Mentre si dibatte abbondantemente sul terzo gol di Edison Cavani, che dalle parti del Corriere dello Sport hanno rilanciato come un presunto “colpo dello scorpione”, è in realtà un altro il particolare che è sfuggito a tutti nel finale di Napoli - Juventus. Una provocazione, ancora più forte perché proviene da un calciatore e non da un tifoso, per il grande traditore e grande assente della partita di ieri: Fabio Quagliarella.
Il napoletano, ma ex giocatore del Napoli, era l’uomo più atteso sia perché giocatore più in forma fra i bianconeri sia perché odiatissimo dai sostenitori partenopei dopo il passaggio shock nel calciomercato estivo alla Juventus. Il grave infortunio al ginocchio l’ha tenuto lontano da un San Paolo che non vedeva l’ora di accoglierlo (eufemismo) e che aveva preparato un enorme maglia della Juve con il numero 71, il numero che nella smorfia napoletana sta per “traditore”. Il clima di nervosismo registrato attorno a questa gara è stato senza precedenti, basti citare il caso di Vincenzo Ricchiutti, giornalista, juventino e napoletano, epurato dal sito Tuttojuve dopo un editoriale provocatorio (ma certamente non “razzista, becero e idiota“), dopo le proteste di colleghi/tifosi del Napoli.
Tornando a noi, non è certamente strana la coreografia della Curva B, d’altra parte anche i tifosi bianconeri usavano il 71 per dare del traditore a Fabio Cannavaro, in quel caso ancor più paradossale “cavallo di ritorno” alla Juve dopo l’esperienza al Real. Sicuramente diverso è quel “2″ aggiunto alla maglia d’allenamento del Matador Cavani che abbiamo notato (per ora non registrato da altri media) per far diventare “27” il suo numero
Tratto da Calcioblog.
pubblicato: lunedì 10 gennaio 2011 da Gabriele Capasso