Olanda-Argentina 2-4 d.c.r.: La Seleccion raggiunge la Germania in finale
Messi lotta contro la difesa olandese
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di Valentino Cesarini
10/lug/2014 00.46.00
La selezione di Sabella accede in finale, dove al Maracanà incontrerà i tedeschi, al termine dei calci di rigore. Il protagonista decisivo è stato Romero che ha parato due penalty.
Dopo 24 anni di attesa…l’Argentina torna a giocarsi una finale mondiale. E lo farà contro chi nel 1990 li sconfisse nella finalissima di Roma, ovvero la Germania che ieri ha umiliato 7 a 1 i padroni di casa del Brasile. L’eroe della serata è il portiere Romero che para i calci di rigore di Vlaar e Sneijder, dopo 120’ di pochissimo spettacolo. L’Olanda, dopo un buon mondiale, si arrende ed ora si giocherà la finalina di consolazione contro il Brasile.
Sarà la terza finalissima fra Argentina e Germania. Nel 1986 in Messico, trionfarono gli argentini di Maradona e Burruchaga (goal decisivo in finale), mentre quattro anni dopo a fare festa furono i tedeschi grazie al rigore di Brehme. Ma le due squadre negli ultimi due mondiali si sono incrociate ai quarti di finale, dove sia in Germania che in SudAfrica a trionfare furono i tedeschi.
FORMAZIONI - Van Gaal schiera una folta linea di difesa mentre in mediana rientra De Jong, con Sneijder fulcro del gioco. In porta torna Cillessen, con Krul che va in panchina, dopo i due rigori parati contro la Costarica, mentre in attacco spazio alle due stelle Van Persie e Robben.
Sabella che deve rinunciare all’infortunato Di Maria, sostituito da Enzo Perez, risponde con il 4-3-3. Lavezzi, Messi ed Higuain formano il tridente offensivo, mentre in mezzo al campo spazio a Biglia, Mascherano e Perez. In difesa, davanti a Romero, ci sono Zabaleta e Rojo sulle corsie laterali, con Demichelis e Garay centrali.
PRIMO TEMPO - Partita che fin dall’inizio dimostra di essere equilibrata anche perché le due squadre non si scoprono, togliendo spettacolo al match. Dopo una conclusione di Sneijder che termina a lato, prova a salire in cattedra Messi, ma la sua punizione dal limite viene bloccata in tuffo da Cillessen.
La gara si gioca a centrocampo, con l’arbitro Cakir che è costretto a fischiare molte volte per falli sia da una parte che dall’altra. Al 25’ ancora Argentina pericolosa, ma il colpo di testa di Garay finisce alto. L’Olanda si affida alle poche giocate di Robben, l’Argentina a quelle di Messi, ma le due difese reggono senza particolari problemi.
SECONDO TEMPO - Van Gaal inserisce Janmaat per Martins Indi, con il neo entrato che si posiziona largo a destra. Come nella prima frazione, il match non decolla. L’Argentina prova ad alzare il pressing, con l’Olanda che se la cava nel possesso palla. Chi non gradisce il match è il pubblico che inizia a fischiare. Perez mette sul primo palo una palla per Higuain che in scivolata devia il pallone sull’esterno della rete, dando l’illusione del goal. Ma il gioco era fermo per la posizione irregolare, che in realtà non c’era, di Higuain.
Nel finale c’è tempo per un’azione per parte: Argentina pericolosa con un destro dal limite di Rojo che Cillessen blocca in due tempi e proprio nel finale Robben, a tu per tu con Romero, viene murato dalla scivolata provvidenziale di Mascherano.
TEMPI SUPPLEMENTARI - Primi quindici minuti che registrano solamente l’ingresso in campo di Huntelaar al posto di Van Persie ed un salvataggio di Janmaat, che anticipa Aguero su un cross di Palacio. Negli ultimi quindici minuti non succede praticamente nulla fino al 115’. Prima Palacio da ottima posizione di testa spreca malamente, poi Maxi Rodriguez di piatto destro calcia debolmente. Si arriva alla lotteria dei rigori dove Romero sale in cattedra parando due rigori e regalando la finalissima all’Argentina.
LA CHIAVE - Difficile trovarla in una gara equilibrata ed avara di emozioni. Ai rigori l’mvp diventa il portiere Romero, che para i calci di rigore di Vlaar e Sneijder.
MOVIOLA - Appena sufficiente la prova del turco Cakir che non sbaglia niente di grave, ma si scorda di estrarre il cartellino giallo in almeno tre circostanze.
Goal.com