Il Salotto Bianconero

[Topic Unico] Calcioscommesse, decine di arresti: c'è anche Signori

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GobbODaUnAVitA
PAG Posted on 9/6/2011, 08:15 by: GobbODaUnAVitA     +1   -1
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Scommesse, interrogato Signori:
"Inter-Lecce? Dissi no alla combine"


Il bookmaker lo smentisce: «Aveva il tariffario per pagare le squadre». L'ex azzurro ammette di aver scritto il foglio con gli accordi: «Ma ero sotto dettatura»


Beppe «duecento gol» Signori, tenta la parata impossibile: «Signor giudice, non ho mai scommesso in vita mia... Al massimo tre o quattrocento euro dal tabaccaio...». In quell'ora davanti al giudice Guido Salvini che lo ha messo agli arresti domiciliari, l'ex attaccante della Nazionale, giacca blu, camicia bianca assai sportiva, barba assai curata, atto d'accusa assai pesante sotto il braccio, tenta di dribblare ogni sospetto. Nega le combine, nega le giocate, nega le riunioni nell'ufficio dei «bolognesi», nega le puntate sul sito Sbobet a Singapore. Manlio Bruni, il suo commercialista, lo accusa pure di aver avuto paura della ritorsione dei giocatori di Singapore, dopo la scommessa andata in fumo su Inter-Lecce: «Signori disse che c'era il rischio che quelli di Singapore venissero a darci una lezione». Beppe «duecento gol» smentisce: «Quello lì non è più mio amico...».

Massimo Erodiani, il bookmaker di Pescara al centro delle combine, pure ieri davanti al magistrato Roberto Di Martino giura che Signori aveva in tasca il tariffario per «comperare» i giocatori e le squadre da corrompere, trecentomila euro per la serie A, centoventimila per la B, un terzo per le divisioni minori. Ma figuriamoci se Beppe «duecento gol» si sarebbe abbassato a tanto: «Erodiani l'ho visto una sola volta, non sapevo nemmeno chi fosse...». E dopo averlo detto un milione di volte, l'ex calciatore lo ripete pure al giudice durante l'interrogatorio: «Quelli lì mi hanno tirato in ballo per il mio nome...». E al suo difensore, dopo il verbalino: «Mi hanno incastrato millantando il mio nome...».

Beppe «duecento gol» cerca di parare tutto. In Tribunale a Cremona ci arriva con gli avvocati e pure un pittoreseco detective, Ugo Vittori: «Beppe Signori è andato solo una volta in quello studio di Bologna, sono i suoi commercialisti...». Di un incontro alle nove di sera ci sono pure le foto della polizia. Degli altri ci sono i racconti di tutti quelli che fanno il suo nome: l'ex calciatore del Bari Antonio Bellavista - «Mai visto prima», ripete lui - e Massimo Erodiani e i titolari dello studio associato dove si trovavano i «bolognesi» per scommettere su Inter-Lecce, quando Beppe Signori gioca e si fuma 150mila euro. E su Atalanta-Piacenza. E su BeneventoPisa. Scommesse da fare con la cricca di Singapore. Scommesse da coprire con gli assegni messi in garanzia, che Beppe «duecento gol» sarebbe poi andato a verificare di persona, scoprendo che erano scoperti, da lì la paura che arrivassero gli asiatici a «tagliare le dita». Dribbla ogni accusa lui: «Ma figuriamoci, mai visti assegni...». L'unica cosa che non può negare è il foglietto che gli trovano in casa il primo giugno, il giorno dell'arresto. Ci sono gli accordi raggiunti con Singapore per le giocate. Beppe «duecento gol» minimizza: «L'ho scritto sotto dettatura di Antonio Bellavista. Volevano che partecipassi alle puntate su Inter-Lecce ma non ci sono stato...». L'incontro dai bolognesi avviene il 15 marzo. La partita è del 20 marzo. Il biglietto è così ininfluente che Beppe «duecento gol» se lo tiene in casa per due mesi e mezzo. Signori è accusato di avere tenuto rapporti con un intermediario tra i «bolognesi» e gli asiatici. Due domande da tunnel sotto rete del giudice, e l'ex calciatore ammette di conoscerlo: «Ma figuriamoci se c'entra con quella storia lì...». Il 22 marzo c'è un altro incontro a casa dei bolognesi. Ci sono pure due bodyguard che non si sa mai, in previsione delle possibili ritorsioni degli asiatici. Beppe Signori c'è ma poi si defila. E al giudice smentisce: «Ma figuriamoci se c'ero anch'io...». Il verbale finisce con una firma che non è proprio un autografo dopo venti righe. Anche se ha negato tutto, Beppe «duecento gol» ha ammesso che ci fu almeno una combine, di aver scritto il foglietto con gli accordi, di conoscere l'intermediario con Singapore. Il giudice Salvini è soddisfatto, si aspetta la richiesta di scarcerazione a cui potrebbe dire di sì. Pure Beppe «duecento gol», si dice contento al suo avvocato: «Finalmente ho chiarito tutto».

Il biglietto trovato a casa di Signori
Nella perquisizione del 1˚giugno. Condizioni nostre: partita paghiamo 125.000 da dare entro giovedì. Condizioni loro: la quota non deve subire variazioni. Assegno dato venerdì di 125.000 a garanzia assegni dati da puntare over entro il 75˚/80˚ esito vittoria Atalanta, possibile che il primo tempo finisca 1-1 o 0-1 già fatta Benevento-Pisa da capire se vittoria o over di lunedì ore 14,30?



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