Il Salotto Bianconero

Speciale Calciopoli. Le telefonate del Milan/4 – Manfredi Martino l’ultrà rossonero, uccellinodidelpiero.com

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PAG Posted on 22/5/2011, 16:45     +1   -1
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..ma chi vi si incula..

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(di Antonio Corsa)

Ci eravamo lasciati con lo slittamento del campionato deciso da Adriano Galliani (e non da Luciano Moggi). Proseguiamo il racconto.


Il giorno 14 aprile, subito dopo l’eliminazione della Juventus dalla Champions League ad opera del Liverpool e il passaggio del turno del Milan nei confronti dell’Inter, Leonardo MEANI si mette all’opera per preparare il match successivo di Campionato, Siena-Milan. Alle ore 10,18 telefona a Manfredi MARTINO, il segretario CAN (Commissione Arbitri Nazionali) e i due parlano, senza pudori, del Milan. Martino, grande accusatore di Moggi, Bergamo e Pairetto, è uno sfegatato milanista, tanto che esorta Meani a non mollare, impazzisce di gioia per la vittoria dei rossoneri e, addirittura, li esorta a non sacrificare il Campionato perchè avrebbero potuto vincere sia il torneo nazionale che la Champions League. Meani lo rassicura. Sembrano due amici al bar. Martino, lo ricordo, è anche quello che informava prima di tutti Meani delle designazioni, anche con sms alla “Trefo. Non mollate!”. Ovviamente ai Carabinieri non interessa. Quando lo hanno ascoltato, gli hanno chiesto solo “come si potevano truccare i sorteggi”. I due poi chiudono la telefonata scherzando su Gigi PAIRETTO e sui rimproveri che sicuramente avrebbe ricevuto dopo l’eliminazione della Juve, per non aver designato un arbitro “gradito”. Ma non aveva passato tutta la settimana precedente a dire il contrario? Poco importa: per i Carabinieri la smentita (dei fatti) è meno importante delle teorie accusatorie di Meani. Le solite. Meani si lamenta degli altri, poi fa peggio. Infatti a Martino arriva a chiedere «due assistenti svegli» per il match col Siena. Fa pure un nome, per non farsi mancare nulla. «.. mandami due.. oh, AMBROSINO è bravo, eh!». Martino concorda. Si passa poi a discutere delle solite griglie, e del solito amico PUGLISI (altro ultrà) che non fa più la Juve (chissà perchè..), con Martino che rassicura Meani che sarebbe intervenuto (probabilmente è solo millanteria, come dichiarato in tribunale. Ma insomma…) e lo esorta, ancora, a non mollare in campionato. Attenzione ora, perchè oltre ai soliti discorsi già sentiti contro la Juve, ne esce fuori uno nuovo: le non ammonizioni ai giocatori bianconeri. «Emerson prima di prendere un cartellino giallo deve fare settanta falli!». Siamo al bar dello sport e allora Martino, adeguandosi, ripete ancora una volta di non mollare in campionato. In caso non lo si fosse capito. Meani riprende a parlare di assistenti, di Juve, e Martino si annoia. Cambia argomento: la sconfitta della squadra di Capello col Liverpool. Ma Meani non molla: «Foschetti, Gemignani… cerchiamo di mandare gli internazionali anche a loro!». «Ricevuto». «Tu stai attento e veglia, lavora per me e veglia per me, io tanto so che sei..». «Si, si». Si passa così a Siena-Milan. “Farneti lo vuoi? No, dammi Babini e Puglisi” (gli ultras. E chiamalofesso!). Il tono è questo. “Ma Puglisi è in Tunisia con Dondarini..”. Ci andranno alla successiva. Intanto si beccano Farneti. E’ un mondo di millantatori, questo. Ma alcuni vengono presi alla lettera, altri no.

Appena riattaccato, Meani chiama subito l’amico PUGLISI, il quale si sfoga perchè non vuole andare in Tunisia e resta meravigliato del fatto che il dirigente milanista fosse al corrente di tale trasferta “di carattere segretissimo” (cit.). «Secondo te.. perchè so.. perchè io sto spingendo da matti per te, no?». Chiaro.

Il giorno dopo, il 15 aprile, alle ore 11,34 (sì, avete letto bene, 11,34. Record imbattuto! Moggi è un pivello) Martino manda un sms a Meani dettandogli la griglia. Alle 12,07 gli manda la terna completa di assistenti.

Alla sera, alle 19,28, altra telefonata Meani-Puglisi. L’assistente sparla al solito dei tre designatori, e critica la scelta della designazione di Consolo e Grilli per Juventus-Lecce (che finirà 5-2, ma per carità, si è rubato pure allora).

Siamo quasi alla fine del week-end. Mancano le solite telefonate a RACALBUTO (ma non era cupolaro?), mandato in B dopo gli errori di Roma-Juventus, con rassicurazioni alla «Stai tranquillo, poi vedremo il da farsi per il rush finale», e quella all’assistente COPELLI, che subito lo ringrazia non si sa per cosa «intanto Leo ti ringrazio e ringrazio tantissimo RAMACCIONI di cuore, perchè in questo momento…». Ad ogni modo, terminati i convenevoli e i ringraziamenti, si torna a parlare degli errori pro-Juve. Questa volta si citano partite del 2003 con l’Udinese, del 2004 con la Reggina.. E si sparla di Bergamo. Meani allora sentenzia: «Si si, ma adesso io gli parlo, adesso fai passare una settimana poi gli arriva.. poi gli arriva una tranvatina nostra, vedi che si raddrizza».

La tranvatina arriverà. La raddrizzata (designazione cambiata con Puglisi designato per Milan-Chievo) pure. E con essa l’art. 6 contestato a Meani. Nella prossima puntata.
 
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