| CITAZIONE GdS: "Notte terribile, è maledizione Juve". TS: "Juve, non si vince a parole". CdS: "Muro è crollato". Stampa: "Solito film". Libero: "Dura Real-tà"
Maledizione Juve CARDIFF, 4 giugno 2017 - Terribile è la notte di Cardiff. Terribile perché nessuno riuscirà mai a spiegarsi cos’è successo a testa e gambe della Juve tra il primo tempo, impressionante per superiorità, e il secondo, il peggiore di Allegri. Terribile perché, da Dybala fino a Buffon, sono arrivate risposte inimmaginabili e negative. Terribile perché sotto il tetto del Millennium l’imbattibile difesa bianconera ha preso 4 gol in 90’ dopo averne incassati soltanto 3 nel torneo. Terribile perché è successo sul più bello, quando qualche progetto di coppa, siamo sinceri, tifosi e critici se l’erano già fatto. E terribile perché su tutto, ancora una volta, aleggia lo spettro di una maledizione, di una Champions che sembra non poter essere vinta, dell’ennesima finale persa, la settima su nove, mai così malamente. Finisce 4-1: ma in questo crollo epocale sarebbe sbagliato e ingiusto dimenticare che il Real Madrid è una squadra di una solidità fenomenale, che Zidane è un grandissimo tecnico – ora si può dire – e che Cristiano Ronaldo è il meraviglioso vincitore di tutto, il migliore del mondo. Ci si deve inchinare e ringraziare la Juve: questo incubo non può cancellare una grande Champions, solo aumentare i rimpianti. Fonte: GdS Juve, non si vince a parole CARDIFF, 4 giugno 2017 - La Juventus perde come squadra, arrendendosi a un Real Madrid più forte, anche se non come dice il risultato, ma più lucido e cattivo, con maggiore personalità più che maggiore tecnica. La Juventus perde come squadra perché manca nel fattore che l'aveva portata a Cardiff: quella compattezza tattica in cui tutti facevano tutto, a partire dagli attaccanti ieri pessimi per il loro mancato contributo alla fase difensiva che ha sguarnito il centrocampo nel momento cruciale della partita, a metà della ripresa, quando il Real ha voluto, fortissimamente voluto, vincere la coppa e lo ha fatto. E' un peccato, perché quella di ieri non era la Juventus che si era qualificata battendo il Barcellona e che ha vinto sei scudetti consecutivi. La maledizione della finale ha mandato in campo, per lo meno nella ripresa, un'altra squadra, scollata e disunita che è naufragata in modo assurdo per quello che è e che poteva essere. E che in qualche modo è stata nel primo tempo. Fonte: Tuttosport Juve choc CARDIFF, 4 giugon 2017 - No, nemmeno stavolta. La Champions è rimasta al Real, la prima squadra ad averla vinta per due anni consecutivi. La Juve non ce l’ha fatta, come a Berlino, ma con più amarezza perché stavolta ci credeva davvero. Sapeva che avrebbe giocato alla pari col Real e per un tempo è andata proprio così. Poi è successo qualcosa di inspiegabile, di mai visto: la Juve è crollata di schianto, tutta insieme, un crollo verticale a cui non eravamo abituati. Come, al contrario, sono abituati i madridisti a vedere Cristiano Ronaldo sul gradino più alto di ogni podio. Doppietta, vittoria, Champions, è tutto suo, tutto di Cristiano e di una squadra fantastica, guidata dall’ultimo dei grandi registi europei, Luka Modric. Quando il Real, a inizio ripresa, ha cominciato a giocare da Real, per la Juve è finita la finale. E questa storia delle finali perse è sempre più una maledizione. Era la nona, la Juve ha vinto solo due volte e ora comincia a preoccupare. Il titolo di magnifica perdente mica è bello. Ieri, nella partita più attesa, sono mancati i suoi campioni, a cominciare da Dybala, ma è saltata anche la difesa, tutta insieme, e questo fa ancora più impressione. Prima di Cardiff , la Juve aveva incassato 3 gol in 12 partite di Champions, in una sola ne ha presi quattro. Forse si è sentita troppo sicura, forse alla fine del primo tempo, dopo aver recuperato il pari, ha pensato davvero di poter battere il Real Madrid, che però era troppo per la Juve. Ha vinto l’abitudine a vincere, ha vinto la forza, la tecnica, la qualità, la storia di cui il Real è padrone. Ora la Juve deve ripartire sapendo che deve raggiungere un’altra finale e che per vincerla deve fare ancora di più. Rispetto a ieri, molto di più. Fonte: CorSport Fonte: La Stampa Fonte: CorSera Fonte: La Repubblica Fonte: Il Giornale Fonte: Libero CITAZIONE CorSera: "Juve-Real, Buffon nel riscaldamento: "Giochiamo con la Fiorentina...". Tornare in finale nel 2018? Come scalare 8.000 metri a mani nude"
Fonte: CorSera CITAZIONE Monti: "Grazie lo stesso, bella Signora: chi ama il calcio non può non esserti riconoscente. C'è grande delusione, ma ora non devi mollare"
Grazie lo stesso, bella Signora
MILANO, 4 giugno 2017 - La Juve ha perso. Viva la Juve. Anche quest’anno s’è caricata sulle spalle le insegne del nostro calcio portandole a vette di gioco, agonismo ed emozione che, senza di lei, non sogneremmo neppure. Grazie Signora: al netto degli accecati dal tifo e degli odiatori social, ogni italiano innamorato del pallone e dotato di buon senso non può che esserti riconoscente. Ma questo temo non cancelli la delusione di un gruppo meraviglioso da Andrea Agnelli all’ultimo magazziniere che ci aveva lavorato, sofferto e creduto come mai. Era arrivato lanciatissimo alla volata di Cardiff, con la determinazione che mancò nella finale col Barcellona due anni fa, ma i muscoli e il cervello si sono spenti proprio sul traguardo. Lì ad attenderla, come accade ormai da ventun anni, ha trovato la maledizione della Champions che già verso il ventesimo ha preso le forme familiari del giustiziere. E chi se non lui? Cristiano Ronaldo, il fuoriclasse da 106 gol in Coppa e 80 milioni di euro l’anno: se li guadagna prima con il tiro sporcato da Bonucci che porta avanti il Real e, più tardi, col tocco su palla vagante che chiude la sfida. La risposta in rovesciata di Mandzukic è un inutile capolavoro: nel secondo tempo, tra il gol di Casemiro, il bis di CR7 e la pugnalata di Asensio, davvero non c’è partita. La coppa che alla fine il Real Madrid alza con merito al Millennium Stadium è per gli sconfitti un’anfora piena di lacrime e rimpianti. Ci sono andati vicini, gli Allegri boys. Ma la prevalenza madridista accentuata dalla notte di luna storta della premiata coppia in HD, Higuain-Dybala, è nettissima e la batosta finale evidenzia una differenza di qualità nei valori individuali che non sarà facile colmare. Come previsto da Zvone Boban, la chiave della sfida si celava a centrocampo. Il Real l’ha trovata dopo qualche esitazione e l’ha poi utilizzata per aprire la porta bianconera. La Juve avrebbe dovuto evitare la trappola di quella strettoia presidiata da Modric, Kroos e Casemiro, difficilmente superabile col passo di Pjanic e Khedira. Allegri contava di aggirarla sulle fasce con le sue frecce a decollo verticale. Ma Dani Alves, Alex Sandro, Mandzukic e Cuadrado hanno trovato un Real più arcigno del previsto in copertura e sono quasi sempre rimbalzati indietro. Così per lunghi tratti la faccia del nostro beniamino, Gigi Buffon, più che dolore o delusione sprigionava impotenza. Avrebbe meritato altro, il portierone. E con lui Max Allegri. Ma la logica dell’epilogo, prima ancora che sul campo, va ricercata nelle leggi che governano un calcio globalizzato in cui, solitamente, il più ricco vince. Sovvertirle non è facile. Il Real vale 3 miliardi di euro, la Juve meno della metà. Distanza confermata dai fatturati annui 620 milioni contro 340 oltre che dal palmares. Spolverare la stanza delle vittorie al Bernabeu è un lavoro a tempo pieno: 86 trofei tra cui 33 titoli in Liga e 12 tra Coppe dei campioni e Champions. Largamente il club più titolato al mondo. La Juve pur tenendosi in linea con 33 scudetti, si ferma a 64 con la coppa insanguinata dell’Heysel e una Champions ormai lontana … Il Castello di Cardiff ieri sera era infestato di fantasmi dalle lunghe orecchie. Il sortilegio che afferra la Signora non appena varca i confini del suo regno si conferma. L’ultima vittoria risale al 1996, anno secondo dell’era Lippi. Ricordate? Al cinema c’era Braveheart, si scioglievano i Take That, Romano Prodi andava al governo, Martina Hingis non ancora sedicenne era la più giovane vincitrice di Wimbledon. Per clonazione nasceva la pecora Dolly. Dybala, già al mondo da tre anni, tirava i primi calcetti a un pallone in mezzo alle Pampas… Per fortuna il talento è unico e non si può clonare. E la Joya resta il simbolo dell’esorcismo che un giorno potrà scacciare demoni e maledizioni. Due finali in tre anni stanno a significare che la Juve ha comunque aperto un ciclo e da oggi è più ricca di 130 milioni, il premio di consolazione che l’Uefa dispensa a chi arriva secondo. Agnelli promette “ci riproveremo”. Certo, la delusione è grande ma non mollare bella Signora: più prima che poi, il tuo Principe ti bacerà e ti risveglierai regina.
Fonte: GdS CITAZIONE Damascelli: "La solita finale con la solita Juve. Onore al Real, vera squadra da leggenda. Allegri tradito da Dybala-Higuain"
Fonte: Il Giornale CITAZIONE Garanzini: "La Juve è sparita, la differenza col Real sta in mezzo al campo. Ci voleva fegato per dare i bianconeri favoriti contro i Blancos"
Fonte: La Stampa CITAZIONE Sconcerti: "Juve, una lezione totale, dolorosa, quasi inconcepibile, ma alla fine corretta. Max ha perso la gara a centrocampo. Dybala impreparato"
Fonte: CorSera CITAZIONE Mura: "L'inconsistenza delle stelle in una squadra sparita. La Juve ha perso tutti i duelli, c'è da riflettere. Dybala totalmente inutile"
Fonte: La Repubblica CITAZIONE Mattino: Real campione, grande Juve per un tempo. De Laurentiis, hai visto cosa sono gli spagnoli?. Tempo-Mess.: "Juve spazzata via. Caroselli a Roma"
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] Fonte: Il Mattino Fonte: Il Messaggero Fonte: Il Tempo Fonte: Il Secolo XIX CITAZIONE Giornale: "Allegri è già sotto processo: ora i tifosi Juve lo criticheranno come se non avesse vinto nulla. Ma in Champions ha fatto come Lippi..."
Fonte: Il Giornale CITAZIONE Giornale: "Platini-Tevez-Dybala, non c'è angelo custode per la coppa maledetta. Destino senza pietà per la Juve". Libero: "Festeggiano solo i gufi"
Fonte: Il Giornale Fonte: La Repubblica
Fonte: Libero CITAZIONE Tacconi: "Nessuna motivazione tecnica, alla Juve sono mancati gli attributi. Il crollo è stato mentale, ma Buffon può riprovarci"
Tacconi: "Il crollo è stato mentale, ma Buffon può riprovarci"
MILANO, 4 giugno 2017 - Sono mancati gli attributi nel momento topico della sfida. Da juventino deluso (ma non mortificato, ché di fronte c’era comunque il Real), non mi sento di andare alla ricerca di motivazioni tecniche. Credo piuttosto che lo strappo sia stato mentale, caratteriale. Quando siamo andati sotto, ci siamo psicologicamente abbattuti e loro hanno trovato subito il colpo del k.o. Dopo il primo tempo il mio ottimismo di partenza si era rafforzato avendo visto che la squadra sul piano del gioco era alla pari con il magnifico avversario. Purtroppo nella ripresa l’avvio non è stato all’altezza e loro, sia pure con una deviazione fortunosa, ci hanno rimesso nella condizione di inseguire. Ecco, se prendi un gol ingiusto, quando vai a centrocampo riparti con rabbia, con furore. Gli uomini più attesi, più esperti, fanno immediatamente capire agli altri, avversari compresi, che sono in grado di riportare la sfida in parità. Tale atteggiamento è mancato e il Real ne ha approfittato. Non ho colto i famosi occhi di tigre in Higuain, Dybala, Khedira, insomma... E a Ronaldo è stata concessa la libertà di colpire per due volte in piena area, la seconda davanti a Buffon, addirittura: la concentrazione dov’era? Solidarizzo con Gigi, provo a mettermi nei suoi panni: forse era quello che ci teneva di più, la coppa avrebbe coronato una carriera straordinaria. Invece nell’occasione che più contava, una difesa imperforabile si è arresa quattro volte. Pure gli episodi gli hanno detto male: sui tiri deviati il portiere non può farci niente. Certo io ho avuto la fortuna di far parte di una Juve ricca di personalità: dove non si arrivava con la tecnica si arrivava col carattere. E le finali si vincevano...Ora questa mazzata può generare una reazione ritardata: l’anno prossimo la Juve ci riproverà e se dovesse arrivare ancora in fondo, si ricorderà di questa notte nerissima e l’atteggiamento sarà diverso.
Fonte: GdS CITAZIONE Sole 24 Ore: "La Juve perde la Champions ma fa record d'incassi: dall'UEFA 20 mln più del Real. K.o. non deve ridimensionare lavoro di club e tecnico"
Fonte: Il Sole 24 Ore CITAZIONE Juve-Real, le pagelle. GdS: "Pjanic il migliore, disastro Dybala". Stampa: "Si salva solo Mandzukic". Giornale: "Male Buffon". Libero: "BBC delude"
BUFFON 5.5 BARZAGLI 4.5 BONUCCI 4.5 CHIELLINI 5 ALEX SANDRO 5.5 PJANIC 6,5 MARCHISIO 5 KHEDIRA 4,5 DANI ALVES 5 DYBALA 4 LEMINA S.V. MANDZUKIC 6 HIGUAIN 4,5 CUADRADO 5 ALL. ALLEGRI 4,5 Fonte: GdS BUFFON 5.5 BARZAGLI 5.5 BONUCCI 5.5 CHIELLINI 5 ALEX SANDRO 5.5 PJANIC 5 MARCHISIO 5,5 KHEDIRA 5 DANI ALVES 6 DYBALA 5 LEMINA S.V. MANDZUKIC 6 HIGUAIN 5 CUADRADO 4 ALL. ALLEGRI 5 Fonte: Tuttosport BUFFON 5 BARZAGLI 5 BONUCCI 5.5 CHIELLINI 5,5 ALEX SANDRO 6 PJANIC 6 MARCHISIO 5,5 KHEDIRA 5 DANI ALVES 5 DYBALA 4 LEMINA S.V. MANDZUKIC 6 HIGUAIN 5 CUADRADO 5 ALL. ALLEGRI 5 Fonte: CorSport Fonte: La Stampa Fonte: CorSera Fonte: La Repubblica Fonte: Libero Fonte: Il Giornale CITAZIONE Juve, oggi il rientro da Cardiff e subito dopo il rompete le righe. Vacanze immediate per quasi tutti. Rientro previsto intorno al 10 luglio
Juve, oggi iniziano le vacanze. Rientro intorno al 10 luglio
TORINO, 4 giugno 2017 - A parte i nazionali azzurri, Dybala, Higuain e Cuadrado, impegnati con le rispettive nazionali, per tutti gli altri juventini, invece, il rompete le righe ci sarà subito dopo il rientro da Cardiff, quindi già oggi. Poi cominceranno le tanto sospirate vacanze. Il tempo per rilassarsi ci sarà e anche per fare diverse tappe, visto che la ripresa dei lavori è prevista intorno al 10 luglio. Vacanze anche per Massimiliano Allegri. Il tecnico bianconero farà di sicuro una prima tranche a Livorno, per stare con la famiglia e gli amici e anche per presenziare al solito Camp per bambini che organizza già da qualche anno (la cena di gala di beneficenza è in programma il 17 giugno). Subito dopo partirà con la figlia Valentina.
Fonte: GdS CITAZIONE GdS: "Juve, la Champions 2018 sarà dura. Squadre di valore più alto. E con le nuove regole...". Repubblica: "Pure Conte e Pogba sulla strada Juve"
Champions 2018: partenza in salita Sorteggio a Montecarlo il 24 agosto, Juve in prima fascia ma con le nuove regole rischio di gruppi tosti MILANO, 4 giugno 2017 - La prossima Champions, dando uno sguardo ai partecipanti (sicuri e probabili dai preliminari), sembra di valore più alto. Quindi più difficile. Juve in prima fascia in quanto campione d’Italia. Con il nuovo regolamento che inserisce tra le teste di serie i campioni dei migliori 8 campionati, però, le grandi di Spagna, Inghilterra e Germania finiscono nelle altre fasce. Per cui il rischio di gruppi complicati, al sorteggio di Montecarlo del 24 agosto, aumenta. In seconda fascia, per esempio, c’è davvero poco da scegliere: il Porto e il Borussia Dortmund sono le più abbordabili assieme al Siviglia che però deve superare i playoff (se eliminata, darà spazio al Napoli a suo volta impegnato in agosto). Da evitare naturalmente Barcellona, Atletico, Psg e i due Manchester. Ma, come sempre, è la terza fascia quella che conta. Perché nei gruppi passano le prime due: ritrovarsi un terzo candidato forte complica i piani. Nella terza sono le inglesi il vero pericolo: il Liverpool e il Tottenham potrebbero essere molto scomodi. Il resto è alla portata, anche se non c’è mai niente di scontato: Anderlecht, Basilea, Dinamo Kiev, Ajax, Olympiacos. In quarta fascia gli oggetti del desiderio sono Salisburgo, Copenaghen e Ludogorets, sempre se si qualificano dai preliminari: meglio di Besiktas e Celtic (trasferte dure) e di Lipsia e Feyenoord. Per le altre due italiane situazione in bilico: il Napoli, primo della terza fascia, può aspirare alla seconda se il Siviglia è eliminato; la Roma, prima della quarta, aspetta la caduta di una di quelle che la precedono (non impossibile). Fonte: GdS Fonte: La Repubblica
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