Il Salotto Bianconero

[Topic unico] Lega B 2016/2017

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PAG Posted on 28/8/2016, 12:47     +1   -1
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Edited by Cocteau Twins - 6/9/2016, 00:56
 
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Colpo di Coda, il Verona frena a Salerno. Tris Spal, il Pisa di Gattuso sorride
Il big match di giornata termina in parità: Coda risponde a Ganz. La Spal liquida agevolmente la pratica Vicenza, mentre Gattuso infila il primo successo: 1-0 al Novara



04 SETTEMBRE 2016 - MILANO

Con la serie A ferma causa impegni delle Nazionali, la B si prende tutta la scena in questa prima domenica di settembre. Dopo i tre anticipi di ieri, le emozioni non mancano nemmeno nelle altre gare che completano il programma della seconda giornata. Innanzitutto, la prima sorpresa arriva dando un rapido sguardo alla classifica: Cittadella primo in solitaria a punteggio pieno, le altre tutte ad inseguire (ad eccezione del Pisa, che in caso di vittoria nel recupero di Terni aggancerebbe in vetta i veneti). Mettetevi comodi, siamo solo alla seconda giornata.


Gaetano Masucci, 31 anni. LaPresse



ENTELLA - AVELLINO 2-0 — Masucci 35' p.t.; Caputo 21' s.t.
Il primo match domenicale valevole per la seconda giornata della serie B va all’Entella, che piega in casa l’Avellino con un gol per tempo. Primo brivido al 9’ quando l’Entella affonda sulla destra, da dove Moscati pennella un gran bel cross per la testa di Caputo, che mette a lato di poco. Ma ha dell’incredibile l’errore che il centravanti biancoceleste commette al 24’: malinteso tra il difensore Donkor e il portiere dell’Avellino Frattali, Caputo può approfittarne e si inserisce sul pallone, scarta il numero uno avversario ma calcia clamorosamente a lato a porta ormai vuota, tra l’incredulità del pubblico chiavarese che stava già gridando al gol. A salire in cattedra è allora il compagno d’attacco di Caputo, Masucci, che al 35’ insacca di testa da pochi passi, facendosi trovare puntuale all’appuntamento con la deviazione vincente su una punizione (contestata dagli ospiti) calciata dalla tre quarti da Tremolada. Lo stesso Masucci ci riprova, sempre di testa, tra il 38’ e il 42’, su altrettanti cross dalla destra, operati prima da Iacoponi e poi da Moscati. Una conclusione è bloccata da Frattali la seconda è imprecisa. Sino al vantaggio dei padroni di casa l’Avellino non aveva demeritato, tenendo bene il campo in un incontro sostanzialmente equilibrato. Equilibrio spezzato proprio dalla rete di Masucci. Al quarto d’ora della ripresa il tecnico degli irpini Mimmo Toscano gioca la carta Ardemagni, arrivato ad Avellino negli ultimi giorni di mercato, che in attacco rileva Mokulu. Poco dopo l’Entella sfiora il raddoppio in contropiede ma sugli sviluppi di un successivo calcio d’angolo i padroni di casa si procurano un calcio di rigore per atterramento in area di Pellizzer ad opera di un difensore avversario. Dal dischetto si presenta Caputo, che dagli undici metri non sbaglia e spiazza Frattali. Subito dopo spazio a un nuovo acquisto anche tra i padroni di casa, il centrocampista franco-algerino Ammari che, dopo aver sostituito Tremolada, si presenta ai suoi nuovi tifosi con almeno tre belle conclusioni dal limite, tutte deviate per un soffio sul fondo. Per lui un impatto sulla partita che fa senz'altro ben sperare in prospettiva futura. All’Avellino manca invece la capacità di affondare il colpo negli ultimi sedici metri, così l’Entella si getta subito alle spalle la sconfitta dell’esordio a Frosinone e conquista i primi tre punti dall’inizio del campionato. (Andrea Ferro)
ASCOLI - CESENA RINVIATA — Gara rinviata per il terremoto che ha toccato anche lo stadio Del Duca oggetto, in questi giorni, di prove di staticità: da capire se in settimana si potrà regolarmente giocare il match.


Filippo Falco, 24 anni. LaPresse



CARPI - BENEVENTO 1-1 — Falco (B) al 25', Catellani (C) al 37' s.t.
Un primo tempo blando e una ripresa brillante confezionano l'1-1 fra Carpi e Benevento, con i campani che scappano con Falco e vengono ripresi da Catellani. Più pericoloso il Benevento nei primi 45', quando Colombi deve disinnescare le due saette rasoterra di Falco all'inizio e alla fine della frazione. L'unica vera palla gol il Carpi la crea da calcio piazzato e Poli, dopo un rimpallo, trafigge Gori con una splendida rovesciata, ma il difensore è in offside dopo il tocco con la spalla in mischia di Romagnoli. Nella ripresa è il palo a salvare il Benevento (6') sulla conclusione in area di Catellani e il Carpi sale di tono con l'ingresso di Di Gaudio sfiorando il gol con De Marchi e ancora Catellani. Alla prima chance però passano i campani: Ciciretti allarga su Falco che si inventa un sinistro a giro strepitoso sotto al sette. L'occasione dell'1-1 capita sui piedi di Crimi, appena entrato, ma l'ex bolognese spara alto dall'area piccola. Ci pensa però Catellani a firmarlo su assist di Pasciuti con una conclusione sotto la traversa al 37'. Il Carpi chiude in dieci per il rosso a Lollo e l'1-1 non si schioda. Poi al fischio finale scintille a centrocampo fra Baroni e Castori, divisi dai giocatori. (Davide Setti)

LATINA - SPEZIA 0-0 —
Come la scorsa stagione, tra Latina e Spezia finisce con un nulla di fatto (0-0) che conferma l’imbattibilità dei liguri al Francioni. Nessuna sorpresa alla lettura delle formazioni: Vivarini presenta al debutto Gilberto, novità dell’ultimo giorno di mercato in arrivo dalla Fiorentina, mentre Di Carlo ritrova Piu, estremo sinistro del tridente offensivo. Il primo tempo dice poco, il gran mulinare di gambe e la ricerca della rapidità chiede pegno alla lucidità della manovra, che non c’è. Tanti palloni persi e davvero poche occasioni. Al 24’ Gilberto salta netto Migliore e traversa lungo per Scaglia, che di prima intenzione invita al tiro da posizione centrale Mariga che manda di poco sul fondo. Il kenyota ci riprova al 28’ quando svetta in mezzo al mucchio su una punizione di Scaglia, chiamando Chichizola alla spettacola deviazione in angolo. Stavolta la risposta dello Spezia è immediata: lungo pallone di De Col che da destra pesca in solitudine Sciaudone sul secondo palo, il colpo di testa è ben indirizzato ma Pinsoglio è attento. Lo Spezia cresce nel secondo tempo, copre meglio il campo e Piccolo agendo dietro Nenè e Piu si mette ai comandi della regia avanzata in posizione di trequartista. Il primo tentativo è di Sciaudone al 7’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo, il secondo è di Pulzetti (12’) che impegna Pinsoglio. Il Latina è in un tiro meritevole di migliore fortuna di D’Urso che non inquadra la porta, minuto 24. Con la stanchezza l’imprecisione si trasforma in confusione e la partita perde appeal, trascinandosi verso il nulla di fatto finale. (Vincenzo Abbruzzino)


Gennaro Gattuso, 38 anni, soffre in tribuna al Castellani. LaPresse



PISA - NOVARA 1-0 — 11' p.t. Lisuzzo

Ha l'anima di Gattuso, appena tornato in panchina, il Pisa che batte 1-0 il Novara nell'esordio nella serie cadetta. E sono proprio lo spirito di gruppo e la forza di volontà a fare la differenza contro una squadra più forte sulla carta e nettamente più avanti nella condizione atletica. I nerazzurri però, sospinti da 8 mila tifosi che hanno invaso il neutro di Empoli (l'Arena Garibaldi è infatti temporaneamente indisponibile per i lavori di restyling), vincono anche il caldo e superano i piemontesi grazie al colpo di testa dell'ex Lisuzzo. Su questa rete, messa a segno all'11', i toscani costruiscono la loro partita perfetta e portano a casa tre punti che nessuno avrebbe mai pronosticato, con il giovane portiere Cardelli - secondo di Ujkani impegnato con l'Albania - a blindare il risultato all'ultimo sospiro con un autentico miracolo su Sansone. Dopo la grande paura di agosto, insomma, per il caos societario che ha paralizzato il club, il Pisa c'è ed è fatto della stessa pasta di Ringhio. Che a fine gara esplode in un urlo di gioia liberatorio.

SALERNITANA - VERONA 1-1 — Ganz (V) 6' p.t.; Coda (S) 16' s.t.

Un pareggio giusto ma con qualche recriminazione di troppo per il Verona che non capitalizza il vantaggio iniziale. Tre mesi dopo lo scampato pericolo retrocessione la Salernitana viene accolta da 20mila tifosi all'Arechi ma la festa iniziale si trasforma subito in una notte di passione per i campani perché l'Hellas, senza Pazzini e con Ganz al centro del tridente offensivo, mette subito in chiaro le cose e dopo 6' è già in vantaggio grazie ad un gol proprio di Ganz. L'attaccante supera il portiere avversario con un tiro ravvicinato dopo una travolgente azione di Luppi. La Salernitana accusa il colpo e stenta a trovare i necessari equilibri contro un avversario che mette in mostra qualità e personalità. In difesa non mancano le sbavature ed il Verona sfiora il raddoppio al 15' con Luppi. La Salernitana prova a scuotersi e ci riesce solo al 27' quando, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Donnarumma potrebbe pareggiare ma la respinta di Nicolas a pochi metri dalla porta è provvidenziale, così come la sua parata sul tiro dal limite di Busellato un minuto dopo. Sono le uniche occasioni costruite dalla Salernitana che, fino all'intervallo, rischia ancora. Gli equilibri cambiano nella seconda frazione. Il Verona gioca su ritmi meno elevati e la Salernitana, al 16', va in gol con Coda. L'attaccante, su cross di Vitale, anticipa Caracciolo e con un preciso colpo di testa realizza il pareggio. La partita si vivacizza con le due formazioni che cercano la rete della vittoria. La sfiora la Salernitana con un tiro di Vitale alla mezz'ora, ma ci va vicino anche il Verona nei secondi finali su calcio di punizione e salvataggio decisivo di Vitale. (Roberto Guerriero)


Tutta la gioia della Spal, a valanga sul Vicenza. LaPresse



SPAL - VICENZA 3-0 — Arini 11' p.t., Cremonesi 22' p.t.; Zigoni 46' s.t.
Serata travolgente per la neopromossa Spal, che riscatta la sconfitta all'esordio contro il Benevento rifilando tre gol al malcapitato Vicenza, in 10 dopo appena 5': Benussi esce a valanga su Antenucci, il cartellino rosso (il sesto in carriera per l'esperto portiere) è inevitabile. Poco dopo (11') arriva anche la rete dei padroni di casa con Arini, bravo a finalizzare un'azione ben costruita da Antenucci. Lo stesso Antenucci centra due legni tra il 17' e il 42', in mezzo il raddoppio firmato da Cremonesi su azione d'angolo (22'). La rete del definitivo 3-0 arriva invece nel recupero del secondo tempo grazie all'attaccante scuola Milan Zigoni, che mette in cassaforte i primi tre punti della Spal in stagione.

TRAPANI - PRO VERCELLI 1-1 — Vajushi (P) 10' p.t.; Coronado (T) 9' s.t.
Pareggio per 1-1 al Provinciale tra Trapani e Pro Vercelli. In vantaggio gli ospiti al 10' con Vajushi, che di testa infila in rete premiando l'ottimo cross dalla destra di Germano. I granata pareggiano con Coronado dopo 9' della ripresa, ma non riescono a completare la rimonta e agguantare i tre punti.


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Perugia-Ternana, quel derby dal finale surreale che unisce le tifoserie nell’applauso per Osvaldo

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Guido Barucco

17-09-2016 23:50
Doveva essere un derby, soltanto un derby. Quell'esplosione di colori e tifo che ti illumina gli occhi e ti fa capire che non importa che tu sia a Manchester, Madrid, Milano o in Umbria: la rivalità, fin quando non si trasforma in violenza, è ancora il sale del calcio. Perugia-Ternana poteva essere il derby dei debuttanti e delle prime volte, lo era per Bucchi e Carbone sulle due panchine, lo era per tanti giovanissimi in campo. Zebli e Di Nolfo (con papà e fratelli in tribuna) nel Perugia, Germoni, Di Livio, Petriccione e La Gumina nella Ternana. Poteva essere il derby dei ragazzini, e invece a sbloccarlo era stato uno che ragazzino non lo è più. Quel Rolando Bianchi che, a 33 anni suonati, si fa 100 metri di corsa per esultare sotto la curva del Perugia. In quei 100 metri, rapidi eppure così infiniti, avrà rivisto tutta la sua estate, forse la più difficile della sua carriera. Sul mercato, perché fuori dal progetto tecnico. Alla fine è rimasto, chissà che quel lungo urlo, da un lato all’altro del Curi, non possa segnare il nuovo inizio della sua storia con il Perugia. Anche Cesar Falletti era sul mercato, ma tutt’altro che fuori dal progetto tecnico. Centralissimo in questa Ternana come in quella dell’anno scorso. Ci avevano provato Crotone prima ed Empoli poi, alla fine è rimasto anche lui. Quell’urlo che lo porta ad abbracciare i suoi compagni e Carbone in panchina, dopo il gol che riacciuffa il Perugia, fa capire che anche l’estate della Ternana non deve essere stata poi così facile.

Doveva essere soltanto un derby, un bellissimo derby. E lo è stato fino al 41’ del secondo tempo. Poi il cronometro si è fermato, e i secondi sui tabelloni del Curi hanno smesso di scorrere. Pochi minuti prima, sugli spalti della Gradinata del Perugia, si era fermato il cuore di Osvaldo. Sessantadue anni, ancora troppi pochi per andarsene. Abbonato da anni, dai tempi di Gaucci. Dicono fosse diventato addirittura suo amico, ne parlano tutti benissimo. Rappresentante di mestiere, perugino di passione. Gli ultimi lunghi battiti davanti alla passione di sempre, nella partita più importante dell’anno. I primi tentativi di rianimazione li aveva sostenuti un lungo applauso, un battito di mani assordante e surreale che aveva unito il Curi. Perugia e Ternana non erano state mai così vicine, unite anche quando - insieme - due piccole rappresentanze delle due tifoserie sono scese in campo con gli steward per rimuovere striscioni e drappelli. Così, non si può più tifare. E forse neppure giocare.

I tifosi si sbracciano, in campo restano tutti fermi. “Basta, basta!”, gridano da ogni settore del Curi. L’arbitro consulta le due squadre, la Questura decide che sì, si può continuare. Non ci sono motivi di sicurezza per rimandare la gara, e forse è stata la decisione migliore. Tornare un altro giorno per giocare quattro, inutili minuti non avrebbe avuto senso. Un altro applauso, a tifoserie unite, spinge i medici che, sugli spalti, provano a rianimare Osvaldo. Al Curi si è precipitata la moglie, in Curva Nord c’è anche il figlio ad applaudire, probabilmente senza sapere che quell’applauso si stava trasformando nell’ultimo saluto al padre. Si ricomincia a giocare, ma come fai in un contesto così. Surreale, assurdo, triste. Vuoto. Gli applausi diventano fischi di incomprensione, ai giocatori però basta uno sguardo per capire la cosa migliore da fare: aspettare. Aspettare quegli ultimi infiniti 4 minuti tutti insieme. Senza striscioni, senza bandiere. Senza Perugia e senza Ternana. Senza agonismo. Semplicemente passandosi un pallone che ormai non serviva più. Finisce così, 1-1. Senza sorrisi, senza festa. Dopo i fischi, il derby diventa una lunga agonia. Oltre 30 minuti di massaggio cardiaco, l’attesa per l’ufficialità di una notizia che tutti hanno già capito ma che nessuno ha il coraggio di dare. E che alla fine arriva. Nessuno saprà mai se l’ultimo urlo Osvaldo lo ha tirato per il gol di Bianchi o per la rabbia al pareggio di Falletti. La speranza è che abbia potuto ascoltare almeno un secondo di quel surreale, assurdo, bellissimo applauso che ha unito due città che si guardano male da sempre. A ricordare che la rivalità è il sale del calcio sì, ma il rispetto, per la vita e per chi l’ha persa, è il sale dell’umanità.


GDM
 
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PAG Posted on 19/9/2016, 21:12     +1   -1
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