Il Salotto Bianconero

Londra è tripletta

« Older   Newer »
  Share  
PAG Posted on 23/2/2012, 08:59     +1   -1
Avatar

The real only Black Pope.

Group:
Collaboratore
Posts:
8,029
Reputation:
+1
Location:
Siracuse

Status:


La relazione tra una città ed un'Olimpiade sancisce da sola il passaggio alla storia dello sport. Ogni città olimpica ha scritto una pagina storica di un movimento che è cresciuto a dismisura e rappresenta uno dei più grandi e seguiti spettacoli del pianeta. Fatta questa premessa che è valida per tutti ecco che per Londra si apre un capitolo a parte.
Quella della capitale britannica non è una storia di “ordinaria straordinarietà”, ma è una vicenda tutta speciale. Nella storia del movimento olimpico, Londra ha un posto del tutto particolare. A cominciare dal fatto che nel 2012 stabilirà il record di essere la prima città al mondo ad aver organizzato per tre volte l'Olimpiade.
La prima volta nel 1908 (quarta edizione), la seconda volta nel 1948 (quattordicesima edizione). E se la terza (trentesima edizione) manterrà gli standard delle prime due allora assisteremo, com'è prevedibile che avverrà, ad una edizione memorabile.
Già perché nel 1908 si deve proprio a Londra il merito del rilancio dei Giochi che, nati ad Atene nel 1896, nel 1900 a Parigi e quattro anni dopo a Saint Louis avevano subito la concorrenza dell'Esposizione Universale (che si svolse in quegli anni in contemporanea con i Giochi). Anni di grande fermento segnato dalle scoperte e dalle evoluzioni di telegrafo, radio, telefono, cinema, linotype: l'umanità stava dando il meglio. Le città si espandevano e nelle loro nuove morfologie urbanistiche puntavano ad un “respiro” che era in sintonia con la crescita e con le scoperte.
In questo clima le Olimpiadi finirono in ombra anche a causa di alcuni problemi organizzativi (dilatazione dei tempi e degli spazi). Va detto che Londra fu preceduta da un'altra edizione nel 1906 ad Atene per celebrare il decennale delle Olimpiadi moderne, ma su richiesta del suo fondatore, Pierre de Coubertin, questa edizione non è mai entrata nel conto ufficiale. E va pure detto che l'edizione del 1908 fu organizzata in soli due anni a causa del forfait formalizzato solo a fine novembre (il 26) di Roma che due anni prima si era aggiudicata l'organizzazione battendo la concorrenza di Berlino.
Londra centrò la nuova formula concentrando il luogo delle competizioni e i tempi (gran parte delle gare si svolse, infatti, nell'arco di una quindicina di giorni).
L'Olimpiade affrancata anche dall'Esposizione Universale (che nel 1906 si era svolta a Milano e quattro anni dopo approdò a Bruxelles) riuscì a vivere di vita propria facendo brillare di luce autonoma le stelle dello sport mondiale.
Ancora più proibitivo, ma anche più esaltante, è stato l'appuntamento olimpico quarant'anni dopo. Il pianeta faticosamente tentava di ricucire le ferite del secondo conflitto mondiale. Anni di guerra, di divisione, di distruzione, di sterminio e di morte avevano segnato intere popolazioni che avevano maturato il desiderio di voltare pagina e di ridare dignità al genere umano. Quegli anni avevano cancellato la XII e la XIII edizione dei Giochi e a guerra ancora in corso nel Pacifico, nell'agosto del 1945, il CIO (Comitato internazionale olimpico) pochi giorni prima della resa del Giappone, assegnò a Londra l'organizzazione dei Giochi della rinascita del movimento olimpico.
Una sfida esaltante che portò alla partecipazione di 55 nazioni. Fu importante anche dal punto di vista tecnico (con nuovi record e nuovi Paesi che si affacciarono sul palcoscenico internazionale), ma il valore veniva dal messaggio di ricostruire un'armonia dei popoli, dall'ansia di ripresa di intere nazioni che erano state soggiogate da anni di oscurantismo dittatoriale. L'Olimpiade fu una leva mediatica per la ricostruzione e una sponda psicologica per popolazioni fatte a pezzi dal conflitto. In questo senso è stata un'edizione unica.
Oggi Londra si presenta con il piglio tutto inglese di chi sa che in fatto di organizzazione non è seconda a nessuno e che sa farlo con uno stile tanto difficile da imitare quanto facile da ammirare.
Intorno ai Giochi Olimpici è cambiato tutto. Sono diventati l'operazione di marketing territoriale per eccellenza. Gli inglesi lo sanno bene e si sono organizzati per favorire un nuovo posizionamento del loro Paese e della loro capitale. La crisi economica di questi mesi ha portato a qualche grido di allarme, ma la sensazione è che la Gran Bretagna rispetterà tutti i suoi programmi e quelli imposti dal CIO.
Il governo inglese non ha risparmiato investimenti e il ministro per le Olimpiadi Tessa Jowell sta esercitando ferrei controlli per evitare abusi e distorsioni sull'impiego delle risorse pubbliche.
La Gran Bretagna ricaverà grandi benefici da questa organizzazione a dispetto dei soliti disfattisti che pretenderebbero di rendere immobile il pianeta sbandierando in maniera demagogica il rispetto dell'ambiente.
L'attività di marketing finora ha portato a 9 contratti con Worldwide partners (Coca-Cola, Acer, Atos origin, General Eletric, McDonald's, Omega, Panasonic, Samsung, Visa), 7 con Official Partners (adidas, bp, British Airwais, British Telecom, EDF Energy, Lloyds TSB, Nortel), 3 con Official supporters (Adecco, Cadbury, Deloitte).
Il resto riguarderà la copertura televisiva mondiale, l'impulso all'industria turistica (naturalmente proiettata nel tempo), le relazioni che verranno instaurate su tutti i fronti dell'economia con gli altri Paesi, le nuove infrastrutture.
 
Top
0 replies since 23/2/2012, 08:59   16 views
  Share