Il Salotto Bianconero

Il Bar dello Sport 01/11/2018 - 31/12/2018

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PAG Posted on 8/12/2018, 20:51     +1   -1

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Ragazzi il punto è che Dybala non sta rendendo.

Girateci in fondo fin che volete, Mandzukic lo avrebbe dovuto panchinare lui. Poi il ruolo, la posizione, tutto quello che volete, sono solo scusanti.

Per i suoi limiti sono caratteriali.


Tranne la prima stagione è andato sempre a corrente alternata.
 
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PAG Posted on 8/12/2018, 21:03     +1   -1

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CITAZIONE (NinaHagen @ 8/12/2018, 20:51) 
Ragazzi il punto è che Dybala non sta rendendo.

Girateci in fondo fin che volete, Mandzukic lo avrebbe dovuto panchinare lui. Poi il ruolo, la posizione, tutto quello che volete, sono solo scusanti.

Per i suoi limiti sono caratteriali.


Tranne la prima stagione è andato sempre a corrente alternata.

Diciamo che il discorso è complesso.
Di mezzo c'è anche Higuain, che di sicuro, aldilà della sua seconda stagione non top, aldilà di tutto, non era il partner ideale per Dybala.
Non lo so, è una storia così lunga che a volte sento un po' di aver perso il filo.
Oggi Dybala di sicuro sta facendo male, questo penso sia innegabile, il problema è che non può fare la punta perché Mandzukic non può andare in panchina quindi non possiamo sapere come sarebbe una Juve con un attacco più dinamico e meno fisico.
 
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PAG Posted on 8/12/2018, 22:20     +1   -1

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Non concordo, mandzu è titolare non a caso.

Dybala è un pogba 2.
 
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PAG Posted on 8/12/2018, 22:31     +1   -1

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CITAZIONE (NinaHagen @ 8/12/2018, 22:20) 
Non concordo, mandzu è titolare non a caso.

Dybala è un pogba 2.

Mah Nina, io ho detto solo che oggi Mandzukic non può sedersi in panchina.
Dybala trequartista non è nulla, è poco più di un ottimo giocatore, Dybala punta è un campione secondo me, ma quel ruolo ormai a lui è precluso.
 
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PAG Posted on 8/12/2018, 22:40     +1   -1

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Non concordo.
Se fosse meglio di mandzu sarebbe lui la punta e il terzo attaccante sarebbe un altro, costa o bernardeschi.

Dybala il primo hanno si è conquistato il posto in un mese, scalzando Morata che era in rampa di lancio.

La sua crescita si è arrestata.
 
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PAG Posted on 8/12/2018, 22:56     +1   -1

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CITAZIONE (NinaHagen @ 8/12/2018, 22:40) 
Non concordo.
Se fosse meglio di mandzu sarebbe lui la punta e il terzo attaccante sarebbe un altro, costa o bernardeschi.

Dybala il primo hanno si è conquistato il posto in un mese, scalzando Morata che era in rampa di lancio.

La sua crescita si è arrestata.

No forse non mi sono spiegato.
Io non dico che Dybala debba panchinare Mandzukic.
Io dico che poiché Mandzukic non può fare panchina non possiamo restare come può essere Dybala punta, tutto qua.
 
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PAG Posted on 8/12/2018, 23:38     +1   -1
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CITAZIONE ("LPG" @ 8/12/2018, 21:03) 
CITAZIONE (NinaHagen @ 8/12/2018, 20:51) 
Ragazzi il punto è che Dybala non sta rendendo.

Girateci in fondo fin che volete, Mandzukic lo avrebbe dovuto panchinare lui. Poi il ruolo, la posizione, tutto quello che volete, sono solo scusanti.

Per i suoi limiti sono caratteriali.


Tranne la prima stagione è andato sempre a corrente alternata.

Diciamo che il discorso è complesso.
Di mezzo c'è anche Higuain, che di sicuro, aldilà della sua seconda stagione non top, aldilà di tutto, non era il partner ideale per Dybala.
Non lo so, è una storia così lunga che a volte sento un po' di aver perso il filo.
Oggi Dybala di sicuro sta facendo male, questo penso sia innegabile, il problema è che non può fare la punta perché Mandzukic non può andare in panchina quindi non possiamo sapere come sarebbe una Juve con un attacco più dinamico e meno fisico.

Con un attacco dinamico c’abbiamo giocato a Manchester ed è stato uno spettacolo con gol di Dybala. Concettualmente non è sbagliato quello che dici, ma forse ci accorgiamo di Dybala solo quando segna e non con il lavoro di qualità tra centrocampo e attacco che fa.
 
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PAG Posted on 9/12/2018, 00:54     +1   -1
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PAG Posted on 9/12/2018, 09:56     +1   -1
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GdS: "La Juve e le big record. Il sorpasso? Con l’Europa Tottenham, Barça, City: partenze da primato come quella di Allegri, tutte hanno vinto il campionato, ma non la Champions"

L’avvio della nuova stagione è roba per pochi eletti: battendo l’Inter la Juventus ha eguagliato i record di Psg (di quest’anno), Tottenham (1960-61), Barcellona (2012-13) e City (2017-18), ovvero 43 punti in campionato dopo 15 partite. Però come dice sempre Massimiliano Allegri, conta solo ciò che resta scritto nell’albo d’oro Una Signora mostruosa non gli basta, deve essere vincente. E per fare meglio deve sì cucirsi un’altra coccarda tricolore, obiettivo raggiunto anche dalle altre, ma trionfare anche in Champions League. Escludendo il Tottenham (che in quella stagione non fece la Coppa dei Campioni), né il Barcellona dei 100 punti e delle 32 vittorie nella Liga, né il City (100 punti pure lui) col record dei gol segnati (106) in quell’annata stratosferica hanno sbaciucchiato la Champions League. La crescita bianconera in campionato è funzionale all’Europa, perché dopo 7 anni di dominio in Italia la priorità è diventata l’Europa e da Andrea Agnelli in giù nessuno si nasconde più. Alzare il livello in casa propria significa essere più competitivi anche nel torneo più prestigioso, dove i particolari diventano determinati e nulla può essere lasciato al caso. MENTALITÀ Per avere tale continuità di rendimento ci vuole una rosa ampia (la Juventus ha lavorato bene sul mercato), superiorità tecnica sulle avversarie (che i bianconeri hanno aumentato in questa stagione con CR7 ma anche con Cancelo) ma soprattutto mentalità: per vincere match come quello con l’Inter servono la cattiveria e la capacità di restare attaccati alla partita fino all’ultimo, colpendo al momento giusto pur senza giocare una partita scintillante. Mentalità vincente che la Juventus aveva già, ma che ha migliorato grazie allo sbarco a Torino dell’ex Real. La sfida sarà alzare il livello anche in Champions, per provare a vincere il trofeo che manca da oltre vent’anni. In Europa, restano imbattute Juve (15 gare), Psg (16) e Liverpool (16), mentre il City ha perso ieri al suo sedicesimo incontro. Nell’era dei 3 punti con la A a 20 squadre, il record nel girone d’andata è di 52 (Juventus 2005-06 e 2013-14). Con 4 vittorie (su 4 gare) Madama chiuderebbe a 55. Sarebbe un altro record e un ottimo antipasto per l’ottavo scudetto e per la Champions.





Fonte: La Gazzetta dello Sport

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Rep.:"Inseguire la Juve, la svolta degli a.d. ora Milano ci prova. Si tratta della Juventite e del montepremi della Champions: due entità, quasi incorporee e più che mai materiali"

Sono come due morbi, ma ormai anche due necessità. Si tratta della Juventite e del montepremi della Champions: due entità, quasi incorporee eppure più che mai materiali, che calano sull’Italia e sull’Europa come la cortina di ferro di Churchill, da Mosca a Lisbona anziché da Stettino a Trieste, e ne sconvolgono assetti e tradizioni, rivalità storiche comprese. Per capirlo basta infilarsi nelle vicende milanesi, annotare cifre, comportamenti e parole di Inter e Milan, e subito è chiaro come si stia vivendo un’epoca nuova, quella dei miniobiettivi, però tanto grassi. Con la sconfitta di Torino, l’Inter ha visto salire il distacco dalla Juventus a 14 punti, insomma l’1-0 di Mandzukic ha confermato la tendenza degli ultimi anni, quella dei 30 punti di differenza a campionato. Eppure le scelte di Spalletti hanno fatto capire che la partita davvero importante, per l’Inter, è quella di martedì contro il Psv, decisiva per centrare gli ottavi di Champions: le rinunce a due titolari come De Vrij e a Vecino, non infortunati ma in panchina, e la sostituzione di Politano «che due partite intere di seguito fatica a giocarle», segnalano che per una volta, un allenatore dell’Inter non ha ritenuto fondamentale una gara contro la Juve. Perché tanto è un avversario imbattibile a gioco lungo, e perché la Champions ora conta molto più di 109 anni di inimicizia. Della sconfitta, rimangono le polemiche per la sostituzione di Politano, fin lì il migliore. L’ha criticata pure Fabio Capello a Sky. E molti hanno ricordato un’altra sostituzione-harakiri di Spalletti, Santon per Icardi nell’ultimo Inter-Juve di aprile, ma si sa che la Juve per Luciano è un incubo: l’ha battuta una volta in 24 incroci in A. Poche ore dopo, a Milanello, vigilia di un Milan-Torino con cui il Milan potrebbe artigliare l’Inter a -1, Rino Gattuso si esprime così, lucidissimo e al punto, al solito: «Ho visto una grande Inter. E non l’ho gufata di certo. Il mio obiettivo non è mica arrivare prima dell’Inter in classifica: metterei una firma grande questo tavolo per far arrivare loro terzi e noi quarti». E ci siamo, dunque. Non conta più la rivalità tra Inter e Juve o tra Milan e Inter, nei nuovi assetti del calcio italiano. Non conta nemmeno vincere lo scudetto, tanto non si può, c’è quell’infiammazione, la Juventite, che non perdona nessuno da 7 anni, quasi 8: molto più importante è non arrivare quinti. Conta, per Inter e Milan che si stanno rimettendo a inseguire la Juve dopo anni grami, intascare il denaro della Champions, che garantisce il circolo virtuoso col quale far partire la ruota. E intanto, rafforzarsi, dentro e fuori il campo. L’Inter con Beppe Marotta, che già lavora per il club ma verrà annunciato dopo il Psv, presiederà il mercato di gennaio e le strategie future su giocatori, allenatori e assetti interni, mentre è da non trascurare il capitale del vivaio nerazzurro, basti un dato: in questo mese nelle nazionali azzurre giovanili, tra under 19 e under 15, ci sono 24 interisti.



Fonte: La Repubblica

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La Stampa: "Bentancur e Cancelo è già futuro. Con Rodrigo la Juve si è fatta in casa il nuovo Pogba, e il portoghese può diventare il terzino più forte del mondo"


Trascinata da un fenomeno portoghese e innamorata di un giovane sudamericano. La Juve che non conosce avversari, e neanche soste, si specchia sempre più nella meglio gioventù che risplende in Cancelo e Bentancur, a conferma di quanto possa ingannare l’apparenza. Perché in una squadra di ultratrentenni esperti e ricchi di allori, costruita attorno al penta Pallone d’Oro Ronaldo e alle magie del numero 10 di Dybala, la differenza la stanno facendo i due giocatori più giovani, freschi e inattesi. Seguendo rotte differenti e scalando la Juve in modalità opposte, l’ex terzino dell’Inter e il centrocampista uruguaiano si sono trovati al posto giusto nel momento giusto. Per la soddisfazione di Allegri, che li ha plasmati fino a trasformarli in titolari insostituibili, e per la gioia di un club che si è già garantito un bel pezzo di futuro. Cancelo ha compiuto 24 anni e Bentancur ne ha appena 21, ma entrambi giocano come veterani e in fretta possono prendersi tutto. «Lavoro per diventare il migliore al mondo - sorride Joao Cancelo, dopo la vittoria contro gli ex compagni dell’Inter - e l’unico modo per arrivare all’impossibile è pensare che sia possibile». Il difensore più pagato Cancelo non si è fatto schiacciare dal peso della valutazione estiva (40,4 milioni di euro al Valencia: un’operazione orchestrata da Mendes che ha accelerato l’arrivo di Ronaldo) e da quello delle attese per il difensore più pagato di sempre. Ha mantenuto altissimo il livello delle sue giocate offensive da playmaker aggiunto (già 4 assist sfornati), imponendosi sia sulla fascia destra («Quella che preferisco») sia su quella sinistra, ma adesso ha imparato anche a difendere con allena menti specifici. «Cerco di migliorare ogni giorno, nella Juve le grandi ambizioni non mancano», sottolinea Cancelo. L’uruguaiano e il dopo Tevez. Anche Rodrigo Bentancur va a lezione per padroneggiare la nostra lingua, ma quella del campo la conosce perfettamente e la sta declamando con una sicurezza impressionante. Senza Khedira e Emre Can, Allegri non ha avuto dubbi su chi affidarsi in mediana: non a caso ha già giocato i minuti che aveva collezionato nell’intera scorsa stagione, senza sprecare la chance. «Con lui ho un rapporto speciale - ha detto Bentancur -: mi sta aiutando tantissimo e mi ha fatto sentire subito importante». Cresce di partita in partita, vanta due gol all’attivo e solo una squalifica gli farà saltare il derby di sabato dopo otto partite consecutive da titolare in Serie A, più altre 3 in Champions, senza essere mai sostituito. La Juve si è fatta in casa il nuovo Pogba, pescandolo quasi per caso dal Boca Juniors nel momento in cui Tevez decise di tornare a casa nell’estate 2015. I bianconeri presero in prestito Guido Vadala (un flop mai visto in prima squadra) e opzionarono tre giovani: tra questi c’era Bentancur, poi comprato nell’aprile 2017 per 9,4 milioni di euro. La scommessa è già stata ripagata, visto che Chelsea e Barça lo seguono valutandolo 50 milioni, ma la Juve se lo tiene stretto. È pronto un ricco rinnovo contrattuale e una storia da raccontare.



Fonte: La Stampa

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CdS: "Emre Can titolare contro lo Young Boys. Allegri si affiderà al turnover per gestire le energie anche in vista del Toro. Probabili cambi in tutti i reparti"

Il regalo di Natale è arrivato con qualche giorno di anticipo. Si chiama Emre Can, di nuovo a completa disposizione di Massimiliano Allegri a cinque settimane dall'intervento chirurgico alla tiroide. La vittoria sull'Inter, così, si arricchisce di ulteriore significato. E segna il ritorno fondamentale di una pedina importante per il centrocampo. Il tedesco si è riaffacciato in campo per una manciata di minuti nel finale di gara, e per ora va bene così. Il ritorno agonistico deve essere naturalmente graduale, e quindi d’ora in poi verranno incrementati i minuti, già mercoledì a Berna in Champion League, certamente nel derby di sabato prossimo quando mancherà lo squalificato Bentancur. Can tornerà a dare il suo contributo di fisicità e tecnica in mediana, dove può essere utilizzato sia davanti alla difesa e sia da mezzala, fondamentale per le rotazioni di un reparto che deve fare a meno da tre settimane anche di Khedira, alle prese con una brutta distorsione alla caviglia. TURNOVER. Emre, quindi, si candida a partire da titolare in casa dello Young Boys, la gara che per Allegri è più importante di quella vinta con i nerazzurri perchè mette in palio il primo posto nel girone di coppa. Serve una vittoria per mettersi al riparo da brutte sorprese che potrebbero avere ricadute negative, nel sorteggio degli ottavi, visto che le big d'Europa sono tutte al comando nei rispettivi gruppi. Contro i gialloneri Allegri si affiderà al turnover, per gestire le energie anche in vista del Toro. Probabili, quindi, cambi in tutti i reparti, senza in ogni caso stravolgere la spina dorsale di una macchina praticamente perfetta che non conosce ostacoli in campionato. Chi non si tocca è Ronaldo, che guiderà l'attacco verosimilmente ancora insieme a Mandzukic. Mantenendo l'impianto del 4-3-3. Il turno di riposo potrebbe essere quello di Dybala, a beneficio di uno tra Douglas Costa, Bernardeschi e Cuadrado. Il colombiano potrebbe tornare utile in altre due opzioni: da mezzala come a firenze, in caso di riposo per uno tra Pjanic e Matuidi, o da terzino nel caso in cui Max decidesse una pausa a De Sciglio. Nel caso di un 4-4-3 invece, il posto per gli esterni di ruolo sarebbero due e le chance di titolarità aumenterebbero per Douglas Costa, Bernardeschi e Cuadrado.



Fonte: Corriere dello Sport

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CT: "Bonucci si prepara per il derby di sabato contro il Torino. Intanto, Lorenzo, il figlio, ha giocato ieri il suo derby con la Juve"

Il primo «derby» Bonucci tifoso del suo Lorenzo Studia il Napoli e aspetta il Toro. È già derby, almeno in casa Bonucci. Un derby dove vincono tutti, quello tra papà Leonardo e suo figlio Lorenzo. Messa in archivio la vittoria contro l’Inter, il numero 19 bianconero si prepara alla stracittadina andando a sostenere il suo «giocatore preferito». Lorenzo, il figlio primogenito, ha scelto di cominciare dalla scuola calcio del Toro, tirando i primi calci con i Piccoli Amici granata. Proprio ieri «Lorenzetto», come lo chiama papà Leo, ha giocato il suo derby con la Juve. Tutto documentato sui social dallo stesso Bonucci che su Instagram ha condiviso foto, video ed un messaggio che dovrebbe valere per grandi e piccini: «Piccoli esempi, il calcio è divertimento». Sabato prossimo toccherà a lui scendere in campo per difendere i colori bianconeri anche dall’idolo di Lorenzo, il Gallo Belotti. Da difendere ci saranno anche gli otto punti in classifica che separano la Juve capolista dal Napoli: «Sono loro la squadra che può darci più fastidio – racconta Bonucci a Dazn – stanno facendo una grande stagione con un grande allenatore». Nonostante una prestazione non al top, i tre punti raccolti contro l’Inter hanno permesso alla Juve di staccare la squadra di Luciano Spalletti di ben 14 punti: «Abbiamo concesso troppo spazio tra le linee e siamo andati in difficoltà, poi ci siamo ricompattati in fase di non possesso e siamo andati meglio». Un altro messaggio prezioso in vista del derby.



Fonte: Corriere di Torino

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TS: "Juventus, Pogba ancora in panchina: tentativo per il prestito a gennaio. Rottura con Mourinho. La seconda panchina del Polpo è l'emblema di una storia ormai al capolinea"


Calciomercato Juventus, Pogba ancora in panchina: tentativo per il prestito a gennaio

Seconda panchina consecutiva per Pogba al Manchester United e rapporti gelidi con Mourinho, la Juventus spera nel prestito a gennaio.

Il Manchester United ha travolto il Fulham 4-1 ma ancora una volta in casa dei Red Devils tiene banco il caso Pogba, alla seconda panchina consecutiva dopo quella contro l'Arsenal.



I rapporti tra il centrocampista francese e Mourinho (pesantissime le accuse dopo il Southampton) insomma restano gelidi, come confermano anche le parole dello Special One al termine della gara. "Pogba deve mostrare lo stesso impegno di tutta la squadra, quando c’è solidarietà nella squadra e tutti danno il massimo le cose positive arrivano in automatico. Deve giocare con la stessa mentalità di tutti gli altri. Contro il Valencia giocherà dal primo minuto e potrà dimostrare a tutti le sue qualità", ha spiegato Mourinho.



Peccato che quella di mercoledì a Valencia sia una partita che conti relativamente per il Manchester United, già qualificato agli ottavi di Champions League e che deve sperare in un passo falso della Juventus contro lo Young Boys per chiudere al primo posto del girone.



Proprio la Juventus peraltro, come riporta 'Tuttosport', osserva da vicino la situazione di Pogba e visto il precipitare degli eventi ora spera davvero di riportare il francese a Torino già a gennaio ma solo in prestito con diritto di riscatto.

In caso contrario comunque i bianconeri sono pronti a tornare alla carica la prossima estate quando però bisognerà capire se Mourinho resterà all'Old Trafford. Ecco perché la cessione di Pogba, nonostante gli screzi col tecnico, è ancora tutt'altro che certa.



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PAG Posted on 9/12/2018, 10:32     +1   -1

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Penso che 12 anni dopo lo scambio Cannavaro - Carini quest'anno ci sia stata un'altra scelta sportiva equamente ridicola: i Kings che prendono Bagley invece di Doncic.
Luka è poesia.
 
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PAG Posted on 9/12/2018, 17:20     +1   -1
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Comunque, piccola parentesi, visto che è l'argomento sportibo del giorno (non che mi interessi granché) ma, partita di ieri a parte, cosa possono dire a Di Francesco? Gli hanno venduto Allison, Nainggolan e Strootman e tutti i migliori si sono rotti. Questo in due anni li ha portati in semifinale di Champions e a qualificarsi con due turni in anticipo. Dovrebbero soltanto baciargli i piedi, altroché!
 
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PAG Posted on 9/12/2018, 20:44     +1   -1
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PAG Posted on 9/12/2018, 21:06     +1   +1   -1
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PAG Posted on 9/12/2018, 23:16     +1   -1
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PAG Posted on 9/12/2018, 23:30     +1   -1
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Il River vince la libertadores, nel ‘96 eravamo pari, ora ne hanno il doppio di noi e anche loro hanno una retrocessione sul groppone. Comunque ammetto che tifavo per loro.
 
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