Il Salotto Bianconero

Le analisi tattiche di LPG, Buon campionato a tutti (cit.)

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Ettò
PAG Posted on 6/9/2012, 05:47     +1   -1




CITAZIONE ("LPG" @ 5/9/2012, 21:53) 
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Ho avuto l'immensa sfortuna di iniziare ad approcciarmi al calcio e dunque alla Juventus proprio durante la disgraziata stagione 1998/1999: l'eliminazione in semifinale con lo United dopo che vincevamo 2-0 a Torino, il settimo posto in campionato, l'addio di Lippi dopo quel clamoroso 2-4 col Parma e soprattutto l'infortunio di Del Piero. Il vero Alex, dal vivo, non l'ho mai visto. Eppure, di lui potrei citare tanti momenti incredibilmente emozionanti e assolutamente unici: il gol a Bari dopo la scomparsa del padre, quel controllo pazzesco in semifinale di Champions League con successivo tunnel a Hierro per il 2-0 contro il Real, la rovesciata contro il Milan per l'assist a David, il gol del 2-1 contro l'Inter il 12 Febbraio 2006, la 200esima rete contro il Frosinone in B, la doppietta al Bernabeu. Ma preferisco far parlare voi di tutti questi eventi e il mio post non vuole essere l'ennesimo amarcordo sulla carriera di un giocatore che non aveva bisogno di scrivere in dialetto piemontese (Ogni riferimento è preciso e voluto) che in realtà era di più, era un'icona, una leggenda, e infondo se lo vogliono sino in Australia lo è ancora. Io voglio parlare di un momento, che per me è stato IL momento di Alex Del Piero: siamo all'11 Aprile 2012, allo Juventus Stadium va di scena Juventus - Lazio. Il Milan, il giorno prima, giocando in maniera oscena vince a Verona contro un Chievo che avrebbe meritato il bottino pieno, sciupone si ma immensamente sfortunato. Il giorno dopo la Juventus, per tenere il sorpasso appena effettuato, DEVE battere i biancocelesti. La squadra scende in campo concentrata e precisa: creiamo, sciupiamo, ma troviamo il vantaggio con un doppio colpo di genio, la palla di Pirlo e la rovesciata di Pepe. 1-0, siamo in vantaggio noi. In quei successivi 20 minuti accade un qualcosa di particolare: lo spirito del calcio si impossessa degli 11 giocatori in maglia bianconera, che esprimono un gioco assolutamente...divino, è il caso di dirlo. Azioni splendide, tiri da metacampo, occasioni su occasioni: talvolta è bravo Marchetti, più spesso è fortunata la Lazio, con Diakite che salva due volte due gol fatti semplicemente buttandosi a casaccio e respingendo il pallone. A un certo punto, quando il primo tempo sta per scadere, l'incantesimo si rompe: Mauri sfrutta l'unico errore stagionale di Andrea Barzagli e fa 1-1. Gelo. Cala il gelo. Cala il gelo tra i tifosi e soprattutto tra i calciatori, che iniziano ad avere paura. Paura che forse quello Scudetto è ancora troppo, che non sono all'altezza, che non ce la faranno. E si vede, perchè nel secondo tempo scendiamo in campo malamente, attaccando in maniera confusionaria, creando poco. Reja inizia a pregustare l'impresa, quando a un certo punto un signore si alza dalla panchin con le spalle abbastanza larghe da caricarsi tutto quel peso addosso: Alex Del Piero. Prima ci prova con un tiro a giro dal limite, basso, centrale, rimaniamo quasi sorpresi nel vederlo calciare così male: "Ormai è finito, non ce la fa più, se non gli riesce nemmeno il tiro con l'interno destro...".
Punizione. Distanza siderale. 30 metri. Marchetti posiziona la barriera alla sua sinistra, certo che Del Piero calcierà a girare sopra di essa: ha sempre fatto così, perchè a 37 anni dovrebbe cambiare? Ero a Roma a vedere la partita e ricordo benissimo che lo streaming si bloccò, proprio mentre Alex partiva: il pallone era molto distante dalla porta e lungo tutto quel tragitto la voce di un cronista inglese che andava e tornava mi accompagnava. E mentre ero all'oscuro di tutto questo, mentre non vedevo la sfera muoversi, ebbi l'illuminazione: sarà gol. Perchè? Ma perchè è Del Piero, ovvio. Questi sono i SUOI gol. Quando sentì il telecronista dire "AND HE SCORES!!! UNBELIEVABLE!!!" quasi non ero sorpreso. Un'esultanza composta la mia, perchè forse non mi rendevo conto di cosa significasse quel gol, di cosa rappresentasse. Era il gol Scudetto, più di quello di Bonucci al Palermo, più di quello di Vucinic al Cagliari, più di quello di Amauri al Milan. Quel momento è stato quello in cui abbiamo vinto lo Scudetto. La mia gioia fu talmente tanta che ero in difficoltà nell'esultare: per citare The Eternal Sunshine Of The Spotless Mind, "Ero esattamente dove volevo essere". Provai una sorta di pace dei sensi, mi pervase un misticismo assolutamente oltre ogni intelletto umano: probabilmente il mio incoscio realizzò che lì si era appena deciso il trentesimo Scudetto. Rido, tanto, a pensare a quelli che davvero son convinti che Del Piero non sia stato decisivo per questa cavalcata: questo gol da solo basterebbe, ma anche la sua entrata al 52' sullo 0-0 contro l'Inter (Assieme a Bonucci, ndr, che da quella gara iniziò una ascesa inarrestabile, almeno sinora) fu decisiva. Altra gara sbloccata, decisiva, che ci avrebbe portato a -6 in caso di pareggio. Conte si è affidato a Del Piero quando era delicato, quando era difficile, quando ci voleva quel quid in più che i ragazzi inevitabilmente non avevano. E sapete quale è stata la grandezza di Alex? Quella di lasciare in dono questa sua abilità, questa capacità di starci quando conta. La Juve di queste prime uscite stagionali, autoritaria, solida, capelliana dal punto di vista di gestione della gara (Nel senso di un muro di cemento armato contro il quale ci si scaglia), è figlia solo ed esclusivamente di Del Piero, che ci ha fatto il dono più grande possibile: non solo il trentesimo Scudetto, ma anche quel quid in più che distingue la leggenda dal campione, il vincente dal perdente, il Del Piero dagli altri. Continueremo a lungo a vincere con questi ragazzi, e sarà SEMPRE e COMUNQUE anche merito di Alex Del Piero. Grazie di tutto Capitano. Come Te, nessuno mai.

Non diciamo cavolate.
 
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PAG Posted on 8/9/2012, 09:11     +1   -1

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Una delle cose che più spesso ripeto è quanto sia difficili rendersi conto di cosa realmente sia la Juventus, senza viverla dall'interno. Montero parlava di una maglia che sembrava una corazza, forte abbastanza da proteggerti da quell'odio che percepisci quando la indossi. Dubito che il povero Bendtner abbia mai letto quelle dichiarazioni ma se a qualcuno saltasse in mente di mostrargliele farebbe cosa buona e giusta. Questo ragazzo, che sembrava dovesse sfondare sino a un paio di anni fa, non appena arrivato si è sentito delegittimato: "Marotta parlava di top, noi non lo vediam mica". E fin qui, diciamocelo, i giornali non avevano poi tutti i torti. Dopo, all'improvviso, iniziano anche gli attacchi personali: si inizia a parlare di chili di sovrappeso (Quali e soprattutto quanto bene non si sa), di un ragazzo completamente avulso negli allenamenti e torchiato da Conte (E vorrei ben vedere, proveniendo da un calcio diversissimo come quello inglese). Non deve essere facile per il ragazzo, perchè sentire di essere così malvisti per uno non abituato alla tremenda stampa italiota è dura, durissima. La mia speranza è una: che Nicklas sia abbastanza forte e maturo da superare tutto ciò, da andare oltre, da trasformare quella rabbia e frustrazione che sicuramente prova in carica agonistica. Quel tweet, di qualche tempo fa, in cui ironizzava sulla sua forma peso mi fa decisamente ben sperare: essere alla Juve è un'esperienza quasi mistica, in cui chi ha coraggio e carattere sa imporsi. Bendtner può cacciare fuori quel quid in più, quel qualcosa che altrove magari non saprebbe nemmeno di avere: infondo, se un ragazzo come Montero, appena arrivato dall'Uruguay, ha capito come andavano le cose in quel di Torino, perchè lui non può? Perchè non può anche Nicklas riuscire a superare tutto l'odio che lo circonda e a trasformarlo in energie positive? Io lo lancerei, già a Genova: i motivi sono ovviamente prettamente tattici e sicuramente ne riparleremo prima della gara di domenica, ma infondo chissà. Chissà che tutto quello che di cattivo e persino perfido è stato detto su di lui non si ritorca contro la stampa faziosa stessa, aiutandoci a far sbocciare un talento sinora ben nascosto? Non sarebbe la prima volta, infondo. E penso a un certo uruguagio col numero 4 che ha fatto la storia di questa maglia.

 
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PAG Posted on 11/9/2012, 17:41     +1   -1

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Ormai, i calendari della stagione calcistica sono una mera questione di business. Si cerca di non far accavallare le gare per il semplice motivo di garantire più spettatori dinanzi alla TV e più slot pubblicitari. Insomma, un trucchetto semplice semplice da miliardi di euro. Il problema è che spesso l'intelligenza sta nel far combaciare tutte queste diverse realtà: guardate gli orari più disparati a cui giocano i principali campionati europei ad esempio, più che una casualità un tentativo di evitare eccessivi accavallamenti. E fin qui, devo dire che si riscontrano logica e coerenza a livello europeo (Entro certi limiti, ovvio, ma il big match della domenica di Premier League che inizia alle 17:00 subito dopo la fine della Serie A? Oppure Bundes e Premier con la gara delle 18:30 di sabato? Segni di buonsenso comune). Eppure, quando iniziano a giocare le nazionali, tutto ciò viene meno. E per tutto intendo non solo buonsenso e logica, ma anche scelte oculate di business: semplicemente, si sputa su una qualsivoglia parvenza di senso e le si fanno giocare con la formula che noi tutti conosciamo, qualificazioni infinite in gironi improbabili con squadre per la maggior parte ridicole. Che senso ha far giocare Italia - Malta o Germania - Far Oer? Perchè queste sfide non sono evitate? Sarebbe meglio per tutti i giocatori, quelli delle big tornerebbero prima nei club e potrebbero reinserirsi prima, esponendosi a meno infortuni. E la cosa più divertente è che lo stesso principio è quello da applicare alle nazionali con ranking più basso. Inserire dei turni ad eliminazione diretta prima dei gironi, in modo da ridurre le partite, sarebbe sensato e logico. Per non parlare poi del ridurre i periodi dell'anno in cui queste gare avvengono: probabilmente 1 mese sarebbe eccessivo, ma perchè non scegliere di rimanere circoscritti a momenti in primis con pochi o nulli impegni internazionali (Chi ha detto Gennaio e Agosto? Io), e poi soprattutto evitare quelli più delicati come Settembre, in cui la preparazione e la stagione vivono un punto spesso cruciale, soprattutto in ottica futura. Sono decisioni fatte in maniera così ridicola e pressapochista che tuttora rimango sconvolto se penso che domenica saranno 14 giorni senza Juventus dopo appena 3 (Grazie alla Supercoppa, ndr) partite ufficiali. Si può far finta di ignorarlo, ma questo calendario delle nazionali è un problema: in primis per i fan, che sono costretti a una pausa assai indesiderata, e poi per motivi persino di business, con calciatori che spesso ormai rappresentano capitali enormi esposti a infortuni e rischi inutili in gare senza senso. Si tratta di una formula completamente da riformare e posso solo sperare che la Fifa o l'Uefa ci pensino il prima possibile.

 
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Ettò
PAG Posted on 11/9/2012, 17:57     +1   -1




Analisi tattiche, non analisi.
Però sono d'accordo.
 
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PAG Posted on 11/9/2012, 21:49     +1   -1
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io qualificherei d'ufficio tutte le nazionali vincitrici di almeno un mondiale, pensa un po...
 
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PAG Posted on 15/9/2012, 10:39     +1   -1

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Dopo quasi due settimane di purgatorio, fatte di rumors di mercato infondati, sterili polemiche zemaniane, improbabili incontri della nazionale e simili, finalmente il vero calcio sta per tornare. Domani, alle 15:00, si va in scena a Marassi: Genoa - Juventus. Partiamo da un presupposto, che dovremo ripetere altre 35 volte sino alla fine del campionato: siamo MOLTO più forti. E quando si è più forti, con una partita importante come quella di Stamford Bridge ormai alle porte, si rischia di incappare in una giornata storta, in cui si è svogliati e poco incisivi. Due però sono gli aspetti che mi tranquilizzano: in primis l'enorme capacità del mister di leggere i suoi giocatori e motivarli e spronarli al punto giusto, e poi il turnover, che certamente porterà sul campo la voglia di rivalsa di tanta gente. Se non mi fido molto di Matri, credo che Giaccherini, Lucio e chissà chi altro possano tutti far molto bene. Ecco, partiamo da Matri: questa scelta fatico a comprenderla. Ormai Alessandro si è dimostrato un attaccante da profondità, nè più nè meno: ma nel 3-5-2 le sue qualità come pensiamo di sfruttarle? Più cross in mezzo con le ali molto alte? Oppure più tocchi a tagliare la difesa avversaria? Il Genoa si chiuderà, ma è una squadra difensivamente molto poco solida: capisco il risparmiare la velocità di Giovinco per i pachidermici David Luiz e Terry, ma perchè non Bendtner? Perchè non un uomo boa, capace di tenere la sfera costringendo la difesa del Genoa ad aprirsi maggiormente, magari creando persino più densità (Bianconera, ovvio) sulla trequarti così da sfruttare a quel punto si inserimenti e spazi vari. Non capisco. Non capisco perchè non vedo cosa questo Matri possa dare in assoluto alla Juve, ancor meno in una trasferta comunque ostica come quella di Genova. Dovremo fare attenzione alle ripartenze, i liguri hanno un discreto attacco (Con Jankovic soprattutto) ma per me le loro punte son poca cosa, e mi fido molto di Lucio di cui si parla a uomo su Immobile o Borriello. Penso che, mettendomi nei panni di De Canio, non sia una partita facile da preparare: paradossalmente, l'assenza di certezze sui titolari potrebbe creare problemi, soprattutto per quanto riguarda i vari Pogba, lo stesso Giaccherini, giocatori per me molto capaci che sono alternative valide e serie ai titolari, ma con peculiarità sufficienti a cambiare leggermente le carte in tavola. La chiave di volta sarà la loro trequarti: se il Genoa collassa, vinciamo. Se non chiudono bene le linee tra i reparti, vinciamo. Ma, la vera domanda che mi pongo, è Matri l'uomo giusto per sfruttare questa lettura della gara? Oppure si abbasserà Vucinic, con Matri pronto ad attaccare la profondità portando via l'uomo e creando spazio per il tiro o lo scarico ai lati? Tutto gira attorno ai loro 30-35 metri: speriamo di sfruttarli bene. Forza Juve!

 
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Ettò
PAG Posted on 15/9/2012, 12:53     +1   -1




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Ieri ho incontrato un dirigente della juve al ristorante.
Ho saputo che farà doppietta Matri.

prendetela come volete °_°

 
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PAG Posted on 17/9/2012, 10:33     +1   -1

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Mi si è cancellato il pezzo.
Lo posto nel pomeriggio.
 
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PAG Posted on 17/9/2012, 17:38     +1   -1

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Probabilmente, una delle gare più pazze e assurde che abbia mai visto. La vittoria ieri a Genoa è stata una partita che, diciamolo, tatticamente è stata molto banale: c'è una squadra più forte, la Juve, che va in difficoltà grazie a un avversario, il Genoa, che va a mille, non solo da un punto di vista prettamente fisico ma anche e soprattutto di testa. La squadra è in palla, è più concentrata, più motivata. Poi la big si sveglia e, nonostante qualche pericolo (Più che la traversa di Borriello, dove Buffon sarebbe arrivato in scioltezza, il colpo di testa su punizione di Jankovic di non ricordo quale loro giocatore), stravince. Sia chiaro: non si può esser soddisfatti, perchè comunque qualche lacuna si è lasciata intravedere. A partire da alcune riserve, come De Ceglie e Matri, che ieri hanno dimostrato di NON essere all'altezza non dico dei titolari, ma di una qualsiasi riserva di una squadra che punta a vincere campionato E Champions League. Se per il primo si tratta di limiti ormai conclamati (E qui scatta inevitabile il dubbio - Ma non c'era qualche spiccio per Estigarribia?), per il secondo credo che sia un blocco mentale che ormai ha dell'incredibile, come si evince anche dall'occasione sciupata: si muove benissimo, stoppa alla grande e a porta quasi vuota mette alto. Spero che Conte ci sappia lavorare, ma probabilmente ad oggi non possono essere queste le sue partite. Caceres fisicamente era palesemente fuori condizione, arrivava sempre poco lucido sulla sfera e nonostante MOLTI spazi non è mai stato davvero pericoloso. Affine al suo il discorso per Chiellini, colpevole di essersi addirittura fatto sovrastare fisicamente in area da Borriello che ha sfiorato il 2-0, costringendo Bonucci a un miracolo. Ecco, Bonucci: ieri non è stato perfetto Leonardo, con quel brutto colpo di testa dopo 8 minuti circa (In cui comunque c'è stata una palese incomprensione con Buffon), con un giallo (Su un fallo sul quale comunque mi riservo dei dubbi), però era sicuramente quello mentalmente più in palla e ha sempre dato l'idea di soffrire più che altro la giornata storta dei compagni di reparto (Anche Barzagli ha fatto male). Inoltre, va detto che ha fatto anche bei salvataggi, begli interventi, begli anticipi. Una nota positiva, perchè un atteggiamento del genere forse non ce lo aveva mai fatto vedere. Nel primo tempo a salvarsi son solo Marchisio, Giovinco e Giaccherini: quest'ultimo, riserva che prima non ho citato non a caso, ormai è diventato un giocatore per palati fini, con gran capacità di corsa, di inserimento, di movimento e mi sento di dire ormai anche di tiro: 4 gol per lui con la Juve, uno più bello dell'altro. Sarà un'alternativa utilissima nel corso della stagione. Basta però parlare dei singoli, perchè ieri il calcio ci ha dimostrato, ancora una volta, perchè è lo sport più popolare al mondo: Barzagli perde palla, contropiede fulmineo del Genoa, e come in un duello western si ritrovano, nel giro di pochi secondi, faccia a faccia ancora loro due, mesi dopo quel 2 Maggio: Buffon e Bertolacci. Stavolta, Gigi non sbaglia, non poteva sbagliare: un miracolo incredibile, contropiede stavolta nostro con Vucinic che tocca per Giaccherini: gol. Il resto è storia, un massacro persino contenuto nel punteggio, con Marchisio che non ribatte a rete nel finale per colpa di un rimbalzo no e Vucinic che calcia alto dopo uno scambio meraviglioso con Giovinco. Tutto sommato, la Juventus ha dato un'ulteriore grande prova di forza, sebbene ci sia qualcosa su cui riflettere: vincere in questo modo a Genova è da grandissime squadre, quelle che chiudono la pratica in 30 minuti. Per un giocatore come Pirlo (Ieri davvero malissimo), 90 minuti su quei ritmi sono non solo gestibilissimi ma, conoscendo Conte, letteralmente paragonabili a una seduta di allenamento. In fin dei conti ieri abbiamo giocato senza Vucinic, Asamoah, Lichsteiner e Vidal dall'inizio, con Chiellini acciaccato, Pirlo e Barzagli in giornata no. Togliete al Barcellona Messi, Jordi Alba, Dani Alves, Iniesta, Pique e Mascherano: io penso che il Genoa del primo tempo ne faccia persino un paio a una squadra simile. Ora però c'è da pensare al grande evento, a una di quelle gare per cui si sceglie di divenire calciatore e che si sognano la notte. Ora si pensa, finalmente, a Stamford Bridge.

 
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PAG Posted on 20/9/2012, 23:22     +1   -1

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Il primo passo per la risoluzione di un problema è l'accettazione dello stesso. Attenzione, non è una frase affatto banale se letta bene: il termine "risoluzione" allontana ogni effetto palliativo e non lascia scampo a equivoci. Grazie alla fortuna, a delle coincidenze o comunque a fatti contestuali alcuni problemi possono passare in secondo piano, magari sembrano scomparire per alcuni anni ma poi, all'improvviso, tornano. E si sentono, eccome. Prendete l'Inter: una società di perdenti, incapaci e falliti: organizzano Farsopoli, vincono e sembrano diventati guru del calcio mondiale. Ma da bravi idioti invece che vendere Maicon e Cambiasso, mai tornati ai livelli del 2010, danno via prima Balotelli e poi Eto'o, tornando nell'anonimato e nella mediocrità quasi subito. Moratti è un genio per aver vinto la Champions? No, solo un uomo molto losco e fortunato. Si è sempre trattato di un incapace e l'eccezione son stati quegli anni, non questi dove è tornato a farsi ridere dietro da tutti. Se all'Inter fossero stati abbastanza intelligenti e furbi da capire l'esistenza di un problema, chissà, oggi magari a pareggiare 2-2 col Chelsea c'erano loro, mentre noi ci saremmo dovuti accontentare dello stesso risultato in casa contro il Kazan. Invece lo hanno ignorato, si son beati di una vittoria scialba e patetica e puff, son rimpiombati in quella spirale di sconfitte e umiliazioni che tanto si intona coi loro beceri colori. E dire che bisogna essere proprio ciechi per non vedere questi problemi, questi limiti: penso a Ranocchia, incensato sempre e comunque, addirittura lodato per una prestazione positiva contro il Torino, che oggi regala il 2-1 a Rondon, dimostrandosi ridicolo come è nella sua natura. Penso a Guarin, un ottimo spaccagioco che col pallone fra i piedi sa calciare, tirare in porta, lasciare andare una sabongia ma se gli si chiede poco poco di aumentare il repertorio va in crisi esistenziale. Si tratta di un banalissimo giocatore monofase, con un discreto dinamismo e un buon tempismo nei tackle, più adatto a una provinciale che a una squadra che TEORICAMENTE dovrebbe far la partita. Ops, ho usato quel termine, vado a sciacquarmi la bocca per far contento Stramaccioni, altro mediocre che tanto ricorda Ferrara 3 anni fa: subentra in corsa a Ranieri (!!!) e i tifosi in maniera del tutto irrazionale cominciano a esaltarlo, senza reali motivi di natura calcistica. Le similitudini con l'ultima Juve del trio Blanc - Blanc - Blanc non finiscono qua: campagna acquisti tanto pomposa quanto fallimentare (Gente come Cassano, Pereira, Guarin, Silvestre, Handanovic...non sposta certo gli equilibri, al pari di Diego, Melo, Cannavaro, Caceres e Grosso), esaltazione ridicola e senza senso dei media finalizzati solo a creare una pantomina di duello per un campionato che altrimenti, vista la netta superiorità di una squadra rischierebbe di risultare fin troppo commerciale (Sebbene poi quell'anno il tutto finì diversamente, con la Roma che si suicidò perdendo uno Scudetto quasi già in bacheca). L'esaltazione del mediocre, di ciò che è scarso e che vale poco, di primo acchitto può dar fastidio: ad esempio già i numerosi titoli di Sky su Livaja, meritevole di aver addirittura segnato un gol a porta vuota contro il super Rubin, possono far spegnere la TV e gettare il telecomando con disprezzo di ciò che sono i giornalisti sportivi in Italia sul divano. Ma a mente fredda si dovrebbe ragionare su una frase: il primo passo verso la risoluzione di un problema è l'accettazione dello stesso. Fin quando l'Inter continuerà a esaltare così gente come Guarin, Ranocchia o Stramaccioni (E potrei citare anche Coutinho, lo stesso Pereira, in misura minore Palacio), potremo dormire sogni tranquilli, perchè rimarranno mediocri. E cullarsi in un mondo di falsità e menzogne è solo stupido e infantile. Goebbels diceva che una bugia ripetuta 100 volte diventa verità: può esser vero nella propaganda, ma nel calcio dire che Ranocchia merita di stare in Serie A non fa migliorare l'umbro in qualcosa, anzi, continua a farlo girovagare per i campi facendo disastri come quello di stasera. E allora non arrabbiamoci se Sky fa l'ultras, se gli interisti parlano di impresa e di Nagatomo come un futuro Roberto Carlos: ridiamo e ridiamone. Perchè fin quando non accetteranno l'IMMENSO gap che li separa da noi, che in realtà ha radici ben più profonde dei semplici giocatori in campo, non riusciranno MAI a colmarlo.

 
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PAG Posted on 21/9/2012, 07:31     +1   -1
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torno un attimo al penultimo post, ma davvero rimpiangi :.estii: ???
se mi chiedi chi fosse il giocatore più inadeguato dello scorso anno io ti rispondo prontamente lui, che faceva sembrare De Ceglie Garrincha...
mai visto un giocatore più timido, più tecnicamente limitato, più inutile in una grande squadra...
devo dire che la partita di S.SIro me l'ha fatto scadere di brutto...

condivido l'ultimo post...
 
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PAG Posted on 22/9/2012, 13:53     +1   -1

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La partita di stasera col Chievo rappresenta un ostacolo, a mio modo di vedere, ben più impervio di quel che si può credere. In primis sarà il debutto per la Juve di Conte nel post-Champions: come gestiremo le energie fisiche e soprattutto mentali? In questi giorni si è parlato del TNAS, della Fiorentina, del Chelsea, ci si è ricordati del Chievo solo per il turnover. Turnover che, ci tengo a specificarlo, è assolutamente necessario: servono giocatori freschi e carichi, servono i Giaccherini, gli Isla, i Pogba, i Quagliarella. Ma ho paura che succeda quello visto nei primi 45 minuti di Genova: una squadra spenta, poco concentrata e con la testa altrove. Son sicuro che il mister abbia ripreso a dovere chi 6 giorni fa lo aveva deluso, ma il timore che si possa errare nuovamente è forte. Ci aspetta un trittico da paura con, appunto, Viola, Roma e Shaktar: con la testa un po' al futuro e un po' al passato si rischia di prendere sottogamba un impegno che vale comunque 3 punti. Anzi, forse vale 3 punti più di altri, perchè queste gare con squadre nettamente più deboli della nostra sono DA VINCERE, senza appello, come faceva la Juve di Capello, al fine di non terrorizzarci se dovesse ricapitare un Bertolacci-bis anche questo Maggio. Da queste sfide passa buona parte dello Scudetto e la nostra rimonta l'anno scorso fu strettamente collegata all'abilità di sconfiggere avversari come Cesena, Novara, Palermo, Cagliari, meno forti ma sempre decisivi. La squadra deve superare un altro test, deve riconfermarsi grande in un'altra occasione: i clivensi scenderanno in campo dando tutto, concentrati, cattivi e grintosi, pronti a sputare sangue per trovare un gol, magari nei primi minuti in modo da farci venir meno determinate certezze. Sta a noi scendere subito concentrati e decisi: se lo faremo, porteremo a casa i 3 punti senza nemmeno disturbarci troppo. Tatticamente, le chiavi saranno 3: i registi (E sottolineo il plurale), Isla e Vucinic, col suo amico Marchisio. Andiamo per ordine: Pogba è all'esordio in Serie A, lo fa da titolare sostituendo Pirlo. Necessariamente dovrà essere coadiuvato da Bonucci, che oggi giocherà MOLTI palloni (Non più di quanto fatto di recente almeno, vista la pessima forma di Andrea). Se rimarrà concentrato e cattivo, dando ampiezza alla manovra (Aspetto chiave per battere una squadra catenacciara), allora faremo MOLTO male. Poi c'è, come detto, Isla, anche lui per la prima volta dall'inizio con questa maglia. Isla è un fenomeno, da dinamismo, corsa, è un fattore tattico nuovo a cui secondo me Di Carlo rischia di non essere pronto: Lichsteiner è un campione, ma ovviamente spinge meno e con meno qualità, meno costanza. Io credo che il sottovalutare Isla rappresenti il rischio a cui il Chievo va incontro. Infine, Mirko e Claudio: i due, assieme a Giaccherini (Che non ho messo senza nessun motivo specifico, onestamente), agiranno molto sulla trequarti, creando spazio e superiorità numerica: se riusciamo a creare canali centrali, con le fascie che abbiamo, la gara si chiude con risultati tennistici (Se ci va, ovvio). Perchè poco a poco salta un tassello lì in mezzo ti vedi arrivare Isla, Vucinic, Giaccherini, Marchisio e Asamoah, con in più Quagliarella da non dimenticare. E come li fermi? Dovremo stare attenti, essere pazienti e sempre sul pezzo, pronti a colpire. Ma lo potremo fare SOLO se mentalmente scenderemo in campo col piglio giusto, quello della grande squadra.

 
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PAG Posted on 22/9/2012, 23:40     +1   -1

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Uno dei più grandi passi in avanti rispetto l'anno scorso è, sicuramente, la crescita mentale della squadra e il senso di sicurezza che da: il gol non arriva? Pazienza, continuiamo a lavorare, prima o poi ce la faremo. Ed infatti così è andata: dopo 45 minuti dominati ma a reti inviolate i nostri son tornati in campo con lucidità, raziocinio e son riusciti a vincere più che meritatamente. Iniziamo dalla difesa: gran partita di tutti e 3. Bonucci in impostazione preziosissimo e bravissimo, Chiellini si conferma in forma fisica straripante e Lucio...wow. Tanto di cappello a Lucio. Partita impressionante, precisissimo dietro e bravissimo a far ripartire l'azione, grande condizione atletica e un rendimento costante e altissimo per tutti i 90 minuti. Riserva più che affidabile. E talvolta anche di più. Per quanto concerne i 5 della mediana, nei primi minuti non siamo riusciti ad allargare troppo il gioco: Isla è rimasto troppo timido per tutta la gara e deve ovviamente migliorare (Torna a giocare dopo 8 mesi, ha bisogno di tempo, spazio e tranquillità per crescere), mentre Asamoah è stato un diesel, iniziando a marce ridotte ma finendo alla grandissima. In mezzo, con un Marchisio giustamente sugli scudi a fare il compitino, benissimo Pogba e Giaccherini: precisi, puliti e sempre puntuali. Paul è un ragazzo molto duttile, con personalità ma anche capacità tattica: è dotato di malizia e mi è piaciuto non poco. Mi ha ricordato per certi aspetti quella tipologia di mediani alla Keane, con grande fisicità e senso della posizione: lui però ha anche ottimi piedi che spero faccia valere sempre di più. Per quanto riguarda Giak, poco da dire: un giocatore col suo dinamismo è il sogno bagnato di ogni allenatore, corre, prende palla, scambia ed è ovunque. Oggi, va detto, poco preciso, ma la sua prestazione rimane immensa e mi permetto di dire che nel primo tempo è stato, assieme ai due attaccanti, il giocatore chiave per smuovere la difesa del Chievo: centralmente partiva, creava spazio e spesso lui stesso lo occupava, sfiorando tralaltro due volte il gol. Ma buona parte del suo lavoro è stato legato a quello ottimo svolto dai due attaccanti lì davanti, capaci di dare compattezza alla squadra, di guidarla in maniera precisa e puntuale. Bene Vucinic, meraviglioso Quagliarella: due gol, entrambi splendidi (Anche se il primo rimane ineguagliabile), ma soprattutto un lavoro continuo, a tutto campo, fatto di scambi veloci, assist e dribbling. Il giocatore totale dei primi mesi delneriani sembra tornato e può essere un acquisto CLAMOROSO per questa Juve. Mi permetto di chiudere con una considerazione non tanto tattica o tecnica quanto umana: oltre che per la squadra, sono contentissimo di tornare a vedere Fabio in queste condizioni anche per lui. Come probabilmente vi ricordate io stesso son passato per quell'inferno che è il processo post-operazione di una rottura del crociato e l'anno scorso spesso soffrivo vedendolo in uno stato psico-fisico decisamente scadente. Confesso che ho sperato nella sua cessione in estate ma solo perchè ero convinto non potesse mai tornare a questi livelli. Ma è bellissimo tornare a vederlo sorridere, cacciato a pedato dalla squadra della sua città (E del suo cuore, ndr) e vittima di tante malelingue. Vai Fabio, ti vogliamo bene!

 
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PAG Posted on 26/9/2012, 08:51     +1   -1

I'm Gonna Be Perfect From Now On

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La partita di ieri sera è stata, a mio modo di vedere, la peggiore dell'era Conte, togliendo per ovvi motivi la finale di Coppa Italia, dove scendemmo in campo oggettivamente ubriachi. Da salvare c'è poco, pochissimo: il fatto di non aver preso gol e di essere stati dopo anni e anni e anni baciati dalla fortuna (Fatico a ricordare una Juventus così ben vista dalla sorte, probabile si debba tornare ai tempi di Ranieri in cui comunque ricordo ancora certi episodi assurdi come il gol di Essien negli ottavi di Champions nel 2009 o quello di Muntari nel Novembre 2008 contro l'Inter). Ma, se si volesse provare a fare una lista dei problemi, bisognerebbe per me essere molto cauti nel capire cosa effettivamente rappresenti un ostacolo da superare: perchè la prestazione di ieri è stata fortemente condizionata dall'assenza assoluta di concentrazione e voglia. I ragazzi probabilmente già strizzano l'occhio alla sfida con lo Shaktar, oppure sono mentalmente scarichi, non riesco a darmi una spiegazione precisa, probabilmente perchè le cause sono molte e non riconducibili a un unico evento in particolare. Ma ieri eravamo molli, poco concentrati, poco attenti nel pressing e anche fisicamente si è corso molto poco. Seguivamo sempre la palla, MAI l'azione, facendoci intortare troppo spesso e troppo malamente. Non eravamo lucidi ed è una diretta conseguenza del giocare in un campionato così livellato, dal nostro punto di vista, verso il basso: in certe gare dove la componente nervosa è fondamentale si rischia di incappare in serate no, dove si è impreparati a una battaglia di nervi. Conte dovrà svegliare la squadra, farla rinsavire e infine costringerla a dar tutto: la sosta sarà utilissima, per ritrovare energie psico-fisiche, ma ci son 3 gare prima di arrivarci di cui una, quella di Champions, fondamentale per tutta la stagione. Volendo parlare dei singoli non mi sento di infierire troppo su nessuno: la squadra ha tutta giocato male, sarebbe ingeneroso scagliarsi contro qualcuno in particolare. Siccome mi piace essere ottimista, voglio anche trovare un lato positivo: ieri, contro quella che è la squadra meglio assortita del campionato assieme a noi e Lazio (E lo vado dicendo da tempo), siamo riusciti a pareggiare giocando terribilmente male. Poco poco il livello degli avversari cala, possiamo strappare i 3 punti anche giocando come ieri. Per dire, una prestazione come quella a Firenze ti garantisce la vittoria, ai miei occhi, contro l'Inter di Stramaccioni o questo Milan di Allegri. Ovvio però che si debba ambire a fare di più: in questi giorni serve ricaricarsi, con calma, con lucidità e tranquillità. Ritroviamoci mentalmente e prepariamoci a un'ultima settimana infernale prima del meritato riposo.

 
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PAG Posted on 26/9/2012, 23:07     +1   -1

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Oggi, da abruzzese reo confesso, mi va di parlare della squadra che in questo momento rappresenta la mia regione in Serie A: il Pescara. La squadra di Stroppa si è portata a casa i primi 3 punti della stagione, con una prestazione convincente contro il Palermo di Gasperini (Squadra che, oggettivamente, per me non rientra fra le prime 17 del campionato - Ed è dunque da B). Partiamo da un presupposto: non credo alla salvezza del Pescara. I motivi sono diversi: in primis la società stessa, che con l'affare Verratti (Che sarebbe rimasto, ci si fosse accontentati di un paio di milioni di meno) ha ampiamente dimostrato di essere la prima a non credere a una permanenza nella massima divisione. Si è cercato di monetizzare, il più possibile, investendo su giovani prospetti in grado un domani di poter essere a loro volta ricapitalizzati. E, va detto, gli osservatori si sono assicurati diversi buoni giocatori: Weiss, Quintero, Bjnarsson, Vukusic, senza dimenticare l'aver trattenuto Capuano e Caprari, con in più gente come Nielsen o Cascione che per me, nel centrocampo del Milan, sarebbe titolare. Si tratta ovviamente per la maggior parte di giovani, alla prima esperienza nel vero calcio e ciò può certamente averli tramortiti: resta però il fatto che il Pescara la prima giornata è stato molto sfortunato con l'Inter, la seconda idem con la Samp colpendo due traverse e a Bologna è stato derubato con un gol irregolare di Gilardino e un rigore inesistente sempre dato ai felsinei, con conseguente rosso a Perin (Altro ottimo prospetto). L'inizio "diesel" dei biancoazzurri era ampiamente preventivabile, ma quando alcuni giocatori avranno trovato maggior confidenza con la Serie A, grazie al fattore Adriatico, l'anno scorso decisivo per la promozione e anche oggi importantissimo, penso che la squadra possa fare una dignitosissima stagione, evitando figure grame come l'Ancona 2003/2004 o il Treviso 2005/2006 (Che pure strappò un punto alla Juve di Capello e Ibrahimovic, che colpì una traversa in sforbiciata se ricordo bene in una gara che si giocò un sabato alle 18:00 prima della Champions). La salvezza è un'utopia e dipenderà molto dalla solidità (O meglio, dalla non-solidità) della difesa, che quando viene attaccata da sempre l'impressione di poter essere messa sotto scacco. Ma è un difetto, in una squadra comunque costruita con un perchè e con tanto entusiasmo dietro. Tante cose sono state sbagliate, ma una piccola che porta così tanti talenti e così tanta qualità in un campionato in cui il Milan ha come tesserato Bakayè Traorè merita rispetto, sempre e comunque.

 
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