Inter - Cesena 3-2 - Eto’o, Milito, Chivu, Giaccherini, Bogdani
MILANO, 19 gennaio - Continua a correre l'Inter di Leonardo. Tra campionato e Coppa Italia, i nerazzurri mettono in fila la quinta vittoria consecutiva e iniziano a far sentire il loro fiato sul collo del Milan, lontano una manciata di punti. Il pokerissimo della Beneamata arriva al termine di una gara aperta e vibrante contro il Cesena, salito a San Siro senza la benchè minima intenzione di vestire i panni della vittima designata. Leonardo si affida al collaudato 4-3-1-2 con Padev a fare il pendolo tra centrocampo e attacco alle spalle del duo di punta Etòo-Milito. Al centro della difesa, in coppia con Lucio, Materazzi. Matrix gioca al posto di Ranocchia. L'ex genoano non va nemmeno in panchina: lui, con indosso la maglia rossoblù, la sedicesima giornata del campionato di A - quella che si recupera nel gelo di San Siro - la ha già disputata. E quindi se la gode dalla tribuna. Diversamente dai due acquisti cesenati di gennaio: Sammarco e Dellafiore che, in quella occasione, non erano scesi in campo con i loro vecchi club, Sampdoria e Palermo. Trasformata dalla cura Leonardo, l'Inter non perde tempo ad attaccare.
PRIMO TEMPO - Giusto una manciata di minuti per vedere Giaccherini sgusciare, piccolo com'è, tra i giganti della sua difesa e guadagnarsi un angolo, che la squadra del brasiliano prova a chiudere la pratica Cesena. In meno di un quarto d'ora, con un uno-due micidiale Etòo-Milito, i nerazzurri indirizzano la gara sui binari preferiti e accendono San Siro, già pronto a pregustarsi una incredibile rimonta ai danni del Milan, distante ormai sei punti. A incrinare i sogni di gloria - accesi prima da un 'dai e vaì Milito-Etòo concluso in rete dal camerunense per la sua rete stagionale numero 24 ( in 27 gare) e poi da un'azione vincente Pandev-Milito sul filo del fuorigioco - lo stop del Principe che, a venti minuti dal fischio d'inizio, si ferma per un piccolo fastidio muscolare sostituito da Biabiany. Un'ombra, sulla Leo-band che, forse appagata dal doppio vantaggio, si fa infilare da un rasoterra preciso di Bogdani, smarrito colpevolmente da Lucio e Materazzi al centro dell'area di casa. La rete dell'albanese scuote i bianconeri romagnoli sostenuti da un buon numero di tifosi. Jimenez, genietto cileno già visto a San Siro ai tempi di Mancini e Mourinho, tenta di farsi rimpiangere dal suo ex pubblico: lancio con i contagiri, Giaccherini al volo fredda Castellazzi da due passi. Neanche mezz'ora e al Meazza va in scena la fiera del gol. Una giostra su cui, alla fine del primo tempo, sale anche Chivu, a superare di testa Antonioli su traversone di Maicon, tornato a sbuffare sulla fascia, come un Pendolino, alla vecchia maniera.
SECONDO TEMPO - I fuochi d'artificio che riscaldano il gelo milanese si smorzano un pò nella ripresa. L'Inter manovra e sfoggia un buon possesso palla impreziosito dagli scatti fulminei di Etòo vero dominatore dell'incontro, mentre il Cesena si muove di rimessa sulla scia dei suoi 'piccolettì: Giaccherini (espulso per doppia ammonizione dopo avere segnato in posizione di off-side) e Jimenez. Rapidi e controllati, non senza affanno, dalla difesa nerazzurra messa in soggezione dalla velocità degli attaccanti bianconeri. Giusto qualche brivido, come il tocco di mano in area di Chivu, giudicato ininfluente da Russo, e come il tiro a botta sicura scagliato da Etòo, al termine di una bella azione corale, a far tremare la traversa romagnola per qualche minuto abbondante. Ennesima perla di una gara e di una stagione da circoletto rosso per il Re Leone nerazzurro. In attesa di Udine. Prossima fermata del Leonardo-Express.
Tuttosport
