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| "Se il torneo lo devono fare solo tre squadre allora ce lo dicano, noi facciamo un torneo con diciassette squadre". Il De Laurentiis-pensiero è semplice e immediato: i troppi errori arbitrali subiti dal Napoli nelle ultime settimane fanno riflettere. Che a qualcuno dia fastidio vedere il Ciuccio volare in alto? "Il Napoli è una realtà che dà fastidio, perchè ha i conti in ordine, fa le cose seguendo le regole e la giustizia - le parole del presidente azzurro in conferenza stampa in occasione della presentazione del film 'Amici Miei - Come tutto ebbe inizio' riportate da 'Il Corriere dello Sport' - Questa potrebbe essere una soluzione: poi chi vince il campionato a due, e chi vince il campionato a diciassette fanno uno spareggio e la vincitrice si porta il trofeo. Abbiamo subìto torti arbitrali e la classifica senza questi torti parla di un Napoli primo, ma fin quando il calcio sarà questo non possiamo fare altro che dover attenerci alle regole. Ascoltare poi che Mazzarri sarebbe blasfemo è assurdo. Io non ho nulla contro gli arbitri, che possono sbagliare come tutti: non dobbiamo farla così pesante. Fin quando non ci sarà la moviola in campo, non ne verremo fuori, è accaduto anche all'estero, e lì di certo non possiamo pensare ad un complotto contro il Napoli".De Laurentiis però contro il Brescia dalla tribuna ha vistosamente protestato per le decisioni arbitrali: "In una partita delicata come quella con il Brescia, non avendo capito il motivo dell'allontanamento di Mazzarri, io mi sono alzato in piedi per invitare il pubblico a salutare il tecnico che andava negli spogliatoi e ad incitare il secondo che doveva guidare la squadra. Poi non vi dimenticate che io allo stadio vesto sia i panni del presidente che del tifoso, e da tifoso voglio essere libero di potermi esprimere. Dopo aver ascoltato una trasmissione, mi sarebbe venuta voglia di non accettarla più allo stadio". Napoli arrivava da settimane difficili anche a causa del caso-Lavezzi: "Se non ci fosse stata quella reazione di Lavezzi non sappiamo come sarebbero andate certe partite. Il Pocho è un motore estremamente importante nella squadra, ma a volte abbiamo vinto anche senza di lui. Il problema è la mentalità della squadra. A Milano eravamo stanchi, non sarebbe cambiato granchè. Ora è importante il rush finale: i giocatori dovranno dimostrare di poter indossare questa maglia anche in futuro. Ci sono ancora dieci gare dove i calciatori possono essere utili sia per il Napoli sia per la loro carriera, dando il massimo che possono dare ad un bravissimo tecnico quale è Mazzarri".Il patron azzurro si dice in ogni caso orgoglioso di quanto il Napoli sta facendo in questi anni. E non risparmia una frecciatina velenosa alla Juventus: "Noi siamo ancora in fase di cresciuta. C'è qualcuno che pur avendo una società con maggiore storia di noi, è ritornato in serie A e l'anno scorso ha fatto peggio di noi, e quest'anno sta facendo peggio di noi. Bisogna andare avanti con umiltà. Anche a me piacerebbe vincere Scudetto, Champions e Coppa Intercontinentale, ma poi cosa accadrebbe? Due anni fa nella classifica dei club eravamo al trecentesimo posto, oggi siamo al diciannovesimo, e io sono fiero di essere arrivato in così poco tempo a questa posizione. Quando sono arrivato mi dicevano tutti che il Napoli era conosciuto in tutto il mondo. Ho fatto i miei riscontri con persone specializzate del settore, e mi sono accorto che non era vero niente. Il periodo buoi della società aveva fatto si che la notorietà della maglia azzurra fosse andata persa. Negli anni scorsi venivo a Napoli e vedevo ragazzini giocare con le maglie di Milan, Inter, Juventus...oggi quei ragazzini indossano la maglia del Napoli, ed è questo ciò che conta".Goal.com
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