Il Salotto Bianconero

Il Bar dello Sport 01/04/2018 - 31/05/2018

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PAG Posted on 2/4/2018, 09:44     +1   -1
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Per me va al Real o al massimo al PSG, sicuro.
 
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Penso sia quasi impossibile che Pogba torni da noi. Primo perché difficilmente la Juve prende cavalli di ritorno; secondo, perché dovrebbe ridursi l'ingaggio, ma se avesse avuto un cervello non avrebbe lasciato la Juve per andare allo United.
 
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PAG Posted on 2/4/2018, 10:40     +1   -1

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No ma so che è pura fantasia, era giusto per parlare.
 
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Diciamo che è stato un imbecille, più dei vari Alves, Bonucci etc, a 22 anni (mi pare) vai via, solo per soldi perché il Manchester non aveva e non ha ad oggi nulla di più da offrire rispetto alla Juve.
Poi ok il prestigio, tutto quello che vogliamo, ma chi andrebbe oggi in questo Milan? Il paragone è quantomeno questo..
 
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PAG Posted on 2/4/2018, 11:05     +1   -1
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Bello, bello, bello sentire gente come Alvino sparlare.
Oddio bello...se pensi che è un giornalista un po' di tristezza ti viene.
 
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PAG Posted on 2/4/2018, 11:20     +1   -1
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Zidane: "Arrivare al top con la Juventus non ci aiuterà. Contro i bianconeri sarà una sfida molto complicata, dovremo andare a Torino a fare una grande prestazione"


Il tecnico merengue: «Contro i bianconeri sarà una sfida molto complicata, dovremo andare a Torino a fare una grande prestazione». «Arrivare con una grande serie di vittorie non conta nulla, martedì sarà una partita molto difficile». Zinedine Zidane carica il Real Madrid a pochi giorni dal big match contro la Juventus in Champions League. Nonostante il netto 3-0 sul campo del Las Palmas in Liga, il tecnico merengue sa che la sfida contro i bianconeri sarà tutta un'altra cosa: «Dobbiamo cominciare a pensare a martedì, sarà un match completamente diverso. Era importante - ha aggiunto Zidane - arrivarci con una serie di vittorie, ma non significa niente. Dobbiamo andare là e fare una grande prestazione. Sappiamo che ci aspetta una partita difficile. Ora dobbiamo riposarci e recuperare i giocatori infortunati».



La Gazzetta.it

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Matuidi: "Dal Psg alla Juventus sono salito di livello, ho fatto un passo in avanti nella mia carriera. Mi serviva qualcuno che mi prendesse per mano"

«Essere progredito in questo modo è stata una sorpresa, mi sento di essere passato ad un livello». E' questo il pensiero del centrocampista della Juventus Blaise Matuidi. Il calciatore francese si è detto felice del suo passaggio in maglia bianconera: «E' proprio quello che mi serviva, qualcuno che mi prendesse per mano. E' quello che è successo a Torino. Alla Juve ci sono molti elementi che ti portano a performare ogni giorno. E questo poi sul campo lo senti - ha detto Matuidi durante un'intervista al canale YouTube Bros. Stories -. La prima volta che sono entrato in campo con la Juventus, ho provato un grande orgoglio, la fierezza nell'indossare questa maglia, perché penso a tutti i fuoriclasse che l'hanno portata prima di me, da Platini a Zidane, da Thuram a Del Piero, fino a Nedved, Baggio e tutti gli altri fuoriclasse. Se pensi alla storia della società ti vengono quasi le vertigini».



Matuidi ha poi parlato di come la sua famiglia si sia splendidamente integrata a Torino: «Il cambiamento dei miei figli è stato in meglio. Loro sono felici e posso parlargli in francese, in italiano e in inglese. Tra l'altro ora ho l'opportunità di vivere in centro città, un aspetto che non ho conosciuto ai tempi di Parigi. Per girare la città usiamo le bicilette e facciamo un giro tutti insieme. Penso di aver ritrovato questa vita di famiglia proprio qua e questo mi rende davvero soddisfatto. Cosa mi ha sorpreso di più dell'Italia? L'amore per il calcio che dura tutti i giorni, tutto l'anno. Sono veramente tutti appassionati e lo senti nello stadio ma anche fuori», ha concluso Matuidi.



Tuttosport.com
 
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PAG Posted on 2/4/2018, 11:33     +1   -1
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Juventus-Real Madrid, Buffon: "Qualificazione al 50%"

Gianluigi Buffon teme CR7 ma confida nelle speranze di qualificazione della Juventus: "Il Real Madrid è favorito, ma la qualificazione è al 50 e 50".

Si avvicina l'attteso confronto dei quarti di finale di Champions League fra Juventus e Real Madrid con la sfida di andata in programma all'Allianz Stadium nella serata di martedì. Il capitano bianconero, Gianluigi Buffon intervistato da 'Marca', pur temendo le qualità uniche del fuoriclasse delle merengues Cristiano Ronaldo, ha espresso fiducia sulle possibilità di qualificazione della squadra di Allegri.

"Non ho mai visto nessuno con l'istinto assassino di CR7 . - ha dichiarato l'esperto portiere - Con quella freddezza sotto porta ho visto soltanto Trezeguet. Ho un'ammirazione illimitata per Cristiano, è riuscito a migliorare nel tempo. È una persona che sa quello che fa, pragmatica. Negli ultimi anni ha dimostrato di essere intelligente. Il portoghese ha cambiato la sua posizione in campo e spreca meno energie, ma resta comunque letale".

"Il Real Madrid è migliore della Juventus , - ha aggiunto l'attaccante portoghese - non lo dico io, ma lo dice la storia. Possiamo competere con i Blancos, ma hanno dimostrato nel corso della storia e negli ultimi hanni che hanno qualcosa di speciale, di diverso. Il Real è di gran lunga la miglior squadra al mondo".

"Loro sono i favoriti - ha sostenuto Buffon - ma non esiste nessuna squadra invicibile. La qualificazione è al 50%. Noi dovremo essere ambiziosi, anche la Juventus è una grande squadra che sa come vincere i titoli".

Nulla di scritto dunque, secondo Buffon, per il passaggio alle semifinali: la Juventus di Allegri proverà a ribaltare i pronostici e a prendersi la sua vendetta dopo il ko nella finalissima di Cardiff della scorsa stagione.

"Ogni partita è diversa. - ha ammonito Buffon - Non mi piacerebbe che si ripetesse quanto accaduto a Cardiff. Ora stiamo giocando bene, conosciamo l'avversario contro il quale giochiamo e l'obiettivo è quello di lottare fino all'ultimo minuto della partita di ritorno Bernabeu.


goal.com



 
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PAG Posted on 2/4/2018, 20:41     +1   -1
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ALLEGRI AL TELEGRAPH: "Dopo la Juve mi vedo all'estero. Questo club è come il Bayern. Barça e Real diverse da noi"
02.04.2018 20:45 di Alessandro Vignati
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport



ALLEGRI AL TELEGRAPH: "Dopo la Juve mi vedo all'estero. Questo club è come il Bayern. Barça e Real diverse da noi"
L'allenatore della Juventus Massimiliano Allegri ha rilasciato una lunga intervista al Telegraph. Svariati temi toccati: "Quando lascerò la Juventus sicuramente andrò all'estero, in Italia non vedo altre destinazioni. Ho ancora cinque-sei anni in un club prima di pensare a una nazionale. Non voglio fare l'allenatore per sempre, è difficile restare al vertice per tanto tempo. Sono un allenatore 'naturale', non costruito. La Champions League è una vetrina sul mondo. E' come la Prima della Scala, chi è sul palco condivide le nostre emozioni, le nostre pressioni, i nostri sentimenti: di fronte hanno un pubblico di esperti. Quando dall'urna è uscito il nome del Real Madrid molti erano delusi, un pò preoccupati. Io ero felice, è uno stimolo a fare bene. E' una sfida adrenalinica, che si gioca su due partite. Saranno due grandi match. La Champions League è il mio obiettivo. C'è tanta pressione, che sentono soprattutto i giovani. E' un peccato perché reprime la loro fantasia.Sono molto legato alle mie tradizioni, alle mie origini. Mi danno la giusta forza, mi aiutano a essere sereno, ad affrontare i problemi con l'atteggiamento giusto, a volte a non prendermi troppo sul serio. Quando ho dei brutti pensieri in testa torno a casa, a Livorno, dove ritrovo la serenità .Ho rivisto molte volte la finale di Cardiff, mi ha aiutato a crescere, mi ha aiutato a capire che per migliorare dobbiamo fare le cose senza fretta, con maggiore calma. Tottenham? Sapevo che era una grande squadra ma ero convinto che per 15-20 minuti avrebbero potuto concedere gol. Per questo ho chiesto ai miei giocatori di rimanere concentrati, di non perdere di vista l'obiettivo. E' quello che hanno fatto. Non sono un allenatore che pensa troppo alla tattica o alle analisi degli avversari. Sono molto più istintivo. Un allenatore deve prender le decisioni in base alle sensazioni che ha. Altrimenti sarebbe solo sedersi davanti a un computer e il calcio sarebbe come la playstation. Non sono così. Nel calcio ci sono molte persone che cercano la perfezione con la tattica ma è impossibile perché ci sono troppe variabili. Non posso essere un allenatore 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. Non credo sia necessario vedere 24 ore di video, bastano 20 minuti. Bisogna solo essere concentrati in quel breve periodo. Ogni mattina mi alzo alle 7, porto mio figlio a scuola e per un'ora guardo i video per preparare gli allenamenti. Lo faccio la mattina perché la mente è più fresca. Ogni giorno, sul campo, l'allenatore deve conoscere ogni suo giocatore, come sta, come si sente. Se ha dormito poco, se ha avuto problemi con la moglie o con i figli a scuola. E' importante adattarsi. L'aspetto psicologico è cruciale. Quando sono andato alla Juventus il club arrivava da un'eliminazione prematura in Champions League. Da quel momento c'è stata una crescita. La Juventus non sarà mai come il Barcellona o il Real Madrid, storicamente gioca un calcio diverso, ha uno stile tutto suo. Semmai è simile al Bayern Monaco. Il dna della Juve è quello di un club che non molla mai, molto aggressivo, che è focalizzato sull'obiettivo. Lavoro molto, mi piace però ritagliarmi del tempo per me. Mi piacciono le corse die cavalli, mi piace uscire con gli amici. Mi aiutano a recuperare le energie. Il lavoro è importante ma ogni tanto è necessario staccare, per poi ripartire con la giusta concentrazione".
 
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PAG Posted on 2/4/2018, 23:09     +1   -1
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UCL | Juventus-Real Madrid, Zidane: "Cardiff il passato, questi due club hanno la stessa filosofia. Io sulla panchina bianconera? Mai dire mai"



17_02_2016_ROMA_REAL_MADRID_UEFA_CHAMPIONS_LEAGUE_2015_2016___ZINEDINE_ZIDANE




02/04/18 19:00 | Ultime dai campi | Autore: Redazione
Dieci mesi dopo è di nuovo scontro con il suo passato. Zidane e la Juventus, insieme ancora una volta. O meglio, una davanti all'altra. Non sarà una finale come a Cardiff, ma il sapore è molto simile. Doppia sfida ad eliminazione diretta, la semifinale di Champions League come posta in palio. E il primo round si gioca proprio a Torino, all'Allianz Stadium: "Non dobbiamo guardare alle sfide passate, alle partite vinte o perse. Domani sarà un match a parte, una storia completamente diversa - esordisce così l'allenatore del Real Madrid nella conferenza stampa della vigilia - noi dovremo farci trovare pronti, ma sono sicuro che sarà così. Faremo una grande partita. Cosa è cambiato da Cardiff? Non molto, i giocatori sono praticamente quelli. Semplicemente la nostra stagione non è stat positiva coke volevamo. Ora però hanno recuperato tutti e mi verrà il mal di testa quando dovrò scegliere la formazione...".

4-3-3 o 4-2-3-1, poco cambia per Zidane, che quest'anno di moduli ne ha usati eccome: "Ma non ne ho uno preferito - ammette - mi piacciono tutti quelli che abbiamo sperimentato, mi piace cambiare e giocare in modo diverso". Una parentesi anche su Isco, un giocatore che in Nazionale fa benissimo e che con il suo club ha incontrato qualche difficoltà. Di qui lo sfogo dopo la goleada all'Argentina ('Qui sento fiducia, al Real no'): "Ho 25 giocatori validi e li userò tutti. Non ci sono riserve e titolari. In alcuni momenti sceglierò determinati giocatori, poi potrò avere fiducia in altri. Con la Spagna è più semplice per lui perché può fare 6-7 partite all'anno, noi ne abbiamo molte di più. Questo è il mio modo di allenare e continuerò su questa strada".

Dall'altra parte la Juventus: "Qui in cinque anni ho imparato tantissimo, tanto come calciatore quanto come uomo. Ho bellissimi ricordi di questa famiglia, ma ora siamo avversari. Io sulla panchina dei bianconeri in futuro? Mai dire mai, ma adesso penso solo al Real, dove sono felice e dove devo fare i conti con una discreta pressione". Ma cosa bisogna temere dei bianconeri? "E' sempre stata una squadra forte e quest'anno lo sta dimostrando ancora. Parliamo di una squadra completa e dovremo stare attenti a tutto quello che faranno in qualunque zona del campo. Giocano male? Ognuno la può pensare come vuole, ma la mia idea è che abbiano un bel gioco". Anche perché: "Il DNA bianconero è lo stesso nostro, lo posso testimoniare. Entrambi vogliamo lottare e vincere ogni partita".


GDM
 
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PAG Posted on 3/4/2018, 09:58     +1   -1
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Juventus-Real Madrid, oggi alle 20:45. Formazioni TS: "Sarà 4-4-1-1 con Douglas Costa, Khedira, Bentancur e Matuidi a centrocampo. Dybala e Higuain in attacco"



Tuttosport




La Gazzetta dello Sport


Il Corriere dello Sport

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TS, Buffon e l'errore in finale: "A Cardiff troppo fiduciosi. Peggio della finale non possiamo fare, Allegri la sta preparando da tempo e sui 180’ è diverso"



Non ha più rivisto la finale di Cardiff, però Gigi Buffon ha individuato l’errore commesso dieci mesi fa. «Siamo arrivati a quella sfida con grande fiducia, troppa. Non ho rimpianti pensando a quella gara perché ha vinto la squadra che sul campo ha dimostrato di essere la più forte, mi auguro che stavolta la Juve sappia trovare le armi giuste per un incontro più equilibrato». E visto che il numero 1 ha confessato di non voler rigiocare Italia-Svezia ma Juventus-Real Madrid, è stato accontentato. «Peggio della finale non possiamo fare: Allegri la sta preparando da tempo e sui 180’ è diverso. Ho sempre pensato che sarebbe stata meglio in una gara secca, sono stato smentito».



Fonte: Tuttosport

CITAZIONE
GdS: "Sono galattici, non imbattibili. La Juve più tattica, in 180’ ha più chance. Cardiff ha insegnato molto e Dybala deve svoltare"

Il Real Madrid è più forte, CR7 galattico, ma la Juve non è certo sconfitta. Paradossalmente è meglio partire da sfavorita, c’è meno da perdere, come tre anni fa in semifinale. Il contrario di Cardiff dove la carica esagerata, l’idea che fosse la volta buona, hanno schiacciato di responsabilità, rendendo più terribile il già inspiegabile secondo tempo. Una lezione da non disperdere. Semifinale difficile, non impossibile, nella notte dei campioni. Più o meno si sa com’è il Real, dipende da come sarà la Juve. Con il piccolo vantaggio che in due gare è un’altra storia. In 90’ il Real avrebbe molte più chance. Nella doppia sfida, una squadra tattica e che sa «gestire» come la Juve aumenta la pericolosità. Non è un caso che il Real abbia vinto le ultime due finali ma la Juve le ultime quattro sfide andata-ritorno. A patto di entrare in partita subito, come con il Tottenham a Torino, con il Barça l’anno scorso, e di non uscirne improvvisamente (Cardiff, Tottenham). O Dall’altra parte c’è, però, Ronaldo: domato nella semifinale 2015, persa tatticamente e psicologicamente dal Real, ma irresistibile in finale e adesso. Il valore in più, come Messi nel Barça, rende le spagnole le più dure da affrontare, anche se il City gioca meglio e forse è più forte. Ma Guardiola non schiera «undici e mezzo». Le cifre di CR7 sono disumane: 12 gol in 8 gare (mai cambiato), 11 dei quali in area, 3 traverse/pali, 58 tiri (26 in porta, 23 fuori, 9 respinte). Dietro ai due marziani c’è un gruppo di fuoriclasse — Neymar, Mbappé, Hazard, De Bruyne — tra i quali anche Dybala. Quello visto contro il Barça l’anno scorso sembrava candidarsi alla successione: poi il ridimensionamento. Probabile che nessuno sia come CR7 e Messi per un ventennio, ma Dybala, a 24 anni, è alla svolta della vita. Eliminare Ronaldo lo lancerebbe tra i top assoluti.



Fonte: La Gazzetta dello Sport

CITAZIONE
GdS, Mijatovic: «Io che trovai il Pipita e feci piangere la Juve. A Dybala dovrebbero dire: "Costruiamo la squadra attorno a te"»


Higuain? "Gennaio 2007, ero il d.s. del Real. Mi avevano parlato di questo talento, ma volevo vedere con i miei occhi. Ricordo un derby col Boca in cui segnò: aveva movimenti, coraggio, chiedeva palla in quella guerra. Tutte cose che valgono di più di un gol. Franco Baldini non era convinto, la scommessa è stata mia: convinsi Capello a non mandarlo in prestito e segnò reti decisive per il titolo. Non sentiva i fischi del Bernabeu: personalità e zero paura. Quando bisognava scegliere tra lui e Benzema, Florentino ha preferito il francese: è normale, quello era un “suo” acquisto. Ma vi assicuro che Gonzalo non ha niente di meno: qui ha segnato a raffica. E poi ha superato l’esame Italia: farne 25 da voi, ancora adesso, equivale a farne 40 qui in Spagna. Gli argentini lo criticano e si disperano per gli errori nelle finali? Nel Mondiale anche Messi ha sbagliato delle occasioni, la prestazione va sempre contestualizzata. Ma qualunque allenatore sano di mente lo vorrebbe con sé. Quando dicono che è sovrappeso, rido: ma se segna sempre? Quanto mi piace Dybala, ha fiuto e cervello fino. I compagni lo cercano sempre: significa che è speciale. Ma ha bisogno di stare al centro del mondo. Qualcuno dovrebbe dirgli: “Costruiamo la squadra attorno a te”. A quel punto, potremmo valutarlo a livello top:se accetterà il ruolo di leader, diventerà un campionissimo. Neel 1998 ho cancellato un’ossessione madrilena lunga 32 anni, ma non c’è una ricetta, contano le sensazioni.



Fonte: La Gazzetta dello Sport

CITAZIONE
CorSport: "Stadium, la legge dei record: per Juventus-Real Madrid nuovo primato al botteghino, oltre 4 milioni di incasso"



Dopo che sabato scorso il cassiere ha festeggiato il nuovo primato d’incasso per la Serie A (2.362.934 euro), stasera complice l’ennesimo tutto esaurito è atteso il record per la Champions, una cifra che supererà gli oltre 4 milioni di euro messi insieme per Juventus-Barcellona dello scorso 11 aprile (4.001.076). Le grandi di Spagna a Torino fanno sempre registrare numeri clamorosi e non a caso ieri, quando la formazione di Zidane è arrivata nell’hotel torinese in pieno centro che a settembre era stato il ritiro anche del Barcellona, il traffico è andato in tilt. Stasera saranno le 20 telecamere che riprenderanno il confronto: la produzione sarà affidata a Mediaset che detiene i diritti della Champions per l’Italia fino a fine stagione e la qualità delle immagini sarà superiore rispetto ai big match della Serie A nei quali vengono impiegate 16 camere. Mediaset per la “sua” produzione italiana ne aggiungerà altre 3. Le emittenti presenti all’Allianz Stadium saranno 24, ma il segnale dell’incontro raggiungerà 98 Paesi in tutto il mondo. Oltre al presidente Perez, che oggi parteciperà al pranzo di gala insieme al collega Agnelli, sull’aereo che ha portato la squadra in Italia hanno viaggiato anche Raul e Butragueño, che hanno ruoli dirigenziali nel club, e Roberto Carlos, voce tecnica per Real Madrid tv. A Torino il Madrid non vince da quasi 60 anni: l’ultima volta è successo nel 1961- 62 e da allora ha totalizzato 6 sconfitte e 1 pari. Se a questo aggiungete che nelle 32 partite giocate nelle coppe europee allo Stadium la Juventus ha perso solo contro il Bayern Monaco, capirete perché il popolo bianconero ci crede.



Fonte: Il Corriere dello Sport

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Libero: "Il Napoli non vince perché fa la vittima. Un giornalista accusa il Sassuolo di essere schiavo della Juventus per essersi impegnato troppo con gli azzurri"


Fonte: Libero
 
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PAG Posted on 3/4/2018, 10:15     +1   -1
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CITAZIONE (Cocteau Twins @ 2/4/2018, 10:44) 
Per me va al Real o al massimo al PSG, sicuro.

Anche secondo me una delle due lo prende.
 
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AlessandroVG
PAG Posted on 3/4/2018, 11:11     +1   -1




Pogba lo vedo al Real Madrid sinceramente più che al PSG.
A proposito di Real Madrid,pensando alla partita di stasera mi viene in mente l'incubo di Cardiff :cry:.
 
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PAG Posted on 3/4/2018, 11:47     +1   -1
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CITAZIONE (AlessandroVG @ 3/4/2018, 12:11) 
Pogba lo vedo al Real Madrid sinceramente più che al PSG.
A proposito di Real Madrid,pensando alla partita di stasera mi viene in mente l'incubo di Cardiff :cry:.

A me fortunatamente no. Sono inspiegabilmente pervaso da un generale senso di euforia riguardo questo momento della Juve. Il recupero di Cuadrado e Bernardeschi mi ha convinto che la nostra stagione possa aver imboccato la sliding door giusta. Poi sai che c'è sono forti, fortissimi quindi perdere è un'opzione sempre molto concreta in questo tipo di sfide. Ma perdere o lo spettro di altre sconfitte brucianti contro di loro non mi impedisce di vivere la partita con la giusta tensione ed attesa per un evento sportivo di valore mondiale. E il livello di attesa generale è certamente determinato dal fatto che tutto sommato tutti capiscono che pur essendo il Real favorito, la partita è tutta da giocare e la Juve ha tutte le carte in regola per fargli male. Esserci in queste partite è la cosa che più mi emoziona. Vincerle o perderle è una conseguenza, se non ci sei mai a questi appuntamenti non potrai mai nemmeno lamentarti di non esserci riuscito. La sensazione che la Juve abbia un non gioco o un gioco poco incisivo contro le grandi squadre o in generale non sia capace di dominare queste gare non mi sfiora nemmeno. Se non fossimo competitivi non ci sarebbe alcuna attesa riguardo questa partita.
 
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PAG Posted on 3/4/2018, 12:14     +1   -1
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Juventus-Real Madrid, parla Emerson: "Calciopoli non l'ho mai capito"
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Il doppio ex di bianconeri e merengues: "Se non ci fosse stato quello scandalo, con la Juventus avremmo potuto anche vincere la Champions League".



Juventus-Real Madrid non è solo uno degli accoppiamenti previsti nei quarti di finale della Champions League 2017/2018. Per Emerson Ferreira da Rosa, ex centrocampista delle due squadre, è anche un incrocio di ricordi e trofei sollevati. Bianconero dal 2004 al 2006, prima dello scandalo Calciopoli e del trasferimento in Spagna, il brasiliano ha giocato in anticipo ai microfoni di Marca la sfida in programma questa sera (ore 20:45) all'Allianz Stadium.

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Real Madrid-Siviglia, Emerson con la maglia delle merengues


Emerson, conosciuto come "il puma", ha vestito la maglia del Real Madrid per un anno: stagione 2006/2007, avvio a ritmi lenti e seconda parte di stagione sui consueti livelli, con un ruolo determinante nella vittoria della Liga. Quello con il Bernabeu fu però solo un amore transitorio prima del ritorno in Serie A tra le fila del Milan.

Oggi, a 41 anni suonati, Emerson fa parte della dirigenza del Miami Dade FC, società dell'American Professional Soccer League che farà della formazione di giovani calciatori e dei buoni rapporti con i principali club del calcio europeo le sue stelle polari. L'Italia è stata una tappa fondamentale per la sua carriera: tre delle squadre in cui ha giocato sono oggi ai quarti di Champions League. Oltre a Juventus e Real Madrid, c'è anche la Roma. Nella Capitale Emerson arrivò nel 2000 dal Bayer Leverkusen, contribuendo alla vittoria dello scudetto nel 2001, l'ultimo della storia giallorossa:

La Roma deve puntare a far parte delle potenze del calcio italiano ed europeo in pianta stabile. Vincere un titolo ogni 10-15 anni è troppo poco per la grandezza della piazza. Incrocia un Barcellona che è più forte, ma nel pallone può succedere di tutto

Juventus-Real Madrid, Emerson su Calciopoli: "Non ho mai capito il finale di quella storia"

Da Roma Emerson andò via nel 2004, direzione Torino al seguito del suo allenatore nella Capitale, Fabio Capello. Quella Juventus, completata da nomi come Ibrahimovic, Trezeguet, Del Piero, Nedved, Thuram, Cannavaro e Buffon, conquistò due scudetti, poi revocati dalla giustizia sportiva dopo la retrocessione in Serie B in seguito a Calciopoli. Il brasiliano salutò nel 2006, direzione Madrid, ma a Marca ha confessato di avere ancora dei dubbi su quanto accaduto:

Ancora oggi, non ho capito il finale di quella storia. Si dicevano tante cose sugli arbitri, ma chi seguiva la partite si meravigliava per la forza e la tecnica di quella squadra: non aveva bisogno di aiuti per vincere le partite. Nel tempo avremmo avuto grandi possibilità di vincere la Champions League

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Juventus, Emerson con Fabio Capello
Emerson e Fabio Capello ai tempi della Juventus 2005/2006



Nel Real Madrid 2006/2007, Emerson aveva ritrovato in panchina Fabio Capello, che l'aveva fortemente voluto al suo seguito in Spagna. Un rapporto, quello con l'allenatore originario di Pieris, fondamentale per la crescita del centrocampista brasiliano:

In Spagna ho imparato molto: giocare per il Real Madrid ha completato la mia formazione calcistica. Con Capello ho imparato tanto dentro e fuori dal campo, in primo piano sulla disciplina. Abbiamo sempre avuto una relazione molto professionale, ma sapevamo di poter contare l'uno sull'altro. Oggi non siamo più in contatto, però la stima e il rispetto per tutto quello che ho imparato con lui resteranno per sempre

"Gli uomini di Zidane partono favoriti"
Questa sera Juventus e Real Madrid torneranno avversarie a 10 mesi esatti dall'ultima volta. 3 giugno 2017, finale di Champions League 2016/2017 a Cardiff: vittoria per 4-1 delle merengues. Per i bianconeri il doppio incrocio (ritorno l'11 aprile al Bernabeu) profumerà di riscatto, per la squadra di Zidane rappresenterà una tappa obbligata nella strada verso Kiev. Emerson vede gli spagnoli favoriti, ma non ignora le armi a disposizione di Dybala e compagni.

Il Real Madrid ha una grande rosa ed è favorito. Ha passato un momento complicato nella Liga ma l'ha superato, come successo a tante squadre che poi hanno vinto la Champions League. Della Juventus ammiro l'organizzazione e la mentalità sempre competitiva: alla squadra di Allegri servirà giocare la partita perfetta, con un grande sforzo collettivo e tattico per limitare l'attacco del Real


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