Il Salotto Bianconero

[Topic Unico] Calcioscommesse, decine di arresti: c'è anche Signori

« Older   Newer »
  Share  
PAG Posted on 3/6/2011, 17:03     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Administrator
Posts:
81,844
Reputation:
+81
Location:
Barletta

Status:


16.45 - PIRANI PARLA ANCHE DI ALTRE PARTITE DI A
Il medico Marco Pirani, nel suo interrogatorio, avrebbe fatto riferimento ad altre quattro o cinque partite, anche di serie A, oltre alle 18 contestate nell'ordinanza di custodia cautelare. Partite che non risalirebbero solo al campionato scorso. Circostanze, queste, che saranno approfondite martedì prossimo in un interrogatorio davanti al pm Roberto Di Martino. A quanto si è saputo, Pirani avrebbe in qualche modo preso le distanze dagli altri indagati, minimizzando il suo ruolo all'interno della presunta organizzazione.


17.40 - AVV. GIANNONE «VUOLE RISPONDERE A TUTTE LE DOMANDE»
Francesco Giannone, il commercialista arrestato a Bologna per il 'calcioscomesse', domani a Cremona davanti al Gip «vuole rispondere a tutte le domande, rintuzzare le accuse ingiuste ed eventualmente riferire ciò che è a sua conoscenza con lealtà». A spiegarlo è il suo difensore, l'avv.Fausto Bruzzese. «Ci preme chiarire la sua posizione», ha aggiunto. «Ho avuto la possibilità di leggere tutte l'ordinanza - ha detto Bruzzese - e mi sono fatto l'idea che Giannone sarà in grado di chiarire tutti gli aspetti di questa vicenda che lo riguardano direttamente. Quello che ci sembra di dovere respingere con forza è il fatto che ci sia stata da parte sua una tentata estorsione nei riguardi di qualcuno. Minacce non ci sono state e nè potevano esserci: Giannone è una persona perbene, incensurata, totalmente estranea ad ogni ambiente delinquenziale. Qualsiasi minaccia, o qualcosa di interpretato come tale, non aveva dietro una struttura che la rendesse degna di nota. Gli altri aspetti, quelli collegati ad un meccanismo di scommesse, lui li intende chiarire. Io ritengo che debba e possa farlo con franchezza. D'altronde è inevitabile che l'attività investigativa interpreti dei fatti. Ora sarà necessario verificare se queste interpretazioni sono corrette o meno». Bruzzese difende anche l'altro commercialista finito nella vicenda, Bruno, che si trova agli arresti domiciliari a Bologna: «Anche lui vuole chiarire la posizione. È naturale che il suo interrogatorio avverrà più in là come tempi, essendo ai domiciliari». Giannone e Bruni, sono titolari di uno studio di commercialisti dove il 15 marzo si sarebbe svolto un incontro per pianificare le azioni del gruppo dei 'bolognesi', tra i quali Signori, Bellavista e Erodiani. Giannone e Bruni, insieme a Signori, avrebbero puntato 150.000 euro su Inter-Lecce il 20 marzo.
 
Top
PAG Posted on 3/6/2011, 17:26     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Administrator
Posts:
81,844
Reputation:
+81
Location:
Barletta

Status:


"Le partite sono molto di più
Ce ne sono anche di serie A"


Il gip Salvini ha iniziato a sentire gli arrestati: il medico Pirani ha risposto estendendo il discorso ad altre partite, Erodiani ha comunicato che lo farà. Intanto dai monopoli arriva la notizia di 37 gare 'sospette' segnalate alla procura federale nel 2010-2011

image


CREMONA - Lo scandalo scommesse si allarga, sarebbero molte di più le partite coinvolte, e gli indagati cominciano a parlare anche di partite di serie A. Il primo ad essere ascoltato è stato Marco Pirani. Il medico nel corso dell'interrogatorio, avrebbe fatto riferimento ad altre quattro o cinque partite, anche di serie A, oltre alle 18 contestate nell'ordinanza di custodia cautelare. Partite che non risalirebbero solo al campionato scorso. Circostanze, queste, che saranno approfondite martedì prossimo in un interrogatorio davanti al pm Roberto Di Martino. A quanto si è saputo, Pirani avrebbe in qualche modo preso le distanze dagli altri indagati, minimizzando il suo ruolo all'interno della presunta organizzazione.
Il medico anconetano avrebbe fornito "spiegazioni convincenti" riguardanti tutti i capi di imputazione che lo hanno portato in carcere. A spiegarlo, al termine dell'interrogatorio, è stato il suo legale, Alessandro Scaloni, che aveva premesso che il medico si dichiara "assolutamente innocente" riguardo la ricetta con la quale l'ex portiere della Cremonese Marco Paoloni acquistò delle benzodiazepine che somministrò ad alcuni suoi compagni di squadra in occasione della partita Cremonese-Paganese del 14 novembre 2010 per alterare il corso della partita. La somministrazione di lormetazepam provocò uno stato di sonnolenza e affaticamento nei calciatori. Pirani ha spiegato che, qualora avesse avuto coscienza che era destinato a un uso illecito, mai avrebbe prescritto il farmaco sulla propria carta intestata alla moglie di Paoloni, che ne aveva fatta esplicita richiesta.

LEGALI ERODIANI CONTESTANO INTERCETTAZIONI - Il titolare di agenzie di scommesse, Massimo Erodiani, risponderà alle domande del gip Guido Salvini, che ne ha disposto l'arresto. Lo ha spiegato uno dei suoi avvocati, il quale ha sottolineato come siano andati a vuoto i tentativi di far valutare inutilizzabili le intercettazioni telefoniche nell'ambito dell'inchiesta. "Qualora le intercettazioni fossero state giudicate inutilizzabili - ha spiegato l'avvocato Giancarlo De Marco - il processo si sarebbe svuotato -. Così non è stato e abbiamo quindi deciso di far rispondere il nostro assistito". Il legale ha detto che la scelta di rispondere di un altro indagato, Marco Pirani, ha un po' scompaginato le carte". Cosa che non sarebbe successa se tutti avessero fatto valere l'inutilizzabilità delle intercettazioni. Il legale chiederà per Erodiani la scarcerazione oppure un'attuazione della misura cautelare. Nel pomeriggio dovrebbero inoltre tenersi l'interrogatorio dell'ex calciatore Antonio Bellavista, detto Makelelè, e di un altro protagonista dell'inchiesta, Marco Paoloni, ex portiere della Cremonese poi al Benevento.

PAOLONI CONTESTATO DAI TIFOSI - Alcuni tifosi della Cremonese si sono dati appuntamento fuori dal Tribunale di Cremona, dove sono in corso gli interrogatori degli arrestati per la vicenda delle scommesse truccate. Quando è arrivato il furgone della polizia penitenziaria con a bordo l'ex portiere del Cremona, Marco Paoloni, hanno gridato: "Venduto, sei un coniglio. Siete la vergogna di Cremona".

MOGLIE PAOLONI: "CASA DEI MIEI NON E' IPOTECATA" - Michela Spinelli, moglie dell'ex portiere della Cremonese e poi del Benevento, Marco Paoloni, è giunta in tribunale a Cremona con l'avvocato del marito e ha voluto fare alcune precisazioni sulla vicenda. "Non è vero che la casa dei miei genitori sia stata ipotecata, non è vero che è stato ipotecato l'aumento del mio stipendio. Lo dico perchè i miei genitori hanno un'attività a Civitavecchia ormai da decenni. Lo dico anche per tutelare mia figlia che ha solo tre anni".

RISPONDERA' ANCHE GIANNONE - Anche Francesco Giannone, il commercialista arrestato a Bologna, domani a Cremona davanti al Gip "vuole rispondere a tutte le domande, rintuzzare le accuse ingiuste ed eventualmente riferire ciò che è a sua conoscenza con lealtà". A spiegarlo è il suo difensore, l'avv.Fausto Bruzzese. "Ci preme chiarire la sua posizione - spiega il legale -, ho avuto la possibilità di leggere l'ordinanza e mi sono fatto l'idea che Giannone sarà in grado di chiarire tutti gli aspetti di questa vicenda che lo riguardano direttamente. Quello che ci sembra di dovere respingere con forza è il fatto che ci sia stata da parte sua una tentata estorsione nei riguardi di qualcuno. Minacce non ci sono state e nè potevano esserci: Giannone è una persona perbene, incensurata, totalmente estranea ad ogni ambiente delinquenziale. Qualsiasi minaccia, o qualcosa di interpretato come tale, non aveva dietro una struttura che la rendesse degna di nota. Gli altri aspetti, quelli collegati ad un meccanismo di scommesse, lui li intende chiarire. Io ritengo che debba e possa farlo con franchezza. D'altronde è inevitabile che l'attività investigativa interpreti dei fatti. Ora sarà necessario verificare se queste interpretazioni sono corrette o meno".
Bruzzese difende anche l'altro commercialista finito nella vicenda, Bruno, che si trova agli arresti domiciliari a Bologna: "Anche lui vuole chiarire la posizione. E' naturale che il suo interrogatorio avverrà più in là come tempi, essendo ai domiciliari". Giannone e Bruni, sono titolari di uno studio di commercialisti dove il 15 marzo si sarebbe svolto un incontro per pianificare le azioni del gruppo dei 'bolognesi', tra i quali Signori, Bellavista e Erodiani. Giannone e Bruni, insieme a Signori, avrebbero puntato 150.000 euro su Inter-Lecce il 20 marzo.

MONOPOLI: 37 PARTITE SOSPETTE - Sono 37 le partite sospette che i Monopoli di Stato, grazie al proprio sistema di rilevazione, hanno segnalato alla Procura Federale della Figc. La maggior parte - informa l'Agicos - sono partite di Lega Pro, ma spiccano anche 12 segnalazioni su incontri di Serie B, e quattr, cinque di A. Le segnalazioni scattano quando i Monopoli rilevano flussi abnormi di giocate rispetto all'importanza dell'incontro, quando le giocate si orientano in modo univoco, o ancora quando un numero eccessivo di puntate viene piazzato su scommesse più di nicchia, come l'Under/Over, Primo tempo/finale, o Primo tempo 1X2. In alcuni casi, il risultato pronosticato nelle scommesse non è stato confermato in campo, in altri invece l'allarme era giustificato. E' il caso di Atalanta-Piacenza del 19 marzo - riferisce Agicos - finita per 3 a 0 per i padroni di casa: Aams aveva segnalato alla Figc il flusso anomalo di scommesse sul segno 1, 24 ore prima dell'inizio della partita.

Repubblica.it
 
Top
PAG Posted on 3/6/2011, 22:27     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Administrator
Posts:
81,844
Reputation:
+81
Location:
Barletta

Status:


Pirani, 'Napoli a Milano per fare 0-0'



03 giugno, 21:50

image


ROMA - "Il Milan...Massimo...sta giocando...te dico solo che il Napoli è andato a Milano per far lo zero a zero". Dalle carte dell'inchiesta sul calcioscommesse cominciano a spuntare i nomi di squadre della serie A, anche se, ribadiscono gli inquirenti, al momento non c'é alcuna prova di un loro coinvolgimento nel giro che ha portato all'arresto di 16 persone tra cui Beppe Signori. L'ultima novità è contenta in uno degli atti depositati oggi in procura a Cremona, un'informativa da cui poi è scaturita l'ordinanza del Gip Salvini. Si tratta di due intercettazioni tra Massimo Erodiani e quel Mario Pirani che proprio nel corso dell'interrogatorio di garanzia ha parlato di altre 3 partite truccate e cinque squadre coinvolte, anche di serie A. Le telefonate sono del 28 febbraio 2011, il giorno di Milan-Napoli a San Siro (all'epoca le due squadre sono prima e seconda in classifica), una nel pomeriggio, alle 14.42 e una in serata, alle 21:12 a incontro in corso.

Nella prima i due parlano di cosa giocare e ad un certo punto Erodiani dice: "io penso...1 X Milan...vai...io penso 1 X Milan...siamo più al coperto". Più avanti Pirani aggiunge: "Io dico per me Milan-Napoli questa sera è una partita da stare lontano...perché è da tripla...al Napoli manca Lavezzi, va bé, però...sulla carta c'é l' 1 x, il Milan non può perdere ne ha perse già due con la Roma e con la Juve!". I due discutono cosa giocare. Erodiani: "per me è 1...cioé, manco l'1 x". E Pirani: "per me 1 non è, per me è più x". Erodiani ancora: "Per me è 1...e ti dico che segna pure Ibrahimovic...". I due continuano a discutere e cominciano a parlare di cifre. "Se non lo becchiamo il milan 1 x cosa succede?" chiede Pirani. "Marco...- risponde Erodiani - che hai buttato 10 mila euro al vento". La seconda telefonata avviene durante l'incontro, quasi al termine del primo tempo quando le due squadre sono ancora sullo 0-0.

Pirani chiama Erodiani e all'inizio i due parlano della partita Benevento-Cosenza (una di quelle finite nell'inchiesta perché "aggiustate") sempre del 28 febbraio, con Erodiani che dice "sì sì già sta a posto". Poi il discorso va sul Milan. Erodiani: "ma il Milan come sta a giocà?". Pirani: "Il Milan...Massimo...sta giocando...te dico solo che il Napoli è andato a Milano per far lo zero a zero" Erodiani: "addirittura" Pirani: "Se gliene fa uno...il Milan gliene fa quattro...il Napoli si difende il Milan attacca ma non...non attacca veramente". Il primo tempo si chiude zero a zero ma nel secondo tempo il Milan segna tre gol e vince la partita. La prima rete la segna proprio Ibrahimovic, al 4/o minuto. Poi arrivano i gol di Boateng e Pato.


Ansa.it
 
Top
PAG Posted on 4/6/2011, 08:01     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Administrator
Posts:
81,844
Reputation:
+81
Location:
Barletta

Status:



CREMONA, 4 giugno 2011 - Le mani una volta assai preziose dell’ex portiere della Cremonese Marco Paoloni sono infilate in un paio di manette. Ma quello che è peggio è che non ha più la faccia. La faccia di guardare quei dieci tifosi che se lo vedono passare nel cellulare blu della Polizia Penitenziaria che si infila nel cortile del Tribunale e gli gridano di tutto: «Venduto...», «Sei la vergogna di Cremona...», «Vent’anni ti devono dare...». Al giudice Guido Salvini per ora bastano cinque minuti: apre il verbale, ascolta il calciatore che a 27 anni si è giocato molto più di un paio di incontri che sussurra: «Non ho niente da dire...», poi chiude il verbale e avanti, sotto un altro che la partita è appena incominciata.
Marco Paoloni che allungava con il tranquillante l’acqua per i suoi compagni di squadra impegnati contro la Paganese dice niente. Antonio Bellavista detto «Makelele», l’ex capitano del Bari che infiammava gli stadi e si giocava l’anima, davanti al giudice dice niente di niente. Parlano invece a lungo gli altri due indagati finiti in carcere, Marco Pirani e Massimo Erodiani. I primi scommettitori e organizzatori delle combine, destinati a fare altri sfracelli. Si spiegano e parlano. Cercano di minimizzare e parlano. Ammettono e parlano pure di altre partite col trucco, altre squadre di metà classifica coinvolte nella combine - si parlerebbe pure di Catania-Chievo del 16 gennaio finita 1-1 - di altri giocatori che andavano a tassametro. Il pubblico ministero Roberto Di Martino che ha chiesto e ottenuto gli arresti fa l’elenco: «Sono emersi elementi su altre tre partite di serie A non ancora contestate e su cinque squadre sempre di serie A». Di più il magistrato non dice perché bisogna trovare i riscontri, far uscire il nero di questo nuovo totonero.
Si sa che i nuovi giocatori coinvolti sono una decina, tra serie A e B. Si sa che le partite sono tutte di questo campionato. Si sa che alcune sono state giocate prima di novembre e dopo aprile, lontano dalle intercettazioni già eseguite, dagli appostamenti già fatti, dalla montagna di carte finite nel fascicolo principale delle indagini. «Adesso dobbiamo trovare i riscontri...», giura un investigatore facendo un sorriso grande così, che sembra tutto facile adesso. Il giudice Guido Salvini dopo un giorno di interrogatorio tira le somme: «Abbiamo raccolto elementi decisivi relativi all’ordinanza...». I più gravi sono quelli contro l’attaccante dell’Atalanta Cristiano Doni solo indagato e contro l’ex Nazionale Beppe Signori che puntava fino a 150mila euro su partite combinate ed è finito agli arresti domiciliari, sommerso da quelle intercettazioni dove - per status e ruolo - veniva indicato come «Beppe dei 200 gol in serie A». I tiri in porta a porta vuota per ora li fanno il magistrato e il giudice. Il quadro sulla banda degli «zingari» e dei «bolognesi» che scommettevano tanto e mica sempre a botta sicura si fa chiaro. Alessandro Scaroni l’avvocato di Marco Pirani, il medico che firmava le ricette per Marco Paoloni e poi giocava tutto quello che poteva, lo aveva detto subito: «Il mio assistito ha voglia di chiarire...». Chiarisce per quattro ore. Conferma le accuse. Ammette e tira in ballo molto di più di quanto già conoscevano gli investigatori. Stesso copione, stessa storia, stesse ammissioni per il titolare di agenzie di scommesse Massimo Erodiani. Il suo avvocato Giancarlo De Marco minimizza: «Il mio cliente ha giocato solo per rientrare in possesso di alcuni crediti per 110mila euro che aveva con un giocatore». Il giocatore è Marco Paoloni, l’ex portiere della Cremonese che «avvelenava» i suoi goccia a goccia con i tranquillanti e poi giocava forte, più fuori che dentro il campo. Quando passa sotto il coro degli insulti dei tifosi nel cortile del Tribunale con gli archi e le colonne c’è sua moglie Michela Spinelli, la donna della ricetta e per questo è indagata, minacciata quando il marito giocava bene in campo e quindi male per gli scommettitori - «Anche mia figlia Giulia hanno minacciato...», dice - finita pure lei in questa partita, dove i magistrati hanno appena fischiato l’inizio del primotempo.

Fonte: La Stampa (articolo a firma di Fabio Poletti)


***********



E il medico al telefono disse: "Sappiamo Lotito quello che fa"



MILANO, 4 giugno 2011 - Cinquantamila intercettazioni telefoniche. Un mare magnum di conversazioni rilevanti, ma anche chiacchiere poco comprensibili o semplicemente millanterie quelle che si possono leggere nelle seicentoundici pagine dell’ordinanza di custodia cautelare del gip di Cremona Guido Salvini e che vedono protagonisti gli arrestati. Si parla di presidenti di società, di altre partite di serie A oltre alla già citata Inter-Lecce e di un ministro.


Il ministro Frattini

Giorgio Buffone, direttore sportivo del Ravenna calcio, parla con Ismet Mehmeti, il cittadino albanese che si occupa materialmente delle scommesse. È il 16 marzo, mancano pochi minuti alle 18.
Buffone: «Dì un po’ stamattina com’è andata? di’ fammi sape’ che sono curioso».
Mehmeti: «È andata bene... quello lì te lo dico però quando ci vediamo non...».
B: «Quando ci vediamo va beh»
M: «Perché lui non piace... mi ha detto anche il tuo discorso è andato molto bene ... lì eh. Però non non vuole che lo sappia molta gente... mi ha consigliato».
B: «Eh normale».
M: «Eh capito? mi ha detto anche chi mi ha chiamato Giorgio e ho detto... guarda io non ho parlato con Giorgio non so come lo sa».
B: «Mm»
M: «Capito?».
B: «Sì sì no...».
M: «Perché non non voleva che sappia molta gente».
B: «In che senso dove? Ma io con lui ho un buon rapporto quindi problemi non ce ne ho... tra me e lui problemi non ce n’è... poi se».
M: «No no».
B: «Se sì incomprensibile... in giro».
M: «Ricevuto ...».
B: «Problemi non ci sono».
M: «Ci ha ricevuto Frattini (ministro degli esteri. ndr) eh».
B: «Ah ti ha ricevuto quella persona lì»
M: «Frattini Frattini».


Nel mirino Milan-Napoli


Secondo l'accusa si scommetteva anche sulle partite di serie A, ma non ci sono prove che siano stati influenzati i risultati. In un’intercettazione Massimo Erodiani e Mario Pirani parlano di Milan-Napoli. Le telefonate sono del 28 febbraio 2011, giorno della partita serale a San Siro: una alle 14,42 e una alle 21,12, durante l’incontro. Nella prima si parladi che cosa giocare.
Erodiani: «Io penso 1-X... siamopiù al coperto».
Pirani: «Per me Milan-Napoli stasera è una partita da stare lontano...è da tripla...».
E: «Per me è 1...e ti dico che segna pure Ibrahimovic...». Seconda telefonata (sullo 0-0).
E: «Il Milan come sta a giocà?».
P: «Te dico solo che il Napoli è andato a Milano per far 0-0... il Napoli si difende, il Milan attacca ma non... non attacca veramente». Al riposo è 0-0, poi il Milan segna 3 gol (uno con Ibra) e vince.


Il presidente Lotito

Marco Pirani, il dentista, e Massimo Erodiani, il tabaccaio, discutono di puntate, di percentuali e dei debiti del portiere Marco Paoloni. È il 23 febbraio sono le 18,37.
Erodiani: «Mi dice... ma tu puoi fare qualcosa quaggiù da te? gli ho detto ... perché? Perché loro sono disposti a venire a perdere ... chi viene qui a Pescara è disposto a venire a perdere... quanto vuoi? Gli ho detto Gianfrà ... loro chiedono cento» (100.000 euro ndr).
Pirani: «Ma non ce pensà nemmeno ... non ce pensà».
E: «Aspetta... aspetta... io mi sono mosso... la società del Pescara è irraggiungibile... dicono persone che sono vicine che queste cose non le fanno
P: «Mm».
E: «Ok?»
P: «E glie fa solo onore».
E: «Ok... non so fino a quanto è vero perché m’hanno detto che mo’... Sebastiano che è il d.g. (direttore generale ndr) è attaccato a Lotito... sappiamo Lotito quello che fa...».
P: «...se ti hanno detto così evidentemente non vogliono far sapere... c’hanno i loro canali».
E: «Bravissimo».


Il patron Diego Della Valle

A parlare sono sempre Erodiani e Pirani. È il 16 febbraio poco dopo le 16. I due discutono di Paoloni e della questione degli assegni del portiere.
Pirani: «Mercoledì sicuramente vado a vedere la partita a Firenze che m’hanno invitato».
Erodiani: «Addirittura».
P: «Sì».
E: «Fiorentina-Inter».
P: «Io conosco bene Della Valle hai capito? ma bene bene».
E: «C’è un posto per me vengo pure io...» (ride).
P: «Te lo faccio avé... quando c’è la Juve».
E: «Sì e la Juve sta domani».
P: «Noo con la Fiorentina».
E: «Ah Fiorentina-Juve».

Fonte: La Stampa (articolo a firma di Giovanna Trinchella)
 
Top
PAG Posted on 5/6/2011, 10:43     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Administrator
Posts:
81,844
Reputation:
+81
Location:
Barletta

Status:


Scommesse,l'Atalanta si affida ai legali



(ANSA) - BERGAMO, 4 GIU - Dopo le notizie giunte oggi da Cremona, nell'ambito dell'inchiesta sulle Calcioscommesse, secondo le quali la posizione dell'Atalanta si sarebbe ulteriormente aggravata, questa sera la societa' ha diramato un breve comunicato in cui informa di aver gia' provveduto ad affidare ai suoi legali l'incarico ad assistere e tutelare le proprie ragioni. Si tratta degli avvocati Jean-Louis Dupont, Luigi Chiappero dello Studio Chiusano e Gian Pietro Bianchi dello Studio Morelli.

TMW


image

CREMONA, 5 giugno 2011 - Game over. Due giorni di confessioni e c’è quasi più niente da scoprire. Un investigatore lo dice senza tanti giri di parole: «Adesso potrebbero fare scena muta tutti quanti, tanto abbiamo già le prove di tutto...». Ci sono le confessioni. Ci sono le intercettazioni. E ci sono pure le fotocopie di assegni postdatati per 500 mila euro a garanzia delle puntate, trovate nello studio dei commercialisti bolognesi Manlio Bruni e Francesco Giannone, il primo agli arresti domiciliari e il secondo in carcere, il primo ancora da sentire, il secondo ha già riempito tre ore di verbali assai circostanziati. Nelle sue confessioni fiume Francesco Giannone racconta anche il meccanismo delle giocate dei «bolognesi». Per aggirare controlli fiscali ed evitare bonifici che avrebbero potuto lasciare tracce, le puntate venivano fatte contattando gli emissari esteri, soprattutto a Singapore, che effettuavano poi le giocate ricevendo indicazioni sulla parola.
Tra quelli messi peggio dalle rivelazioni di Francesco Giannone c’è Beppe Signori, l’ex bomber della Nazionale agli arresti domiciliari. Francesco Giannone ha raccontato di più e più incontri di Beppe «duecento gol» Signori negli uffici dei due commercialisti dove venivano pianificate le giocate. E dove Signori punta forte su Atalanta-Piacenza del 19 marzo di quest’anno, addirittura 150 milioni di euro su Inter-Lecce del giorno dopo, su Benevento-Pisa del giorno dopo ancora e su Siena-Sassuolo del 27 marzo. C’è da scommettere che sarà tutta in salita la difesa di Beppe «duecento gol» Signori, quando mercoledì comparirà davanti al giudice Guido Salvini. Gli investigatori hanno copia degli assegni delle sue giocate. Così come quelle di Marco Paoloni, l’ex portiere della Cremonese che aveva «addormentato» a botte di tranquillanti i suoi compagni di squadra durante la partita con la Paganese. Gli investigatori hanno gli assegni e l’ex giocatore che due giorni fa aveva fatto scena muta, starebbe pensando di raccontare almeno la sua verità nell’interrogatorio già fissato per venerdì di settimana prossima davanti al pubblico ministero Roberto Di Martino.
Se Beppe «duecento gol» Signori è messo male, non sembra stare meglio Cristiano Doni, il capitano dell’Atalanta pure lui finito sotto inchiesta. La squadra si è appena guadagnata la serie A. La giustizia sportiva ha già chiesto gli atti alla Procura di Cremona per capirci meglio. Un investigatore cremonese si sbilancia: «La situazione giudiziaria di Cristiano Doni si è fatta critica. Di riflesso l’Atalanta...». Di Cristiano Doni parlano e a lungo altre due persone interrogate ieri che arrivano davanti al giudice Guido Salvini di filata dal carcere di Cremona. Il primo ad essere sentito è Gianfranco Parlato, collaboratore tecnico della Esperia Viareggio con un passato da calciatore. Confessa la combine su Spal-Cremonese del 16 gennaio, ammette i rapporti con Carlo Gervasoni il calciatore del Piacenza chiamato ad avvicinare Cristiano Doni per la combine di Atalanta-Piacenza, va fino a Reggio Emilia per ritirare 30 mila euro dagli «zingari» per manipolare Taranto-Benevento. Il suo avvocato Achille Macrelli racconta che negare a questo punto sarebbe stato impossibile: «Ci sono le intercettazioni telefoniche, come si fa...». Si fa che in coda alle confessioni ci si mette pure Giorgio Buffone, direttore sportivo del Ravenna calcio, pure lui in carcere a Cremona. Il suo avvocato Francesco Bruzzese assicura che il manager giocava mica per fare i soldi: «Lo faceva per ripianare i debiti della squadra...». Tanti debiti, a giudicare del lavorio assai intenso di Giorgio Buffone che per organizzare le «combine» contatta il presidente dell’Alessandria in Lega Pro, contatta la dirigenza del Verona prima di un incontro col Ravenna, cerca di infilarsi in Reggiana-Ravenna, fa affari con un gruppo di scommettitori albanesi e alla fine tiene i contatti con il preparatore del Ravenna Nicola Santoni che doveva contattare il suo amico Cristiano Doni per trovare un accordo prima di Ascoli-Atalanta. Certo bisogna provarlo il coinvolgimento di Cristiano Doni. Ma che lui e Nicola Santoni fossero amici mica è un mistero. Insieme avrebbero dovuto partecipare a un evento ai bagni «I figli del sole» a Cervia in programma per il 27 giugno. L’evento rimandato a tempi migliori, tanto per rimanere in tema doveva essere il torneo di carte «Poker confidential».

Fonte: La Stampa (articolo a firma di Fabio Poletti)


***********


Le intercettazioni


Se Doni gli dà la mano...


È l’11 marzo, Giorgio Buffone, direttore sportivo del Ravenna (interrogato ieri) e il dentista Marco Pirani parlano di Ascoli-Atalanta.
Buffone: «Ecco al volo una cosa se è possibile farla perché sono qui con il mio amico no... quello che ha gestito un po' la situazione».
Pirani: «Sì»
B: «E mi stava dicendo lì che si è sentito con... con Doni di là no?».
P: «Sì».
B: «Allora m'ha detto secondo te ... te lo dico a te... cerchiamo di farlo perché giustamente anche per ... così siamo più sicuri... Se Doni va lì e gli dà la mano all'inizio della partita no? eh ... e gli dice ... ti mando i saluti di Nicola capito...».
P: «Eh di Nicola no».
B: «Dico Nicola è uno... un nome a caso voglio dire... Marco, ti è...». P: «Come no... Marco sì».
B: «Eh allora fagli così... gli dici così che verrà il capi... eeh ... Doni gli dirà a lui... oh ti porto i saluti di Marco ... eh e lui gli dice ... ah da... grazie... insomma metti tu qualche parola».


Tutte quelle che abbiamo toccato


È il 27 febbraio, ore 18.45, quando Massimo Erodiani, il tabaccaio, e Marco Pirani il dentista parlano di scommesse e di partite che sono riusciti e truccare.
Erodiani: «Eh, uno a uno .... è andato in vantaggio il Ravenna eh... zero a uno poi in cinque minuti gli ha fatto il 2 a 1 eh... il... secondo me una settimana del genere... un week-end del genere non ci ricapiterà più»
Pirani: «La prossima volta .. facciamo quello che ti senti te ... senza far saper niente a nessuno».
E: «No, la prossima volta... è un casino perché... secondo me non ci ricapita più una cosa del genere e tutte le partite che abbiamo toccato nel senso... abbiamo cercato di combinarle, o di un voce o di un’altra... sono uscite tutte. Tutte, tutte. Per non metterci la Cremonese eh che la Cremonese... l’amico nostro (il portiere Marco Paoloni, ndr)... c’aveva detto: massimo x, ci puoi giocare la casa. Però m’ha detto».
P: «Che ha fatto?».
E: «Uno a uno. Però là... là è un altro discorso no, non vado a rischiare neanch’io. Anche a cose fatte ti direi... non la facciamo... capito? Però quando tu ieri sera poi hai ricevuto la telefonata della Paganese che io già sapevo, tu mi hai dato solo una conferma ... ti ho raccontato quello che è successo quando è andata la Spal... questi si devono salvare là sotto, in un modo o nell’altro».


C'ho un grande a Bari...

Gianfranco Parlato, collaboratore tecnico dell’Esperia Viareggio, e Massimo Erodiani discutono di partite e di un ex giocatore a Bari, probabilmente si riferiscono ad Antonio Bellavista uno degli arrestati. È il 28 febbraio e sono 16.28.
Erodiani: «Ma tu che pensi meglio l-x o x 2?».
Parlato: «Eh no meglio lasciarla stare allora se devo battezzare l’x preferisco battezzarne un altro... il Siena o il Novara cose così ma...».
E: «Ma tucosa dici che il Novara vince?».
P: «Ma in casa non perde mai»
E: «Lo so ma l’x non te lo quotano».
P: «No. Ok ...».
E: «Manco il segna gol... ho visto il Novara ha sempre segnato in casa, sempre».
P: «Sì... sì... ma senti poi una volta che stasera è tutto a posto ci vediamo con calma che ti devo mandare da una parte a parlare con uno che mi ha chiamato prima... peccato che sta fuori .. è un nostro uomo uno dei nostri che mi ha detto che c'ha la possibilità di farci avere prima tutto quanto... è un grosso cavallo è ...»
E: «Di dov’è di dov’è?».
P: «Di giù di giù di Bari».


Una cucuzza per tutti...


Erodiani e Marco Paoloni, portiere del Benevento, discutono di Benevento-Cosenza. Per la corruzione dei giocatori vengono stanziati 100 mila ero. È il 23 febbraio ore 14.
Paoloni: «M’hanno riconfermato che è tutto a posto... quindi c’è solo da riuscire a vedé».
Erodiani: «Tanto gliela faccio a vincere mica devono perdere»
P: «... si si... è uno?».
E: «...dovrebbe essere uno sì, se loro me lo dicono si sa con chi la gioco».
P: «Perché quelli su non c’è niente?»
E: «No non gliene frega un c... e sono tutti... sono proprio tutti».
P: «... ho capito».
E: «.... difatti sai cosa hanno chiesto? Una cucuzza per tutti (100.000 euro per tutti da dividere, n.d.r.)».
P: «Uno zero zero?».


Stanno scannatissimi

Il motivo per cui i giocatori del Cosenza andrebbero a perdere lo spiegano in una intercettazione del 20 febbraio a mezzanotte, sempre Erodiani e Paoloni.
P: «Devi riuscire... quegli amici tuoi che dicevi tu, che ti davano quei soldi... loro giù stanno scannati».
E: «Eh... stanno scannatissimi»
P: «Stanno scannati... mi ha detto che loro oggi... pensa te, oggi la volevano fare».
E: «Hanno pareggiato oggi».
P: «Sì lo so... la volevano fare oggi mi stava a dì... perché non c’hanno avuto modo che quegli altri, che i soldi quegli altri non li davano».
E: «Mamma... incomprensibile ... i balletti».
P: «Ma Balletti è scarso, l’ho visto giocare martedì. Troppo scarsi oh».
E: «Ema a voi che vi stanno achiedere?».
P: «Perdono».
E: «Vengono a perdere?».
P: «Eh sì però mi stava dicendo che loro vengono a perdere però loro da qua alla fine... siccome non pigliano lo stipendio da...».


L'amico a Portogruaro

E il 26 gennaio Massimo Erodiani e Gianfranco Parlato discutono di nuove possibilità di truccare le partite perché un loro uomo ha firmato con il Portogruaro.
Parlato: «Anche venerdì facesse quello che deve fare poi se domenica prossima, speriamo si fa qualcosa.. il mio uomo, il mio uomo... uomo, uomo fraterno oggi ha firmato con...».
Erodiani: «L’ho letto... Portogruaro».
P: «Eh, a posto quindi»
E: «L’ho letto...».
P: «Quindi sicuramente ci sarà da fare... alla grandissima».
E: «Sì, sì, ma ce lo teniamo per noi a questo punto».
P: «Ci mancherebbe, ma ti ripeto... Pino veramente è una grande persona... quando tu capirai, lo conoscerai io è per quello che sono vicino a te... perché se no veramente lo mandavo affa...».

Fonte: La Stampa (articolo a firma di Giovanna Trinchella)


***********



Calcio scommesse, si stringe il cerchio sulle tre gare di A



Dalla deposizione di Pirani sarebbero usciti una cinquantina di club tra A, B e Lega Pro

CREMONA, 5 giugno 2011 - La Serie A non può dormire sonni tranquilli. Ma i riscontri sulle tre partite sotto inchiesta per il calcio scommesse sono ancora da verificare. E lo stesso vale per il coinvolgimento di cinque squadre, tra cui una medio-grande. I nomi sono venuti fuori nelle circa 4 ore di deposizione dell’odontoiatra Pirani davanti al gip Salvini.

Tanti nomi. Nell’occasione sarebbero state una cinquantina — se non di più — le squadre di A, B e Lega Pro citate nell’interrogatorio, spesso in modo colloquiale. Sotto esame certamente la partita Inter-Lecce 1-0, legata alla combine non riuscita (scommesse sull’Over) per cui aveva garantito l’ex portiere cremonese Marco Paoloni. Non si è parlato invece di Genoa-Roma 4-3 o Catania-Chievo 1-1. Così come è escluso che tra le squadre di livello grande o medio-grande siano mai state nominate Milan, Napoli e Lazio. Il cerchio dunque si stringe. Lo stesso vale per i nomi dei giocatori coinvolti: sono stati considerati solo quelli citati nelle ordinanze di custodia cautelare. Resta da capire come mai l’attenzione degli inquirenti si sia soffermata proprio sulle famose tre partite e sulle cinque squadre su cui si cercano riscontri. Tanto da escludere un altro match, della scorsa stagione, che sembrava dovesse essere oggetto di indagine. Nel suo interrogatorio di venerdì Marco Pirani, l’odontoiatra di Ancona che stando ai documenti dell’inchiesta si vantava di avere rapporti con personaggi di primo piano, ha fatto menzione di fatti e circostanze importanti, confermando il quadro dell’accusa. Ma, come detto, per ora non ci sono riscontri certi sulle partite di A truccate.

Ricerca. E non ha fornito conferme Massimo Erodiani, titolare di alcune ricevitorie di Pescara e figura chiave assieme a Pirani. Interrogato venerdì, dopo Pirani, sulla questione ha detto di non sapere. Entrambi saranno riascoltati (martedì Pirani, mercoledì Erodiani).

Fonte: La Gazzetta dello Sport (articolo a firma di Luigi Perna)

Edited by Cocteau Twins - 5/6/2011, 12:12
 
Top
PAG Posted on 5/6/2011, 13:43     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Administrator
Posts:
81,844
Reputation:
+81
Location:
Barletta

Status:



Dalle indagini è emerso che durante l’incontro Napoli-Parma del 10 aprile 2010, ci fosse a bordo campo il boss Antonio Lo Russo e che nell’intervallo «molte persone riconducibili ai clan Lo Russo e agli Scissionisti abbiano effettuato scommesse piuttosto elevate sulla vittoria del Parma. Non si può trascurare il fatto - concludono i carabinieri - che la partita è terminata 2 a 3 per il Parma

Valentina Ferrante su il Messaggero a proposito dell'inchiesta parallela della procura di Napoli.
si parla anche di Balotelli e dei suoi rapporti con i clan Lo russo e degli scissionisti.



ROMA - La Gomorra del calcioscommesse e delle partite truccate adesso ha i nomi delle squadre: Modena, Ancona, Crotone, Salernitana, Real Marcianise e Andria. E’ un’informativa, consegnata alla Dda di Napoli dai carabinieri a riferire come la camorra controlli gli incontri e guadagni con le scommesse. Ma gli atti raccontano anche la semplice contiguità dei campioni con la malavita.

Salta così fuori il nome di Mario Balotelli, ospite dei boss. Mentre le intercettazioni dell’inchiesta, coordinata dal pm Luigi Cannavale, non riguardano solo gli incontri di serie B e C1. A parlare di partite ci sono anche Enrico e Gaetano Fedele, noti procuratori, e in un paio di conversazioni, ritenute ambigue, finiscono il bianconero Fabio Cannavaro e il fratello Paolo, in forza al Napoli.

Il 25 aprile 2010 Fabio Cannavaro parla con Enrico Fedele, padre del suo procuratore. Dopo le considerazioni sulla Juve, discutono della possibilità che il Napoli entri in Europa League. Fedele dice a Cannavaro: «Il Napoli pure pareggiando ha guadagnato un punto a settimana». «Sì, infatti», risponde Cannavaro. E Fedele: «Hai capito, mo’ domenica va a Chievo.. e già è salvo e penso che le cose vanno in un certo modo». «Eh va bene» replica il calciatore.

Dalle indagini è emerso che durante l’incontro Napoli-Parma del 10 aprile 2010, ci fosse a bordo campo il boss Antonio Lo Russo e che nell’intervallo «molte persone riconducibili ai clan Lo Russo e agli Scissionisti abbiano effettuato scommesse piuttosto elevate sulla vittoria del Parma. Non si può trascurare il fatto - concludono i carabinieri - che la partita è terminata 2 a 3 per il Parma».

Sempre con Enrico Fedele, è Paolo Cannavaro a commentare la partita Napoli-Cagliari. Fedele chiede: «Ma perché Hoffer, non è andato sulla panchina?», Cannavaro risponde: «Perché il mister non sa a chi deve cacciare e ha detto metto a questo che tanto non dice niente.. il guaglione, hai capito?».

Poi ci sono i rapporti tra Balotelli, ex punta dell’Inter, e la malavita. «Ad avvalorare l’ipotesi investigativa di un legame tra consorterie criminali operanti nell’aerea nord di Napoli e dunque sotto l’egida del clan degli Scissionisti e ambiente calcistico, incentrato per lo più sul calcio-scommesse - si legge nell’informativa - vi è un ulteriore significativo dato, ovvero quanto rivelato da una fonte fiduciaria, la cui attendibilità risulta già essere stata provata, in merito alla presenza del noto calciatore dell’Inter Mario Balotelli nel rione dei Puffi (Scampia) nella mattinata dell’8 giugno 2010 in compagnia di due elementi di spicco di due dei più potenti clan della periferia nord di Napoli, ovvero Salvatore Silvestri, del clan Lo Russo e Biagio Esposito, del clan degli Scissionisti.

La fonte asseriva che proprio il Balotelli, che si trovava a Napoli in occasione del premio Golden Goal, aveva chiesto di visitare i famigerati luoghi dello spaccio di Scampia tanto pubblicizzati nelle cronache e che per soddisfare la sua richiesta la paranza dei Puffi gli abbia mostrato le modalità con cui si consuma lo spaccio quotidiano e che successivamente sia stato ospitato in una dependance del rione per scattare delle foto ricordo con il Silvestri, con l’Esposito e con altre persone ivi presenti».

L’inchiesta riguarda l’organizzazione capeggiata da Eduardo Fabricino, elemento di spicco del clan degli Sciccionisti e «attualmente referente per il clan del lotto G di Scampia». Nell’ambito delle indagini, si legge nell’informativa «è emersa anche una parallela gestione illecita delle scommesse clandestine da parte di Fabricino e dei suoi consociati, quindi del clan degli Scissionisti».

Fabricino è titolare di un punto scommesse nel lotto G, dove vengono effettuate scommesse on line legali, ma anche il cosiddetto gioco clandestino. I carabinieri precisano che le indagini «hanno permesso di accertare il coinvolgimento, nel mondo delle scommesse clandestine e quindi di partite truccate, di diverse squadre di calcio di serie semi professionistiche che, attraverso la complicità di alcuni calciatori e procuratori legali, comunicano al clan degli Scissionisti l’esito della partita, per consentire ad alcuni elementi di spicco del clan di puntare ingenti somme di denaro».

Gli stessi investigatori precisano che nel caso delle partite giocate dalla Salernitana e dal Crotone «anche se potevano definirsi partite truccate» si regolarmente, grazie all’intervento sul campo di alcuni ispettori della Lega calcio.



Mario Balotelli, attualmente attaccante del Manchester City, la mattina dell'8 giugno 2010, si trovava all'interno del rione dei Puffi, nel quartiere napoletano di Scampia, "in compagnia di due elementi di spicco di due dei più potenti clan della periferia nord di Napoli, ovvero Salvatore Silvestri, del clan Lo Russo, e Biagio Esposito, del clan degli Scissionisti". E' quanto riferisce un'informativa consegnata alla Dda di Napoli dai carabinieri del gruppo investigativo di Castello di Cisterna e di cui parla oggi il quotidiano Il Mattino.

L'informativa si basa sulle rivelazioni di una fonte fiduciaria "la cui attendibilità risulta essere già provata. La fonte asseriva che proprio il Balotelli - scrivono i carabinieri - che si trovava a Napoli in occasione del premio Golden Goal, aveva chiesto di visitare i famigerati luoghi dello spaccio di Scampia tanto pubblicizzati nelle cronache e che per soddisfare la sua richiesta la "paranza" dei Puffi gli ha mostrato le modalità con cui si consuma lo spaccio quotidiano". Inoltre, successivamente Balotelli sarebbe stato "ospitato in una dependance del rione per scattare delle foto ricordo con il Silvestri, con l'Esposito e con altre persone ivi presenti".



Barcellona, 18:17

CALCIO, SCOMMESSE; MATERAZZI: SE TUTTO VERO, E' DA VERGOGNARSI


Marco Materazzi commenta così il nuovo scandalo del calcioscommesse che sta travolgendo il mondo del pallone: "Facciamo un lavoro che è talmente una passione e un divertimento che se fosse vero quello che dicono che è successo, dovremmo solo vergognarci". secondo il giocatore dell'Inter, a Barcellona dove è venuto a trovare il suo amico Valentino Rossi in occasione del Gp della Catalogna, non vuole però sentire parlare di sistema organizzato per gli illeciti:
"Secondo me si tratta di casi isolati io voglio pensare e penso assolutamente che sia così, non è possibile che ci sia un sistema. Rispetto a quello che è accaduto in passato, queste sono cose distinte e separate. Negli anni passati era un sistema dove si truffava, ora sono cose singole fatte da persone che non si meritano la fortuna che il signore ci ha regalato, quella di fare i calciatori. Non so se si possa chiamare ingordigia, forse si tratta di malattia. Non so come stanno le cose nello specifico e prendo la situazione con il beneficio d'inventario, ma se le cose che si dicono sono vere, in mezzo ci sono dai grandi campioni del passato a gente gioca in categorie minori".
Materazzi non è molto stupito dalle minacce ricevute da Marco Simoncelli dopo la gara di Le Mans, che lo vede costretto ad avere una scorta 24 ore al giorno: "Io ci convivo con queste cose e Simoncelli venendo qui e facendo la pole position ha dimostrato da italiano di avere gli attributi. Non ho mai avuto bisogno di una scorta, perchè non ho mai avuto paura, ma la minaccia che è stata fatta a Simoncelli, forse, è più grave di quelle fatte a me".

Repubblica



Scommesse:spunta "Fabio il bello"


Dalle 611 pagine degli atti registrati dalla Procura di Cremona come base dell'inchiesta-scommesse, emergono via via nuove figure, nuovi particolari nel sommerso di decine di partite inquinate dalle manovre di organizzatori, mediatori e giocatori. Proprio a proposito di mediatori, spunta un nuovo nome, anzi, un soprannome legato chiaramente alla figura di un ex-giocatore, che sarebbe intervenuto nell'allestimento di un tentativo di combine su Livorno-Ascoli, partita che - secondo la banda - avrebbe dovuto terminare con il successo dei toscani e invece si concluse con il punteggio di 1-1, tra l'altro ottenuto dai marchigiani con un gol all''ultimo minuto di Feczesin. I due "manovratori" Erodiani e Pirani, in un'intercettazione, fanno il punto della situazione e il secondo informa il primo che avrà un colloquio con "Fabio il bello" - così viene definito - ex-calciatore che si desume ancora legato all'ambiente della squadra di casa.

Questo, estratto dagli atti ufficiali, il testo dell'intercettazione Pirani (Marco nel testo) - Erodiani (Massimo)



Massimo: Marcolì..(Massimo pronuncia parolacce presumibilmente nei confronti di una persona per motivi di viabilità stradale)...dimmi?
Marco: C'ho parlato fino adesso eh?...
Massimo: Con chi?..con quei tuoi?..
Marco: Con questi nostri.. chiamamoli questi vicino a te..a metà strada tra me e te..(appartenenti all'ASCOLI calcio)
Massimo: Positivo o negativo?..
Marco: . Abbastanza positiva... qui bisogna pure che fai il duro... nella situazione in cui sono..io ho detto siete in tre o in quattro.. dieci a testa e non se ne parla più ...tanto loro più non vogliono tirar fuori .....o dieci a testa o fate come quegli altri .... di sabato scorso che non prende niente eh..eh..eh.. vanno giù......
Massimo: ma se tu.. quando hai parlato ci stavano tutti?
Marco: ci stava il... quello di....
Massimo: la "M" la "M" (MICOLUCCI Vittorio, difensore)
Marco: la "M" la "M" Massimo: e l'UNO non c'era? (GUARNA Enrico, portiere)
Marco: l'UNO è dietro la "M"
Massimo: ma quindi ...... non hai parlato però con l'UNO?
Marco: no ma con l'UNO tanto vale parlare con la "M" ......
Massimo: ah..ah..
Marco: perchè loro o vanno in coppia chiaramente volevano ..... volevano il doppio ...... però non se ne parla neanche perchè quelli là su .... tirano fuori se tiriamo fuori ......e io..... è....però poi domani.. domani ... a Milano io mi vedo con ..... quello che è il loro delegato con il quale io l'avevo fatta quella volta famosa... te hai capito chi è? quello bello ..che non gioca più
Massimo: ah..si si..si si
Marco: è io vado a parlare con lui di questa hai capito? lui è ........
Massimo: ah... il " BETTA "?
Marco: NO no no il bello quello che giocava lì...
Massimo: ah..ah.. ho capito ho capito ho capito...
Marco: FABIO ...l'amico mio
Massimo: si si ho capito ho capito ho capito apposto apposto ....ah ah
Marco: perchè al limite MA..... parlando con lui stasera ..... se c'è qualche difficoltà mi diceva ......gli si può fare fare l'incontrario anche ..senza sapere niente che sarebbe anche meglio per noi ....
Massimo: l'incontrario che cosa? il DUE?
Marco: bravo!
Massimo: addirittura?
Marco: è si .....me l'ha ...confidato lui sta sera ......è........e da qui ho capito e da qui ho capito ... che tutti quei DUE che sono arrivati adesso non sono stati casuali .......hai capito? 283
Massimo: il DUE di aspetta
Marco: è n'ha perse quattro.. in casa.....è...
Massimo: è...ahh ho capito ......però ...però che sicurezza abbiamo?...........
Marco: eh..eh..eh..
Massimo: perchè...perchè lui ci sta ancora la in mezzo?
Marco: si....si si..
Massimo: ci sta ancora..
Marco: lui non è..........
Massimo: loro che interesse c'hanno?
Marco: lui vive li, è gli interessa a far cassa
Massimo: eh eh e la cassa chi gliela da? noi
Marco: no non assolutamente ....
Massimo: eh..eh..
Marco: assolutamente
Massimo: eh..eh.. e chi

sportmediaset.com
 
Top
Harry Haller
PAG Posted on 5/6/2011, 14:17     +1   -1




Perdonate il termine, ma è incredibile quanta merda stia venendo a galla.
 
Top
PAG Posted on 5/6/2011, 14:27     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Member
Posts:
15,919
Reputation:
+15
Location:
Firenze

Status:


mentre a Napoli la procura corre dietro alle "grigliate", a Cremona si rendono conto che il giro di scommesse frutta molti euro ed è un ottimo sistema per il riciclo del denaro sporco se hai la puntata sicura
 
Top
Harry Haller
PAG Posted on 5/6/2011, 14:31     +1   -1




CITAZIONE (simpuk @ 5/6/2011, 15:27) 
mentre a Napoli la procura corre dietro alle "grigliate", a Cremona si rendono conto che il giro di scommesse frutta molti euro ed è un ottimo sistema per il riciclo del denaro sporco se hai la puntata sicura

Io qualche voce l'avevo sentita prima che scoppiasse questa bomba,magari un giorno ve ne parlo image
 
Top
PAG Posted on 5/6/2011, 16:59     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Administrator
Posts:
81,844
Reputation:
+81
Location:
Barletta

Status:


A Radio Sportiva è intervenuto Fabio Galante, ex calciatore, per smentire la voce che lo voleva come il "Fabio il bello" coinvolto nelle intercettazioni sul calcioscommesse

Su Fabio il bello: "Dispiace leggere queste insinuazioni e dispiace tutto quello che sta succedendo. Ci sono delle persone che tirano in ballo nomi di calciatori solo per far vedere di avere conoscenze. Io non ho mai scommesso in vita mia, fino a due giorni fa non sapevo nemmeno cosa fosse un Under o Over. I soldi vanno sudati, bisogna guadagnarseli col lavoro".
Su Pirani: "Lo conosco, lui frequenta il mondo del calcio, tifa Inter, ma non avrei mai pensato che si occupasse di tutte queste cose. E da due anni che non lo sento".

tuttojuve.com
 
Top
PAG Posted on 5/6/2011, 17:50     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Administrator
Posts:
81,844
Reputation:
+81
Location:
Barletta

Status:


Come ti cuocio il biscotto


Alessandria-Ravenna , le intercettazioni

Nelle oltre 600 pagine dell'ordinanza che riassume l'inchiesta della Procura di Cremona sul nuovo scandalo del calcioscommesse, c'è una parte che riguarda il tentativo di "manipolare l'incontro Alessandria-Ravenna" del 20 marzo 2011. "L'evento non si realizzava solo ed esclusivamente in quanto le trattative effettuate non consentivano di addivenire al raggiungimento di accordo economico...".

Il ds del Ravenna Giorgio Buffone chiama l'allenatore del Ravenna Leonardo Rossi (16 marzo 2011, ore 13:24)

ROSSI Leonardo: GIORGIO
BUFFONE Giorgio: OH LEO..BUONGIORNO.. TUTTO A POSTO?
ROSSI Leonardo: TUTTO BENE..SEI ARRIVATO A ROMA?
BUFFONE Giorgio: SI' SI' SI' TUTTO A POSTO
ROSSI Leonardo: ASCOLTA GIO' ... NOI ABBIAMO FATTO UN ALLENAMENTO MOLTO LUNGO
STAMATTINA
BUFFONE Giorgio: SI' LO SO'
ROSSI Leonardo: AH OK..
...
BUFFONE Giorgio: OK..ASCOLTA HO RICEVUTO QUELLA TELEFONATA
ROSSI Leonardo: EH
BUFFONE Giorgio: E SE.. MI INCONTRO DOMANI POMERIGGIO (con il presidente
dell'ALESSANDRIA Calcio..ndr)
ROSSI Leonardo: MOLTO BENE
BUFFONE Giorgio: ANCORA NON LO SA ANCORA IL PRESIDENTE (del RAVENNA
Clacio..ndr) E QUINDI ADESSO MO' TRA UN PO' MAGARI LO CHIAMO E GLIELO DICO
ROSSI Leonardo: POI DOMANI
BUFFONE Giorgio: CAPITO
ROSSI Leonardo: QUINDI POI VENERDI' FACCIAMO IL PUNTO ALLA MATTINA DA LUI
...
BUFFONE Giorgio: POI IO CREDO LI' CHE SIA UN DISCORSO IN AMICIZIA (pareggio
..ndr) IMMAGINO CHE NON SIANO ALTRE ...
ROSSI Leonardo: HO CAPITO
BUFFONE Giorgio: DISCORSI..QUINDI BISOGNA CAPIRE ANCHE A NOI SE POI VA BENE O
NON VA BENE MA IO IMMAGINO DI SI' IMMAGINO
ROSSI Leonardo: EH PER QUANTO MI RIGUARDA ..SI'
BUFFONE Giorgio: EEH LO SO' PERO' SAI NOI C'ABBIAMO SEMPRE QUELL'ALTRO MARTELLO
DI LA'...
BUFFONE Giorgio: CHE BISOGNA CAPIRE ..IO INTANTO SENTO POI VEDIAMO

sportmediaset.com
 
Top
PAG Posted on 6/6/2011, 08:17     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Administrator
Posts:
81,844
Reputation:
+81
Location:
Barletta

Status:


image



Ecco l'apertura del Corriere :*:.bah:


FIRENZE, 6 giugno 2011 - Le nuove, pericolose, scosse dell’inchiesta sul calcio scommesse finiscono per strattonare il destino del pallone a Siena. La svolta parte da uno dei personaggi chiave dello scandalo e termina dentro il verdetto della sfida fra i toscani ed il Sassuolo: «Ha pagato i giocatori del Sassuolo...», così in un’intercettazione Massimo Erodiani, gestore di due agenzie di scommesse a Pescara ed Ancona, nella partita finita 4 a 0 per i bianconeri. Il club del presidente Massimo Mezzaroma si infuria («Assistiamo con profondo sconcerto all’amplificazione di dichiarazioni già conosciute da sei giorni e del tutto inattendibili», così una nota della società) e si affida al lavoro della magistratura così come ha annunciato di fare l’altra squadra di B pesantemente coinvolta nel caos, ovvero l’Atalanta.
Il c ampionato cadetto trema, quello dei grandi potrebbe farlo presto proprio nelle ore in cui i palazzi dello sport italiano scendono in campo giocando in contropiede come mai prima. Il livello di guardia è superato, l’allarme rosso impone misure immediate e drastiche: così in un vertice straordinario di domenica mattina, Coni e Figc hanno segnato il cammino. Il punto di partenza prende in ostaggio il codice di giustizia sportiva per modificarlo in alcuni suoi capitoli. D’ora in avanti, tolleranza zero per chi non collabora e per chi scommette, con innalzamento delle pene per i singoli tesserati (i 18 mesi di squalifica oggi previsti come sanzione massima potrebbero diventare quella minima) e per i club coinvolti. Soprattutto, sarà l’accorciamento dei tempi dei processi sportivi la vera rivoluzione.
Gli 007 della Figc sono in affanno in fatto di numeri e gettoni di presenza (31 gli euro previsti come rimborso spese). E lo sono ancor di più perché sull’ufficio di procura federale incombe da tempo la sindrome del traditore, di colui che spiffera i segreti istruttori. Così, il pmdel pallone Stefano Palazzi ha di fatto ridotto il già esiguo numero dei suoi vice fidati e quello della diffidenza è un peso che si fa sentire anche dall’esterno: gli stessi investigatori della procura di Cremona sono piuttosto prudenti nel trasferire le loro carte di inchiesta (vedi i documenti sulle potenziali partite di A sotto esame) alla Figc. La rivoluzione della tempistica dei procedimenti sportivi è legata, dunque, all’esigenza del presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, su invito dello stesso numero uno del Coni Gianni Petrucci, di garantire un doppio grado di giudizio breve: anche nell’ordinamento del pallone verrà introdotto con norme ad hoc da varare in Consiglio federale una specie di rito per direttissima per reati come, appunto, quello delle scommesse con conseguente illecito (o tentato illecito) per alterare il risultato delle partite.
Il calendario per le mosse dei palazzi dello sport è segnato. Prima la Giunta del Coni (questo pomeriggio), poi il Consiglio federale (giovedì) e l’approvazione delle modifiche al codice di giustizia sportiva. Ma dall’incontro fra Abete e Petrucci è uscito anche l’invito alle istituzioni statali perché non lascino il calcio impantanato con i suoi problemi. Il ministero dell’Economia, quello della Giustizia e dell’Interno dovranno fare la loro parte all’interno di una struttura che avrà il compito di prevenire fenomeni come le scommesse illegali. Più mezzi e strumenti per agire, chiede il pallone italiano. Ma anche maggiori investimenti economici per evitare nuovi scossoni. Si pensa ad una sorta di commissione «anti-truffa» dove far pervenire le segnalazioni dei Monopoli di Stato sui flussi anomali di giocate. Atalanta, poi Siena. Gli 007 aspettano ancora le carte dalla procura di Cremona per poter cominciare le proprie audizioni in un lavoro che dovrà terminare con i deferimenti dopo la metà di luglio e far partire, così, i processi sportivi. Sullo sfondo si intrecciano rumors e indagini: da Napoli arriva notizia di una gran mole di scommesse dei clan della camorra all’intervallo di un Napoli-Parma del 19 aprile 2010, tutte sulla vittoria degli emiliani puntualmente verificatasi.

Fonte: La Stampa (articolo a firma di Guglielmo Buccheri)


**********


Doni prova la difesa: "Qualcuno mi ha messo in mezzo"

L’atalantino è tra i fondatori del sindacato Anc: "Ho dei valori morali a cui non ho mai derogato"

FIRENZE, 6 giugno 2011 -
C’è un Consiglio direttivo, un presidente, il suo vice e circa sessanta iscritti. Quando si è spaccato il sindacato unico dei calciatori ne sono nate alcune costole, una, l’Anc, oggi si interroga sul nuovo scandalo che sta sgonfiando il pallone italiano. Si interroga perché uno dei suoi promotori è il capitano dell’Atalanta, Cristiano Doni. «Sono arrabbiato, molto arrabbiato... Se uno dice che un altro è il referente, ma quell’altro non ne sa niente, ditemi voi che storia è questa...», così il giocatore simbolo della squadra nerazzurra agli amici della nuova associazione di categoria .
Doni è il vice presidente dell’Anc, ma, soprattutto, il nome al centro del corto circuito delle scommesse che ha preso in ostaggio il campionato di serie B. «Io con tutta questa cosa non c’entro niente, ne uscirò bene. Io ho dei valori morali a cui non ho mai derogato...», racconta Doni agli iscritti o cofondatori del sindacato dei calciatori. Lui, il capitano dell’Atalanta, alla nascita dell’Anc ha lavorato con impegno e dedizione fin dal momento in cui ha capito che nel panorama italiano si erano creati i presupposti perché una sigla di versa da quella storica dell’Aic trovasse spazio. In queste ore di tempesta, all’interno dell’Anc è il momento delle riflessione, ma, spiega Paolo Conti, direttore generale dell’associazione, «nessuno mette in dubbio l’operato di Cristiano, a cui ognuno di noi ha confermato la propria fiducia: stiamo parlando di un giocatore che ama la sua squadra, la sua città e il calcio, sua vera passione di una vita». Nel Consiglio direttivo del sindacato c’è una poltrona anche per Gigi Buffon. «Sono arrabbiato, molto arrabbiato...», così Doni a chiunque degli iscritti provi a mettersi in contatto con lui.

Fonte: La Stampa (articolo a firma di Guglielmo Buccheri)


**********


Il tesoretto in banca, uno scandalo senza segreti



Assegni e contanti nella cassetta di sicurezza di Pirani

MILANO, 6 giugno 2011 -
Segui i soldi. Facile se almeno una parte della contabilità, quella dei «bolognesi» che si trovavano nello studio dei commercialisti Manlio Bruni e Francesco Giannone, è tenuta in bell’ordine con assegni postdatati fotocopiati e ricevute di giocate effettuate in mezzo mondo. Se non bastassero le foto degli incontri e le intercettazioni telefoniche - più o meno cinquantamila - ci sono pure le prove dei pagamenti e delle partite combinate. «Abbiamo tutto. Il quadro è chiaro...», assicurano gli investigatori di Cremona che come tanti Pollicino seguono i flussi di danaro da incrociare con i movimenti dei conti correnti degli arrestati e degli indagati, in questa inchiesta che incontra davvero pochi ostacoli.
Se i «bolognesi» erano meticolosi, gli «anconetani» non erano da meno. Parte del danaro contante e degli assegni per le scommesse combinate, l’odontoiatra di Sirolo Marco Pirani li teneva in una cassetta di sicurezza del Banco di Credito Cooperativo di Camerano intestato a un parente. Dentro la cassetta che gli investigatori non hanno ancora potuto aprire ma hanno già avuto il via libera - «Il mio cliente ha fornito dichiarazioni convincenti», ammette il suo legale - ci sono come minimo le prove delle «combine» con il Ravenna, per non parlare delle partite in cui era coinvolto il portiere della Cremonese Marco Paoloni, quello che «addormentava» i compagni di squadra con i tranquillanti forniti dal medico di Sirolo.
Se il quadro delle squadre coinvolte a tutti i livelli è fin troppo chiaro Atalanta e Siena promosse in serie A, con un diretto coinvolgimento di Cristiano Doni e dei vertici nerazzurri stando alle rivelazioni degli arrestati già interrogati, più altre squadre di serie A di metà classifica - la parte che interessa di più la magistratura penale, in attesa che la giustizia sportiva decida cosa fare, è quella dei flussi di danaro. Oltre a incrociare i conti correnti, gli investigatori stanno verificando con i bookmaker di mezzo mondo i picchi anomali di giocate, originati da questo giro non solo italiano di scommesse. Nell’interrogatorio di sabato davanti al giudice Guido Salvini che lo ha arrestato, il commercialista bolognese Francesco Giannone ha raccontato dei rapporti con emissari di Singapore che giocavano sulla parola. Per Singapore sta per partire una rogatoria internazionale per avere un ulteriore riscontro. Ma si sa che almeno su una partita - Padova-Atalanta dello scorso marzo - i bookmaker asiatici avrebbero raccolto puntate per 23 milioni di euro. Il sito di scommesse austriaco SkySport365 dopo aver preso contatto con la Procura di Napoli sta pensando di fare lo stesso con Cremona. Altri bookmaker on line avevano già segnalato anomalie nelle puntate. Qualcuno non vuole apparire e cerca di salvare la faccia. Molti altri stanno collaborando da tempo soprattutto con la giustizia sportiva. Snai Italia aveva già segnalato scommesse anomale su partite italiane di serie minori. Planetwire365 aveva già raccolto un dossier sulle partite Benevento-Cosenza e Spal-Cremonese notando una curiosa coincidenza geografica: «La maggior parte delle giocate sono avvenute in Campania e in Abruzzo». Mala geografia di questa inchiesta negli ultimi giorni batte soprattutto su Bergamo. Davanti al giudice Salvini sfilano oggi altri due indagati agli arresti domiciliari, il capitano dell’Ascoli Vincenzo Sommese e il difensore della stessa squadra Vittorio Micolucci. Anche loro sono accusati di aver partecipato alla combine di alcune partite, pure Ascoli-Atalanta, Atalanta-Piacenza e Padova-Atalanta. Se decidessero di collaborare anche loro come hanno già fatto quasi tutti quelli interrogati fino ad ora, potrebbero completare il quadro sulle responsabilità di Cristiano Doni, già finito nel registro degli indagati della Procura, e sui vertici della squadra, definita senza troppi giri di parole dagli investigatori in una «situazione critica».

Fonte: Fonte: La Stampa (articolo a firma di Fabio Poletti)


**********


Balotelli, fotografie dal "tour Gomorra" con gli uomini del clan

E la procura indaga sulle partite del Napoli

NAPOLI, 6 giugno 2011 -
Tra i palazzoni di Gomorra come a Disney World. Un tour per capire quanto reali fossero le immagini viste nel film di Matteo Garrone. E per farlo il bad boy Mario Balotelli avrebbe avuto guide d’eccezione: due camorristi appartenenti ai gruppi criminali che controllano lo spaccio in quel supermarket della droga che è Scampia, alla periferia di Napoli. Il viaggio sarebbe avvenuto l’8 giugno dello scorso anno, quando il talentuoso attaccante del Manchester City era in Campania per ritirare il premio Golden Goal. Accompagnatori, percorso e permanenza: tutto è stato raccontato da una fonte che i carabinieri considerano attendibile. «Balotelli - si legge nel verbale dei militari dell’Arma - aveva chiesto di visitare i famigerati luoghi dello spaccio di Scampia tanto pubblicizzati dalle cronache e per soddisfare la sua richiesta la “paranza” dei Puffi gli ha mostrato le modalità con cui si consuma lo spaccio quotidiano». Ad illustrare le attività della camorra spa «due elementi di spicco - spiegano gli investigatori - di due dei più potenti clan della periferia nord di Napoli, ovvero Salvatore Silvestri, del clan Lo Russo, e Biagio Esposito, del clan degli scissionisti». Alla fine foto di rito con diverse persone all’interno di un’abitazione proprio al rione dei Puffi. L’ex nerazzurro non ha smentito la sua presenza in quella zona, ma ha spiegato a persone a lui vicine di non sapere «chi fossero quelle persone, quel giorno a Napoli per strada c’era sempre molta gente intorno a me». Tra l’altro Mario avrebbe già chiamato «l’amico che lo accompagnava a Napoli e nella visita a Scampia» per chiedergli spiegazioni. Anche il suo procuratore, Mino Raiola puntualizza che «se Mario è effettivamente andato a Scampia era perché curioso di vedere quei luoghi tristemente noti. Certamente conclude - non sapeva che le persone con le quali si accompagnava erano legate ai clan». Si dice invece «disgustato», il prete anticamorra don Aniello Manganiello che per anni ha guidato una parrocchia situata proprio nel quartiere napoletano di Scampia. «Questo episodio ci offende ed è inqualificabile e rende la camorra sempre più forte». I dettagli della visita di Balotelli a Scampia sono descritti in una relazione di servizio allegata al fascicolo di un’inchiesta dell’Antimafia di Napoli. Atti in attesa di essere assegnati a un nuovo pubblico ministero, visto che il titolare ha lasciato recentemente la Dda. L e indagini riguardano i gruppi malavitosi che trafficano droga nella periferia settentrionale di Napoli: dentro questo filone, gli inquirenti si sono imbattuti in alcuni episodi di anomali flussi di scommesse in relazione a diverse partite dei campionati di B e di Lega Pro («Modena, Ancona, Crotone, Salernitana, Real Marcianise e Andria», scrivono gli investigatori). Ma anche di tre partite del Napoli (Napoli-Parma, Cagliari-Napoli e ChievoNapoli) risalenti al campionato 2009-2010. Soprattutto nel match casalingo con il Parma (conclusosi con un rocambolesco 3-2 per i gialloblù), furono registrate diverse scommesse, con importi elevati, prima dell’inizio del secondo tempo di quella partita. Tutte le puntate sarebbero state effettuate da elementi riconducibili al clan Lo Russo e a quello degli scissionisti. Inoltre, stando sempre ai carabinieri, quel giorno a bordo campo era presente anche il figlio di un boss della camorra. Tutti gli atti sono stati consegnati nel luglio scorso alla Procura federale guidata da Stefano Palazzi.

Fonte: La Stampa (articolo a firma di Antonio Salvati)
 
Top
PAG Posted on 6/6/2011, 08:37     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Administrator
Posts:
81,844
Reputation:
+81
Location:
Barletta

Status:


Serie A, ecco le partite truccate
"Sono cinque le squadre coinvolte"


Uno degli arrestati accusa Roma, Fiorentina, Cagliari, Lecce e Genoa. Il team allenato da Conte avrebbe pagato i giocatori del Sassuolo per vincere una partita

dai nostri inviati GIULIANO FOSCHINI e MARCO MENSURATI
CREMONA - Roma, Fiorentina, Genoa, Lecce e Cagliari. Sono queste le cinque squadre al centro delle tre partite truccate di serie A rivelate agli inquirenti da uno dei nuovi "collaboratori" dell'indagine sul calcio scommesse. A indicare i cinque club è stato venerdì il dentista Mario Pirani, al centro dell'associazione che truccava le gare: lo ha fatto nell'interrogatorio di garanzia davanti al gip di Cremona, Guido Salvini, e di nuovo lo farà domani con il procuratore Roberto Di Martino che lo ha convocato per ottenere ulteriori spiegazioni.

Le tre gare non erano state sfiorate dall'inchiesta di Cremona prima di quell'interrogatorio. Per questo gli investigatori dovranno vagliare e verificare le dichiarazioni del dentista con il vizio delle scommesse: perché la procura possa parlare ufficialmente di partite truccate è necessario avere riscontri esterni. Pirani al gip ha raccontato spontaneamente delle "tre partite sicure" giocate dall'associazione premettendo però di non aver avuto una conoscenza diretta di chi, come e per quanto avesse indirizzato le gare: ha invece detto di aver saputo che la cricca stava investendo molto denaro sulle gare che poi si sono concluse con il risultato previsto.

Queste cinque squadre di A non sono le uniche sulle quali lavoreranno questa settimana gli agenti della Mobile di Cremona, diretta da Sergio Lo Presti, che stanno conducendo le indagini. Oltre che su Roma, Fiorentina, Genoa, Lecce e Cagliari lavoreranno anche sulla neopromossa Siena e sul Bologna. Il nome della squadra toscana compare in alcune intercettazioni telefoniche tra Massimo Erodiani e Marco Paoloni, gli altri due capisaldi dell'associazione a delinquere nel mirino della procura: in un paio di conversazione i due sostenevano che la società toscana avesse pagato alcuni giocatori del Sassuolo per vincere la partita. Al momento nessuno è indagato, ma la procura sta cercando riscontri. Sempre in settimana, probabilmente giovedì, verranno ascoltati come persone informate sui fatti i vertici dell'agenzia di scommesse Skysport365 che ha offerto collaborazione agli investigatori.

Il sito austriaco di bookmaker, come raccontato ieri da Repubblica, ha in mano un dossier di 15 partite tra serie A e B con flussi di scommessa anomali. "Si tratta di partite - spiegano - nelle quali si sono registrate puntate molto importanti, con milioni di euro. Puntate che non si sono fermate anche quando abbiamo abbassato la quota: questo ci fa pensare che gli scommettitori giocassero con particolare sicurezza".

Di partite di serie A, anche se dello scorso campionato, si sta occupando anche la procura di Napoli che ha in piedi un'indagine sui collegamenti tra il calcio e la camorra. I carabinieri sostengono che gli Scissionisti, guidati da Eduardo Fabbricino, controllassero una serie di squadre semi professionistiche. E che il 10 aprile del 2010 mentre al San Paolo si giocava Napoli-Parma "molte persone riconducibili ai clan Lo Russo e degli Scissionisti - scrivono i carabinieri nell'informativa alla procura - durante l'intervallo tra il primo e il secondo tempo abbiano effettuato svariate scommesse con puntate piuttosto elevate sulla vittoria del Parma". La partita finì 2-3 in favore del Parma, dopo che il Napoli aveva chiuso il primo tempo in vantaggio per 1-0. Sempre a Napoli i pm Pierpaolo Filippelli e Claudio Siragusa, con il procuratore aggiunto Rosario Cantelmo, stanno indagando su un altro filone di calcio scommesse nata da un'inchiesta sul riciclaggio del clan D'Alessandro di Castellammare di Stabia.

Intanto a Cremona riprendono gli interrogatori di garanzia: nel pomeriggio saranno ascoltati i giocatori Vincenzo Sommese e Vittorio Micolucci, agli arresti domiciliari con l'accusa di aver truccato una serie di partite. Mercoledì dovrebbe essere invece il giorno di Beppe Signori.

Repubblica.it
 
Top
PAG Posted on 6/6/2011, 08:53     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Administrator
Posts:
81,844
Reputation:
+81
Location:
Barletta

Status:


Scommesse, caccia al tesoretto
di Pirani in una cassetta di sicurezza


ANCONA - Il grande calcio, la serie A, ormai sono un ricordo lontano, ma se non brillano più sui campi di gioco le Marche del pallone si ritagliano un ruolo, in negativo, come crocevia del calcioscommesse. Almeno stando alle carte dell’inchiesta aperta dalla procura di Cremona.
Dal dentista sirolese Marco Pirani, uomo chiave “della rete di rapporti stabili diretti alla manipolazione delle partite” (così scrive il Gip Guido Salvini), all’ex giocatore dell’Ancona ed ex capitano dell’Ascoli Vincenzo Sommese, passando per il bianconero Vittorio Micolucci e la titolare dei centri scommesse Francesca La Civita, per finire con Gianfranco Parlato, ex di Samb e Ancona, che vive a Grottammare, e ora con le sue dichiarazioni fa tremare l’Atalanta.
Di Pirani, 55 anni, ex responsabile del settore giovanile dell’Ancona di Ermanno Pieroni, testimone, nel 2004, dell’arresto del patron per truffa e falso in bilancio, si cerca il presunto “tesoretto” accumulato con quelle che il medico ha definito semplici “dritte” ottenute prima delle puntate. Una segnalazione girata dalla Squadra mobile di Ancona alla procura lombarda indica l’esistenza di una cassetta di sicurezza riconducibile a Pirani in un istituto di credito di Camerano. L’ipotesi è che lì sia custodita parte degli assegni e soprattutto del denaro contante frutto delle combine. Nessun sequestro per ora, in attesa di disposizioni della magistratura inquirente, ma si sa che almeno un assegno agli atti dell’inchiesta è transitato da una banca di Camerano. E’ Pirani il medico che firmò la ricetta del sonnifero, a suo dire destinato alla moglie di Marco Paoloni, poi versato dal portiere della Cremonese (ex dell’Ascoli) nel the dei compagni per depotenziarli prima della gara con la Paganese.
Davanti al gip, il dentista è stato il primo indagato a parlare, aprendo squarci anche su alcune partite della serie A. Martedì verrà sentito dal pm Roberto Di Martino, e il difensore, l’avvocato Alessandro Scaloni, si appresta a fare istanza di scarcerazione. Centinaia di pagine di intercettazioni delle sue conversazioni con il titolare di agenzie di scommesse Massimo Erodiani sembrano lasciare pochi dubbi sul ruolo di Pirani. Ma lui vuole dimostrare di “non essere un criminale”. Sostiene di aver cominciato a scommettere per rientrare da un prestito di poco più di 100 mila euro fatto a Sommese. Il calciatore gli girava qualche soffiata sulle partite combinate, e lui puntava.
Domani, Sommese e Vittorio Micolucci (ai domiciliari a Colli del Tronto e Ascoli) compariranno davanti al gip per l'interrogatorio di garanzia. L’Ascoli Calcio teme che una penalizzazione vanifichi la faticata salvezza in B, e intanto si è costituita parte offesa nel procedimento, in cui è indagato a piede libero anche un altro suo tesserato, Alex Pederzoli.


Corriere adriatico
 
Top
PAG Posted on 6/6/2011, 09:47     +1   -1
Avatar

Presidente onorario

Group:
Administrator
Posts:
81,844
Reputation:
+81
Location:
Barletta

Status:


Balotelli andò a Scampia
con esponenti dei clan


Lo riferisce una informativa dei carabinieri, sulla base di una fonte fiduciaria ritenuta attendibile. L'attaccante del Manchester City avrebbe chiesto di visitare i luoghi dello spaccio di droga. Il suo procuratore: se anche fosse, sarà andato per curiosità. Balotelli conferma: "Ma non sapevo chi fossero quelle persone"


image


Mario Balotelli, attualmente attaccante del Manchester City, la mattina dell'8 giugno 2010, si trovava all'interno del rione dei Puffi, nel quartiere napoletano di Scampia, "in compagnia di due elementi di spicco di due dei più potenti clan della periferia nord di Napoli, ovvero Salvatore Silvestri, del clan Lo Russo, e Biagio Esposito, del clan degli Scissionisti". E' quanto riferisce un'informativa consegnata alla Dda di Napoli dai carabinieri del gruppo investigativo di Castello di Cisterna. "Non sapevo affatto chi fossero quelle persone, quel giorno a Napoli per strada c'era sempre molta gente intorno a me". Questa la reazione stupita di Balotelli. Chi nelle ultime ore ha parlato al telefono con l'attaccante, riferisce che era "stupito e dispiaciuto, anche per l'effetto che la notizia avrebbe potuto avere sui suoi familiari". Inoltre Balotelli si è "arrabbiato con l'amico che lo accompagnava a Napoli e nella visita a Scampia". Una visita, racconta chi ha parlato con l'attaccante, "nata dalla curiosità di osservare da vicino i luoghi di Scampia visti nel film Gomorra. A Mario, nato a Palermo e sempre vissuto a Brescia, sembrava incredibile che potessero esistere posti come quelli descritti nel film. Ma da qui a dire che è amico di camorristi ne passa parecchio...".

L'informativa si basa sulle rivelazioni di una fonte fiduciaria "la cui attendibilità risulta essere già provata. La fonte asseriva che proprio il Balotelli - scrivono i carabinieri - che si trovava a Napoli in occasione del premio Golden Goal, aveva chiesto di visitare i famigerati luoghi dello spaccio di Scampia tanto pubblicizzati nelle cronache e che per soddisfare la sua richiesta la 'paranza' dei Puffi gli ha mostrato le modalità con cui si consuma lo spaccio quotidiano". Inoltre, successivamente Balotelli sarebbe stato "ospitato in una dependance del rione per scattare delle foto ricordo con il Silvestri, con l'Esposito e con altre persone ivi presenti".

Il procuratore di Balotelli, Mino Raiola, ha così commentato le indiscrezioni: "Non confermo e non smentisco, solo perché non so come sono andati realmente i fatti e se questi fatti si siano verificati. Quel che di sicuro è che Balotelli non ha avuto mai alcun tipo di rapporto con la criminalità organizzata. Se, e ripeto se, Mario è effettivamente andato a Scampia perché curioso di vedere quei luoghi tristemente noti, ha voluto solo soddisfare una curiosità. Certamente non sapeva che le persone con le quali si accompagnava erano legate ai clan come scrivono i carabinieri. Intorno al mondo del pallone gira tanta gente, impossibile sapere con chi si ha a che fare. E comunque questo riferimento a Balotelli nulla c'entra con le scommesse".
 
Top
60 replies since 1/6/2011, 09:53   607 views
  Share