Il Salotto Bianconero

Ecco il documento che cancella Calciopoli

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PAG Posted on 16/12/2011, 11:33     +1   -1
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Ecco il documento che cancella Calciopoli


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Il testo finale condiviso da Agnelli e Moratti smentiva chiaramente le sentenze del 2006. Il delicato lavoro del Coni ha portato le parti a un passo dalla pacificazione. Una missione che proseguirà. Petrucci: «Agnelli è una bella persona, lavora per il bene della Juve e di tutto il calcio italiano»


ROMA - «...Convinti che il fenomeno chiamato Calciopoli - contraddistinto da comportamenti deliberati o solo indotti da clima di quel periodo e a prescindere dalle sentenze e dalle decisioni sin qui assunte dagli organi competenti - rappresenta nel suo insieme il periodo più oscuro nella storia del calcio italiano considerato che gli stessi organi federali di allora seguirono le logiche condizionate dal momento, adottando in qualche caso provvedimenti che in circostanze diverse e con analisi più complete e approfondite, avrebbero potuto avere forme e contenuti differenti». 484 caratteri (il cuore del comunicato), virgolette escluse, che avrebbero fatto la rivoluzione, non la revisione di Calciopoli: è il testo finale del comunicato congiunto che Gianni Petrucci voleva e poteva far firmare alle parti al tavolo politico (perché la pace ci può essere solo se c’è giustizia). Aveva ragione, Diego Della Valle primogenitore dell’idea del tavolo: la parola “frettoloso” accanto al riferimento ai processi sportivi del 2006 manca, eppure proprio quel termine e il sostantivo da cui deriva l’aggettivo, «fretta» è stato il leit motiv della convention di 300 minuti al Coni. Un leit motiv condiviso, anche implicitamente da tutti gli astanti. La parola «frettoloso» non l’avrebbe firmata mai, Moratti, perché le parallele senza convergenza possibile sono sembrate quelle del patron interista e del suo ex consigliere d’amministrazione in nerazzurro e amico, Diego Della Valle. Che è imbelvito da questa estate per la scoperta di telefonate sparite fino alla prescrizione, di baffi spuntati e tagliati prima del loro inserimento in quelle informative che hanno inchiodato anche la sua Fiorentina. E lasciato a goderne Inter, Roma e Messina. Va fatta un’esegesi, però, di quelle 7 righe dattiloscritte che Tuttosport è in grado di fornirvi nella versione definitiva eppure abortita al Tavolo. Va anche radicata, ogni singola frase, nella storia, riletta alla luce di quanto successo prima, durante e dopo il periodo maggio-luglio 2006. Ricordando sempre la figura centrale nella vicenda di Guido Rossi .

«NEL SUO INSIEME» - Dopo l’intro che certifica il fatto che di Calciopoli si tratti, e che intende diversificare il tipo delle responsabilità e dei comportamenti («deliberati o solo indotti») e delle sentenze rese (con relative decisioni, anche quella dello scudetto 2006), la prima svolta semantica partorita dal Coni di fronte alla federazione protagonista e interessata (al tavolo c’erano Abete e il dg Valentini ). Quel periodo «nel suo insieme» rappresenta la pagina più oscura nella storia del calcio italiano: nel suo insieme ricomprende - oltre ai fatti sanzionati: perché la Juve ha scontato! - il modo in cui si indagò, in cui si esclusero indizi di prova per un processo purificatore del calcio tutto, si selezionò. Rileggetevi interrogatori (cfr. Bergamo all’Ufficio indagini, 8 giugno 2006: «Parlavo con tutti» e fa i nomi), interviste come quelle di Tavaroli, Cipriani e Nucini (maggio-giugno 2006: indagine in corso), passi delle stesse informative (Bergamo parla con la Fazi di incontri con Moratti, Spinelli e con Pairetto dei rapporti con Governato emissario di Corioni).

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