| CITAZIONE Il Giornale - Governo: possibile apertura stadi. Contatti, tifo e algoritmi. Il calcio dei dispetti è già sceso in campo. Assoagenti: «Chi in scadenza può decidere di non giocare»
Mentre la politica continua a pensare positivo come dimostra l’ennesima dichiarazione dell’onorevole Zampa, tesa a rendere plausibile «l’apertura degli stadi ai tifosi in presenza di dati del contagio rassicuranti». Se la furia del virus si è placata, il dibattito su scadenza dei contratti e algoritmo è diventato limaccioso. A proposito dei dispetti tra presidenti e dirigenti, ieri si è chiuso il capitolo delle semifinali di coppa Italia. Marotta, ha chiesto in Lega conferma ufficiale del no pronunciato da Juventus e Milan a concedere il cambio di calendario in favore di Napoli-Inter. Incassato lo sgambetto, si è arreso con stile. «Non faccio polemiche ma che mi dicano almeno se devo portare la squadra a Napoli il 13 giugno» la legittima chiosa. Chiuso un fronte, si è aperto un altro su impulso dell’associazione degli agenti che hanno chiesto alla federcalcio un incontro per discutere degli aspetti regolamenta ri a proposito della scadenza dei contratti. Da definire meglio la posizione dei prestiti e di quelli a fine contratto. «In questo momento un qualsiasi giocatore in scadenza può dire arrivederci. I giocatori come Callejonin teoria possono rifiutarsi di giocare oltre la scadenza del proprio contratto», ha precisato Galli, presidente Assoagenti. Sarà materia del prossimo consiglio federale dell’8 giugno. Dove invece continuano i veti di molti presidenti di serie A è sui famosi piano b e piano c, quest’ultimo inteso come affidare a un algoritmo il compito di definire la classifica nel caso di un successivo e definitivo stop: il meccanismo sarà svelato solo dopo la seconda giornata giocata e non influiranno i gol fatti e subiti. Gravina continua a usare la diplomazia ricordando che «forse non sono stato capace di spiegare bene il meccanismo» e che «i play off erano opzione solo nell’ipotesi di mancata ripartenza» mentre ha bocciato l’idea di cristallizzare la classifica («come si fa se c’è qualche squadra che ha giocato una partita in meno?»). Oggi, nel comitato di presidenza della federcalcio, se ne discuterà. Dal Pino, che è semplice uditore, porterà le ragioni dei club contrari a questa soluzione.
Il Giornale CITAZIONE CorSera: "In serie A 5 sostituzioni, già molto usate in Germania. Attenzione al blitz dei riservisti d’oro come D.Costa. Chi entra dalla panchina può giocare un ruolo fondamentale"
Non è un algoritmo e nemmeno un’equazione. Più che altro è un’arte, che può anche decidere un campionato: quella dei riservisti, uomini d’oro che in pochi minuti riescono a trovare il filo della partita e ci fanno un bel fiocco, regalando all’allenatore l’illusione che il tocco magico sia opera di chi comanda. Da Altafini a Matri (25 gol da panchinaro, il migliore degli anni 2000), da Daniele Massaro detto «Provvidenza» a Ole Gunnar Solskajer. Ci sono giocatori predisposti per questo, altri che hanno bisogno di più tempo per entrare in partita. Avendo la possibilità di fare tanti cambi, sicuramente un allenatore lavorerà anche su questo». Con 5 sostituzioni a disposizione, in effetti c’è il rischio di perdere il conto di chi entra e chi esce. In Bundesliga i tecnici hanno fatto ricorso alla nuova possibilità il 61% delle volte in 4 giornate. E in Ala percentuale è destinata ad aumentare: «In previsione del clima con temperature alte e del calendario compresso i 5 cambi sono positivi—sottolinea il brand ambassador rossonero — anche in vista della partita successiva. Chi ha una rosa con più qualità avrà dei vantaggi, ma il beneficio sarà generale. Certo, in una squadra come la Juve fai fatica a capire chi è il titolare e chi il ‘panchinaro’. Però tutti dovranno fare attenzione: abbiamo visto in questa fase che ci sono stati problemi muscolari dovuti al lungo stop. Sarà importante lavorare bene, perché non ci sarà più tempo per allenarsi. E l’allenamento saranno le partite stesse». Douglas Costa ha sicuramente le caratteristiche per lasciare il segno, come Milik e Muriel: entrando in corsa, hanno sempre fatto vedere di saper cambiare le cose. L’allenatore del Barcellona, Setien, dice che i 5 cambi penalizzano la sua squadra? Ha una panchina di alto livello, con tutto il rispetto per gli avversari. Ma è anche vero che chi gioca contro le grandi dà sempre di più». Attenzione, però, all’effetto «frullatore». Uno studio del Cies di Losanna per gli anni 2005-2018 ha dimostrato che le squadre che hanno utilizzato più giocatori hanno ottenuto una media punti inferiore; che l’Italia è il Paese con più turnover; che alcune squadre che hanno schierato più spesso gli stessi 11 titolari, hanno fatto delle imprese, vincendo il campionato, come il Leicester di Ranieri, il Chelsea di Conte, il Dortmund di Klopp ? Il Napoli di Sarri nel 2015/2016: gli stessi 11 giocarono l’88% dei minuti a disposizione. Adesso Sarri ha cambiato scenario e strategia, con la sua Juve extralarge. E dovrà dimostrare che l’arte dei cambi è da scudetto.
Il Corriere dello Sport CITAZIONE Sportitalia svela il documento ufficiale dell'algoritmo: come funziona e come sarebbe la classifica finale ad oggi
Come funziona algoritmo Serie A – Ecco l’algoritmo. Sportitalia e il suo direttore Michele Criscitiello hanno svelato in esclusiva il documento ufficiale della FIGC riguardante l’algoritmo proposto da Gravina per la definizione della classifica in caso di ulteriore stop del campionato. Come si legge nel documento, “l’algoritmo, potrà trovare applicazione nei casi di sospensione e/o annullamento dei campionati e comunque in tutti quei casi in cui non sia possibile proseguire e portare a termine nei tempi necessari un campionato, con riferimento tanto alla regular season che alle fasi post-season”. Di seguito la formula studiata per determinare la classifica finale nella fattispecie sopracitata la cui costruzione viene presentata come segue: 1 valorizza i dati certi desumibili dalle classifiche valide; 2 rapporta ogni elaborazione al diverso “status” di ogni club in relazione al numero di gare valide giocate; 3 utilizza i parametri dei “punti” e della “differenza reti” maggiormente utilizzati dai regolamenti dei vari campionati, sia a livello nazionale che internazionale, per risolvere i casi di parità e/o impossibilità di verifica ulteriore del campo di gara; 4 ricava dai dati certi, valori-indice (media punti e indice di redditività aggregato del girone per le reti) del tutto “neutri” e “sterilizzati” rispetto a possibili influenze e distorsioni provenienti dall’esterno; 5 pondera in maniera differente i dati immediatamente disponibili (considerati al 100%) e le loro elaborazioni (90% per i parametri legati alle media punti; 10% alle reti segnate/differenza reti) Come funziona algoritmo Serie A, la formula La formula, letta di primo acchito, sembra tratta da un libro di algebra più che da un documento legato al calcio: Pt ( X ) + 0,90[(mpc t( X ) x c t(z- X )) +(mpf t( X ) x f t(z- X ))]+ 0,10[(iag x Δr t( X ))] Cosa significano le varie voci? Pt( X )= punti realizzati dalla squadra nelle gare giocate; mpc t (X )= media punti in casa della squadra nelle gare giocate; c t(z- X )= gare casalinghe da disputare; mpf t( X )= media punti in trasferte della squadra nelle gare giocate; f t(z- X )= gare in trasferta da disputare; iag= indice medio di redditività aggregato dei gol segnati dalla squadra (totale gol/totali punti) Δr t( X )= differenza reti della squadra nelle gare giocate. t( X ) viene preso come riferimento del momento in cui congelare la classifica, e l’algoritmo tiene conto delle eventuali differenze di partite giocate tra le squadre. (punti ottenuti) + 0,90 [(media punti casa) x (parite casalinghe da giocare) +(media punti trasferta) x (parite trasferta da giocare)]+ 0,10[(gol fatti/punti x differenza reti)] Prendendo in considerazione questi dati possiamo simulare la classifica ad oggi della Serie A partendo, a titolo di esempio, dalla proiezione punti riguardante la Juventus attualmente in testa al campionato. Es. Juventus -> 63 + 0,90 [(2,85) x (6) + (2) x (6)]+ 0,10 [(50/63 x 26)] = 91,2 Come funziona algoritmo Serie A, lo scudetto Quando si potrà usare l’algoritmo? “Nei casi di sospensione e/o annullamento dei campionati e comunque in tutti quei casi in cui non sia possibile proseguire e portare a termine nei tempi necessari un campionato, con riferimento tanto alla regular season che alle fasi post- season”. Ad esempio, quindi, nella determinazione della classifica finale al fine di assegnare titoli sportivi, nella determinazione dell’ordine di precedenza tra due o più squadre per consentire l’acesso a playoff e playout o per assegnare titoli sportivi, oppure infine per determinare la classifica di rendimento di più squadre provenienti da gironi diversi di un medesimo campionato nel caso in cui sia prevista l’assegnazione di un titolo sportivo o sia necessaria la definizione di una graduatoria di merito. Tuttavia, non è detto che verrà utilizzato per lo scudetto: nel documento si legge infatti che, per la ripresa dei campionati a giugno 2020, si valuterà se limitarne l’uso ai soli tornei che disputeranno “fanno registrare un percorso di ripresa non inferiore a 3 (tre) turni di campionato” e, soprattutto, “l’applicazione ai fini dell’individuazione della squadra a cui assegnare il titolo di Campione d’Italia”. Come funziona algoritmo Serie A, come cambia la classifica Se la stagione della Serie A finisse qui e venisse utilizzato l’algoritmo, quindi, come cambierebbe ad esempio la classifica della Serie A? Ecco come potrebbe presentarsi la graduatoria finale (tra parentesi le posizioni perse o guadagnate): La Juventus resterebbe così comunque prima con un distacco di 0,4 decimi di punto rispetto dalla Lazio. In zona Champions League la situazione rimarrebbe inalterata, mentre l’Hellas Verona sorpasserebbe il Milan per l’ultimo posto disponibile per l’Europa League (al netto del risultato della Coppa Italia). Le retrocesse, invece, sarebbe Brescia, Spal e Lecce. Calcio e Finanza CITAZIONE GdS: "Khedira e D. Costa, le mosse di Sarri per segnare di più. Esterni liberi per il tiro e inserimenti delle mezzali per aiutare Dybala e CR7. Juve solo quarta per gol fatti"
La Juventus ha festeggiato gli ultimi 8 scudetti avendo sempre la miglior difesa ma quasi mai il miglior attacco (è successo 2 volte, nel 2013-14 con Conte e nel 2014-15 con Allegri). Non ha mai fatto del reparto offensivo il suo punto di forza, la stranezza semmai è che le squadre sarriane abbiano di solito altra prolificità. Segnare di più resta una priorità per la fase 2 della stagione.
CR7 in campionato ha fatto due gol in più rispetto alla stessa giornata della scorsa stagione (19 a 21), però ha tirato meno in porta. In generale, la Juventus ha una media gol più bassa del 2018-19 con gli stessi tiri totali ma sono di più nello specchio. Ecco perché Sarri sta cercando di rendere la squadra più produttiva e più concreta. Cristiano e Dybala hanno prodotto 27 punti con i loro 27 gol in A. Entrambi hanno già fatto meglio del 2018-19 come reti in tutte le competizioni, unici due bianconeri in doppia cifra, però non basta. Serve un contributo maggiore alla fase offensiva da parte di tutta la squadra, in particolare del centrocampo, e più coinvolgimento degli esterni. Su questo Sarri sta lavorando. Sui movimenti delle mezzali, i cui inserimenti sono una risorsa preziosa, e su quelli degli esterni d’attacco, che devono liberarsi più spesso per il tiro Alla Juventus in questa stagione sono mancati tanto i gol dei centrocampisti e il recupero di Khedira, sarà determinante. Sami non è un fulmine di gambe ma è velocissimo di testa. Sa sempre dove arriverà il pallone ed è bravissimo ad approfittare degli spazi aperti dai compagni. Sarri puntava su di lui per giocare con Dybala falso nove, idea accantonata per la scarsa attitudine agli inserimenti degli altri mediani: la Joya ama arretrare per andare a prendersi il pallone, ma spesso nessuno ne approfitta. Khedira e anche Ramsey, non più trequartista ma mezzala, possono alternarsi sulla destra con licenza di sganciarsi per il tiro, mentre a sinistra Matuidi dovrà dare equilibrio e copertura L’altro valore aggiunto può diventare Douglas Costa, impiegato poco finora per i tanti infortuni. Non è uno da doppia cifra perché ama più il dribbling del gol, però quello zero nella casella reti segnate in A è mortificante per un giocatore del suo talento. Il tecnico gli chiede strappi, cross ma anche iniziative personali.
La Gazzetta dello Sport CITAZIONE Daily Star - Lo United fissa il prezzo per Pogba e avvisa la Juve: servono 145 milioni
Il futuro di Paul Pogba sembra sempre più lontano dal Manchester United. Non passa giorno che in Inghilterra si parli del centrocampista francese, sempre nel mirino della Juventus e del Real Madrid. Paratici sta lavorando da tempo al ritorno del francese ma stando alle indiscrezioni del Daily Star il Manchester United avrebbe fissato il prezzo di Pogba a 145 milioni di euro, una cifra esorbitante per chiunque in questo momento delicato ma che potrebbe essere abbassata con delle contropartite.
Tuttojuve CITAZIONE Goal: "Dal PSG al Barcellona: perché tutti vogliono De Sciglio. Alla Juve ha conquistato due campionati, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Mai da protagonista assoluto"
Il terzino milanese in bianconero non è riuscito a trovare grande continuità di rendimento. Eppure, però, riscuote ottimi consensi.
Tutti pazzi per Mattia De Sciglio. In primis Massimiliano Allegri che, tra Milan e Juve, ha avuto modo di lanciare il terzino lombardo. Senza sottovalutare le sirene del mercato estero, rappresentate dalle recenti offensive di PSG e Barcellona.
Un mistero. Perché, sostanzialmente, non ci sono altri modi per definire un pressing così aulico. Il tutto considerando come, alla corte di Maurizio Sarri, il 2 bianconero abbia finora giocato appena 5 partite da titolare, partendo 13 volte dalla panchina.
Insomma, un calciatore che meno si mette in mostra e più acquisisce appeal: intrighi del mercato. Che, su questa traccia, nel corso delle prossime puntate potrebbe portare delle novità. O meglio, la sensazione è che alla Continassa abbia deciso di vendere De Sciglio, considerando come sul suo conto la potenziale plusvalenza generata sarebbe delle più interessanti.
Approdato all'Ombra della Mole nel 2017, a fronte di una spesa di 12 milioni, l'ex laterale rossonero pregusta un'avventura all'estero. Che si sarebbe dovuta materializzare già a gennaio, quando il passaggio al PSG - nello scambio con Layvin Kurzawa - sembrava ormai cosa fatta. Invece, all'ultimo, i campioni d'Italia hanno optato per una brusca frenata.
Altro giro, altra pista. E che pista: Barcellona. Non è un mistero, infatti, che i blaugrana stimino De Sciglio, a tal punto da metterlo al centro dei discorsi con Miralem Pjanic, altra pedina che i catalani vorrebbero assicurarsi dalla Juve.
Sulle fasce, infatti, il Barça dovrebbe proporre delle grosse novità. Via Nelson Semedo, Junior Firpo. E, dal canto suo, il 27enne di Milano sarebbe in grado di militare in entrambe le corsie esterne. Il sì di Quique Setién c'è già, così come quello della direzione sportiva. Resta da trovare un'intesa globale, e non è un dettaglio, con la Vecchia Signora. Insomma, lavori in corso.
De Sciglio in formato Juventus ha finora conquistato due campionati, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Mai da protagonista assoluto, ma toccando il picco di gettoni nella stagione 2018-2019, ovvero 28.
Comunque andrà finire, tuttavia, il passaggio nel capoluogo piemontese avrà avuto il suo perché. In quanto, fortemente voluto da Allegri, Mattia in bianconero ha ritrovato certezze e serenità. Ingredienti, questi, persi nella battute conclusive dell'avventura al Milan e pronti a sfociare in una parola sempre più in voga: plusvalenza.
Goal.com CITAZIONE Dall'Inghilterra: Ancelotti vuole Rabiot all'Everton, pronta offerta da 30 milioni
Carlo Ancelotti vuole Adrien Rabiot. E' quanto afferma Liverpool Echo che spiega come l'Everton sia disposto a presentare un'ottima offerta alla Juve per il centrocampista francese; si parla di circa 30 milioni per un calciatore che in bianconero ha fin qui avuto poco spazio con Sarri. L'ex Napoli è convinto di poter far tornare il ragazzo ai fasti di un tempo.
Tuttojuve CITAZIONE Juve, per l'attacco spunta il nome di Marcus Thuram
Secondo indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione, la Juventus in Germania non seguirebbe solo Timo Werner. Per l'attacco, i bianconeri starebbero osservando con grande attenzione anche l'evoluzione di Marcus Thuram, figlio di Lilian, ex difensore della Juventus (2001-2006).
L'attaccante ha segnato con continuità in Bundesliga e l'agente Mino Raiola potrebbe proporlo ai bianconeri. Il costo sarebbe sui 20 milioni di euro, questa la potenziale cifra necessaria per convincere il Borussia M'Glabach.
Tuttojuve
|