Le analisi tattiche di LPG, Buon campionato a tutti (cit.)

Juventus-Napoli è stata una partita forse persino più importante di quello che ci si potesse aspettare: perchè quando le due prime si incontrano e una gioca maluccio, lontana dal 100 % delle proprie possibilità con assenze pesantissime e l'altra, con i titolari fa una delle migliori gare degli ultimi anni e nonostante ciò perde 2-0, vuol dire che il primo posto in classifica è condiviso per puro caso. Perchè ieri la partita ci ha detto solo una cosa: in questo momento in Italia non esiste una squadra che possa non dico contendere lo Scudetto sino all'ultimo alla Juve ma nemmeno pensare di arrivare, dopo 38 giornate, a uno svantaggio inferiore alla doppia cifra (Il tutto a meno di variabili impazzite come Palazzi o infortuni o ciò che volete voi). E questa è la realtà che su questo forum dipingiamo da tempo e infondo, diciamocelo, anche quella condivisa da tutti i media che si illudevano, si illudono e si illuderanno sino all'ultimo, pronti a esaltare chiunque si ritrovi nel raggio di 5-6 punti di distacco da noi da qui alla fine. E dire che ieri l'approccio psicologico per il Napoli era facile facile: una squadra sulle ali dell'entusiasmo, mentre tutti avevano provato a smontarci perchè non eravamo all'altezza delle big europee, perchè a Siena abbiamo faticato (Peccato non aver giocato in maniera spettacolare come il Napoli a Genova), perchè infondo quando la Juve poco poco sembra cadere tutti quanti si appostano come avvoltoi. E invece, dopo ieri, un altro messaggio tonante al campionato: possiamo permetterci di vincere IL big match giocando con delle riserve in ruoli chiave e facendola decidere a un jolly difensivo e a un classe '93. Ieri non si è chiuso il campionato per un semplice motivo: il campionato, finchè la Juve vorrà, non è MAI stato aperto. Tatticamente, la gara è stata preparata in maniera peculiare da Conte, lasciando il Napoli a tener palla in modo da non scoprirsi troppo soprattutto centralmente, dove il Napoli ha sofferto clamorosamente. Non potendo aprire il gioco sulle fascie visto il mismatch imbarazzante con Asamoah e Lichsteiner, non hanno creato nulla, se non il famoso incrocio dei pali di un Cavani letteralmente reso invisibile da un Bonucci difensivamente mostruoso. A centrocampo Marchisio ha fatto la differenza, con un Pirlo finalmente mentalmente al 100 % ma che secondo me un pochino ha sofferto il doppio impegno in nazionale (Giocando comunqe una gara positiva). Il Napoli non sa costruire e si è ridotto fondamentalmente a far girare palla senza mai sapere chiaramente cosa fare. Risultato? Abbiamo creato, e tanto, recuperando palla. Attenzione, non in contropiede: i nostri avversari erano impreparati e spesso piazzati male quando attaccavano così che, quando recuperavamo, potevamo spesso far male anche con un'azione ragionata. Un pizzico di sfortuna e una giornata no di Quagliarella ci hanno impedito di segnare prima dell'80'. Complessivamente, non ha nemmeno senso chiedersi chi abbia meritato cosa: la Juventus ha creato più chances, contro degli avversari che hanno pensato solo a menare cercando di tanto in tanto di ripartire senza successo. Da un punto di vista arbitrale l'unica cosa vergognosa è che Inler e Cavani abbiano finito la partita. Siamo nettamente i più forti e la squadra, più passa il tempo, più nè è consapevole. Ora dobbiamo però trovare conferme in campo europeo: a quel punto l'unico limite sarebbe il mondo. Intero.

Inutile stare a far finta di nulla come gli interisti che credono allo Scudetto: la situazione in Champions non è affatto positiva. E se il cammino non è ancora compromesso c'è solo una ragione: non abbiamo buttato via nessun punto contro il Nordsjelland. Facile, direte voi, non ci abbiamo ancora giocato. Ecco, appunto. Contro i danesi la partita sarà un'inedita in Champions per i nostri, perchè è la prima volta che questo gruppo gioca quella che è, a tutti gli effetti, una sfida da dentro o fuori: se vinciamo possiamo ancora sperare, trovandoci, nel peggiore dei casi, al secondo posto. Laddove, invece, dovessimo non vincere (Poco cambia se pareggio o addirittura sconfitta), potremmo tranquillamente dire addio agli ottavi. In campionato queste gare, l'anno scorso, le abbiamo affrontate alla grandissima: quando si è toccato di dover vincere a tutti i costi per rimanere in scia Milan o addirittura sorpassarli l'unica volta che faticammo fu contro la Lazio, con una buona dose, lo si può ammettere senza problemi, di sfortuna. Vincendo lo stesso. Chiaro che, quando la differenza tecnico/tattica fra le due squadre è così elevata, è quasi inutile parlare di schemi e strategie: Conte e il suo staff sicuramente avranno fatto le loro analisi sui nostri avversari, ma tutto ruoterà attorno a noi e non serve essere particolarmente svegli per capire che il canovaccio vedrà la Juventus offendere, il Nordsjelland ripartire. Le squadre danesi (E più in generale di tutto il nord Europa) sono squadre molto fisiche: non mi piace, in questo senso, una scelta netta, e credo che il giusto mix di gente più piazzata e giocatori più piccoli e veloci possa essere importante. Ad esempio a centrocampo vorrei Pogba, visto il momento no di Vidal, con lì davanti Bendtner o Matri (Che contro il Napoli mi è piaciuto) a fare a sportellate. Non potendo rinunciare a Marchisio in questo momento, io sarei tentato nello schierare Giaccherini largo a sinistra e il fatto che Lichsteiner sia stato lasciato a casa solo per motivi di stanchezza mi fa supporre che Conte non lo voglia semplicemente sostituire con Caceres: penso sia il momento di Isla, che è un giocatore di cui molti si son dimenticati ma che rappresenta uno dei migliori al mondo in quel ruolo. Isla è un fattore X che, schierato all'improvviso, può rompere il meticoloso schema difensivo messo appunto dai danesi che probabilmente penseranno che sulla destra offenderemo meno che in altre occasioni. Per quanto concerne invece la difesa, è importante sapere se Bonucci ce la fa: onestamente, pur capendo l'importanza di Leonardo e nonostante la bellissima prestazione contro Cavani e il Napoli, schiererei però Marrone. Credo che Luca abbia bisogno di esperienza in Champions e uno con la sua personalità può rappresentare un'arma mostruosa contro i giocatori del Nordsjelland che ripeto, avranno preparato uno schema secondo me abbastanza standard, e la mina Marrone, sicuramente più centrocampista di Bonucci, può essere una sorpresa importante. Anche perchè Marrone, portando palla, può creare la superiorità a centrocampo: averla vuol dire poter attaccare il Nordsjelland allargando il gioco oppure sfondando, senza mai dare troppi punti di riferimento che in una partita in cui attacchi molto rischiano di divenire un'arma a doppio taglio. Marrone fa decentrare Pirlo, che è una mina vagante, che porta via non l'uomo ma GLI uomini, in modo da avere densità maggiore nelle zone col pallone. E non appena si libera Andrea, col fraseggio, può essere messo in moto. Le differenze con Bonucci di Luca? Semplicemente Leonardo imposta quando Pirlo è marcato e la squadra è ferma, ergo spesso è costretto al lancio lungo che con i danesi poco funziona. Marrone, sebbene sia meno difensore (Ma non so, onestamente, quanto dovremo effettivamente difenderci durante i 90 minuti), può essere a centrocampo un giocatore aggiunto capace di scardinare gli schemi dei danesi. L'imprevedibilità conta molto in Europa, il cambiare dei tasselli del puzzle spesso porta costruzioni tattiche di mesi e mesi di osservazione a crollare in un attimo. E penso che la sfida col Nordsjelland possa esser vinta proprio in quest'ottica. Comunque, indipendentemente da questo genere di discorsi, la gara è in mano nostra e se riusciamo a scendere in campo col piglio giusto non vedo come ci possano impensierire. Vincere la prima in Champions per questo gruppo può essere decisivo, può rappresentare una svolta per l'intera stagione. Dovremo essere calmi, concentrati e mostrarci mentalmente maturi per una sfida apparentemente facile e che dunque in campo europeo rischia di diventare insidiosissima. Non possiamo minimamente permetterci di sbagliare e sono sicuro che i nostri non lo faranno. Domani conta tanto, tantissimo, più che col Napoli: domani si deve vincere per proseguire il sogno che si chiama Champions League e per il quale tutti hanno sputato sangue l'anno scorso. Forza ragazzi, più che mai domani servono undici piemontesi tosti.

misa che Conte ci sta smontando la formazione. se dobbiamo affidarci ai giornali Caceres Isla e Lucio al posto di Licht Asa e Barza

Dopo la cocente delusione di martedì è difficilissimo tornare a parlare di calcio giocato. Perchè è difficile anche solo guardare avanti, tanto è forte la voglia di tornare indietro e di rigiocare quella partita, magari fischiando il rigore non dato sul tiro di Marchisio o senza la punizione inventata dal direttore di gara con cui i danesi son passati in vantaggio. O, anche più semplicemente, senza tutta quella sfortuna che in Champions è una costante non quest'anno, non negli ultimi anni, ma nella nostra intera storia. Ma proviamoci. Proviamo a esser positivi e a volgere l'occhio alla sfida di domani mattina (...) al Massimino contro il Catania. Prima cosa da dire: usano il 4-3-3. Quindi rischiamo di ritrovarci facilmente a centrocampo in parità numerica, in un 5 contro 5 (Penso che Maran abbassi i due esterni per l'occasione). E dunque sarà importantissimo, tanto per cambiare, il lavoro degli esterni: come sempre il mismatch a centrocampo sarà notevole e toccherà agli esterni stavolta più che sfruttarlo oserei dire preservarlo, non permettendo a Gomez e Barrientos di essere fattori decisivi nella gara. Ottima la scelta di Lichsteiner, ma importantissima quella di Asamoah che ha contro quello che è probabilmente il peggior giocatore della Serie A, Alvarez: da quella parte mi aspetto di passare sempre e comunque e dirò di più, io lancerei persino Caceres su quel lato in difesa che spinge più di Chiellini, in modo da sbilanciarci si, ma sempre per sfruttare un deficit enorme dei nostri avversari. Inoltre, se il baricentro della gara va alla nostra sinistra, indovinate chi rimane tagliato fuori? Già, Gomez. Quel Gomez che è un notevole pericolo, sebbene a vegliare su di lui ci sia il sempre magnifico Barzagli. In attacco adorerei vedere Bendtner vicino Vucinic, non solo per quello che ha fatto in Champions ma anche e soprattutto perchè credo che contro Spolli e Legrottaglie la sua fisicità possa essere un fattore decisivo, che ci permetta di non subire troppo i due difensori etnei che di solito, il primo in particolare, contro di noi si esaltano. Ovviamente il suo partner, come accennavo anche qualche riga sopra, DEVE essere il montenegrino, che dopo essersi "riposato" tra nazionale e Napoli ora DEVE essere sempre lì davanti, anche perchè ci sarà, non la prossima settimana ma tra due, un periodo di 7 giorni per recuperare: penso proprio che possa partire sempre titolare, perchè abbiamo tremendamente bisogno di lui. Complessivamente, per domani ho paura. Perchè sarà fisiologico voltarsi indietro, a Martedì, quando la Champions era ancora un sogno e non un'utopia, a quando iniziavamo la stagione con sogni di gloria destinati a spegnersi nella fredda terra danese. Io per domani ho paura, molta, e non solo di non vincere. Ho paura di perdere. Dovremo reagire, dimostrando di esserci messi alle spalle la disfatta europea e di concentrarci con cattiveria sul campionato. Perchè questo non possiamo proprio perderlo, Nordsjelland o non Nordsjelland.

Lasciando, per ovvi motivi, stare le polemiche arbitrali, devo dire che a Catania la Juve non mi è affatto dispiaciuta: prestazione solida, col freno a mano tirato, finalizzata ad ottenere e a gestire l'1-0. Quando giochi così spesso, ci sta anche un atteggiamento del genere. Da come i ragazzi si muovono e si atteggiano è abbastanza ovvio che siano i primi a sapere di essere i più forti di tutta la Serie A. E questa non può non essere un'arma a doppio taglio: perchè se da un lato l'enorme consapevolezza dei propri mezzi permette di gestire con calma e raziocinio partite come quella di ieri, dall'altro di tanto in tanto non ti porta a dare il massimo, a essere concentrato sino alla fine: avremmo potuto stravincere e zittire tutte le polemiche, ci siamo "accontentati" di un 1-0 scialbo scialbo. E attenzione, perchè questo modo di fare rischiamo di pagarlo molto dopodomani: perchè contro il Bologna, nel turno infrasettimanale e soprattutto prima dell'Inter (Dove son certo i nostri daranno il 100 %), rischiamo proprio di scendere in campo senza voglia e deconcentrati. Qui Conte DEVE farsi sentire, perchè la seppur positiva complessivamente sfida di Catania non può non essere un campanello d'allarme in questo senso. Proprio per questo motivo sceglierei alcuni dei giocatori più motivati: mi piacerebbe vedere in campo Giaccherini, Marrone, Giovinco, al posto di gente come Vidal (Vabbè, squalificato), Pirlo (Un poco nel pallone di recente, credo che una partita in panca gli possa far bene anche psicologicamente), e Vucinic (Che non mi sembra affatto al 100 %). Penso però che contro il Bologna possa essere soprattutto la partita di un uomo: Mauricio Isla. Sta recuperando, piano piano, e Conte sa quanto sia importante il cileno. Contro una squadra con cui si dovrà pressochè solo attaccare penso che Lichsteiner sia superfluo (Meglio tenerlo per il raddoppio su Cassano Sabato), per cui mi piacerebbe moltissimo vedere Mauricio creare superiorità e arrivare sul fondo al cross. Già, il cross. Indovinate per chi? Bendtner. Perchè penso proprio che Nicklas si sia meritato la riconferma: un'ottima gara, fatta di belli spunti, buone giocate e anche un pizzico di fortuna (Sul suo unico errore, quella ciabattata tirata in fuorigioco, è arrivato il gol di Vidal). Mi piacerebbe vederlo ancora con difensori fisici come quelli felsinei. Attenzione ai nostri avversari però, perchè la loro qualità media è notevole e Diamanti trequartista, se lasciato uno contro uno troppo spesso con Bonucci, può crear problemi. Penso comunque che, scendendo in campo col piglio giusto, si possa vincere: perchè il divario fra le due squadre è immenso. Ma, e c'è un ma enorme, troppa sufficienza fa male. Molto male. Spero che Conte ne sia pienamente consapevole.