Il Salotto Bianconero

Il Bar dello Sport 01/11/2018 - 31/12/2018

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AlessandroVG
PAG Posted on 31/12/2018, 00:58     +1   -1




CITAZIONE (ificse decentocelle @ 30/12/2018, 22:10) 
Comunque secondo me vi basate troppo sull'ultimo mese per fare valutazioni sul prosieguo di stagione. Troppi infortunati e soprattutto troppe partite tutto sommato interlocutorie rispetto al resto della stagione che ci attende. Io penso alla Juve delle prime quattro di champions in cui ho visto una squadra di una forza spaventosa capace di tutto con ogni tipo di soluzione offensiva.

Quotone.
 
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PAG Posted on 31/12/2018, 08:55     +1   -1
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..ma chi vi si incula..

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CITAZIONE (AlessandroVG @ 31/12/2018, 00:58) 
CITAZIONE (ificse decentocelle @ 30/12/2018, 22:10) 
Comunque secondo me vi basate troppo sull'ultimo mese per fare valutazioni sul prosieguo di stagione. Troppi infortunati e soprattutto troppe partite tutto sommato interlocutorie rispetto al resto della stagione che ci attende. Io penso alla Juve delle prime quattro di champions in cui ho visto una squadra di una forza spaventosa capace di tutto con ogni tipo di soluzione offensiva.

Quotone.

ma infatti secondo me da febbraio in poi sarà un'altra aria. o meglio, tornerà un'aria più massiccia ed uniforme come all'inizio
rispetto a quanto fatto fino a 40 gg fa, gli ulti giorni sono stati solo big match e stress vari per infortuni e situazioni da gestire compresi gli attacchi che continuo a ribadire di essere stanco di subire

da febbraio si tornerà all'antico
 
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PAG Posted on 31/12/2018, 09:07     +1   -1
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CITAZIONE (ificse decentocelle @ 30/12/2018, 22:10) 
Comunque secondo me vi basate troppo sull'ultimo mese per fare valutazioni sul prosieguo di stagione. Troppi infortunati e soprattutto troppe partite tutto sommato interlocutorie rispetto al resto della stagione che ci attende. Io penso alla Juve delle prime quattro di champions in cui ho visto una squadra di una forza spaventosa capace di tutto con ogni tipo di soluzione offensiva.

Concordo.
La stagione vera inizia ora. Sarà tutta un'altra cosa.
 
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PAG Posted on 31/12/2018, 09:59     +1   -1
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CITAZIONE
Tuttosport: "Ramsey a un passo dalla Juve. Raggiunto un accordo sull'ingaggio: al giocatore 6,5 milioni di euro più bonus per i prossimi quattro anni"

TORINO 31/12/2018 - La fumata bianconera è davvero ad un passo, Aaron Ramsey è vicinissimo a vestire la maglia della Juventus. Il centrocampista gallese, il cui contratto con l'Arsenal scade il 30 giugno del 2019, secondo 'Tuttosport' avrebbe infatti preferito la Vecchia Signora a PSG e Real Madrid.



Tanto che, come riporta lo stesso quotidiano sportivo torinese, le parti avrebbero addirittura già raggiunto un accordo sull'ingaggio con Ramsey che andrebbe a guadagnare 6,5 milioni di euro più bonus per i prossimi quattro anni.



Un ingaggio da top player, insomma, ma che in base alle presenze potrebbe ulteriormente lievitare salendo addirittura fino a un massimo di 8 milioni di euro se Ramsey giocherà almeno il 70% delle partite in una stagione.

L'affare come detto si chiuderà a parametro zero anche se, come già avvenuto nel caso di Emre Can, la Juventus dovrà ovviamente versare un indennizzo agli agenti che stavolta dovrebbe aggirarsi intorno ai 9 milioni di euro dunque decisamente più basso rispetto ai 16 sborsati per il centrocampista tedesco qualche mese fa.

CITAZIONE
GdS: "Benatia cupo perché gioca poco, a 31 anni vorrebbe una squadra che possa garantirgli più continuità. Ma la Juve a gennaio non lo vende"



TORINO 31/12/2018 - Il momento personale è difficle e lui stesso lo ha amesso con un messaggio sui social qualche giorno fa. Il difensore è scontento della sua situazione: da spalla fissa di Chiellini, con il ritorno di Bonucci, è tornato ad essere una riserva. A 31 anni vorrebbe una squadra che possa garantirgli più continuità. E ce ne sarebbero, per esempio il Milan: Gattuso stravede per lui. Ma la Juve non vuole neanche sentir parlare di cessione a gennaio, perchè un club che vuole competere su tutti i fronti deve avere riserve di livello.



Gazzetta dello Sport

CITAZIONE
Repubblica:"Il paradosso della rosa Juve: Allegri fa meno cambi di tutti. In passato sostituiva come gli altri: forse la presenza di Ronaldo lo spinge a non alterare gli equilibri"

TORINO 31/12/2018 - La squadra con la rosa più “profonda”, come usa dire oggi al posto di “panchina lunga”, e con una batteria di rincalzi che, se si facessero una formazione per conto loro, competerebbero tranquillamente per un posto in Champions League, è anche quella che ricorre meno di tutte alla profondità della rosa, alla lunghezza della panchina, alla competitività dei rincalzi. Strano ma vero: quest’anno Allegri sostituisce poco, come se avesse equilibri delicati da preservare anche di fronte all’incertezza di un cambio e nonostante quel popò di campioni che gli siedono alle spalle, guardando i titolari giocare. Allegri è l’allenatore che in serie A sostituisce meno al pari di Gattuso, che però ha un alibi: più di una volta aveva la squadra talmente a pezzi e la rosa talmente risicata, soprattutto a centrocampo, da non avere proprio un’alternativa a disposizione. Non è il caso della Juve, anche se gli infortuni non sono mancati: molto spesso Allegri non ha fatto tutti i cambi per strategia, e curiosamente sta accadendo con regolarità nell’ultimo mese e mezzo, cioè nel periodo più ingolfato e complicato della stagione. Tra Milan- Juve dell’11 novembre e Juve- Sampdoria di sabato, per ben sei volte si è tenuto una sostituzione in canna. In un’occasione, cioè nel derby del 15 dicembre, addirittura non ha toccato gli undici titolari, replicando l’unico precedente che risaliva al 2014, in Champions: Juve-Atletico finì con uno 0-0 molto poco combattuto e persino Simeone non mise in campo neanche un panchinaro. A dicembre, in ogni caso, solamente a Firenze, dove ha vinto 3-0, la Juve ha usato tutte e tre le sostituzioni. E tirando le somme i bianconeri e il Milan hanno sfruttato solo 48 dei 57 cambi disponibili, mentre cinque squadre (Napoli, Lazio, Torino, Sassuolo, Spal) hanno fatto il pieno, 57 su 57. La cosa strana è che Allegri non ha mai avuto certe abitudini. In questi anni alla Juve, in campionato non ha sfruttato i tre cambi per appena 6 volte nel 2014/2015, per 3 nel 2015/2016, per una sola nel 2016/2017 e per tre nel campionato passato e, di fatto, solamente in quest’ultimo mese e mezzo ha deviato dal suo standard. Se gliene si domandano le ragioni, tergiversa: «Ci sono delle partite in cui è meglio stare come stiamo», ha risposto sabato. Altre volte l’ha messa sul ridere: «Non tocco la squadra per non fare danni». Di sicuro, nega di avere poca fiducia nei panchinari: «No, questo assolutamente no». E allora, le ragioni sono diverse. Tanto per cominciare, in questo campionato solamente quattro volte la Juve è stata in svantaggio (19’ col Chievo, 16’ col Napoli, 26’ a Empoli e 22’ a Bergamo) e quindi ha dovuto dare una svolta più offensiva alla formazione. Poi, finora il modulo è quasi sempre stato lo stesso (4-3 e poi vediamo) e molto raramente è stato ritoccato a partita in corso, come invece accadeva in passato, quando sovente le sostituzioni postulavano delle profonde correzioni tattiche: in questa stagione, anche per la presenza extra sistema di Ronaldo, gli equilibri sono più instabili e Allegri preferisce non alterarli. Nonostante il dominio in classifica, infine, di rado le gare della Juve non sono rimaste in bilico fin quasi all’ultimo: i bianconeri hanno vinto per ben 8 volte con un solo gol di scarto e per una sola con 3, e quando i finali sono incerti l’allenatore tende a non intervenire, perché ritiene che sia più importante gestire anziché puntellare. È comunque evidente come un po’ di sfiducia nei ricambi ci sia: Douglas Costa e Bernardeschi sono il dodicesimo uomo di Allegri ma spesso non l’hanno soddisfatto, mentre un jolly ideale come Cuadrado è fuori per infortunio. Una curiosità: la sostituzione Pjanic/ Emre Can è la più frequente e si è già verificata cinque volte, anche se i grandi classici sono Quagliarella/ Kownacki e Ramirez/Saponara, decisi da Giampaolo in ben sette occasioni.



Repubblica

CITAZIONE
Libero: "Le pagelle del campionato. Alla Juve 9,5: vola col record di punti e pensa già alla Champions. Strapotere psicologico. Il Napoli avrebbe ritmo da scudetto, ma c'è la Juve"


TORINO 31/12/2018 - Juventus 9,5 - Il record di punti nel girone d’andata (53) rappresentaundominio inscalfibile. La Juve è superiore quindi rispetta le attese,manon è scontato ripetersi per l’ottavo annoconsecutivo. Ilmerito va adAllegri, che riesce a motivareunasquadra fin troppo abituata a vincere, e al club che ha saputo aggiungere Cristiano Ronaldo. Non è un caso che le sconfitte inAsiano ancora zero: il portoghese, oltre ai 14 gol e ai 5 assist, ha miglioratounamentalità che sembrava già all’apice. Finorala Juve èstata perfetta.La difficoltà sta nel ripetersi nella seconda metà di stagione, quando il pensiero cadrà inevitabilmente sulla Champions.

Napoli 7.5 - Ancelotti hamigliorato squadra e club. La prima distribuendo le responsabilità, e ora le riserve ora valgono i titolari: così il Napoli ha imparato a vincere anche quando non giocaal massimo,come col Bologna. Il secondo con il suo modo di comunicare sereno. Il passo è da scudetto (44 punti, 88 in proiezione) non fosse per la Juve. Peccato la Champions: l’E-League dev’essere un obiettivo

(..)

Libero

CITAZIONE
CorSera, Buffon: "La Juve non sentirà la mia mancanza. Una sfida in finale di Champions tra Psg e Juve? Vorrei avere, in caso di vittoria, la libertà di esultare"



MILANO 31/12/2018 - Breve estratto dell'intervista presente nell'edizione odierna del Corriere della Sera. Buffon: "L'accoglienza a Parigi è stata straordinaria, la gente per strada mi ringrazia. La Champions? Solo a fine carriera vi dirò cosa è stata per me. Detto questo, non sono venuto qui per vincerla perchè altrimenti non avrei capito niente. Ma spero di portare qualcosa in più e ho l'ambizione di migliorare quello che è stato fatto fin qui. Sfidare la Juve prima della finale? Sarebbe meno doloroso. Tornerei nel mio stadio, tra i miei tifosi. In finale la gestione sarebbe complicata: vorrei avere, in caso di vittoria, la libertà di esultare come un pazzo. La Juve non sentirà la mia mancanza, è una società che programma tutto, difficilmente sbaglia i momenti delle scelte. Adesso la Juve è la più forte? Sicuramente è tra le grandi pretendenti in Europa, ma non sempre vincono i più forti." (..)



Corriere della Sera

CITAZIONE
Libero: "Il calcio piace pure nei musei. Boom per la Juve: più di un milione di visitatori (introiti per 10 mln). E grazie a CR7 trend in crescita: +15% rispetto allo scorso anno"



MILANO 31/12/2018 - Il museo della squadra di calcio del Barcellona in un anno fa gli stessi visitatori (1.850.605) di tutti quelli della Lombardia, secondo gli ultimi dati Mibact. Lasciate da parte la sociologia, fatevene semplicemente una ragione. Nella stessa Barcellona da anni il museo più visitato della città non è quello di Picasso (bellissimo, non perdetevelo) ma quello all’interno del Camp Nou, inaugurato nel 1984, su una superficie di 3.500mq. Numeri pazzeschi: 1,8 milioni di visitatori l’anno, 5.600 al giorno, 600 l’ora, con ricavi per 40 milioni di euro. Se si mettessero in fila - uno dopo l’altro - tutti i biglietti staccati in un anno per tour stadio&museo si coprirebbe, in autostrada, la distanza tra Milano e Siena: 372 km. In Spagna solo il museo del Prado e quello della Reina Sofia a Madrid riescono a dargli del filo da torcere. Ma solo visitandolo ti accorgi perchéuna maglia eun pallone possano diventare il simbolo “culturale” di una metropoli europea. E tenete conto che il biglietto basic vi costa 29 euro (27 se lo comprate in anticipo online, proprio come per la Sagrada Familia), ai quali dovete aggiungerne altri 7-10 per ogni foto che vorrete farvi scattare nei punti strategici del Camp Nou e altri 85 se acquistate la maglia del vostro idolo. Parliamoci chiaro: il museo è bello, intrigante, mai noioso. Ci vedi i trofei della squadra, i palloni d’oro di Messi, i guantoni di Ricardo Zamora, le prime scarpe ancora senza tacchetti, un Maradona smilzo e riccioluto e poi prosegui il tuocamminoosando quello che davanti al televisore non ti riesce: il segno della croce nella cappelletta all'inizio del tunnel che porta sul campo, disegni nella testa uno schema tattico seduto sulla panchina della prima squadra, fingiunatelecronaca nel box deicommentatori sportivi. E non t’importa nulla se sei uno dei tanti tifosi “avversari” che dal Barcellonasi è visto portar via il sogno di unaCoppa dei Campioni. Sì, perché il Barcellona appartiene un po' a tutti e quando si definisce “più di un club” non stenti a credergli.

L’INDOTTO ECONOMICO Il Barcellona è quello che nonriesce alle altre società di calcio: è l’anima più vera della propria terra, protagonista diunabattaglia identitaria combattuta fin dalle sue origini,con gli statuti redatti in catalano e non in spagnolo. Il Barcellona calcio, particolare da non sottovalutare, ha anche un immenso impatto economico sulla città, con un indotto stimato in oltre 900 milioni di euro (l’1,5% del pil di Barcellona), 16 mila dipendenti e 2,3 milioni di tasse versate alla municipalità. E poi sa abbracciare il mondo: il suo inno dice «non importa da dove vieni », esprimendo lo spirito di una società aperta a tutti, con sostenitori in oltre 50 Paesi, dal Camerun alla Cina. Il museo racconta la storia di un club capace di non tradire i valori su cui si fonda: identità, rispetto,impegno sociale, umiltà, spirito di squadra e democrazia. Poi, certo, contano pure i risultati e gli uomini che vanno in gol. Didac Lee,membro del board del Barça, è stato esplicito: «La Disney ha Mickey Mouse noi abbiamo Lionel Messi, loro hanno Disneyland noi il Camp Nou, loro producono film noi contenuti.Èinutile guardare cosa fanno gli altri club, noi oggi siamo in un’altra dimensione». Ed è davvero così. Visitare gli stadi di calcio è una formula “turistica” sempre più diffusa, ben studiata e spesso contestualizzata in un’architettura molto innovativa. Così il museo del Real Madrid, all’interno del glorioso Santiago Bernabeu, con 1,3 milioni in un anno resta la terza attrazione più visitata della capitale spagnola. Un altro gioiello per gli appassionati del calcio è il National Football Museum dedicato al calcio inglese e ospitato nell'avveniristico palazzo Urbis, nel centro di Manchester. In 6 piani sono raccolti oltre 140 mila oggetti dedicati al mondo del calcio, tra i quali i sedili originali dello stadio di Wembley, il pallone usato nella finale deiMondiali del 1966, la maglietta di George Best quando con il Manchester United realizzò in un una sola partita 6 gol. Entrata gratuita (autentica eccezione nel mondo),apagamento solo le attività interattive come l'emozione di cercare il gol dal dischetto di rigore o mettersi alla prova in un dribbling terrificante. MILAN E INTER In Italia ci sonoduemuseicollaudatimamolto lontani nei numeri rispetto alle star spagnole. Il museo di San Siro è stato inaugurato nell’ottobre 1996 ed è il primo in Italia allestito dentro uno stadio. Nonostante i problemi per la convenzione a tre tra Comune, Milan e Inter, il museo è uno dei luoghi più visitati di Milano (praticamente dopo il Duomo e la Pinacoteca di Brera), con una media mensile di 25 mila spettatori (quello di Barcellona li fa in 4 giorni) e introiti annuali intorno ai 2,5 milioni (contro i 40 del Camp Nou), ai quali vanno aggiunti altri 3,5 per gli acquisti all'annesso store. Il biglietto costa 17 euro e se leggete le recensioni di chi ci è stato, troverete molte critiche riguardo alprezzo eccessivo per quello che è esposto: “Tante maglie, 4 paia di scarpe,una sola coppa.... Troppo poco. Il tour dello stadio non basta a compensare il costo del ticket”. Diverso è il caso del J-Museum, all’interno dello stadio di proprietà della stessa Juventus. Inaugurato nel 2012 ha superato quest’anno il milione di visitatoricomplessivi (introiti per 10 milioni), entrando nella classifica dei 50 musei più visitati d'Italia e il trend è in spiccata crescita grazie all'arrivo di Cristiano Ronaldo.«Abbiamofatto il15%di visitatori in più rispetto all'anno scorso –ha spiegato Paolo Galimberti, direttore del J-Museum – e il 30% in più rispetto alla media dei 6 anni». A conferma che i fenomeni “pagano” sempre

CITAZIONE
La Stampa: "Via Mourinho, c’è un nuovo Pogba: ieri un’altra prestazione super, arricchita da due reti. Diventa più complicato il sogno di Paratici riportarlo alla Juve"



TORINO 31/12/2018 - Un destro al volo su un assist di Rashford, poi un’incornata su cross di Ander Herrera: così Paul Pogba, in poco più di mezz’ora, ha spianato la vittoria (4-1) del Manchester United sul Bournemouth, terza consecutiva dopo l’addio a José Mourinho e la scelta di Ole Gunnar Solskjaer. Una rinascita, quella del centrocampista francese, che si incastona nella più ampia metamorfosi dei Red Devils: con lo Special One s’era smarrito ma in 270’ ha ritrovato gioco e sorriso, l’esultanza dance con Bailly descrive un ragazzo sereno, di nuovo capace di divertirsi, strappato alla malinconia e alle riflessioni che avevano acceso le speranze di tanti grandi club, compresa la Juventus ben felice di riabbracciarlo e favorita dal legame che il calciatore ha con Torino, città che l’ha accolto promessa e forgiato, in quattro stagioni, top player.

Strana coincidenza È la seconda doppietta di fila, 4 gol in 3 partite sui 12 messi a segno da una squadra d’improvviso scatenata, sesta ma adesso a -3 dall’Arsenal quinto, avvinghiata alla speranza di raggiungere la zona Champions. E al parziale vanno aggiunti 3 assist. Difficile liquidare come coincidenza il ritorno a grandi livelli in assenza di Mou, giunto, secondo indiscrezioni mai smentite, a definirlo un virus, a tacciarlo di non giocare a calcio. «Per noi è un giocatore centrale» ha sterzato subito l’erede norvegese, che dopo l’ottima prestazione nel debutto a Cardiff (5-1) e la doppietta contro l’Huddersfield Town (3-1) ha scacciato definitivamente fantasmi e dubbi: «Ho trovato un giocatore con un grande spirito, che sa attaccare con intelligenza e svolgere un gran lavoro anche in fase di recupero palla».

Discorso alla squadra Ieri l’ennesima conferma: ancora due reti, un palo, l’assist per il quarto gol griffato Lukaku, il piglio del leader già lucidato con il discorso alla squadra catturato da un video nel “boxing day”. Pogba ha realizzato più reti in tre partite con Solskjaer che nelle 14 precedenti con Mourinho: «Giochiamo in modo differente - spiega -, siamo più offensivi e creiamo maggiori occasioni. Questa vittoria ci serviva e l’abbiamo ottenuta anche attraverso una bella prestazione, abbiamo più coscienza dei nostri mezzi però dobbiamo ancora migliorare: la strada è lunga, anche se chiudere l’anno in questo modo è meraviglioso. Personalmente voglio fare sempre di più, lavorare per la squadra: è importante avere la fiducia di tutti».

Il record di Solskjaer Sorride Solskjaer, che accarezza un bel record: tre vittorie di fila al debutto non le aveva centrate nemmeno Sir Alex Ferguson, il suo modello, che oggi spegnerà 77 anni candeline e ieri, come sempre, era in tribuna. Non sorriderà invece Mourinho, meditando su una metamorfosi che lo inchioda e scolora i ringraziamenti pubblici che Paul gli ha rivolto. E non sorriderà, probabilmente, Fabio Paratici perché diventa più complicato coltivare il sogno di riportare il centrocampista alla Juventus. Lui non ci pensa, è concentrato sull’immediato, sulla scalata che vuole guidare in Premier (dietro l’angolo il Newcastle, poi l’esame Tottenham a Wembley), sulla Fa Cup (sfida con il Reading) e, più in là, sulla Champions dove l’aspetta il Psg di Gigi Buffon, uno dei campioni che l’ha aiutato a crescere alla Juve.

Fonte: La Stampa
 
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PAG Posted on 31/12/2018, 10:32     +1   -1
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CITAZIONE (ificse decentocelle @ 30/12/2018, 22:10) 
Comunque secondo me vi basate troppo sull'ultimo mese per fare valutazioni sul prosieguo di stagione. Troppi infortunati e soprattutto troppe partite tutto sommato interlocutorie rispetto al resto della stagione che ci attende. Io penso alla Juve delle prime quattro di champions in cui ho visto una squadra di una forza spaventosa capace di tutto con ogni tipo di soluzione offensiva.

Resto dell'idea che ci manca qualcosa a centrocampo, non lo penso solo per questa parte di stagione, ma proprio perché lo pensavo già prima. E cioè per me manca qualcuno di un certo valore tecnico con cui far scambiare i nostri attaccanti (Per capirci Ronaldo al Real scambiava con Marcelo, Kroos, Isco, Modric, prima ancora James, ma pure Casemiro..ecco)
Abbiamo un enorme potenziale in attacco come dici tu, ma ci mancherebbe un tassello a centrocampo, chiaro che la squadra perfetta non esiste neanche il Real o il Barça erano perfetti altrimenti non avrebbero fatto mercato negli anni passati.
Diciamo che è più un passatempo, che altro :ghgh:

Fosse per me, anticiperei questo Ramsey a Gennaio (sempre che non sia di copertura), cosicché da avere un'altra soluzione a centrocampo, visto che Khedira è praticamente un morto che cammina in campo, e poi in estate si vedrà cosa fare.
Non sottovaluterei la situazione Cuadrado pure, se sono veri i 3 mesi sono tanti, e Cuadrado ti dava una determinata alternativa tattica anche, sicuramente a livello di uomini la colmi con Spinazzola, ma a livello tattico? 442 che diventa 4231? O giochi sempre col 433?

P.S.: googlando un po' ho scoperto che Ramsey era un pallino di Zizou quando era al Real :uum:
 
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PAG Posted on 31/12/2018, 14:07     +1   -1
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speriamo di prenderlo Ramsey, visto che Pogba sta riscoprendo il piacere di essere allo UTD...Murigno di merda..
 
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PAG Posted on 31/12/2018, 15:37     +1   -1
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CITAZIONE (GodOfRock @ 31/12/2018, 14:07) 
speriamo di prenderlo Ramsey, visto che Pogba sta riscoprendo il piacere di essere allo UTD...Murigno di merda..

Io dico che se lo UTD non va in Champions, lui chiede la cessione. A gennaio solo Mou poteva fermarlo e infatti..

Per me Ramsey servirebbe a Gennaio già, con Pogba a Giugno e Khedira out a fine anno. 6 per 3 posti di alto livello, con Bentancur che è tutto da valutare (per quanto sia forte), idem Can che è al suo primo anno (difficile per giunta) in Italia.
 
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PAG Posted on 31/12/2018, 18:27     +1   -1
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Pare si riferisca a Giugno
 
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PAG Posted on 31/12/2018, 19:35     +1   -1
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Per non dimenticare quello che è stato il regalo più bello del 2018: "Ele está aquì". Auguri ragazzi, buon anno!


 
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PAG Posted on 31/12/2018, 20:09     +1   -1

I'm Gonna Be Perfect From Now On

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Uno dei momenti più alti della storia dell'umanità.
È bene tenerlo a mente.

Auguri ragazzi, magari riscrivo pure dopo, che tanto ormai siamo tutti con lo smartphone in mano a fare gli auguri!
 
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PAG Posted on 31/12/2018, 21:31     +1   -1
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Auguri ragazzi. Buona fine e buon principio

Edited by Alexm88 - 31/12/2018, 23:26
 
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PAG Posted on 31/12/2018, 22:01     +1   -1
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..ma chi vi si incula..

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CITAZIONE (Cocteau Twins @ 31/12/2018, 19:35) 
Per non dimenticare quello che è stato il regalo più bello del 2018: "Ele está aquì". Auguri ragazzi, buon anno!



A volte penso che sensa d lui avremmo molti punti in meno
 
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AlessandroVG
PAG Posted on 1/1/2019, 01:23     +1   -1




CITAZIONE (Cocteau Twins @ 31/12/2018, 19:35) 
Per non dimenticare quello che è stato il regalo più bello del 2018: "Ele está aquì". Auguri ragazzi, buon anno!



:wub:
Buon anno ragazzi. Che il 2019 ci porti quella coppa maledetta perché ce la meritiamo.

Edited by AlessandroVG - 1/1/2019, 08:57
 
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PAG Posted on 1/1/2019, 01:53     +1   -1
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CITAZIONE (Cocteau Twins @ 31/12/2018, 19:35) 
Per non dimenticare quello che è stato il regalo più bello del 2018: "Ele está aquì". Auguri ragazzi, buon anno!



Quest'uomo ci ha regalato la delusione e l'emozione più grossa del 2018 a distanza di tre mesi l'una dall'altra. Ora Cristiano portaci sta cazzo di coppa!!

Auguri fratelli Juventini per un anno dalle grandi orecchie!!
 
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1303 replies since 1/11/2018, 00:52   8149 views
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