| CITAZIONE Dopo la storica decisione del Parlamento Saudita di permettere la partecipazione ai giochi olimpici anche alle donne, due atlete arabe sono ora pronte a volare a Londra: si tratta di Sarah Attar e di Wodjan Ali Seraj Abdulrahim Shahrkhani. La prima, cresciuta anche sportivamente in California, gareggerà negli 800 metri piani, mentre la seconda sfiderà le atlete di tutto il mondo nel judo. ‘Queste ragazze saranno dei veri e propri modelli per le ragazze saudite‘, ha dichiarato la blogger saudita Eman al-Nafjan. Certo è che questa apertura del Parlamento di Riyadh non risolve certamente tutti i problemi che devono superare le donne in Arabia Saudita. ‘Permettere a due donne di competere alle Olimpiadi è un precedente importante che sarà difficile per i conservatori sauditi smentire. Ma il problema fondamentale in Arabia Saudita rimane la segregazione legale di genere che reprime i diritti di base delle donne, le libertà, e lo spazio per partecipare alla vita pubblica‘ ha infatti spiegato Minky Worden di Human Rights Watch. Non ci resta che fare un grosso in bocca al lupo alle due atlete saudite! GP Oscar Pistorius parteciperà ai Giochi Oscar Pistorius ce l’ha fatta. Dopo aver fallito per pochi decimi la qualificazione per i 400 metri, l’atleta paralimpico sudafricano si è qualificato alle Olimpiadi di Londra nella staffetta 4×400. Pistorius sarà il primo atleta con handicap motorio a partecipare ai giochi olimpici nelle specialità dell’atletica leggera. Le buone notizie per lui non finiscono qui, giacché a sorpresa la Federatletica di Johannesburg lo ha ripescato anche per i 400 metri individuali. ‘Oggi è davvero uno dei più bei giorni della mia vita. Ringrazio tutti quelli che hanno contribuito a rendermi l’atleta che sono. Dio, la famiglia, gli amici, i miei avversari e i miei tifosi: ci avete tutti messo del vostro‘, ha dichiarato ai microfoni un’emozionato Pistorius. Se nelle altre discipline è meno infrequente imbattersi in atleti con disabilità, è assai raro invece nelle specialità dell’atletica: prima di lui soltanto una donna cieca, la statunitense Marla Runyan, riuscì a correre nei 1500 metri alle Olimpiadi di Sydney del 2000, conquistando addirittura un ottavo posto nella finale. Non resta che fare le nostre congratulazioni a Oscar Pistorius, che corona così il sogno di una vita partecipando ai Giochi di Londra 2012. Donne saudite per la prima volta alle Olimpiadi Queste Olimpiadi di Londra 2012 segneranno un record storico certo tra i tanti possibili: per la prima volta infatti l’Arabia Saudita, dove l’attività sportiva femminile in pubblico è vietata, consentirà a delle atlete di partecipare ai giochi olimpici. Lo ha annunciato l’ambasciata saudita a Londra, e si tratterà di un vero e proprio evento, visto che lo sport femminile è uno dei tanti tema-tabù nel regno wahabita ultraconservatore, dove alle donne non è permesso neanche guidare. Il Comitato olimpico saudita ha fatto sapere che per il momento l’unica donna che rientra negli standard olimpici è la campionessa di equitazione Dalma Rushdi Malhas, 20 anni, ma che potrebbero aprirsi opportunità anche per altre atlete: in quel caso, fanno sapere dal Comitato, saranno vestite in modo tale da ‘preservare la loro dignità‘. In Arabia Saudita sarebbe in atto una riforma epocale dal punto di vista dell’emancipazione femminile, afferma la Bbc in un servizio di qualche giorno fa, in cui un alto funzionario saudita ha rivelato che ‘il re Abdullah sta tentando di avviare una riforma in modo impercettibile, cercando di trovare il giusto equilibrio tra l’andare troppo veloce o troppo piano‘. E chissà che le Olimpiadi non possano essere il grimaldello per scardinare questo divieto presente solo in Arabia Saudita: negli altri paesi musulmani infatti lo sport femminile non è vietato, e le atlete possono partecipare tranquillamente alle manifestazioni sportive. Minacce del Fai ai Giochi olimpici Non solo Al Qaeda a minacciare il regolare svolgimento delle prossime Olimpiadi a Londra: la polizia britannica è infatti in allerta anche per le minacce avanzate dal nucleo Fai (Federazione Anarchica Informale). L’organizzazione ha annunciato infatti azioni di sabotaggio, rivendicando anche la paternità del recente attentato a Roberto Adinolfi, Ad di Ansaldo Nucleare. Gli anarchici italiani avrebbero dichiarato attraverso un sito Internet l’intenzione di portare avanti una ‘guerra di bassa intensità‘ finalizzata a disturbare i Giochi: ‘Nel Regno Unito del controllo e l’addomesticamento da orologio noi siamo alcuni dei ‘non patrioti’ che trovano le Olimpiadi 2012, con la relativa esibizione di ricchezza, francamente offensivo. Non abbiamo inibizioni all’uso della guerriglia per danneggiare l’immagine nazionale e paralizzare l’economia in tutti i modi possibili. Perché, per dirla semplicemente: non vogliamo ricchi turisti, vogliamo la guerra civile‘. La polizia ha ritenuto affidabile questa dichiarazione, e ha diramato l’allerta. Gli anarchici del Fai sarebbero i responsabili di altri due episodi avvenuti in Inghilterra, il primo un sabotaggio ai servizi ferroviari della tratta di Bristol, il secondo il danneggiamento dell’antenna di una stazione radio utilizzata dalla polizia. La torcia olimpica fino al 22 aprile alla Triennale di Milano La torcia olimpica che accenderà il braciere delle Olimpiadi di Londra 2012 si trova fino al 22 aprile in esposizione alla Triennale di Milano, in occasione della Design Week. L’Italia è il primo Paese che ospita la torcia al di fuori della Gran Bretagna: tra un mese la torcia ricomincerà il suo viaggio, attraversando il Regno Unito per tornare a Londra il 27 luglio, giorno dell’apertura della Trentesima Olimpiade. Finora sono 169 gli atleti italiani che si sono qualificati, l’ultima delle quali è stata Wenling Tan Monfardini per la disciplina del tennistavolo. Moltissime aspettative sono riposte nella nuotatrice Federica Pellegrini, che nella scorsa edizione dei Giochi vinse l’oro nei 200 stile libero e che a Londra cercherà di conquistarlo anche nei 400, e nella schermitrice Valentina Vezzali, a caccia del suo quarto oro consecutivo. Speranze anche nel Settebello, nella squadra ciclistica femminile, nelle ragazze della ginnastica ritmica, nel marciatore Alex Schwazer, nei canoisti Josefa Idem e Daniele Molmenti, nella surfista Alessandra Sensini. Nel tennis, si spera nelle vittorie per il doppio femminile Errani/Vinci e per il duo misto formato dalla Pennetta e da Starace. Le manovre restrittive del CIO sui marchi registrati Le Olimpiadi, si sa, muovono un giro di denaro e di interessi di proporzioni enormi. Ecco dunque che il CIO ha deciso di tutelarli al massimo, questi interessi, imponendo durissime norme che vogliono essere ufficialmente a protezione degli sponsor, ma di fatto costituiscono una serie di restrizioni assurde, che potrebbero diventare un pericoloso precedente. Tutte le parole che hanno a che fare con le Olimpiadi, e che le ricorderanno anche solo per associazione di idee, saranno dunque soggette a copyright, e non potranno pertanto essere usate: per fare degli esempi, i ristoranti non potranno più celebrare la manifestazione a modo loro inserendo in menù, ad esempio, la ‘pizza olimpica’, così come i social network avranno parecchia difficoltà ad utilizzare ashtags come #London2012. Sempre in tema di social network, gli atleti sui loro profili non potranno scrivere nulla che abbia a che vedere con i giochi, pubblicare immagini del villaggio olimpico e cose simili, pena sanzioni che potrebbero risolversi anche con penalizzazioni sportive; idem per gli spettatori, che devono accettare tali restrizioni all’acquisto dei biglietti. Il CIO ha dato il via a una serie di veri e proprio ‘Logocop‘, poliziotti del logo, che avranno il compito di rimuovere qualsiasi etichetta o marchio non autorizzato che possa essere ricollegato a quella che un tempo era considerata semplicemente una manifestazione sportiva. Cinque cerchi giganti attraversano il Tamigi Mancano 150 giorni all’apertura dei Giochi Olimpici 2012 e Londra, città ospitante, inizia a scaldarsi. Un’enorme composizione (11 metri d’altezza per 25 di larghezza) rappresentante cinque cerchi olimpici ha attraversato il fiume Tamigi a bordo di una chiatta ed è passata davanti a monumenti celebri della città, quali la Torre di Londra, Greenwich e il Tower Bridge, il cui ponte levatoio si è dovuto alzare per far passare il gigantesco simbolo olimpico. Alla curiosa manifestazione ha preso parte il sindaco della città, Boris Johnson, che ha dichiarato: “Stiamo creando il più grande festival delle arti all’aperto mai visto nella capitale“. La lunga attesa è cominciata. CITAZIONE Antonietta Di Martino non prenderà parte ai Giochi Olimpici di Londra. La saltatrice in alto delle Fiamme Gialle ha reso nota la sua decisione attraverso il marito, Massimiliano Di Matteo, che da quattro stagioni è anche il suo allenatore. La scelta, maturata in seguito alle risultanze degli esami sostenuti ieri presso la clinica ortopedica di Pavia (e della visita effettuata dal professor Franco Benazzo), è frutto delle condizioni fisiche in cui l'azzurra versa dopo l'infortunio patito in allenamento a Tenerife alla fine del mese di aprile. Annunci Google Calcio Mercato Anticipazioni, commenti e news del Calciomercato: scopri online! www.Sky.it/CalcioMercatoVoltadvance Combatte il dolore in 10-20 min. Agisce 12 ore sull’infiammazione. www.gioiadimuoversi.it/VoltadvancePrestiti Pensionati INPS Tasso Agevolato Fino a 50.000 € Richiedi Ora Preventivo! www.Convenzioneinps.it"Non è andata come avrebbe dovuto - le parole di Di Matteo -. Per quanto ci riguarda, abbiamo seguito il protocollo di riabilitazione alla lettera: Antonietta si è impegnata per 45 giorni presso la Scuola di Formia, lavorando duramente per poter tornare efficiente ed essere all'Olimpiade. In realtà, un problema al ginocchio della gamba di stacco ha preso il sopravvento su quello muscolare che era stato diagnosticato, peggiorando la situazione. E' una vera e propria mazzata per Antonietta, anche se lei, da credente, si rende conto di come, nella vita, le disgrazie siano altre". Un conto aperto, quello della Di Martino con l'Olimpiade. Mancata quella di Atene 2004 per i numerosi infortuni patiti nel biennio precedente, la cavese, seppur reduce dall'argento iridato 2007, incappò, a Pechino 2008, in una performance non soddisfacente (fu decima); da lì, il cambio nella conduzione tecnica, con il marito nel ruolo di allenatore. Ora, il sofferto no a Londra. La squadra azzurra perde una delle sue pedine chiave, l'atleta più titolata nel biennio 2011-2012 (oro europeo indoor a Parigi, bronzo mondiale outdoor a Daegu, argento mondiale indoor a Istanbul). A poco più di tre settimane dal via delle gare (l'atletica è in programma dal 3 al 12 agosto). I convocati della squadra azzurra passano da 39 a 38 unità (19 uomini e 19 donne). Il Presidente federale Franco Arese ha così commentato la notizia della rinuncia a partecipare ai Giochi Olimpici da parte della saltatrice in alto Antonietta Di Martino. "Le sono vicino in questo momento così difficile. Da ex atleta, mi rendo perfettamente conto di cosa significhi dover abbandonare, per infortunio, il sogno di partecipare all'Olimpiade. I tanti sacrifici, le rinunce, che improvvisamente diventano un peso, non più corrisposto dal premio rappresentato dalla possibilità di vincere una medaglia". "La Di Martino - prosegue Arese - è un'atleta importante del nostro movimento, e non solo per le tante medaglie che ha saputo vincere nelle occasioni che più contano. E' un vero e proprio esempio, seguito con ammirazione da tutti quelli che amano il nostro sport, e non solo. Di lei apprezziamo la capacità di superare le avversità, la grinta in gara, la voglia di superarsi che non viene meno in nessuna circostanza. E' un punto di riferimento tecnico e morale per l'atletica italiana". CITAZIONE I numeri delle olimpiadi 302 medaglie d'oro in palio, 205 nazioni in gioco, 14700 atleti coinvolti, Paralimpiadi comprese: sono solo alcune delle cifre dei Giochi che fra pochi giorni cominceranno nella capitale britannica. Poi, a fare da abaco, toccherà al medagliere... di Lorenzo Longhi
245 furono gli sportivi, tutti dilettanti, che parteciparono alle Olimpiadi del 1896;
10500 è all'incirca il numero degli atleti che prenderanno parte alle Olimpiadi di Londra 2012. Aggiungendo a questi i 4300 partecipanti alle Paralimpiadi, saranno in totale 14700;
205 le nazioni che prenderanno parte alle Olimpiadi britanniche;
14 le nazioni che presero parte, nel 1896 ad Atene, ai primi Giochi dell'era moderna;
XXX quelle di Londra rappresenteranno l'edizione numero trenta (rigorosamente in numeri romani) delle Olimpiadi dell'era moderna;
3 le edizioni ospitate da Londra (1908, 1948 e 2012), tante quante ne ha ospitate Atene. Londra avrebbe dovuto ospitare anche quelle, annullate, del 1944;
776 a.C. la data dei primi Giochi, ad Olimpia. Sì, insomma: si può dire che la manifestazione abbia avuto un certo successo...;
302 il numero delle medaglie d'oro in palio in questa edizione dei Giochi;
330 tonnellate: è la quantità di frutta e verdura, secondo la stima di un'azienda britannica, verrà consumata dagli atleti durante i Giochi;
27° la temperatura dell'acqua delle piscine dell'Aquatic Centre;
70000 i volontari impegnati, a diverso titolo, nei Giochi londinesi;
9"69 il record olimpico sui 100 metri. E' la gara più attesa delle Olimpiadi. Il record del mondo è invede di 9"58: entrambi sono detenuti da Usain Bolt;
42195 metri la distanza della maratona, per antonomasia "la" gara olimpica;
19 il numero di gara dell'italiano Dorando Pietri nella maratona di Londra 1908, nell'episodio più celebre della storia dei Giochi. CITAZIONE OLIMPIADI LONDRA 2012: PARLA IL CAMPIONE EUROPEO DI PENTATHLON MODERNO RICCARDO DE LUCA (ESCLUSIVA) – Sabato scorso a Sofia, capitale della Bulgaria, Riccardo De Luca ha vinto il Campionato Europeo di pentathlon moderno. Per l'Italia è il primo successo nel campionato continentale dello sport che ne riunisce altri cinque (scherma, nuoto, equitazione, tiro e corsa): il nostro Paese ha infatti una buona tradizione nello sport inventato da Pierre de Coubertin, ma purtroppo ormai risalente ad anni piuttosto lontani. L'epoca d'oro furono infatti gli anni '80, con campioni come Daniele Masala e Carlo Massullo, ma gli Europei sono nati soltanto nel 1987, quando quel ciclo stava volgendo al termine. Ora ci proverà proprio De Luca a rinverdire quella tradizione, in uno sport che ha vissuto negli anni molte evoluzioni: la più importante negli ultimi anni è stata l'unione delle prove di tiro e corsa in un solo “combined event”. Per conoscere meglio questo sport particolare, abbiamo intervistato il nuovo campione d'Europa, che milita nel CS Carabinieri e che alle ormai imminenti Olimpiadi di Londra potrà certamente puntare a salire sul podio. Intervista in esclusiva per IlSussidiario.net.
Puoi raccontarci come è andata la gara degli Europei? La gara è iniziata giovedì con le qualificazioni, che ho passato abbastanza agevolmente. Sabato la finale è iniziata con la scherma, in cui ho fatto un'ottima prova che mi ha dato subito un buon vantaggio e mi ha fatto capire subito che avrei potuto vincere gli Europei. Poi nella gara di nuoto ho fatto il mio, in base alla forma che avevo. Nell'equitazione ho fatto percorso netto e grazie a questo sono risalito dal terzo al secondo posto. Infine nella combinata di tiro e corsa sono riuscito a sorpassare l'ungherese che era primo; d'altronde ci puntavo perchè ho il record del mondo nella specialità, e sono riuscito così a vincere la gara senza nemmeno soffrire troppo. Cosa hai provato quando hai vinto? Naturalmente è stata una soddisfazione enorme, un'emozione straordinaria anche perchè è stato il mio primo risultato di prestigio a livello assoluto. Quindi ora con che obiettivi vai a Londra? Innanzitutto, sarà la mia prima Olimpiade, quindi l'attendo con grande emozione e voglio fare la gara migliore possibile, dando il meglio di me sperando ovviamente che possa servire per fare un grande risultato. Una medaglia olimpica è il sogno di tutti: possibilità e mezzi li ho, spero soltanto di riuscire a combinare tutto nel migliore dei modi. Il podio dunque è un obiettivo concreto? Sì, sicuramente. L'ultimo test pre-olimpico infatti è andato nel migliore dei modi, ed è molto importante anche perchè nel pentathlon i migliori al mondo sono tutti europei. Quindi vincere gli Europei è un segnale importante, anche se mi rendo conto che a Londra sarà molto diverso, in particolar modo a livello mentale. Il tuo sport è particolare: come ti sei avvicinato al pentathlon? Da ragazzino facevo nuoto ma non è mai stato il mio sport preferito: la monotonia di fare sempre lo stesso sport non mi è mai piaciuta. Quindi a 12-13 ho scoperto quasi casualmente il pentathlon, e l'idea di fare discipline diverse mi ha conquistato. Come è la preparazione, che deve conciliare sport diversi fra loro? Mi alleno tutti i giorni tranne la domenica, e ogni giorno mi alleno in tre sport, due al mattino e uno al pomeriggio. Richiede tanto tempo ed energie fisiche e mentali, ma tiene sempre alta l'attenzione e l'interesse. Insomma, non è affatto noioso. C'è uno sport che preferisci? E come incidono le varie discipline? Probabilmente la più importante è la scherma: se fai una buona gara lì, l'intera gara si indirizza bene. Poi ovviamente ognuno ha le sue caratteristiche, e quindi ha la disciplina che assolutamente non deve sbagliare perchè sono le “colonne” della tua gara. Per me sono appunto la scherma e poi la combinata di tiro e corsa, che mi ha sempre dato soddisfazioni e mi piace anche praticare. La trovo spettacolare e più interessante delle due gare separate di prima. Cosa diresti a un ragazzo per convincerlo a praticare il pentathlon? Innanzitutto, la cosa importante è praticare uno sport, sia a livello fisico sia mentale. Per il pentathlon, può essere l'ideale per chi ha obiettivi ambiziosi e tanta pazienza. Servono infatti molti anni per arrivare ad alti livelli, è difficile ottenere risultati a 20 anni. Io ad esempio lo pratico da quando avevo circa 12-13 anni ma è soltanto da 2 o 3 anni che sto avendo soddisfazioni concrete.
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