IL LAVORO OSCURO DEL JOLLY MARCHISIO17/06/2014
“Oggi era veramente difficile giocare a calcio, con questo clima.
In certi momenti, sembrava di avere le allucinazioni dal caldo che faceva.” Claudio Marchisio
Ecco, non solo l’Italia a calcio ci ha giocato, con 642 passaggi al 93% di successo –record nella storia dei mondiali “monitorati”, dal 1966- ma Marchisio ha disputato, dati alla mano, una gara atleticamente sovraumana, e vedremo perché.
Prandelli ha voluto combattere caldo&umidità evitando di correre a vuoto e tenendo SEMPRE il pallone. Il CT ha messo in campo un cerchio magico, più preciso, smaliziato e compassato del trio croato Modric-Rakitic-Kovacic, schierando tre tra i migliori “passatori” al mondo:
- Pirlo (108 passaggi al 95%)
- DeRossi (105 passaggi al 94%)
- Verratti (61 passaggi al 97%),
quest’ultimo sostituito da un altro metronomo come Thiago Motta, in mezz’ora 26 passaggi al 100%.
Da qui, e dall’attitudine al palleggio di 3 dei 4 difensori -i due juventini più Darmian, scuola Conte-Ventura- degli interni e di un Balo votato al sacrificio, nasce inevitabilmente la gara con più passaggi della storia del calcio.
Tutto molto tiqui taqua, tutto molto statisticamente apprezzabile. Ma, per evitare di fare la fine dei palleggiatori croati e del trio inventore dell’originale palleggio spinto Xavi-Xabi Alonso-Iniesta, supportati da Busquets e Silva, al centrocampo azzurro è servita;
- la spinta della fascia destra –Darmian, Candreva- giustamente elogiati e magnificati da tifo e critica,
- l’onnipresenza della fascia sinistra, personificata nell’ormai prototipo del giocatore universale, Marchiso.
ONNIPRESENZA
Ecco la tabella che supporta l’argomento. I dati del tracking FIFA che, come l’UEFA fa in Champions, segue i giocatori, non limitandosi al numero dei km, ma distinguendo quelli in possesso/non possesso (altri km non distinti in fase di possesso incerto), aggiungendo la chicca degli Sprint (scatti) e della mediatica Top Speed:
Marchisio non è solo l’azzurro con più km percorsi (11,15), secondo solo a Rooney (11,22, a mio avviso ingiustamente crocifisso dalla critica britannica), ma anche quello con più km in fase di possesso (4,75) e il 3° in fase di non possesso (4,42), pochi metri dietro Chiellini e De Rossi.
Soprattutto il Principino, nel caldo amazzonico, è primissimo per numero di scatti 47 (QUARANTASETTE!) due in più di Candreva e ben 10 in più del più scattante degli inglesi (Baines). Il dato di Marchisio è sovraumano perché i suoi scatti sono in entrambi le fasi e in momenti diversissimi della gara.
Se Candreva scatta solo in fase di possesso e in avanti (non a caso il laziale percorre 2 km meno del nostro uomo e soprattutto 1,2 km in meno in fase difensiva), Marchisio scatta dovunque.
Claudio scatta per proporsi in attacco convergendo in area, mentre Candreva e Darmian corrono paralleli. Claudio scatta centralmente quando Verratti e Pirlo si affacciano a sinistra (sfruttando la copertura di un Chiellini che resta più basso di Darmian).
Claudio scatta soprattutto indietro, in verticale e in diagonale, come sappiamo bene noi bianconeri.
Marchisio inizia INTERNO SINISTRO, si trasforma in ALA SINISTRA in fase di possesso perché Chiellini è impacciato in fase offensiva e costretto a curare Sterling o Sturridge, poi, dopo il 2-1, col passaggio dal 433 al 451 e infine ad un 361, Marchisio fa legna in MEZZO e, con l’ingresso di Parolo, finisce per fare interno, esterno e terzino DESTRO a seconda delle fasi del gioco. Fantastico.
di Sandro Scarpa