CITAZIONE
Sconcerti: "Come singoli la Juve è la più forte, ma è in confusione. I dubbi su Dybala lo confermano. Dopo dieci anni è tornata la vecchia Inter"
MILANO 23/08/2019 - Le differenze davvero valutabili stanno per ora tutte sugli allenatori, prima di tutto Conte, poi Sarri, Fonseca e Giampaolo. Sono loro le uniche garanzie del nuovo, il resto è desiderio, non ancora realtà. Nessuno sa quanto inciderà il rendimento di Lukaku. Un grande centravanti l’Inter lo ha avuto anche negli ultimi anni. Oppure l’arrivo di Rabiot e Ramsey in una Juve in cui Sarri riscopre a ogni costo Khedira. Gianni Brera davanti al pronostico del campionato fingeva di interrogare un mazzo di carte. Non diceva la sua, diceva quello che decideva il Re di spade. Sapeva che il vero tradimento è dire ai fedeli qual è la religione migliore prima ancora di averla vissuta. Comunque proviamo:
Juve 7 - È una grande squadra un po’ in confusione. I dubbi su Dybala lo confermano, i tanti esuberi ancora sconosciuti rafforzano l’idea. Giocatore su giocatore è nettamente la più forte, ma anche una delle più fredde. Sembra quasi ci sia poco interesse a fare squadra. L’ultimo gradino di un fuoriclasse è saper giocare per gli altri, specie in una squadra di Sarri. Questo ancora non c’è. Non darei mai via Dybala perché non è sostituibile. A venti metri dalla porta è l’unico che fa un passo di lato e tira, spesso segna. Non darei via nemmeno Higuain. Alla fine saranno i suoi gol sporchi a decidere.
Inter 8 - Non sono sicuro abbia giocatori migliori di un anno fa, forse Barella e Sensi portano eccezioni, ma non è questo che fa il giudizio. È la forza complessiva della società, la sua insistenza e ricchezza. La capacità di realizzare scelte profonde. Era dal miglior tempo di Moratti che mancava questo valore intrinseco, questa coscienza di grandezza complessiva. Dopo dieci anni è tornata la vecchia Inter, quella dentro le cose. La squadra è a metà strada fra la ragione (Barella, Sensi, Godin) e la scommessa (Lukaku, forse Sanchez, anche se Milik accanto a Lukaku sarebbe il massimo). Ma è la cifra totale che è diversa, è l’aria che è tornata da grande squadra. È stata anche data tanta libertà a Conte. Iniziare la stagione mettendo fuori rosa Icardi e Nainggolan è un lusso macabro, proseguire mettendo fuori Perisic diventa un danno totale enorme. È vero che nel calcio basta un gol perché tutto venga dimenticato, ma in realtà non si ricorda in nessun tempo un’operazione del genere. Quanto sia stata forza e quanto confusione si vedrà nei giorni. La differenza col passato è che questa volta il disordine non è stato subito, è stato pensato, voluto, portato a termine. Questo il primo vero merito di Conte e Marotta
Napoli 7,5 - Mercato ancora non giudicabile, entra Lozano e sembra limitarsi Callejon. L’incompletezza del mercato è questa, che non c’è mai una pura aggiunta, c’è sempre una sostituzione. È un po’ la storia di Icardi. Sarebbe devastante in coppia con Milik, ma se uno manda via l’altro, il vantaggio è più di pensiero che di campo. Koulibaly e Fabian Ruiz nei loro ruoli sono i migliori del campionato, dovrebbe crescere Insigne. A inizio stagione il Napoli, come squadra fatta, è la più affidabile.
Milan 7 - Avere lo stesso voto della Juve non significa avere la stessa forza, il voto è proporzionale agli obiettivi possibili. A ognuno il suo mentre i numeri sono sempre gli stessi. A me il Milan piace, è condannato a giocare bene, ha tanta qualità di base. Conosco poco Correa, non so se vale tutto il suo rumore, mi sembra però che manchi un altro tipo di giocatore, un capitano, un punto di riferimento in mezzo al campo. Paquetà è bravo ma si guarda molto, Bennacer è lontano dalla porta. Mi piace Krunic, non avrei preoccupazioni per Piatek. È un buon Milan, se sarà aspettato. Da quarto- quinto posto. (..)
Fonte: Corriere della Sera