Il Salotto Bianconero

[Topic Unico] Calcioscommesse, decine di arresti: c'è anche Signori

« Older   Newer »
  Share  
Cocteau Twins
PAG Posted on 7/6/2011, 08:31 by: Cocteau Twins     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Administrator
Posts:
81,844
Reputation:
+81
Location:
Barletta

Status:


image

CREMONA, 7 giugno 2011 - Prendete nota: sono Fiorentina-Roma 2-2, Lecce-Cagliari 3-3 e Genoa-Lecce 4-2 le tre partite di Serie A finite nel mirino degli inquirenti dopo l’interrogatorio di garanzia effettuato venerdì scorso dall’odontoiatra Pirani (tuttora agli arresti). Ma questo non vuol dire che siano state trovate prove di tarocco su queste sfide. Tutt’altro, siamo ancora in uno stadio embrionale. Come hanno ricordato gli stessi magistrati, per parlare di un allargamento delle indagini bisognerà trovare dei robusti riscontri a quello che al momento è soltanto una semplice ipotesi investigativa, nata dopo una rivelazione di un indagato. Certo, c’è un motivo perché proprio queste 3 gare risultano «attenzionate», mentre moltissime altre sono state giudicate irrilevanti dai giudici. Un motivo legato a doppio filo al teste chiave delle possibili combine: Paoloni. Lui vende l’informazione ai suoi compagni di merende che dopo l’imbeccata decidono di giocare l’over (più di 3 gol). Quello che gli investigatori temono, però, è che la soffiata di Paoloni sia frutto di un millantato credito, dovuto al disperato tentativo di recuperare soldi e credito verso chi lo pressava in modo continuo, fino alle minacce, dopo il flop di Inter-Lecce 1-0 (perdita secca di 150 mila euro per l’over mancato). Insomma, siamo al momento lontanissimi dal possibile coinvolgimento delle società finite nel verbale dell’interrogatorio. Si può, però, almeno capire il contesto che determina la presenza di questi 5 club.

Quanti gol. Pirani nel suo interrogatorio è stato un fiume in piena: il calcio è la passione di una vita, come l’Inter (a proposito: l’ex portiere Zenga ha fatto sapere di non essere suo amico, madi conoscerlo appena). Dalla passione nasce il vizio delle scommesse. Un’attività che lo costringe a lunghe telefonate per avere più informazioni possibili, ma nello stesso tempo si mescolano possibili ipotesi di reato a semplici informazioni e commenti. L’odontoiatra, ad esempio, è in tribuna anche in occasione di Milan-Inter. Comunque, non è questo il passaggio che c’interessa e ha interessato i magistrati. Oltre agli addebiti contestati, infatti, Pirani nomina di sua spontanea volontà Fiorentina-Roma, Lecce-Cagliari e Genoa-Cagliari inquadrandole in un contesto che rispecchia l’indagine in corso. Questo: Paoloni «vende» le tre partite come «fatte», vale a dire taroccate. Dà indicazioni a Pirani di giocare l’over e fornisce le sue personali garanzie. Sostiene (o millanta) di avere avuto informazioni dirette dai giocatori di Roma e Lecce (non sono stati fatti dei nomi, però). A questo punto Pirani informa Erodiani della cosa, ma nell’interrogatorio quest’ultimo ha escluso di essere a conoscenza di notizie su Fiorentina-Roma, mentre sulle altre due non ha confermato e neppure smentito. Fin qui il verbale. Da spiegare, invece, perché potrebbe trattarsi di un millantato credito.

Il ruolo di Paoloni. Alla base dell’informazione c’è la figura di Paoloni, stritolato dai debiti e persino disposto a narcotizzare i suoi compagni della Cremonese pur di centrare una scommessa. Il timore degli inquirenti, dunque, è che il portiere negli ultimi mesi abbia sparato nomi di squadre e risultati dandoli per «sicuri», quando in realtà erano solo sue speranze. In altre parole, millantava di conoscere in anticipo un risultato: nel caso la partita fosse davvero finita in quel modo, poteva passare all’incasso. Nella situazione opposta avrebbe potuto difendersi parlando di «combine saltata all’ultimo momento per cause sconosciute». Tanto è vero che i risultati segnalati sono spesso quelli più probabili. E comunque fatte le debite spiegazioni e usate tutte le cautele del caso, al momento gli inquirenti stanno cercando le prove dei possibili tarocchi. Oggi il pm ne chiederà conto a Pirani (per lui l’avvocato Scaloni presenterà la richiesta dei domiciliari) nel contro interrogatorio. Vedremo se ci saranno ulteriori colpi di scena o se le 3 partite usciranno dall’inchiesta ancora più velocemente di come ci sono entrate.

Fonte: La Gazzetta dello Sport (articolo a firma di Francesco Ceniti e Luigi Perna)


***********


Scommesse improbabili: presto altre gare di A finiranno sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori

Giovedì il capo della Mobile Lo Presti avrà l’informativa del bookmaker austriaco

CREMONA, 7 giugno 2011 - Altre partite di Serie A (ma anche tanta B) finiranno presto sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori. Questa volta, però, non saranno le rivelazioni di un indagato (come nel caso di Pirani) ad attirare le attenzioni della Procura, ma l’informativa del bookmaker austriaco SkySport365 che da mesi cerca di contrastare il fenomeno delle scommesse anomale (primo esposto presentato per Bari-Livorno 4-1 di Coppa Italia a dicembre). L’incontro con il capo della squadra mobile, Lo Presti, è previsto per giovedì mattina. Non solo, il giorno dopo i rappresentanti di SkySport365 viaggeranno in direzione Napoli, dove sono attesi dal pm Filipelli della Dda: l’informativa sarà girata anche a lui e andrà a integrare una serie di deposizioni spontanee dei mesi scorsi, diventate parte dell’indagine condotta dalla Procura napoletana.

Flussi anomali. Le partite contenute nel file sono tante. Ovviamente il bookmaker non ha prove dirette di combine, ma porterà all’attenzione degli inquirenti i flussi anomali sulle scommesse, i luoghi di provenienza delle giocate e la spiegazione matematica di come quelle partite nel gergo degli addetti ai lavori sono da considerare «fatte». In sostanza, quando una quota va nella direzione opposta a quello che logica e regole imporrebbero, c’è solo una spiegazione: chi scommette fiumi di denaro è a conoscenza (o pensa di sapere) di come andrà a finire.

La lista. Prendiamo a esempio qualche partita presente nell’informativa per capire i dettagli. Per l’ultimo campionato di A c’è Brescia-Bologna 3-1 (già nominata di striscio nell’inchiesta di Cremona), con la quota dell’uno che crolla con 7 giorni d’anticipo e le prime puntate arrivate dalla Toscana, dove è presente un gruppo molto temibile in tema di match fixing; c’è Lazio-Genoa 4-2 con un mare di puntate sul pari del primo tempo e poi su over e vittoria della squadra di Reja (fischiata dall’Olimpico dopo l’1-1 parziale): le scommesse arrivano tutte dalla zona di Roma e a poche ore dall’inizio; Lecce-Lazio 2-4 con un impressionante andamento delle quote in Live sull’over 4.5 (vale a dire ci vogliono 5 gol per vincere la scommessa) dopo la prima rete laziale. Ma c’è anche la B con Novara-Siena 2-2 che ha registrato movimenti mostruosi sul pari e over 2.5 in modalità live, con la quota dell’over che nonostante la sfida fosse inchiodata sullo 0-0 dopo 25’, lo vedeva quotato a 1.1; Ascoli-Siena 3-2 con scommesse anomale su 1 e over, incredibile sul live la quotazione dell’1 a 15’ dalla fine: pagato meno della vittoria esterna nonostante i toscani siano avanti 2-0... Ovviamente i flussi anomali e le strane coincidenze non costituiscono prove di reato: spetterà agli inquirenti trovarle.

Fonte: La Gazzetta dello Sport (articolo a firma di Francesco Ceniti e Luigi Perna)


***********


Le intercettazioni

"Beppe dice di portargli i suoi cinquemila euro"


Il ruolo di Signori attraverso le telefonate degli altri, ma non solo: beccato dalla polizia al summit di Bologna con Erodiani e Bellavista

È una specie di eminenza grigia, così temuta e rispettata che il suo nome non deve essere pronunciato. «Il Beppe nazionale», quello «che ha fatto 200 gol in Serie A». Ma mai Beppe Signori, tutto intero, come lo conoscono i tifosi. Secondo il gip Salvini è «l’elemento centrale del gruppo di scommettitori di Bologna e ha partecipato con Giannone e Bruni (i commercialisti tuttofare, ndr) a una serie di scommesse sulle partite truccate». Agli arresti domiciliari, Signori sarà interrogato domani. Ma quali elementi ci sono contro di lui? Premessa: nell’ordinanza non compaiono sue telefonate. La sua presenza, tuttavia, aleggia in numerose conversazioni tra i protagonisti della «cricca». E gli inquirenti puntano sulla prova regina: il 15 marzo, nello studio di Giannone e Bruni a Bologna, si tiene un summit col tabaccaio Erodiani e l’ex calciatore Bellavista per la pianificazione di combine e relative scommesse. C’è pure Signori. Gli agenti di polizia sono appostati lì sotto, lo osservano, lo pedinano, lo riconoscono. Lo vedono pure salire a bordo di una Smart che risulta essere intestata a lui. Il giorno dopo, Bellavista telefona a Erodiani e gli comunica quanto i Bolognesi di Signori hanno messo a disposizione per l’imminente Atalanta-Piacenza: «Sessanta (60 mila euro, ndr) ci dà Beppe». Il 19 marzo si gioca l’incontro di Bergamo, quello dell’Over. Finisce 3-0 ed è un successo per tutti. Addirittura, comeracconta Erodiani a Parlato, il gruppo di Bologna era pronto a puntare 1-2 milioni sui siti asiatici sull’Over 3,5 (cioè più di tre gol) dopo che l’Atalanta fosse passata in vantaggio.
Le operazioni fallite Paoloni promette mari e monti per Inter-Lecce del 20 marzo. Tutti sono convinti che arrivino gol a grappoli, invece i nerazzurri vincono solo 1-0. È un tracollo per le casse degli scommettitori bolognesi, che avevano investito 150 mila euro su un’operazione data per sicura, anche perché in una conversazione non ancora agli atti si arriva a ipotizzare la corruzione di ben sette giocatori: «Quattro difensori più due centrocampisti più il centravanti che tirava contro l’allenatore. Qui invece hanno giocato tutti alla morte». È qui che si rompe il rapporto fiduciario tra gli uomini di Signori e le persone incaricate di contattare i giocatori da comprare. Si presenta subito, però, l’occasione per recuperare le perdite con la partita del giorno dopo di Prima divisone, Benevento-Pisa. Roba facile: in porta c’è Paoloni, basta lui per confezionare un bell’Over 3,5 (cioè almeno quattro gol totali). Bellavista comunica la combine a Bruni, pronto a riferirlo a Signori. BELLAVISTA: «Allora tutto confermato... tutto ok».
BRUNI: «Eh».
BELLAVISTA: «I patti sono quelli che sono... entro mezzogiorno non si deve muovere nulla... quindi poi».
BRUNI: «Entro mezzogiorno... perfetto».
BELLAVISTA: «Sì... quella conferma e poi... ed è conferma anche per lunedì... così loro si attrezzano».
BRUNI: «Allora chiamo subito Beppe (Signori, ndr)».
Risultato? 1-0 per il Benevento e Paoloni migliore in campo! Giannone è furibondo. Chiama Paoloni e gli manifesta le doglianze di Signori, che su quell’Over 3,5 aveva puntato 5 mila euro.
GIANNONE: «Se tu dici che recuperi questi allora ti dico perché questo te lo mando a dire da un altro... che ha fatto duecento gol in serie A... che ieri sulla tua invece ha giocato cinquemila euro... allora mi ha detto "se lo senti oggi digli domani quando viene di portarti pure i cinquemila euro miei"».
PAOLONI: «Eh sì ho capito».
Le mancate combine hanno causato un danno complessivo di 300 mila euro al gruppo bolognese. Giannone pretende un risarcimento da Paoloni, non lo ottiene e allora chiama in causa Corvia, il calciatore di Inter-Lecce che Paoloni sosteneva fosse stato corrotto.
GIANNONE:«Guarda che quelli ti credono tranquillamente... a questo punto, visto che tu sei nella squadra con noi... e dici la verità... ti chiedono solo la cortesia di accompagnarli da Corvia».
Cerca di rimediare Erodiani, che rappresenta a Giannone la sua preoccupazione: «In primis fare recuperare i soldi a te, a Manlio (Bruni, ndr) e a Beppe (Signori, ndr)... la prossima partita ve la diamo gratis e loro recuperano tutto».

Fonte: La Gazzetta dello Sport (articolo a firma di Marco Iaria)



***********


Agenzie di proprietà: così il sistema camorra decide i risultati

Napoli, nel mirino dell’inchiesta dei pm c’è la serie A: millanterie o truffa? Controlli incrociati con Cremona



NAPOLI, 7 giugno 2011 - Che impressione il calcio scommesse taroccato dal Garigliano in giù. Qui in terra di camorra la vita vale davvero poco. Ecco cosa si dicono al telefono due galantuomini: «Se prende i soldi e poi lo Stabia non vince, dobbiamo solo ucciderlo».
Benvenuti nella calciopoli del Vesuvio, che promette sfracelli, che, modestamente, quando sarà nota a confronto quella di Cremona farà sorridere. Perché qui i soldi, il profitto, le minacce, la paura, l’imbroglio sono elevati a sistema. Ed è un sistema dove interessi criminali si saldano a quelli illegali.
È come ai tempi del contrabbando di sigarette quando per l’acquisto di una partita di «casse» investivano professionisti insieme a camorristi. Questo vale oggi per il mondo delle scommesse, con la camorra che decide se fare «banca», se gestire in modo privato le scommesse, e quindi vincere soldi puliti o, piuttosto, utilizzare le giocate ufficiali attraverso le agenzie ufficiali.
Attenzione qui c’è un passaggio importante: la camorra rileva una agenzie di giocate e invece di dare la percentuale, l’aggio, allo Stato, fa il colpaccio di rastrellare la cassa dell’agenzia abbandonandola e acquisendone un’altra. Questo è un sistema che vive e che ha la sua base sociale in quell’inferno, o se preferite in quella Cayenna che è il cosiddetto calcio minore. E da qui poi si estende, fa le sue incursioni nelle serie maggiori, nella A e B.
Davvero giocare a Nocera, Castellammare di Stabia o a Sorrento è diventato un incubo. Una sofferenza. In quegli spogliatoi deserti di fan o di tifosi, uno sguardo racconta tutto. Quello che se non vince muore racconta della partita taroccata Juve Stabia-Sorrento, del 5 aprile del 2009, che ha portato all’arresto in carcere di un giocatore, Cristian Biancone, 34 anni, e di altri 22 malacarne che ruotano attorno al clan D’Alessandro di Castellammare di Stabia, e delle sue attività. E che vede indagato anche l’attuale portiere dell’Andria, Spadavecchia, allora del Sorrento, che per mantenere fede all’esito della partita taroccata, si esibì in una papera da mettersi vergogna per tutta la vita.
È questa l’inchiesta su camorra e totoscommesse dei pm Pierpaolo Filippelli e Sergio Siragusa e del procuratore aggiunto Rosario Cantelmo, che oggi conoscerà una ulteriore accelerazione con un paio di interrogatori romani di persone informate dei fatti. Nella sostanza, il clan D’Alessandro era diventato, attraverso prestanomi, titolare delle agenzie di scommesse di Castellammare e di Sorrento «Intralot», oggi chiuse dopo la retata della Procura di Napoli insieme a un sito telematico di scommesse non ufficiale, «Milanobet.com». E gli sviluppi di questa inchiesta porterebbe anche alla serie A. Come sarebbero al centro delle attenzioni del pool coordinato dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo, altre partite della A. È questa la seconda indagine sulla nuova calciopoli. Che ha come
ipotesi investigativa la frode nelle competizioni sportive. Insomma, il totoscommessa taroccato. Questa seconda inchiesta vedrà nei prossimi giorni la convocazione di diversi testimoni. Probabilmente si tratta di persone coinvolte anche nella inchiesta di Cremona. L’indagine napoletana nasce nell’ambito del gruppo di lavoro sul tifo violento. E in alcune intercettazioni si chiamerebbero in causa giocatori e partite truccate. E, dunque, si tratta di approfondire e di trovare riscontri a quelle che potrebbero essere delle «millanterie». Insomma, dimostrare che una partita si è conclusa con quel risultato perché taroccata non è semplice. Prendiamo per esempio il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che al termine di Lazio-Juve si è lamentato facendo allusioni: «Sento un tintinnio di manette come ai tempi di Mani Pulite...». I pm della inchiesta su camorra e totoscommesse l’hanno subito convocato: «Nulla so - ha detto alla vigilia della retata di Cremona - era meglio quando c’era il totocalcio...». E probabilmente Lotito sarà risentito a Napoli. Ecco, spesso gli inquirenti e gli investigatori si ritrovano di fronte a silenzi, a ridimensionamenti di affermazioni fatte in altre occasioni. O a confidenze che non possono avere sviluppi dal punto di vista giudiziario. Come nel caso della informativa sul clan degli Scissionisti, quella che ha visto coinvolto Mario Balotelli e il suo tour con ciceroni imprensentabili a Scampia. E Balotelli ha chiesto scusa, si è giustificato. E anche la ciccia di quell’informativa, le partite taroccate, allo stato attuale è aria fritta.

Fonte: La Stampa (articolo a firma di Guido Ruotolo)
 
Top
60 replies since 1/6/2011, 09:53   609 views
  Share