Juve, la Fifa elegge Pirlo "colpo del secolo". Oggi riceverà il Pallone d'argento dell'Ussi. Ancelotti: "Ha portato la qualità"
TORINO, 13 maggio 2012 - Sei proprio un Pirlo. Calcisticamente parlando, non ci potrebbe essere
complimento migliore. D'altronde, il Pirlo in questione è diventato il simbolo della
Juventus campione d'Italia. Sì, un Pirlo negli ingranaggi, un Pirlo nei risultati. Voto?
Dieci, e tanti altri di questi campionati.
STANDING OVATION Contecentrici , i bianconeri. Con un fenomeno in più, Pirlo
appunto: uomo assist, uomo gol, uomo squadra. Da premiare, da applaudire oggi allo
Stadium. Ovunque sia, in campo o magari spettatore interessato, dopo chilometri di
corsa e mille passaggi qua e là. Tutti in piedi, sfila il migliore. Che la Fifa incorona così:
«E laffare del secolo».
MONDIALE E se il presidente Joseph Blatter gioca un pochino - nelle dichiarazioni -
sul numero degli scudetti bianconeri, il sito glorifica la Vecchia Signora e la sua stella
più luminosa. Il firmamento non è certo al completo, c'è ancora spazio... «La Juve va
di fretta», il titolo che (ri)lancia Madama nel mondo. Un percorso esemplare, una squadra
imbattuta, un anno ad altissimo livello. Si parla di Andrea Agnelli che si ispira al Barcellona,
scegliendo Antonio Conte il condottiero fatto in casa, come il Pep Guardiola blaugrana. Il mister
della svolta, colui che ha «ridato fiducia al club», per usare le parole della'd Beppe
Marotta . E poi, un gruppo ben mixato, partendo da Gigi Buffon e dalla difesa meno
battuta (19 reti incassate) della serie A. E poi c'è lui, il Pirlo che fa quadrare il cerchio.
IN MOTO «L'affare del secolo», viene eletto. E la definizione non sembra più
esagerata. Già, è stato l'affare del secolo, dal punto di vista economico e tecnico.
Perché Marotta l'ha convinto a rimettersi in gioco alla Juve e la Juve si è rimessa in
moto con lui. A fine contratto con il Milan, scudettato ma non coccolato, Pirlo ha
sposato l'altra causa. Vincendo. Vuoi mettere la soddisfazione, ora... Costo zero, resa
infinita.
IL VESTITO Conte gli ha disegnato addosso la squadra: un sistema di gioco basato
sul movimento continuo, sull'attivismo totale, sull'occupazione dell'area avversaria. Ne è
nata la supremazia territoriale mai messa in dubbio, in nessunissima occasione. «Un
vero regalo di Natale per Pirlo, che ha usato la precisione diabolica con aperture
millimetriche», certificando il successo del connubio.
INGREDIENTI Pirlo ci ha messo i piedi, la testa, la personalità. «Ha parlato di più in dieci
mesi di Juve che in dieci anni di Milan», la frase che incornicia lavventura ben riuscita.
Non ha fatto promesse, ma ha mantenuto anche i pensieri. Sempre. Motivato e iperattivo.
Chi l'ha detto che doveva essere centellinato? Conte non l'ha mai risparmiato neppure nei
finali di partita. Così, ha collezionato 39 presenze. il più utilizzato dall'allenatore (36 gare in
campionato, 3 in coppa), condite da 3 gol e 12 assist. Pirlo con Marchisio, il nuovo Tardelli,
e Vidal, il polivalente che azzanna. Tutti sintonizzati sulla stessa lunghezza d'onda, tutti
sintonizzati sulle idee di Pirlo. Uno che nel Barcellona del recente passato ci sarebbe stato
a meraviglia. Basta un numero: 3136 passaggi, recordman in serie A per distacco; il secondo
è Cristian Ledesma fermo a 2323.
RIVELAZIONE Sbolognato da Max Allegri, rivalutato dalla Juventus di Conte. La
metamorfosi del silenzioso è incredibilmente avvincente. L'aneddoto di Stephan
Lichtsteiner: «A luglio, nelle prime partitelle del ritiro, quando lo vedevo marcato, non
gli servivo la palla. Ad un certo punto lui è venuto lì e mi ha detto: Se te la chiedo, tu
dammela, non ti preoccupare, poi ci penso io». Ed è stato amore a prima vista, a
primo smistamento telecomandato. «E' uno scudetto meritato e voluto fin dall'inizio. Un
risultato che tutto il gruppo ha guadagnato sul campo. Ho sempre fatto il mio, sono
sempre stato bene, puntavo a vincere e ci sono riuscito. Ero convinto di essere il
numero uno e credo di averlo dimostrato. Spero di poter giocare ancora tanti anni,
perché mi diverto e ho ancora tanta voglia». Vabbé, per una volta può godersi gli
applausi, ma non è detto che non accenda la luce. Lo aspetta comunque un
pomeriggio di festa, un pomeriggio speciale. Poi, ci sarà la Nazionale. E chi lo ferma
più l'affare del secolo?
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Oggi riceve il Pallone d'argentoROMA, 13 maggio 2012 - La stagione di Andrea Pirlo. Anche nei premi. L'Unione Stampa
Sportiva Italiana, con voto unanime, ha infatti deciso di assegnare il Pallone d'argento al
centrocampista juventino. La consegna verrà effettuata oggi allo Juventus Stadium di
Torino prima della partita con l'Atalanta. Il trofeo, giunto alla 13ª edizione, vuole ricordare
Giaime Fiumanò, artista romano appassionato di calcio scomparso nel 1998 a soli 24
anni, ed è destinato ogni anno ad un calciatore che, oltre al talento, si sia reso protagonista
anche per correttezza sportiva, moralità e impegno sociale. Caterina Fiumanò, madre di Giaime
e presidente dell'Associazione culturale Giaime Fiumanò, unitamente al Pallone d'argento dona
all'Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro) una borsa di studio triennale.
L'albo doro del premio: 2000 Paolo Negro (Lazio), 2001 Damiano Tommasi (Roma), 2002 Javier
Zanetti (Inter), 2003 Ciro Ferrara (Juve), 2004 Andrij Shevchenko (Milan), 2005 Gianfranco
Zola (Cagliari), 2006 Luca Toni (Fiorentina), 2007 Ricardo Kakà (Milan), 2008 Francesco Totti
(Roma), 2009 Alessandro Del Piero (Juve), 2010 Morgan De Sanctis (Napoli), 2011
Antonio Di Natale (Udinese).
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Ancelotti «Ha portato la qualità»TORINO, 13 maggio 2012 - La discussione su Andrea Pirlo continua. Vinto lo scudetto con la
Juve, cresce il rammarico nel Milan. Ne Parla anche Carlo Ancelotti , ora al Psg ed ex allenatore sia
dei rossoneri sia bianconeri. «Titolo meritato da parte della Juventus - dice a Sky -. Il fatto che non
abbia mai perso è dimostrazione di grande continuità e di grandi motivazioni. Il Milan ha fatto tanti
punti e quindi credo sia stato soprattutto merito della Juventus. Pirlo? Non so quanto abbia tolto al
Milan ma sicuramente ha dato parecchio alla Juventus, come carisma e qualità. Mossa geniale?
Purtroppo si arriva a delle situazioni e diventa anche abbastanza naturale la scelta. Sì, era abbastanza
naturale che Pirlo lasciasse il Milan e andasse alla Juventus». Tra l'altro, sono tanti i campioni ai saluti,
da Nesta a Seedorf . «Chiaramente, un po' di dispiacere rimane, ma la carriera che hanno fatto al
Milan è stata grandiosa. Credo che meritino un grande riconoscimento da parte di tutti. Poi, la vita va
avanti. Si finisce di giocare, finisce unavventura bellissima e se ne aprirà un'altra».
Fonte: Tuttosport (articoli a firma di Elvira Erbì)