro. Invece Leo è unico». Alla voce premi individuali una battuta dalla discussa paternità datata 2013: «Cristiano è un privilegiato, è in prima fila alla consegna dei premi a Messi». Orgoglioso sul tema rovesciata: «CR7 Ha fatto un bel gol contro la Juve, ma provi a farlo da 40 metri come me...». Non poteva mancare neanche un parere su questo Ronaldo all’italiana: «Andare in un club che vince da 7 anni di fila non è una sfida...». Schermaglie a parte, Cristiano e Ibra continuano a bruciare statistiche. A ruggire come in quel vecchio spot Nike 2006, quando una sfida di pura tecnica tra due giovani campioni era arbitrata da Cantona. È passata una vita, 1261 gol, e siamo ancora là, sulla riva del fiume.



La Gazzetta dello Sport

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Il dato: dopo le sconfitte i bianconeri sanno sempre ripartite. Il Flop? Di solito è un nuovo inizio. Conte e Allegri hanno dato il via a filotti fantastici proprio dopo pesanti ko

La caduta di sabato scorso contro il Verona entra di diritto nel novero di questi episodi, anche se già con i due scivoloni ravvicinati con la Lazio, uno dei quali è costato la Supercoppa, e la sconfitta di Napoli, avevano fatto scattare l’allarme. E chissà che proprio la caduta con l’Hellas non costituisca il punto di ripartenza definitiva della squadra di Sarri verso i traguardi stagionali. Storicamente, infatti, la Juve ha fatto così. Un capitombolo fragoroso per poi volare. Sfogliando gli almanacchi torniamo alla stagione 2013-14, con la clamorosa rimonta subìta in casa della Fiorentina: 4-2 per i viola, dopo il doppio vantaggio bianconero. Da quel momento, la squadra allora guidata da Conte mise in ila 12 vittorie consecutive che fecero volare la squadra verso lo scudetto chiuso con il record dei 102 punti. La stagione successiva, la prima del ciclo di Allegri, l’episodio chiave fu la sconfitta in casa del Genoa, cui seguirono 20 risultati utili. Anche in questo caso fu scudetto. Il momento più famoso resta però l’1-0 subìto in casa del Sassuolo la stagione successiva, quella della partenza choc. Alla decima giornata, i bianconeri vengono puniti da Sansone, Buffon sbuffa e suona la carica: «A 38 anni non ho voglia di fare figure da pellegrini». La Juve cambiò marcia immediatamente: partì una rimonta incredibile fatta di 25 vittorie (e un pareggio) nelle successive 26 gare. C’è ancora il Genoa a dare la sveglia ai bianconeri la stagione successiva: i rossoblu battono 3-1 la Juve alla quattordicesima giornata del 2016-17, prima di una serie di 11 vittorie nelle successive dodici partite dei bianconeri. Nel 2017-18, ancora sotto la Lanterna, è questa volta la Sampdoria a vincere 3-2; dopo arrivarono 17 successi (e tre pari) nelle seguenti venti giornate, concluse con il testa a testa con il Napoli di Sarri.



Il Corriere dello Sport

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Allegri ancora fra Milan e Juve. Guadagna molto, pretende molto, ma rappresenterebbe il profilo giusto per ripartire di slancio a Milano,mentre un ritorno a Torino è improponibile

A tanti tifosi del Milan non piaceva perché aziendalista (erano gli anni del movimento anti-Galliani), quelli della Juve lo hanno preso a sassate perché reo di arrivare dopo l’adorato Conte. Si è ironizzato sullo scudetto perso al secondo anno con il Milan («E’ il primo a non vincere il campionato con Ibrahimovic in squadra», affermazione peraltro inesatta), alla fine del percorso juventino si è parlato tanto dello stile di gioco poco chic. Eppure Allegri, disoccupato da pochi mesi, è ancora nei pensieri di dirigenti e tifosi. Potere delle vittorie: sei scudetti fanno risultare forse più simpatici, e ora che Allegri è fuori dei giochi MilanJuve è ancora di più la sua partita. Desideri Allegri resta al primo posto nella lista dei desideri del Milan, almeno di una metà della società. Guadagna molto, pretende molto, ma rappresenterebbe il profilo giusto per ripartire di slancio. Perché MaldinieBoban questo vogliono fare: ripartire di slancio, evitando le utopie di inizio stagione. Un eventuale divorzio da Stefano Pioli non sarebbe affrontato a cuor leggero, visti i frutti del lavoro di un allenatore che ha accettato una sfida difficile. Però senza qualche risultato fondamentale anche per le finanze del club sarebbe difficile restare insieme e in quel caso i manager dell’area tecnica sarebbero decisi a scegliere un tecnico che conosca il calcio italiano e il valore del Milan. L’argenteria si è ammaccata e splende meno, gli ultimi trofei li ha portati in bacheca Allegri. L’equazione è semplice e il desiderio di Allegri di restare in Italia potrebbe fare il resto. Quanto alla Juve, un ritorno a Torino al momento è improponibile. Il club ha appena confermato Sarri, quindi la questione a breve neanche si pone. Eppure Allegri a Torino è rimpianto da molti. La relazione con la Juve sembrava stanca, la ricerca del successo un esercizio stereotipato. L’addio con la dirigenza bianconera (Andrea Agnelli a parte) è stato per certi versi burrascoso e un Allegri capitolo secondo sarebbe difficile da scrivere.



La Gazzetta dello Sport
 
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PAG Posted on 13/2/2020, 20:35     +1   -1
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Ramsey mezzala e Cuadrado ala. Così mi sembra meglio.
 
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LIVE TJ - MILAN-JUVENTUS - Formazioni ufficiali. Sarri sorprende ancora: Cuadrado nel tridente con Dybala e Ronaldo. Ramsey mezzala. Fuori Bentancur
Aggiornamenti in tempo reale: premi F5 per aggiornare la pagina.
13.02.2020 20:05 di Rosa Doro
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport



LIVE TJ - MILAN-JUVENTUS - Formazioni ufficiali. Sarri sorprende ancora: Cuadrado nel tridente con Dybala e Ronaldo. Ramsey mezzala. Fuori Bentancur

12:41 - SARRI TORNERÀ AL 4-3-1-2 - La Juventus, questa mattina, ha fatto il solito risveglio muscolare in hotel. Maurizio Sarri, contro il Milan, si affiderà al 4-3-1-2: in porta ci sarà Buffon. In difesa da destra verso sinistra dovrebbe toccare a Cuadrado, Bonucci, De Ligt e Alex Sandro. Ma non è da escludere che possano trovare spazio anche De Sciglio e Rugani, magari al posto del numero 16 juventino e del difensore olandese. A centrocampo spazio a Bentancur, Pjanic e Matuidi. Mentre Ramsey dovrebbe giocare alle spalle di Cristiano Ronaldo e Dybala.
Juventus (4-3-1-2): Buffon; Cuadrado, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic, Matuidi; Ramsey; Dybala, Cristiano Ronaldo.

14:26 - RIPOSO POMERIDIANO PER LA JUVE - La Juventus, intorno alle 13, ha pranzato e adesso i giocatori bianconeri sono nelle rispettive stanze d'albergo per riposare in vista del match contro il Milan,

15:23 - IN RIALZO LE QUOTAZIONI DI DE SCIGLIO - In casa Juventus ci sono ancora alcuni dubbi di formazione e nelle ultime ore sono in rialzo le quotazioni di De Sciglio che dovrebbe giocare sulla corsia di destra al posto di Cuadrado.

16:24 - SOLO NEL TARDO POMERIGGIO VERRANNO RISOLTI I DUBBI DI FORMAZIONE - In questo momento, i giocatori della Juventus stanno ancora riposando. La squadra si ritroverà intorno alle 17 per la merenda, ma la riunione tecnica sarà solo dopo le 18:30 perciò fino ad allora non verranno risolti i dubbi di formazione.

17:24 - IN PORTA GIOCHERÀ BUFFON - La Juventus ha terminato il riposo pomeridiano in vista della gara contro il Milan. I giocatori si sono appena ritrovati per la merenda. Per quanto riguarda la formazione, al momento, non sembrano esserci grandi novità e Maurizio Sarri dovrebbe tornare al 4-3-1-2. In porta, questa sera, ci sarà Buffon che è il titolare in Coppa Italia.

17:49 - BENTANCUR FAVORITO SU RABIOT - Questa sera, Maurizio Sarri, a centrocampo, dovrebbe schierare il trio formato da Bentancur, Pjanic, Matuidi. Il numero 30 juventino è favorito su Rabiot per giocare dal primo minuto.

18:08 - TRA CIRCA UN'ORA LA JUVE LASCERÀ L'HOTEL - Tra poco, la Juventus farà la riunione tecnica in vista della gara contro il Milan. In questa occasione, Maurizio Sarri comunicherà ai suoi giocatori la formazione che schiererà questa sera. Al termine della riunione tecnica, verso le 19, la Juventus lascerà l'hotel per andare a San Siro.

18:40 -


18:45 - Cancelli aperti.

19.00 - Benvenuti alla diretta scritta di Milan-Juventus, gara di andata valida per la semifinale di Coppa Italia.

19:07 - Nell'ultimo aggiornamento, Sky Sport vede Ramsey favorito per il ruolo di trequartista alle spalle di Dybala e Ronaldo. Bentancur avrebbe vinto il ballottaggio su Rabiot e dovrebbe essere in mezzo al campo con Pjanic e Matuidi. In difesa, davanti a Buffon, De Sciglio, Bonucci, De Ligt e Alex Sandro.

19:11 - Questo l'undici probabile del Milan che ricalca quello visto nel derby:

Milan (4-2-3-1): Donnarumma G; Calabria, Kjaer, Romagnoli, Theo Hernandez; Kessie, Bennacer; Castillejo, Calhanoglu, Rebic; Ibrahimovic.

19:20 - Il pullman del Milan è appena arrivato a San Siro. Tra poco arriverà anche quello della Juventus.

19:23 - Il pullman della Juventus sta entrando nel vialone che porta a San Siro, scortata da numerose auto delle forze dell'ordine.

19:30 -


19:39 - Dovrebbero esserci novità di formazione nella Juventus: secondo Sky, Bentancur dovrebbe accomodarsi in panchina. Sarri dovrebbe puntare su un 4-3-3 con Ramsey mezzala e un tridente formato da Cuadrado, Dybala e Dybala.

19:43 - FORMAZIONI UFFICIALI - Le formazioni ufficiali di Milan-Juventus:

Milan (4-2-3-1): Donnarumma G.; Calabria, Kjaer, Romagnoli, Theo Hernandez, Castillejo, Kessiè, Bennacer, Rebic, Calhanoglu, Ibrahimovic. All. Pioli

A disposizione: Begovic, Donnarumma A., Gabbia, Laxalt, Musacchio, Biglia, Bonaventura, Brescianini, Paquetà, Saelemaekers, Leao, Maldini.

Juventus (4-3-1-2): Buffon; De Sciglio, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro, Ramsey, Matuidi, Pjanic, Cuadrado, Dybala, Ronaldo. All. Sarri

A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Danilo, Rugani, Coccolo, Wesley, Bentancur, Rabiot, Higuain, Olivieri.

20:06 - Entrano le due squadre per il riscaldamento.

20.25 - Primo riscaldamento con il kit firmato Allianz per i bianconeri.



20.40 - Mancano pochi minuti al calcio d'inizio. Le due squadre sono attese nel tunnel.

wGyqkuJ

 
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PAG Posted on 13/2/2020, 21:05     +1   -1

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Abbiamo un pressing imbarazzante.
Scherzati da Chalanoglu e Jessie e Bennacer.

Il rigore non fischiato a Ramsey 🤣

Valeri vale come persona meno di una pozzanghera di piscio in una discoteca alle 4 del mattino.

Sono sinceramente imbarazzato per Matuidi.
Se davvero lo rinnovano meritiamo come contrappasso di perdere il campionato con Conte.
 
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PAG Posted on 13/2/2020, 21:35     +1   -1

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Eggiusto, il maiale ha dato il giallo a Ibra l'azione dopo ammonisce Ramsey.

Oink oink

Cuadrado direi che stasera si sta meritando un bel rinnovo, no?

Valeri fa bene a insistere, la sua vita deve essere così miserabile che giustamente quando può si sfoga

Tranquillo zio, domani mattina sarai la stessa cacca che eri oggi.

Il maiale più in difficoltà di Matuidi a stoppare la palla spalle alla porta.

Primo tempo in linea col resto della stagione: se per caso la palla passa fra i piedi di Dybala o Ronaldo bene, sennò un pianto.

Matuidi e Cuadrado impresentabili, peggio di loro solo Valeri.

Ormai la rosa é questa, turiamoci il naso e andiamo in apnea e via.
 
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PAG Posted on 13/2/2020, 21:39     +1   -1
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A me non sono affatto dispiaciuti invece, finalmente più alti e si gioca molto di prima e Cuadrado sta giocando bene invece. Anche Ramsey in quella posizione va meglio. Come al solito l'area è vuota perchè tutti si muovono. Unico inadeguato Matuidi. Se di la ci fosse un Pogba...

Inoltre credo che il Milan stia giocando molto molto bene, non vedo perchè lamentarsi.
 
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