| CITAZIONE Si allungano le ombre. Passo indietro dopo Verona. Sarri può, anzi deve ripartire da Dybala che, come si è visto una volta di più, è l’unico trasformatore di corrente in dotazione
Se parliamo di Coppa Italia, la Juventus ha risolto la pratica con il gol che vale doppio segnato dal dischetto da Ronaldo all’ultimo minuto: al ritorno oltretutto il Milan non avrà per squalifica Ibra, Hernandez e Castillejo, tre dei suoi uomini migliori. Se parliamo invece del momento bianconero, c’è stato rispetto a Verona un ulteriore passo indietro. Perché sì, il Milan ha giocato una buona partita, frutto di una partenza analoga a quella del derby, ma poi supportata da un secondo tempo anche migliore: pressando alto, accorciando sempre in avanti ma senza mai dimenticare di presidiare la porzione di territorio in cui si muoveva Ronaldo. Ma la Juve, con tutto il rispetto per il Milan e per il lavoro di Pioli di cui qualche frutto si comincia a intravvedere, non aveva di fronte i satanassi – del momento -di Juric: bensì una squadra che quattro giorni prima l’Inter, alzando le cadenze e l’austostima dopo la prodezza di Brozovic, aveva a gioco lungo disintegrato. La Juve invece, dopo quel primo tempo di sofferenza più o meno controllata, è andata addirittura sotto. E la superiorità numerica dovuta all’espulsione di Hernandez l’ha sfruttata solo a tempo scaduto, grazie alla solita prodezza del solito Ronaldo che ha incocciato il braccio aperto di Calabria: senza mai riuscire, prima, a mettere sotto assedio una squadra che ben di più aveva speso e doveva difendere in dieci. La serata bianconera di San Siro, lungi dal diradarle, allunga le ombre su di un futuro che ormai è adesso: lo stesso Lione, che al tempo del sorteggio era il più ghiotto e il più digeribile dei bocconi, potrebbe adesso non rivelarsi più tale. Sarri può, anzi deve ripartire da Dybala che, come si è visto una volta di più, è l’unico trasformatore di corrente in dotazione: più gli altri giochicchiano più lui trova sempre il modo di illuminare. Ma il resto inquieta se, per esempio, il miglior centrocampista della serata è di gran lunga Kessie. Certo, non Ramsey, sempre più parametro zero.
La Stampa
Sarri rilancia Ramsey da mezzala ma raccoglie poco. È ovvio che la prestazione poco brillante di ieri sera non rilanci le sue quotazioni alla Juventus. A fine stagione Paratici dovrà effettuare riflessioni sul giocatore che beneficia di uno stipendio deluxe, 7 milioni netti, anche se a bilancio grava con un impatto bassissimo (3,7 milioni di oneri accessori). In Inghilterra gli estimatori non mancano: si è parlato del Chelsea, del Manchester United come del Liverpool o di un clamoroso ritorno all’Arsenal. Se da mezzala ha confermato di essere un oggetto misterioso, da trequartista potrà magari beneficiare di una prova d’appello considerando l’infortunio che ha colpito l’altrettanto fragile Douglas Costa. Dopo due panchine con Napoli e Fiorentina e semplici spezzoni di gara, Sarri mercoledì gli aveva dedicato una carezza: «È in crescita, lo tengo in grande considerazione». Vediamo se basterà. Fin qui con il gallese in campo la Juve aveva sempre vinto. Ieri no. Ma i cartellini ai già diffidati Ibrahimovic, Theo Hernandez e Castillejo sicuri assenti a Torino, valgono oro per Madama. «Abbiamo segnato nel finale un gol importante, fuori casa. Ma non possiamo accontentarci — spiega Bonucci a fine gara —. Una squadra come la nostra non può concedere tanto al Milan e poi essere costretta a recuperare. Ci dobbiamo compattare. Siamo in corsa su tutti gli obiettivi ma serve qualcosa da parte di tutti».
Corriere di Torino CITAZIONE Milan-Juve,le pagelle dei giornali:"Buffon super, Pjanic idee confuse, Dybala disegna traiettorie spesso geniali, che però i suoi compagni sfruttano sempre male.Ramsey il peggiore"
Buffon 7 Arriva ovunque, pure col piede. SuperGigi non tradisce mai, soprattutto nelle serate che contano. Inizia la serata scaldandosi i guantoni con Rebic, poi sfodera buona parte del suo ampio campionario: prima una respinta a una sola mano su Calabria, poi s’esibisce di piede e in presa bassa ancora su Rebic. C’è anche sull’unico tiro di Ibrahimovic, quando sfiora quel tanto che basta per mettere il pallone in angolo. S’arrende solo in occasione dell’1-0.
5 De Sciglio Ha il compito di coprire le spalle a Cuadrado. Partita dignitosa, ma è grave l’errore sul vantaggio rossonero: lascia calciare Rebic per l’1-0. Sostituito
6 De Ligt Serata tranquilla, gioca senza correre rischi con l’eccezione di un passaggio in orizzontale su cui decide di non intervenire. Un bel recupero su Hernandez.
5,5 Pjanic La serataccia del Bentegodi gli è rimasta appiccicata addosso. L’impegno c’è tutto: lotta e recupera palloni, ma non ha nessuna idea illuminante nemmeno in 11 contro 10.
5 Matuidi Titolare dopo due panchine di fila, perde subito un pallone su Calhanoglu e si capisce che non è serata. Condivide con Alex Sandro la responsabilità sul cross di Castillejo.
6,5 Ronaldo Senza il gol sarebbe stato insufficiente, però è sempre CR7 a tirare la Juve fuori dai guai. Cerca la rete in acrobazia e trova il braccio di Calabria, poi trasforma il rigore.
6 Bentancur Entra a partita già compromessa, con la scimmia del tacco sciagurato di Verona, ma lo fa con il piglio giusto: mette pressione al Milan e fa il cross per la rovesciata di CR7
5 Ramsey Da trequartista a mezzala: Sarri lo arretra e gli chiede inserimenti per riempire l’area svuotata da Dybala, lui non riesce a farlo con continuità. E la condizione non lo aiuta.
6 Bonucci Un paio di buone chiusure, un’attenta protezione della zona, forse qualche lancio di troppo: in generale una prestazione ordinata in una serata in cui in mezzo c’è poco filtro.
5,5 Alex Sandro Le scorribande sulla fascia sinistra sono limitate al minimo sindacale: dover giocare sempre per mancanza di alternative non lo aiuta. Non immune da colpe sul cross di Castillejo.
6 Cuadrado Serata in altalena: da esterno alto parte male, anche perché Theo è un brutto cliente, poi si riprende. Suo il primo tiro in porta della Juve, ma come al solito spreca tanto.
6,5 Dybala Torna al centro del tridente da falso nove ma in realtà gioca a tutto campo. Fa ammonire mezzo Milan e fa cacciare Hernandez. Il dieci è l’epicentro del gioco bianconero.
5,5 Higuain Entra per portare peso e gol davanti: con lui Sarri ripropone il tridente pesante accantonato da qualche tempo, ma il suo apporto è molto limitato. Mai pericoloso.
6 Rabiot Entra al posto di Matuidi ed è subito più dinamico. Sgomita e si propone, si vede che ha voglia e si capisce perché Sarri ha deciso di puntare su di lui.
5,5 Sarri La sua Juventus non è ancora guarita dal brutto virus invernale: concede tanto, tira poco in porta e non sfrutta la superiorità numerica.
La Gazzetta dello Sport
6,5 Buffon Prima partita da 42enne, sempre reattivo. Almeno due interventi decisivi.
5 De Sciglio Da quella parte Rebic lo fa dannare, vedi l’episodio del vantaggio rossonero.
6 De Ligt Duello rusticano con Ibra, esce a testa alta.
6,5 Bonucci Quando occorre, sa usare la le maniere forti.
5,5 Alex Sandro Insidioso, ma non riesce mai a incidere davvero.
6 Cuadrado Con di fronte un Theo in giornata storta poteva fare di più.
5 Ramsey Delusione completa, non chiude e non inventa. Fa bene Sarri a levarlo dopo un’ora.
5,5 Pjanic Regia senza luci, idee scarse e confuse. Non ci siamo, è ancora dentro al tunnel.
5,5 Matuidi La solita corsa generosa, il solito senso tattico, poi però cala.
6,5 Dybala Talento solitario, disegna traiettorie spesso geniali, che però i suoi compagni sfruttano sempre male.
6,5 Ronaldo Serata opaca, poi conquista il rigore e lo realizza con freddezza. E tanto basta.
6 Bentancur Il suo ingresso dà una sveglia al centrocampo.
6 Higuain Aumenta nel finale il peso offensivo.
6 Rabiot Buon impatto.
6 Sarri Cerca un assetto più prudente, con l’effetto che la sua Juve attacca ancora meno e si salva solo con un calcio di rigore. La strada non è quella giusta.
Il Corriere della Sera
Buffon 7 Quarantadue anni e non sentirli. Se la Juve resta in piedi è merito suo: paratona su Calabria, parata su Rebic e poi prodezza su Rebic. Ma non basta, chiude la porta a Ibra e a Hernadez. Sul gol è sorpreso non dal guizzo di Rebic ma dall’incertezza di De Sciglio.
De Sciglio 5,5 Mica facile contro Rebic. Lo soffre fi sicamente e nel momento decisivo, quello del gol, lo perde in area piccola. Higuain (24’ st) 5,5 Non entra in partita.
De Ligt 5 Sembra tornato ai suoi giorni cupi. Difende male, con qualche incertezza di troppo (due suoi errori provocano due occasioni del Milan), e non si fa sentire in attacco.
Bonucci 6 Deve stare attento a quello che combina l’olandese al suo fi anco. Anche per lui, gara di sofferenza.
Alex Sandro 5,5 Spinge quando può, senza troppa intensità e con pochi cross buoni.
Cuadrado 6 Torna a fare l’ala, il suo vecchio ruolo, e si ritrova subito. Arretra quando esce De Sciglio. In assoluto è uno dei bianconeri che produce di più.
Ramsey 5 Si fatica a capire la ragione per cui il gallese non riesca a entrare in sintonia con la sua nuova squadra. Anche stavolta, da centrocampista, resta ai margini. La sua tecnica, nota nel Regno Unito, nella Juve non affi ora.
Bentancur (17’ st) 6 Un po’ meglio degli altri centrocampisti bianconeri, almeno come filtro.
Pjanic 5,5 Solo ordinaria amministrazione. Passaggi facili, ritmo lento, mai un guizzo, mai uno strappo. Non è proprio nel suo momento migliore.
Matuidi 5,5 Di solito non fa mancare il suo dinamismo che stavolta invece è inapprezzabile.
Rabiot (28’ st) 5,5 Venti minuti a basso ritmo, quando invece dovrebbe alzarlo.
Dybala 6,5 Torna di continuo oltre la linea di metà campo (e per esempio: provoca l’ammonizione di Hernandez a ridosso della propria area di rigore), lavora tanto, ma dovrebbe fare l’attaccante o no? Procura l’espulsione proprio di Hernandez.
Ronaldo 6,5 La Juve pareggia quando il genio si sveglia. La sua partita è in una rovesciata, quella che porta al rigore e dagli undici metri Cristiano non sbaglia. Fino a quel momento, non ci sono tracce di CR7, ingabbiato con tre marcature ravvicinate (Calabria, Castillejo e Kjaer) e ben organizzate.
Sarri (all.) 5 D’accordo, il tridente non lo convince. Ma se l’attacco è formato da Dybala e Ronaldo e l’argentino arretra di continuo per giocare la palla, davanti resta solo Cristiano, un fenomeno, come no, ma sempre uno è. Anche con un uomo in più, la Juve fa poco, troppo poco. Fra 12 giorni c’è la Champions, non ci siamo
Il Corriere dello Sport CITAZIONE Milan-Juve, la moviola dei giornali: "Braccio largo, rigore al limite. Rosso a Hernandez, per fallo su Dybala giusto. Era però da punire con il rigore la manata a Cuadrado"
Partiamo dalla fine e cioè dal fallo di mani di Calabria che porta al rigore del pari, dopo l’on field review di Valeri suggerita dal Var. Il difensore del Milan viene colpito sul braccio mentre è di schiena dalla rovesciata di Ronaldo. Argomenti a favore: braccio largo, Calabria aumenta il volume per ostacolare il tentativo di girata. Argomenti contrari: distanza ravvicinata e Calabria è voltato di schiena, non vede la palla colpita dal portoghese. L’episodio ricorda il penalty concesso al Brescia a Cagliari alla 1 a giornata di A, ma c’è una piccola differenza: Cerri saltò mancando la palla prima di essere colpito sul braccio dal tocco dell’avversario, invece Calabria va per ostacolare un tiro, assumendosi il rischio col braccio largo. Basta per il rigore? Un po’ di dubbio resta. Al 19’ s.t. Valeri lascia correre una sbracciata di Rebic a Cuadrado in area: il croato rischia. Ammonizioni pesanti ai diffidati Ibra (giusta) e Castillejo (protesta plateale, ma il fallo su Alex Sandro è dubbio). Rosso a Hernandez: netto il secondo giallo per fallo in ritardo su Dybala, sul primo l’azione andava già interrotta per l’irregolarità di Dybala su Bennacer. Insomma, errori da una parte e dall’altra che fanno arrabbiare tutti.
La Gazzetta dello Sport
Bisogna per forza di cose partire dalla scena del 90’ che decreta l’1-1 di San Siro: la girata al volo di Cristiano Ronaldo è impattata da Calabria con il braccio, molto largo, anche se l’esterno del Milan è girato di spalle. Una corsa al Var per l’arbitro Valeri, chiamato al monitor da Nasca, prima di indicare il dischetto, che live aveva negato. Opportuna innanzitutto la scelta di seguire il suggerimento e andare al monitor, alla luce delle recenti polemiche (e delle nuove indicazioni della Figc). È uno dei tanti episodi da leggere con lo schema dell’Uomo vitruviano: la decisione finale appare sostanzialmente corretta. Giallo pesante per Ibrahimovic – era diffidato, salterà il ritorno a Torino – ma giustissimo nel punire la manata in pieno volto rifilata a De Ligt. Ammonizione qualche secondo più tardi anche a Ramsey, che trattiene Theo Hernandez. Qualche dubbio sul contatto in area juventina tra Cuadrado e Rebic. Ok il giallo a Theo Hernandez (diffidato). Era però da punire con il rigore Theo Hernandez per la manata a Cuadrado, poi il brutto fallo su Dybala gli costa la giusta espulsione.
Il Corriere dello Sport CITAZIONE In tribuna c’era Mino Raiola a seguire Donnarumma, che potrebbe tornare protagonista la prossima estate proprio in virtù dell'interesse bianconero per il portiere
Pochi minuti prima dell'inizio di Milan-Juve va ad accomodarsi in tribuna anche Mino Raiola: il procuratore di Donnarumma potrebbe tornare protagonista la prossima estate proprio in virtù dell'interesse bianconero per il portiere. Alla Juve, Gigio continua a piacere, anche se il rinnovo di Szczesny non fa esattamente gioco al possibile trasferimento. E l'agente – che tra i propri giocatori ha anche Ibrahimovic, Bonaventura, De Ligt e Matuidi – non ha mai lesinato critiche alla società milanista sulla gestione di Donnarumma, dopo aver assistito dal vivo alla partita di Brescia. Massimi livelli di acredine, invece, da parte del tifo rossonero verso Leonardo Bonucci che proprio in quell'estate – 2017 – aveva scelto il Milan salvo poi fare il percorso inverso nel giro di un anno e tornare alla Juve. Cori indirizzati al difensore durante il riscaldamento, prima dei fischi che hanno accompagnato l'annuncio delle formazioni. Fischiatissimo anche Cristiano Ronaldo, a ogni pallone toccato. La semifinale di andata della Coppa Italia porta a numeri importantissimi nella cornice milanese – il dato ufficiale parla di 72.738 presenze, nel derby di campionato ad ottobre ce n'erano duemila in meno – e fila via sotto una pioggerellina e chiama a raccolta il popolo di San Siro. L'incasso di serata porta al botteghino rossonero 3.144.898,98 euro. Tutto replicabile l'11 aprile, con le ambizioni scudetto della Juve destinate a passare ancora dal Meazza.
La Gazzetta dello Sport CITAZIONE Rakitic: "Mi piacerebbe giocare con Ronaldo. Pjanic è sottovalutato"
Il centrocampista del Barcellona non nasconde il desiderio un giorno di essere compagno di squadra del campione della Juve. Poi su Pjanic: "È tra i giocatori più sottovalutati al mondo"
Se mi piacerebbe un giorno giocare con Ronaldo? Ovviamente, è uno dei più grandi calciatori della storia, ti diverti davvero a guardarlo e stanno vedendo tutti quello che sta facendo alla Juve".
Accostato ai bianconeri in più di un'occasione, Ivan Rakitic confessa tutta la sua ammirazione per CR7 rispondendo alle domande dei tifosi su "Bleacher Report".
Ma il centrocampista croato del Barcellona ha grande stima anche per un altro bianconero. "Il giocatore più sottovalutato al mondo? Ce ne sono tanti, Mourinho per esempio ha fatto il mio nome. Per me lo è anche Pjanic".
Parole al miele poi per Messi: "È incredibile giocare con lui, è speciale, è di sicuro il miglior giocatore degli ultimi 15 anni e per me di sempre. Giocare al suo fianco negli ultimi sei anni è stato fantastico".
E se tornasse Neymar... "Mi piacerebbe di sicuro averlo nella mia squadra ma deve decidere lui cosa è meglio per se stesso. È un mio grande amico e voglio vederlo felice, quando lo è diventa uno dei migliori al mondo".
Corrieredellosport.it
|