Giuseppe Rossi: "Fuori forma? Chiedete ai miei compagni, ma ora tifo per l'Italia"
Pepito twitta: "Chiedete ai miei compagni come andavo nei test" e ironizza sul presunto timore dei contrasti. Poi chiude il caso: "Ora farò il tifo per l'Italia"
02 GIUGNO 2014 - FIRENZE
E sono tre. La prima esclusione nel 2010: Giuseppe Rossi fuori dal Mondiale sudafricano, l’allora c.t. Marcello Lippi non lo chiamò per scelta tecnica, salvo pentirsene ancora una volta pochi giorni fa, in visita a Coverciano. La seconda nel 2012: Europeo saltato a causa dei molteplici infortuni al ginocchio destro. La terza adesso: l’ennesima rottura del ginocchio, la rincorsa, l’illusione della rimonta e la doccia fredda di ieri sera. Niente Brasile per Rossi, ragazzo bravo e molto sfortunato. L’attaccante italo-americano esce di scena con grande dignità e sportività: "Sono amareggiato e dispiaciuto, ma tiferò per i miei compagni", ha dichiarato ieri in tarda serata. La fidanzata Jenna Sodano l’ha presa meno bene e ha ritwittato molti messaggi di protesta per la mancata convocazione del suo ragazzo.
DISPIACERE — Appresa la notizia, Pepito ha lasciato Coverciano e si è rifugiato nella sua casa di Firenze, in pieno centro, palazzo che ospita anche Vincenzo Montella e Daniele Pradé, allenatore e d.s. della Fiorentina. Tragitto breve, molti pensieri. "Gli ho scritto un messaggio – racconta il suo procuratore Andrea Pastorello -. 'E’ vero che non sei nei 23?'. Mi ha risposto soltanto: 'Sì, ci sentiamo dopo, ho la batteria scarica'. Ci è rimasto male, teneva molto al Mondiale brasiliano. Per cinque mesi ha fatto enormi sacrifici. Partirà presto per le vacanze negli Stati Uniti (la famiglia di Pepito vive nel New Jersey, ndr). Non facciamo polemiche, la decisione di Prandelli va accettata con serenità. Il c.t. ha la responsabilità di scelte difficili. Sappiamo che le motivazioni non sono tecniche". Giuseppe si è mai pentito di aver rifiutato gli Usa come nazionale e di aver deciso di giocare nell’Italia, la patria dei suoi genitori? "Non è questo il momento di fare certi discorsi, ma no, Giuseppe è sempre stato convintissimo, lui voleva e vuole l’azzurro".
"MACCHE' FUORI FORMA!" — Dopo la notte, sono arrivati tre tweet dello stesso Giuseppe che non fanno mistero dell'amarezza e anzi puntualizzano che non possono essere le condizioni fisiche di Rossi la motivazione dell'esclusione. Il primo è esplicito: "Tutti dicono fuori forma: chiedete a chiunque i valori dei test in settimana e della partita. Vi stupirete. Contrasti? Paura? Che ridere..." Polemico il secondo, diviso in due tranche: "Arrivo col pensiero prima del difensore. Prossima volta, da dilettante, aspetto il difensore per prendere calci. Piccole precisioni a cui ci tenevo". Poi nel terzo torna il messaggio di incoraggiamento per gli altri azzurri: "Adesso la cosa più importante però è' tifare l'Italia. Forza Azzurri!! #quintastella"
RABBIA TIFOSI — Sui social ribolle la rabbia di tanti tifosi della Fiorentina. "A Firenze vogliono tutti bene a Rossi perché lui è uno che non molla mai, però ripeto: da parte nostra assoluto rispetto per le convocazioni di Prandelli". Federico Pastorello, fratello di Andrea e a sua volta agente, ha però twittato: "Questa volta Prandelli si è proprio sbagliato. Era primo in tutti i test". Tweet rilanciato da Jenna, la ragazza di Pepito.
FURORE IN RETE — I tifosi viola non hanno gradito. Su Facebook e Twitter fioccano i messaggi contro Prandelli, per giunta ex allenatore della Fiorentina. Molti però si consolano al pensiero che Rossi avrà modo di recuperare e di preparare al meglio la prossima stagione in maglia viola. No, gli ultrà viola non metteranno a ferro e fuoco strade e piazze della città come nel 1990 per la cessione di Robi Baggio alla Juventus. Era maggio e allora come oggi la Nazionale, all’epoca guidata da Azeglio Vicini, preparava un Mondiale. I tempi sono cambiati, ora la gente si sfoga alla tastiera, anche se non si può del tutto escludere che oggi qualche tifoso si presenti ai cancelli di Coverciano per protestare.
dal nostro inviato Sebastiano Vernazza
Fonte: Gazzetta dello sport
Destro e il grande rifiuto: il bomber della Roma dice no a Prandelli e ai Mondiali!
Destro dice no alla Nazionale
Getty Images
02/giu/2014 08.18.00
Mattia Destro avrebbe rifiutato di andare ai Mondiali come riserva, Prandelli lo lascia fuori del tutto. L'attaccante della Roma paga il carattere chiuso.
Il grande rifiuto. Quello che ieri era uscito come rumors oggi viene messo nero su bianco da mezza stampa italiana. Alla domanda di qualche giorno fa del ct dell'Italia Cesare Prandelli "se non ti inserisco nei 23 saresti disposto a venire in Brasile due settimane come riserva?", il romanista avrebbero risposto con un perentorio 'no'.
Come rivela il 'Corriere dello Sport', l'idea iniziale di Prandelli, era quella di convocare Beppe Rossi e cautelarsi con uno fra Insigne e Destro. Ma alla resa dei conti, al momento della lista dei 23, Prandelli ha ritenuto l'attaccante viola ancora non a posto fisicamente e (chissà se il 'no di Destro abbia inciso o meno), ha convocato Insigne che a suo tempo aveva in via informale accettato anche di partire per Mangaritiba come riserva, così come farà Andrea Ranocchia.
Strano ma vero insomma, Mattia Destro, l'attaccante con la migliore media goal del campionato, ma con un carattere quantomai chiuso e poco incline a fare gruppo (questo dicono i ben informati) ha probabilmente pagato, oltre al pugno ad Astori sul finire di stagione anche e soprattutto questo grande rifiuto, una sorta di scarsa considerazione in quello che è l'interesse e il bene del gruppo, che Prandelli ha spesso (forse non sempre) dimostrato di mettere davanti a tutto e tutti.
Prosegue quindi un rapporto con la Nazionale a luci ed ombre. Convocato nel gruppo pre Euro 2012 ma poi lasciato a casa (aveva solo 21anni), Destro ha esordito pochi mese dopo nell'amichevole contro l'Inghilterra per segnare la sua prima rete il settembre successivo contro Malta. L'estate del 2013 Prandelli lo lascia a Mangia per l'Europeo di categoria privando Destro dell'esperienza in Confederations. Ora il grande rifiuto a da riserva al Mundial. Quale sarà la prossima puntata della telenovela Destro-Nazionale?
Goal.com
Romulo diventa eroe senza giocare: "Prandelli mi aveva inserito nei 23, ma non era giusto"
Romulo, l'onestà di rinunciare al sogno di un Mondiale
Getty Images
02/giu/2014 10.08.00
La composizione della spedizione dell'Italia ai Mondiali si arricchisce di un retroscena che fa onore a Romulo: il centrocampista si è tirato fuori lui, Prandelli lo aveva scelto.
Voluto fortissimamente da Cesare Prandelli per farne il nuovo Giaccherini per i Mondiali brasiliani, ovvero un 'soldatino' tuttofare al servizio del'Italia, Rômulo Souza Orestes Caldeira ha dovuto abbandonare il sogno lungamente cullato di vestire la maglia azzurra nella massima competizione che un calciatore sogni.
Il 27enne nato a Pelotas in Brasile, esploso quest'anno con i colori del Verona, era infatti tra quelli sicuri di essere incluso nella lista definitiva dei 23, ma non è riuscito a superare i problemi fisici che lo hanno afflitto nelle ultime settimane, lasciando dunque il posto nel contingente azzurro - visto anche il contemporaneo infortunio di Montolivo - ad entrambi i papabili tagliati Aquilani e Parolo.
Una decisione certamente sofferta quella di Prandelli, visto quanto aveva 'investito' - anche contro una certa critica - sulla 'italianizzazione' di Romulo. Ed il 'Corriere della Sera' aggiunge un retroscena che fa onore al sentirsi davvero italiano del giocatore di proprietà della Fiorentina: sarebbe stato lui a tirarsi fuori dalla spedizione azzurra una volta resosi conto di non aver recuperato completamente.
"Prandelli mi aveva inserito tra i 23. Gli ho risposto che ero al 70 per cento: non mi sembrava giusto che un compagno restasse fuori stando bene", la rivelazione di Romulo. Parole con cui ha dimostrato di avere addosso la maglia azzurra anche senza scendere in campo.
Goal.com