Continua il “Viaggio tra le Stelle”. Juventus.com vi propone, giorno dopo giorno, le 50 leggende bianconere scelte da voi tifosi e i cui nomi compariranno nel nuovo stadio bianconero.
Prima tifoso, poi beniamino della curva. Non succede a tutti di poter essere protagonisti nella propria squadra del cuore. Un privilegio che è capitato a Fabrizio Ravanelli, uno che la maglia della Juventus l’ha sempre portata nel cuore prima di poterla indossare sulla pelle. E sulla testa, nella sua celebre esultanza dopo ogni segnatura.
Una bella storia, quella di “Penna Bianca”. Prelevato dalla Reggiana, in Serie B, all’inizio della stagione 1992/93. Si inserisce in una squadra, quella guidata da Trapattoni, che conta fuoriclasse del calibro di Gianluca Vialli e Roberto Baggio e, con i suoi gol, si ritaglia spazi sempre più importanti.
C’è spesso la sua firma sui trofei che la Juventus vince nel quadriennio che Ravanelli trascorre a Torino. Segna tre gol nel cammino che porta alla vittoria della Coppa Uefa 1992/93. “Giustizia” quattro volte il Parma nelle due partite che valgono lo Scudetto 1994/95 (il primo del ciclo Lippi) e si ripete nella finale di ritorno di Coppa Italia, sempre con gli emiliani.
Ma soprattutto contribuisce in maniera determinante alla vittoria della Champions League del 1996. Sua la rete del momentaneo vantaggio contro l’Ajax nella finale di Roma. Una prodezza che, ancora oggi, Ravanelli considera la più importante della sua carriera.
In 160 partite, di gol finisce per realizzarne 68. Cinque di questi in una sola partita, nel 1994, al Delle Alpi contro il CSKA Sofia in Coppa Uefa: ancora oggi un record per la storia europea della Juventus.
A rendere ancora più bella la favola c’è anche il capitolo azzurro. Nel 1995 viene convocato da Arrigo Sacchi e all’esordio contro l’Estonia va subito a segno.
